Serena conduce operaclassica eco italiano.

Ufficio Stampa                                                                                                                       14/07/2021

 

IL REQUIEM DI VERDI, MONUMENTALE COME PAESTUM E POMPEI, AL 98° ARENA DI VERONA OPERA FESTIVAL 2021

L’Orchestra e il Coro della Fondazione Arena di Verona sono schierati a pieni ranghi per l’unica data del capolavoro sacro, spettacolare e umano di Giuseppe Verdi.

Sulle scenografie digitali trionfano i paesaggi senza tempo del Parchi Archeologici di Paestum e Velia e di Pompei, col patrocinio del Ministero della Cultura.

Gerzmava, Margaine, Pretti e Pertusi debuttano in Arena col M° Speranza Scappucci

 

VERDI REQUIEM

domenica 18 luglio, ore 21.30

 

Arena di Verona

 

 

Dopo quasi dieci anni dall’ultima volta tra le millenarie pietre dell’Arena, la colossale Messa da Requiem di Giuseppe Verdi torna domenica 18 luglio alle 21.30 per un’unica data: il concerto evento è diretto dal M° Speranza Scappucci, al suo debutto areniano così come Hibla Gerzmava e Clémentine Margaine, affiancati da Piero Pretti e Michele Pertusi. Le scenografie digitali sono realizzate in collaborazione con il Parco Archeologico di Paestum e Velia e il Parco Archeologico di Pompei, capoluoghi dell’antichità dove il tempo si è fermato.

 

«Il Requiem di Verdi non è una messa per la morte, ma per la vita».

Charles Osborne

 

Concepito per commemorare Alessandro Manzoni, il Requiem verdiano vide la luce il 22 maggio 1874 nella chiesa milanese di San Marco, in occasione del primo anniversario della scomparsa del grande scrittore. I primi abbozzi del Libera me finale risalgono però a qualche anno prima, per la precisione alla messa collettiva in onore di Rossini, scritta con altri dodici compositori nel 1869 ma mai eseguita: da lì è germogliato quello che sarebbe rimasto l’unico lavoro sinfonico-corale sacro di ampie dimensioni di Verdi, genio del melodramma. Nelle repliche italiane ed europee che seguirono, tutte di enorme successo e spesso dirette dall’autore stesso, si innescò un dibattito ancora aperto sulla natura più teatrale o più sacra dell’opera: certo è che, con il suo personale linguaggio e un’ispirazione miracolosa, Verdi ha saputo infondervi un’anima profondamente umana, riconoscibile e toccante, raffigurando il dubbio, lo sgomento e la ricerca di senso mentre paesaggi sonori inauditi alternano l’ira travolgente del giorno del giudizio e oasi sonore che invocano la pace eterna.

Dopo l’ultima esecuzione nel 2013, Fondazione Arena di Verona ha programmato il Requiem di Verdi in un concerto-evento per il 98° Opera Festival, a 120 anni dalla scomparsa del suo autore, fortemente voluto in aggiunta al cartellone originariamente concepito per il 2020: sul palcoscenico sotto le stelle più suggestivo del mondo sale il Coro diretto da Vito Lombardi e l’Orchestra areniana con voci di primo piano nel panorama internazionale e col M° Speranza Scappucci al suo debutto nell’anfiteatro, anche come prima presenza femminile italiana sul podio dell’Arena. Romana di nascita e cosmopolita di formazione, dirige regolarmente il repertorio sinfonico e operistico in teatro e in sala da concerto a Vienna, Liegi, Parigi, Roma, Budapest, Dresda, Barcellona, Zurigo, Tokyo, Los Angeles e New York, e porta a Verona la sua lettura intima della Messa da Requiem con la profonda emozione dell’esordio personale e della portata simbolica che assume il capolavoro verdiano in questi tempi. Anche le voci femminili debuttano a Verona nella stessa serata: il soprano russo Hibla Gerzmava, tra le primedonne più richieste al mondo nel repertorio lirico spinto, e il giovane mezzosoprano francese Clémentine Margaine. Con loro, sul versante maschile, due tra le voci verdiane più raffinate di oggi: il tenore Piero Pretti e il basso Michele Pertusi.

