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COMUNICATO STAMPA

 

Daniele Gatti alla guida dell’Orchestra Mozart

per il primo concerto della Stagione sinfonica del Maggio

12 settembre 2021, ore 20

 

Firenze 10 settembre 2021 – Il maestro Daniele Gatti sul podio del Maggio il 12 settembre 2021, ore 20, alla guida dell’Orchestra Mozart di Bologna per il primo concerto della stagione sinfonica. Un programma tra classicismo e neo classicismo con le composizioni di Wolfgang Amadeus Mozart e Igor Stravinskij.

 

Dopo il grande successo del concerto inaugurale del LXXXIII Festival del Maggio Musicale Fiorentino e l’annuncio del suo prossimo incarico come direttore principale del Maggio Musicale Fiorentino, il maestro Daniele Gatti torna a dirigere a Firenze alla guida dell’Orchestra Mozart, compagine della quale è direttore musicale dal 2019 con un programma tra classicismo e neo classicismo con le composizioni di Wolfgang Amadeus Mozart e Igor Stravinskij. In locandina la Sinfonia Concertante per violino, viola e orchestra, con i solisti dell’Orchestra Mozart Raphael Christ e Simone Briatore, e la Sinfonia Jupiter di Mozart e Apollon Musagète di Stravinskij.

 

In apertura dunque la Sinfonia concertante in mi bemolle maggiore K. 364 per violino, viola e orchestra, composta da Mozart nell’estate del 1779 con i solisti Raphael Christ al violino – cresciuto musicalmente nella Gustav Mahler Jugendorchester e primo violino dell’Orchestra Mozart – e Simone Briatore alla viola, dal 1998 al 2009 prima viola nell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e, dal 2009, prima viola dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Sui leggii dell’Orchestra Mozart, poi, Apollon Musagète di Igor Stravinskij, per il quale il musicista russo trasse ispirazione dal mito di Apollo, volendo rendere questo balletto un omaggio alla bellezza lineare della danza classica; in chiusura di nuovo le pagine mozartiane con la Sinfonia n. 41 in do maggiore K.551, Jupiter, così chiamata per evidenziarne il monumentale spessore musicale.

 

Per l’Orchestra Mozart si tratta del terzo concerto a Firenze, dopo il debutto avvenuto al Teatro della Pergola nel 2005 e il concerto al Teatro Comunale nel dicembre 2011. Questo concerto fa parte di un tour dell’Orchestra che vede la prima tappa al Maggio, che prosegue a Bologna il 13 settembre e si chiude il 14 a Lugano.

 

Durata del concerto: circa 1 ora e trenta minuti

Prezzi:

Platea 1: 80€ – Platea 2: 60€ – Platea 3: 50€- Platea 4: 40€

Palchi A: 60€- Palchi B: 40€

Galleria: 25€

Visibilità limitata e Ascolto: 15€

Daniele Gatti– Chiefconductor Royal Concertgebouw Orchestra.Photo: Marco Borggreve

 

 

 

 

Il programma:

 

Wolfgang Amadeus Mozart

La Sinfonia concertante in mi bemolle maggiore per violino e viola e orchestra K. 364 fu composta da Mozart a Salisburgo nell’estate del 1779. L’opera appartiene al genere del concerto polistrumentale in cui solisti e orchestra sono impegnati in un discorso musicale più intenso e articolato di matrice sinfonica. Di rilievo è il rapporto paritetico che si insatura tra violino e viola nel corso dei tre movimenti. Alla viola, strumento che Mozart amava e suonava con grande maestria, sono ad esempio rivolte delle attenzioni particolari, come la prescrizione dell’accordatura un semitono sopra per evitare che l’inevitabile brillantezza del timbro del violino relegasse in secondo piano quello della viola. Il dialogo tra i due strumenti ad arco risulta dunque sempre equilibrato a partire dall’Allegro maestoso, dove violino e viola sono parimenti coinvolti in un uno scambio di temi cantabili, all’Andante, pagina di puro lirismo su un accompagnamento orchestrale chiaroscurale, fino al brillante Rondò in chiusura.

 

Igor Stravinskij

Nel 1927 la Fondazione Elizabeth Sprague Coolidge incaricò Stravinskij di realizzare un balletto per il Festival di musica contemporanea alla Library Congress di Washington. A fronte di un bel guadagno e della libertà nella scelta del soggetto erano poche le condizioni poste dalla committente: il balletto doveva essere destinato a un numero ristretto di danzatori e avere una durata che non superasse la mezz’ora. Per l’occasione Stravinskij, nel vivo della tendenza neoclassica, si ispirò al mito di Apollo componendo un’opera in due quadri che narrano la nascita del dio nell’isola di Delo e la sua salita al monte Parnaso accompagnato dalle Muse. La partitura fu pronta in pochi mesi e il 27 aprile del 1928 debuttò a Washington con la coreografia di Adolph Bolm. Nelle intenzioni di Stravinskij Apollon Musagète era un omaggio alla bellezza lineare della danza classica, con le sue figure coreografiche astratte, ma anche alla musica francese del XVII secolo. Il balletto si presenta infatti come una suite di danze dal tono composto e sostenuto in cui prevale il ritmo giambico. Il diktat di Stravinskij era eliminare ogni elemento ritenuto superfluo e così l’economia di mezzi volutamente sbandierata si traduce non solo in una tavolozza timbrica monocroma – con l’impiego dei soli archi – ma anche nell’assenza di tensioni tonali o sperimentazioni poliritmiche.

 

Wolfgang Amadeus Mozart

Nel 1788 Mozart si congeda dal genere sinfonico realizzando in rapida successione tre capolavori: le Sinfonie K. 543, K. 550 e K. 551. All’ultima di esse, la Sinfonia in do maggiore K. 551, spetta il compito di coronare in grande stile l’esperienza sinfonica del Salisburghese. Non a caso, le dimensioni monumentali e l’afflato grandioso che la contraddistinguono le valsero l’appellativo Jupiter. Proprio come Giove, re degli dei e signore degli elementi naturali e dell’ordine cosmico, così la Jupiter risulta maestosa nella sua perfezione formale ed espressiva. L’attacco immediato dell’Allegro sulla triade di do maggiore trasporta l’ascoltatore nel clima olimpico e affermativo del primo movimento, reso ancor più luminoso da una compagine orchestrale sontuosa in cui fiati e timpani hanno un ruolo fondamentale. L’Andante e il Minuetto portano avanti il discorso musicale con grazia e scorrevolezza fino al movimento finale, apoteosi della costruzione formale, dove il compositore celebra la tradizione musicale confrontandosi con i grandi modelli del passato (Bach e Händel) e del suo presente (Haydn). Mozart impiega infatti ben cinque temi fondendo insieme forma sonata e fuga: classicismo e antico contrappunto che si intrecciano in un movimento di straordinario virtuosismo compositivo.

 

 

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