Serena conduce operaclassica eco italiano

COMUNICATO STAMPA

 

Prosegue nel secondo concerto sinfonico della stagione il dialogo con la grande cultura musicale tedesca grazie al direttore Enrico Calesso, veneto di formazione viennese e carriera solidamente incardinata tra Italia, Austria e Germania, impreziosito dall’enfant prodige e pluripremiato virtuoso del violino Giuseppe Gibboni, vincitore del Premio Paganini ’21, quarto italiano nella storia del prestigiosissimo concorso, impegnato nel fiammeggiante primo concerto di Paganini.

 

Sabato 10 Settembre 2022 Ore 18

 

 

Direttore ENRICO CALESSO

Violino GIUSEPPE GIBBONI

Orchestra della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste

Ludwig van Beethoven

Egmont ouverture in fa min. op. 84

Niccolò Paganini

Primo Concerto in re magg. per violino e orchestra op. 6

Johannes Brahms

Sinfonia n. 4 in mi min. op. 98

 

Dopo l’apertura di stagione con il decano del sinfonismo tedesco Hartmut Haenchen, la stagione sinfonica del Teatro Verdi presenta una seconda serata all’insegna della giovinezza, con il trevigiano Enrico Calesso sul podio, direttore filosofo formatosi prima a Venezia, poi a Vienna e ora solidamente alla testa di importanti compagini austriache e tedesche come Linz e Würzburg, ma anche ospite regolare di orchestre di primo piano come Wiener, Maggio Musicale, La Fenice, Münchner Symphoniker, Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, fra le tante. Ma sarà il cuore dell’impaginato, tra l’ouverture di Egmont di Beethoven e la Sinfonia N.4 di Brahms, a presentare la vera, giovanissima sorpresa della serata, il 21enne violinista salernitano Giuseppe Gibboni, assurto alle cronache internazionali per aver riportato in Italia il prestigiosissimo premio Paganini di Genova dopo ben 24 anni di assenza e solo quarto italiano nei 56 anni di storia del concorso ad aver raggiunto questo importantissimo traguardo. Figlio d’arte, cresciuto a Salerno, poi alla Stauffer di Cremona con Salvatore Accardo, quindi alla Chigiana, a Biella e ora al Mozarteum di Salisburgo, Gibboni presenterà il Primo Concerto in re maggiore di Paganini, pagina su cui “il Violinista del Diavolo”, giunto alla piena maturità virtuosistica, poté esibire davanti ai contemporanei esterrefatti passaggi di rara efficacia e difficoltà, consacrando definitivamente il suo mefistofelico mito. Sarà dunque estremamente interessante ascoltare la prova del giovane, ma già pluripremiato Gibboni di fronte ad un repertorio così sfidante e muscolare anche per un ragazzo la cui fisicità è cresciuta attorno al violino, imbracciato la prima volta all’età di tre anni e da allora compagno inseparabile. “Non riesco a ricordare il mio primo incontro con la musica” racconta il violinista “probabilmente è stato nella pancia della mamma, data la quantità di ore che ogni giorno i miei genitori dedicavano allo studio, sia da soli sia in duo su repertorio cameristico. Ricordo invece che ancora prima di prendere in mano il violino, accompagnavo le loro prove battendo il ritmo con un tamburello”. E quando, dopo la vittoria del Paganini si è esibito all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, al Quirinale per il Presidente Mattarella in diretta Rai, al Ravenna festival solo per citare alcune fra le tante prestigiose occasioni dell’ultimo anno, il giovane salernitano ha spesso sottolineato che “non mi interessa il virtuosismo in sé, mi interessa invece continuare a suonare e studiare. Sembrerà banale ma è così e nel fondo, nonostante tutto quello che mi è successo negli ultimi tempi, l’emozione più forte che ricordo sono state le lacrime dei miei genitori e del mio primo maestro il giorno del diploma” ma poi ammette: “Paganini è il mio mito, può sembrare prevedibile, ma se fai il violinista e vivi col violino in mano non puoi che ispirarti alla sua immensa personalità artistica”. Di lui il Maestro Salvatore Accardo ha detto: Giuseppe Gibboni è uno dei talenti più straordinari che abbia conosciuto. Possiede un’intonazione perfetta, una tecnica strabiliante in tutti i suoi aspetti, un suono molto affascinante e una musicalità sincera. Sono sicuro che avrà tutti i successi che merita” e il rapporto intenso maturato con Accardo è stato sicuramente una delle motivazioni più forti di Gibboni nell’affrontare la sfida finale del Paganini: “Nell’ultima delle dieci serate ero l’ultimo dei finalisti, la tensione era alle stelle, ma poi ho pensato ad Accardo che a sua volta è stato uno dei quattro italiani vincitori del premio; vincere sarebbe stato come chiudere un cerchio, così ce l’ho messa tutta e alla fine me la sono davvero goduta perché ho pensato solo a divertirmi”.  

 

Biglietti disponibili presso la biglietteria del Teatro Verdi aperta con orario 9-16 e nel giorno del concerto 9-18. Biglietti a partire da € 11.00 – ulteriori vantaggi per il pubblico più giovane (fino a 34 anni).

Info: boxoffice@teatroverdi-trieste.com

  1. verde (gratuito) 800898868

 

Trieste, 6 settembre 2022

 

Per info

Cristina Moschioni, segreteriasovrintendenza@teatroverdi-trieste.com, tel 040 6722203

 

 

ENRICO CALESSO

Direttore

Trevigiano, si è formato a Vienna nella classe di Uroš Lajovic all’Università della Musica, conseguendo il diploma con il massimo dei voti e la lode, nonché l’onorificenza del Würdigungspreis dell’Università di Vienna. Precedentemente si è diplomato in pianoforte al Conservatorio «Benedetto Marcello» di Venezia e ha conseguito la laurea in Filosofia Teoretica presso l’Università Ca’ Foscari.