Proseguendo l’ideale viaggio in Italia all’insegna della Bellezza, i paesaggi sonori monumentali di Verdi trovano eco nelle scenografie digitali altrettanto monumentali pensate da Fondazione Arena di Verona con il video design di D-wok e soprattutto la collaborazione di due prestigiose istituzioni per le immagini rielaborate e riprodotte sugli imponenti 400 mq di ledwall, in uno scambio sinestetico e continuo di forti emozioni.

Il Sindaco di Verona e Presidente della Fondazione Arena Federico Sboarina esprime gratitudine per il lavoro svolto dalla Fondazione: «In un anno come questo, attraverso il deserto lasciato dalla pandemia nel mondo del lavoro, del turismo, della cultura e dello spettacolo, l’Arena di Verona è diventata un simbolo di rinascita e ripartenza, nonostante tutte le difficoltà passate e presenti, ed è oggetto di attenzione da parte di cittadini, turisti, imprenditori e istituzioni che abbracciano questo teatro e le sue attività. Grazie alla passione dimostrata da tutti loro e grazie alla responsabilità condivisa da questo management sin dal suo insediamento in una situazione precaria quale era il 2018, Fondazione Arena è riuscita a fare ciò che non sembrava possibile. Questo Requiem con le immagini di Paestum e Pompei aggiunge al Festival un tassello importante nel progetto di rilancio globale e nel percorso di collaborazione con le istituzioni italiane, di cui anche il Ministero della Cultura è particolarmente fiero».

«Con il patrocinio del Ministero della Cultura in questo speciale Festival 2021 – spiega Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore Artistico della Fondazione Arena di Veronasapevamo che i collaboratori ideali per la Messa da Requiem sarebbero stati i luoghi dove più è evidente eppure lontano il passaggio del genio umano, che riconosciamo con ammirazione e immedesimazione, dove si è cristallizzato attraverso la tragedia e lo scorrere del tempo: è ciò che si può provare negli splendidi parchi archeologici di Paestum e Pompei, diversissimi e per questo da noi accostati nella scenografia digitale del Gala, in sintonia con la musica imponente e spettacolare ma soprattutto vera che ha scritto Verdi».

Dichiara il Sindaco di Capaccio-Paestum Franco Alfieri: «Con la serata del 98° Arena di Verona Opera Festival dedicata al Requiem di Verdi, prende forma una collaborazione, iniziata più di un anno fa, tra due realtà geograficamente lontane eppure unite da un filo ideale fatto di monumentalità e bellezza. Vedere i tesori senza tempo della nostra Paestum fare da scenografia digitale al concerto evento diretto dal maestro Speranza Scappucci ci riempie di orgoglio e di gioia. E rafforza la consapevolezza che è solo il primo passo di un cammino lungo e proficuo».

«L’Arena di Verona è una grande forza motrice di cultura che coinvolge tutte le eccellenze del nostro paese in un discorso sinergico di promozione. Le immagini suggestive di Paestum e dei suoi templi, che faranno da sfondo al Requiem di Verdi, così come quelle di Pompei, sono simbolo ed espressione della bellezza del grande patrimonio italiano – dichiara Massimo Osanna, Direttore Generale dei Musei e Direttore Avocante del Parco Archeologico di Paestum e Velia – Grazie alla collaborazione tra Istituzioni e attraverso il digitale è possibile valorizzare i siti culturali a più mani».

«Le immagini di Pompei si accostano all’opera immortale del Requiem con naturalezza. Entrambe recano una condizione di eternità che le accomuna nel rimando al senso della vita e della morte, della fragilità della condizione umana. – dichiara Gabriel Zuchtriegel, Direttore Generale del Parco archeologico di Pompei – L’immensità delle grandi opere deve essere riconosciuta, connessa, sublimata dall’incontro reciproco. Il patrimonio artistico e musicale italiano è un unicum da celebrare. Le istituzioni ci sono per tutelare, ma anche per valorizzare e far conoscere la straordinarietà di questa ricchezza. Il Parco archeologico di Pompei è, in tal senso, ben lieto di partecipare a questo speciale appuntamento artistico».

 

Il gala Verdi Requiem viene eseguito senza intervalli per una durata di 90 minuti circa. Sono ancora disponibili posti in diversi settori. Prezzi da € 16,00 a € 150,00.

 

Per informazioni e biglietti: www.arena.it

e canali social Facebook, Twitter, Instagram e YouTube #inarena

 

 

Un ringraziamento speciale a tutti gli sponsor, che anche in questo periodo difficile hanno confermato il loro prezioso contributo a sostegno di Fondazione Arena e del suo prestigioso Festival. In primis Unicredit, che da oltre 25 anni è a fianco del nostro teatro con il ruolo di main sponsor, gestore della biglietteria elettronica e partner in tutte le attività di promozione del Festival. Ringraziamo inoltre Calzedonia, Volkswagen Group Italia, DB BAHN, RTL 102.5 e diamo il benvenuto tra gli sponsor al Pastificio Giovanni Rana. Una menzione speciale va anche a tutte le aziende, gli imprenditori, i professionisti e i privati cittadini che hanno aderito alle campagne di fundraising “67 colonne per l’Arena di Verona” e #iosonolarena, promosse nei mesi scorsi da Fondazione Arena.

 

 

Informazioni

 

Ufficio Stampa Fondazione Arena di Verona

Via Roma 7/D, 37121 Verona

tel. (+39) 045 805.1861-1905-1891-1939-1847

ufficio.stampa@arenadiverona.itwww.arena.it

 

 

Press and Media Advisor Alessia Capelletti con Marina Nocilla

consulenti@capelletti-moja.com

Tel. +39 347 5801910 / Tel. +39 338 7172263

 

 

 

Biglietteria

Via Dietro Anfiteatro 6/B, 37121 Verona

tel. (+39) 045 59.65.17 – fax (+39) 045 801.3287

biglietteria@arenadiverona.itwww.arena.it

Call center (+39) 045 800.51.51

Punti di prevendita Geticket

Prezzi da € 16,00 a € 150,00

 

 

 

Domenica 18 luglio ∙ ore 21.30

 

Verdi Requiem

Direttore Speranza Scappucci

 

Soprano Hibla Gerzmava

Mezzosoprano Clémentine Margaine

Tenore Piero Pretti

Basso Michele Pertusi

 

ORCHESTRA E CORO DELLA FONDAZIONE ARENA DI VERONA

Video design e scenografie digitali D-wok

 

IL REQUIEM DI VERDI, MONUMENTALE COME PAESTUM E POMPEI,

 

AL 98° ARENA DI VERONA OPERA FESTIVAL 2021

 

domenica 18 luglio, ore 21.30

 

 

 

Arena di Verona

 

L’Orchestra e il Coro della Fondazione Arena di Verona sono schierati a pieni ranghi per l’unica data del capolavoro sacro, spettacolare e umano di Giuseppe Verdi. Sulle scenografie digitali trionfano i paesaggi senza tempo del Parchi Archeologici di Paestum e Velia e di Pompei, col patrocinio del Ministero della Cultura. Gerzmava, Margaine, Pretti e Pertusi debuttano in Arena col M° Speranza Scappucci.

 

 

 

 

 

Dopo quasi dieci anni dall’ultima volta tra le millenarie pietre dell’Arena, la colossale Messa da Requiem di Giuseppe Verdi torna domenica 18 luglio alle 21.30 per un’unica data: il concerto evento è diretto dal M° Speranza Scappucci, al suo debutto areniano così come Hibla Gerzmava e Clémentine Margaine, affiancati da Piero Pretti e Michele Pertusi. Le scenografie digitali sono realizzate in collaborazione con il Parco Archeologico di Paestum e Velia e il Parco Archeologico di Pompei, capoluoghi dell’antichità dove il tempo si è fermato.