È Direttore Ospite presso il Landestheater di Linz (Austria) e Generalmusikdirektor presso il Mainfranken Theater di Würzburg (Germania).

Ha diretto orchestre quali la Gewandhaus Orchester di Lipsia, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra del Teatro La Fenice, i Wiener Symphoniker, la Bruckner Orchester Linz, l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, la Berner Symphonie-Orchester, la Neue Philharmonie Westfalen, i Münchner Symphoniker, tra le altre.

Dopo aver debuttato nel 2016 alla Fenice di Venezia con il Dittico Il segreto di Susanna / Agenzia Matrimoniale, vi ha fatto ritorno per La Traviata, Pinocchio (P. Valtinoni) e per la prima mondiale de Le Baruffe (G. Battistelli). Con La Traviata ha debuttato nel 2018 al Maggio Musicale Fiorentino e nel 2019 all’Opera di Lipsia. Dopo le concertazioni di Don Giovanni (2017) e Il Trovatore (2020) è stato nominato direttore ospite stabile al Landestheater di Linz fino al 2026, concertando I Capuleti e i Montecchi (2020) e Aida (2022). Nel 2020 il debutto al Puccini Festival di Torre del Lago con Madama Butterfly, a cui seguiranno La Bohème e Tosca.

Con Götterdämmerung ha aperto nel 2019 la prima tetralogia de Der Ring des Nibelungen di Wagner nella storia del Mainfranken Theater di Würzburg e ha ottenuto la nomination a direttore dell’anno nel prestigioso Jahrbuch 2019 della rivista Opernwelt; è stato nuovamente nominato nello Jahrbuch 2020 nella categoria rappresentazione dell’anno per Rigoletto a Würzburg. Tra gli impegni recenti: La forza del destino al Landestheater di Linz, Lucia di Lammermoor, L’affare Makropulos e Elektra al Mainfranken Theater.

In ambito sinfonico spiccano i cicli completi di tutte le Sinfonie e dei Concerti di Brahms, di tutte le Sinfonie di Beethoven e delle Sinfonie di Bruckner e Mahler. Nell’autunno 2022 debutterà nella stagione sinfonica della Bruckner Orchester Linz in un programma con musiche di Martinu e Respighi, e farà ritorno alla Norddeutsche Philharmonie con un programma interamente dedicato a Brahms. Dopo il debutto concertistico con l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari (gennaio 2021) ha diretto l’ultimo Concerto di Capodanno dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento.

 

 

GIUSEPPE GIBBONI

Violino

Vincitore del Premio Paganini 2021, quarto italiano nella storia del prestigioso concorso, riporta il premio in Italia dopo 24 anni. Classe 2001, inizia lo studio del violino all’età di 3 anni con il papà Daniele. Si diploma a 15 anni con 10 Lode e Menzione d’Onore presso il Conservatorio “G. Martucci” di Salerno sotto la guida del M° Maurizio Aiello. Nell’ottobre del 2015, a soli 14 anni, viene ammesso all’Accademia Stauffer di Cremona nella classe del M° Salvatore Accardo. Nel 2016 riceve il Diploma d’Onore ai corsi di Alto Perfezionamento all’Accademia Chigiana di Siena. Dal 2016 al 2021 frequenta il corso di Alto Perfezionamento presso l’Accademia Perosi di Biella nella classe del M° Pavel Berman, dove si diploma con il massimo dei voti e menzione della giuria. Attualmente studia nella classe del M° Pierre Amoyal al Mozarteum di Salisburgo. È vincitore di vari concorsi internazionali; spiccano per importanza: Primo premio e premio speciale per l’esecuzione dei Capricci di Paganini al XXIII Concorso Internazionale Violinistico A. Postacchini 2016, Primo premio al L. Kogan International Competition 2017 di Bruxelles; Terzo premio (con Primo non assegnato) al prestigioso G. Enescu International Violin Competition di Bucarest. A ottobre 2020 vince il Primo premio al 36°concorso Valsesia Musica. Vince il 56° Premio Paganini di Genova, oltre al Premio speciale per la miglior esecuzione del concerto di Paganini, Premio speciale per il maggior riconoscimento da parte del pubblico, Premio speciale per la migliore interpretazione dei Capricci di Paganini. Si è esibito in qualità di solista in vari Teatri e sale prestigiose e a seguito della vittoria del Premio Paganini viene invitato nelle principali sale da concerto internazionali. Nel novembre 2021 debutta con il Concerto per violino e orchestra di Čajkovskij con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Nel Dicembre 2021 si esibisce in duo con la chitarrista Carlotta Dalia a Dubai Expo per conto del Ministero della Cultura Italiana, e sempre a dicembre in duo si esibisce su invito del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella (presente al concerto) presso il Palazzo del Quirinale alla Cappella Paolina, in diretta RadioRai3. A novembre 2016 ha partecipato al programma di RAI 1 in collaborazione con UNICEF “Prodigi – La Musica è Vita” vincendo il programma e venendo nominato il “Prodigio Italiano”. Ha inciso un CD con la casa discografica Warner Classics che porta il suo nome. Dal 2017 è un’artista della SI-YO Foundation di New York. Suona un violino Balestrieri 1752 prestatogli dal Dott. Stefano Arancio per conto del progetto “Adopt a Musician” di Lugano.

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