 

 

 

«Il Requiem di Verdi non è una messa per la morte, ma per la vita».

 

Charles Osborne

 

 

 

Concepito per commemorare Alessandro Manzoni, il Requiem verdiano vide la luce il 22 maggio 1874 nella chiesa milanese di San Marco, in occasione del primo anniversario della scomparsa del grande scrittore. I primi abbozzi del Libera me finale risalgono però a qualche anno prima, per la precisione alla messa collettiva in onore di Rossini, scritta con altri dodici compositori nel 1869 ma mai eseguita: da lì è germogliato quello che sarebbe rimasto l’unico lavoro sinfonico-corale sacro di ampie dimensioni di Verdi, genio del melodramma. Nelle repliche italiane ed europee che seguirono, tutte di enorme successo e spesso dirette dall’autore stesso, si innescò un dibattito ancora aperto sulla natura più teatrale o più sacra dell’opera: certo è che, con il suo personale linguaggio e un’ispirazione miracolosa, Verdi ha saputo infondervi un’anima profondamente umana, riconoscibile e toccante, raffigurando il dubbio, lo sgomento e la ricerca di senso mentre paesaggi sonori inauditi alternano l’ira travolgente del giorno del giudizio e oasi sonore che invocano la pace eterna.

 

Dopo l’ultima esecuzione nel 2013, Fondazione Arena di Verona ha programmato il Requiem di Verdi in un concerto-evento per il 98° Opera Festival, a 120 anni dalla scomparsa del suo autore, fortemente voluto in aggiunta al cartellone originariamente concepito per il 2020: sul palcoscenico sotto le stelle più suggestivo del mondo sale il Coro diretto da Vito Lombardi e l’Orchestra areniana con voci di primo piano nel panorama internazionale e col M° Speranza Scappucci al suo debutto nell’anfiteatro, anche come prima presenza femminile italiana sul podio dell’Arena. Romana di nascita e cosmopolita di formazione, dirige regolarmente il repertorio sinfonico e operistico in teatro e in sala da concerto a Vienna, Liegi, Parigi, Roma, Budapest, Dresda, Barcellona, Zurigo, Tokyo, Los Angeles e New York, e porta a Verona la sua lettura intima della Messa da Requiem con la profonda emozione dell’esordio personale e della portata simbolica che assume il capolavoro verdiano in questi tempi. Anche le voci femminili debuttano a Verona nella stessa serata: il soprano russo Hibla Gerzmava, tra le primedonne più richieste al mondo nel repertorio lirico spinto, e il giovane mezzosoprano francese Clémentine Margaine. Con loro, sul versante maschile, due tra le voci verdiane più raffinate di oggi: il tenore Piero Pretti e il basso Michele Pertusi.

 

Proseguendo l’ideale viaggio in Italia all’insegna della Bellezza, i paesaggi sonori monumentali di Verdi trovano eco nelle scenografie digitali altrettanto monumentali pensate da Fondazione Arena di Verona con il video design di D-wok e soprattutto la collaborazione di due prestigiose istituzioni per le immagini rielaborate e riprodotte sugli imponenti 400 mq di ledwall, in uno scambio sinestetico e continuo di forti emozioni.

 

Il Sindaco di Verona e Presidente della Fondazione Arena Federico Sboarina esprime gratitudine per il lavoro svolto dalla Fondazione: «In un anno come questo, attraverso il deserto lasciato dalla pandemia nel mondo del lavoro, del turismo, della cultura e dello spettacolo, l’Arena di Verona è diventata un simbolo di rinascita e ripartenza, nonostante tutte le difficoltà passate e presenti, ed è oggetto di attenzione da parte di cittadini, turisti, imprenditori e istituzioni che abbracciano questo teatro e le sue attività. Grazie alla passione dimostrata da tutti loro e grazie alla responsabilità condivisa da questo management sin dal suo insediamento in una situazione precaria quale era il 2018, Fondazione Arena è riuscita a fare ciò che non sembrava possibile. Questo Requiem con le immagini di Paestum e Pompei aggiunge al Festival un tassello importante nel progetto di rilancio globale e nel percorso di collaborazione con le istituzioni italiane, di cui anche il Ministero della Cultura è particolarmente fiero».

 

«Con il patrocinio del Ministero della Cultura in questo speciale Festival 2021 – spiega Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore Artistico della Fondazione Arena di Veronasapevamo che i collaboratori ideali per la Messa da Requiem sarebbero stati i luoghi dove più è evidente eppure lontano il passaggio del genio umano, che riconosciamo con ammirazione e immedesimazione, dove si è cristallizzato attraverso la tragedia e lo scorrere del tempo: è ciò che si può provare negli splendidi parchi archeologici di Paestum e Pompei, diversissimi e per questo da noi accostati nella scenografia digitale del Gala, in sintonia con la musica imponente e spettacolare ma soprattutto vera che ha scritto Verdi».

 

Dichiara il Sindaco di Capaccio-Paestum Franco Alfieri: «Con la serata del 98° Arena di Verona Opera Festival dedicata al Requiem di Verdi, prende forma una collaborazione, iniziata più di un anno fa, tra due realtà geograficamente lontane eppure unite da un filo ideale fatto di monumentalità e bellezza. Vedere i tesori senza tempo della nostra Paestum fare da scenografia digitale al concerto evento diretto dal maestro Speranza Scappucci ci riempie di orgoglio e di gioia. E rafforza la consapevolezza che è solo il primo passo di un cammino lungo e proficuo».

 

«L’Arena di Verona è una grande forza motrice di cultura che coinvolge tutte le eccellenze del nostro paese in un discorso sinergico di promozione. Le immagini suggestive di Paestum e dei suoi templi, che faranno da sfondo al Requiem di Verdi, così come quelle di Pompei, sono simbolo ed espressione della bellezza del grande patrimonio italiano – dichiara Massimo Osanna, Direttore Generale dei Musei e Direttore Avocante del Parco Archeologico di Paestum e Velia – Grazie alla collaborazione tra Istituzioni e attraverso il digitale è possibile valorizzare i siti culturali a più mani».​

 

«Le immagini di Pompei si accostano all’opera immortale del Requiem con naturalezza. Entrambe recano una condizione di eternità che le accomuna nel rimando al senso della vita e della morte, della fragilità della condizione umana. – dichiara Gabriel Zuchtriegel, Direttore Generale del Parco archeologico di Pompei – L’immensità delle grandi opere deve essere riconosciuta, connessa, sublimata dall’incontro reciproco. Il patrimonio artistico e musicale italiano è un unicum da celebrare. Le istituzioni ci sono per tutelare, ma anche per valorizzare e far conoscere la straordinarietà di questa ricchezza. Il Parco archeologico di Pompei è, in tal senso, ben lieto di partecipare a questo speciale appuntamento artistico».

 

 

Il gala Verdi Requiem viene eseguito senza intervalli per una durata di 90 minuti circa. Sono ancora disponibili posti in diversi settori. Prezzi da € 16,00 a € 150,00.

 

 

 

Per informazioni e biglietti: www.arena.it

 

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Un ringraziamento speciale a tutti gli sponsor, che anche in questo periodo difficile hanno confermato il loro prezioso contributo a sostegno di Fondazione Arena e del suo prestigioso Festival. In primis Unicredit, che da oltre 25 anni è a fianco del nostro teatro con il ruolo di main sponsor, gestore della biglietteria elettronica e partner in tutte le attività di promozione del Festival. Ringraziamo inoltre Calzedonia, Volkswagen Group Italia, DB BAHN, RTL 102.5 e diamo il benvenuto tra gli sponsor al Pastificio Giovanni Rana. Una menzione speciale va anche a tutte le aziende, gli imprenditori, i professionisti e i privati cittadini che hanno aderito alle campagne di fundraising “67 colonne per l’Arena di Verona” e #iosonolarena, promosse nei mesi scorsi da Fondazione Arena.

 

 

 

 

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Prezzi da € 16,00 a € 150,00

 

 

 

 

 

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(ingresso da Via Manin 5 – 37122 Verona)

 

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AMBASCIATORI DI BELLEZZA

con il Patrocinio del Ministero della Cultura

Col 98° Festival 2021, l’Arena di Verona apre una finestra sulla Bellezza: l’Opera incontra dodici grandi musei e parchi italiani, che condividono parte del loro patrimonio inserendosi nelle storie di Verdi, Mascagni, Leoncavallo, Puccini e sulle note dell’Ode alla Gioia di Beethoven. Con il patrocinio del Ministero della Cultura, la tradizione e la Storia incontrano l’innovazione sul palcoscenico dell’anfiteatro veronese con le scenografie areniane integrate da 400mq di ledwall. Tra le migliaia di immagini provenienti dalle più prestigiose collezioni del Paese, alcuni scatti in particolare sono stati scelti per comunicare al Festival e al mondo questa collaborazione senza precedenti nel segno della Bellezza.

 

VERDI REQUIEM

18 luglio

in collaborazione con

Parco Archeologico di Paestum e Velia – Città di Capaccio-Paestum

Parco Archeologico di Pompei – Pompei

 

Istanti di Storia e bellezza antica dai Parchi Archeologici di Pompei, Paestum e Velia si fanno monumento senza tempo per il Verdi Requiem. Per rappresentare il grande affresco corale del Verdi Requiem è stato scelto il tempio di Nettuno dal Parco Archeologico di Paestum e Velia, che con il patrimonio di Pompei unisce gli aspetti sacro e umano dell’arte e del capolavoro di Verdi, entrambi eterni.

 

Nella Città di Capaccio Paestum, nell’incanto paesaggistico del Cilento, sorge il Parco Archeologico di Paestum e Velia. Culla della cultura classica nel Meridione, tutela, valorizza e tiene viva la memoria delle antiche città di Paestum e Velia, iscritte nelle liste UNESCO dal 1998. La punta di diamante del Parco sono i tre templi dorici di Paestum, tra i meglio conservati al mondo. Sono il simbolo di Poseidonia, fondata alla fine del VII secolo a.C. dai cittadini della città magnogreca di Sibari. Quaranta km più a sud, nel 540 a.C., i greci provenienti dall’attuale Turchia fondarono Elea-Velia, patria della scuola eleatica dei filosofi Parmenide e Zenone.

Lungi dall’essere un luogo da ammirare passivamente, oggi il Parco è una vera e propria officina: ricerca storica, comunicazione, didattica e, naturalmente, scavi e ricerca sono all’ordine del giorno.

L’obiettivo è coinvolgere un pubblico sempre più diversificato, abbattendo ogni barriera e proponendo in calendario laboratori, eventi, visite e mostre.

 

 

Il Parco Archeologico di Pompei è un Istituto del Ministero della Cultura dotato di autonomia speciale che si occupa di tutela, conservazione e fruizione pubblica.

Ha competenza territoriale, oltre che sull’area archeologica di Pompei, su altri luoghi della cultura dell’area vesuviana. Pompei è l’unico sito archeologico al mondo in grado di mostrare l’aspetto di un antico centro romano nella sua interezza.

Ricca di traffici e pulsante di vita, la città fu come cristallizzata dalla eruzione del 79 d.C., durante la quale una pioggia di ceneri e lapilli avvolse ogni cosa. Il sito di Pompei è patrimonio dell’Umanità dal 1997. La superficie della città antica è di 66 ettari con una superficie scavata di 44 ettari e 1500 edifici portati alla luce. Il Parco aderisce al progetto dell’Arena di Verona Opera Festival perché convinto sostenitore di una sinergia con le istituzioni nazionali ed internazionali per incentivare lo scambio reciproco di esperienze e la promozione dei luoghi della cultura.

 

 

 

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