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Festival d’Autunno del Maggio, dedicato a Giuseppe Verdi

 

Domenica 16 ottobre alle ore 20 il maestro Daniele Gatti, alla testa del Coro e dell’Orchestra del Maggio, sul podio della Sala Grande per la terza serata sinfonica del Festival d’Autunno.

In cartellone le ultime composizioni, unite nel tema del sacro, di Giuseppe Verdi e Richard Wagner.

 

Daniele Gatti– Chiefconductor Royal Concertgebouw Orchestra.Photo: Marco Borggreve

 

Firenze, 13 ottobre 2022 – Domenica 16 ottobre alle ore 20, dopo il successo degli spettacoli de Il barbiere di Siviglia, opera inaugurale della stagione 2022/2023, torna alla guida del Coro e dell’Orchestra del Maggio il direttore principale Daniele Gatti per il terzo appuntamento sinfonico del Festival d’Autunno dedicato a Giuseppe Verdi.

Sui leggii Quattro pezzi sacri di Giuseppe Verdi, tra le ultimissime composizioni del cigno di Busseto e pubblicati nel 1898 e, in chiusura, alcuni brani strumentali dal monumentale Parsifal di Richard Wagner: il Preludio dell’atto I, Verwandlungsmusik (atto I) e l’Incantesimo del Venerdì Santo (atto III). Le pagine dei due grandi compositori sono declinate attorno al tema del sacro, il sentimento religioso e la Fede. Il soprano Caterina Sala, accompagna il maestro Gatti nel corso dell’esecuzione dei Quattro pezzi sacri di Verdi.

Il programma sinfonico replica Firenze, quello eseguito il 15 ottobre dal maestro Gatti, con il Coro e l’Orchestra del Maggio a Parma nell’ambito del Festival Verdi 2022. Per presentare i due concerti di Parma e di Firenze, il maestro Gatti ha brevemente dichiarato: “Per le due serate sinfoniche di ho voluto abbinare i Quattro pezzi sacri, l’ultima composizione di Verdi, con alcuni estratti del Parsifal che è l’ultima composizione di Richard Wagner: due grandi autori che si sono figurativamente ‘sfidati’ quasi due secoli fa e che hanno entrambi composto le ultime pagine musicali della loro vita ispirati dal cristianesimo. Unire questi due lavori, che segnano il capitolo finale sulla produzione di questi due grandi musicisti, penso che possa rendere i due concerti davvero interessanti”. Il maestro del Coro del Maggio è Lorenzo Fratini.

Torna dunque per il suo primo appuntamento all’interno del Festival d’Autunno dedicato a Giuseppe Verdi il direttore principale Daniele Gatti: in cartellone due compositori che ha reso delle punte di diamante del suo repertorio come Giuseppe Verdi e Richard Wagner: il Parsifal in particolare è stato eseguito e inciso in disco più volte dal Maestro nel corso della sua carriera.  Durante il Festival d’Autunno sono numerose le date in programma per il direttore principale del Maggio: dai concerti di fine novembre e inizio dicembre 2022 al Don Carlo di Verdi nella sua edizione italiana, opera che chiude il Festival e ultima tappa lirica dell’anno.

Caterina Sala, al fianco di Gatti nell’esecuzione dei Quattro pezzi sacri, è fra le voci più promettenti del panorama italiano: dopo aver studiato tromba sotto la guida di Giuliano Sommerhalder inizia a cantare nel “Gruppo Vocale Famiglia Sala” composto da sette membri della sua stessa famiglia. Con questo ensemble continua ad esibirsi in numerosi concerti in Italia e all’estero, sperimentando un repertorio che spazia dalla polifonia rinascimentale e barocca alla chanson del XX secolo, vincendo il secondo premio al Concorso Nazionale “Franchino Gaffurio” e il primo premio al Concorso Internazionale della Città di Rimini. Esegue il Gloria e il Magnificat di Antonio Vivaldi, l’Oratorio di Natale di Camille Saint-Saëns e la Messa da Requiem di Mozart con il Coro Città di Como e l’Orchestra Nuova Cameristica di Milano. Recentemente ha vinto il concorso “ASLICO” nella Categoria Emergenti e il Premio del Pubblico oltre ad aver debuttato al Teatro alla Scala in Die ägyptische Helena di Richard Strauss con direzione di Franz Welser-Möst.

Il programma:

Giuseppe Verdi

Quattro pezzi sacri

 

Negli ultimi anni Giuseppe Verdi si riavvicinò al genere sacro componendo, in momenti distinti e per organici diversi, quattro brani corali – Ave

MariaStabat MaterLaudi alla Vergine MariaTe Deum – che su insistenze dell’editore Ricordi furono pubblicati insieme nel 1898 come Quattro pezzi sacri.

I brani sono quattro preghiere, quattro meditazioni sul senso della morte da parte del compositore che alla fine dei suoi anni si sente chiamato a fare i conti con il proprio sentimento religioso. Tre intonazioni su quattro sono dedicate alla Madonna mentre una è dedicata a Dio. Rivolgere la propria preghiera alla Vergine Maria è probabilmente il gesto più naturale per Verdi; in tanti anni di vita teatrale la figura femminile ha sempre rappresentato per lui la virtù, la redenzione, l’aspetto migliore dell’umanità rappresentata sulla scena. Nello Stabat Mater, per esempio, Maria è vista da Verdi innanzitutto come mater amorosa e dolorosa, una donna che piange ai piedi del Figlio in croce e condivide con lui sofferenze tutte terrene. Nella composizione emerge un’umanità ritratta nel suo terrore per l’ignoto; la stessa immagine della gloria in cielo è accompagnata sì da un’apoteosi sonora, come tradizione comanda, ma con una riserva finale, un’ultima dissonanza che pare disperdersi nel vuoto. Per la religiosità laica di Verdi sembra non esserci spazio per la speranza. Anche nell’ultimo dei brani, il Te Deum, domina lo stesso clima pessimistico: alla domanda del credente che affida la sua anima a Dio sembra non giungere una risposta affermativa. Per Verdi l’uomo si riconferma solo davanti all’eternità e al silenzio del cosmo.

 

Richard Wagner

Dal Parsifal: Preludio dell’atto I, Verwandlungsmusik (atto I) e l’Incantesimo del Venerdì Santo (atto III)

Tenuto a battesimo da Hermann Levi al Festival di Bayreuth il 26 luglio del 1882, Parsifal è l’ultimo dramma musicale di Richard Wagner. Nel mito medievale di Parsifal, cavaliere della Tavola Rotonda votato alla ricerca del Santo Graal, si ritrovano temi particolarmente congeniali alla poetica wagneriana. Il Parsifal di Wagner, il ‘puro folle’ perché inizialmente inconsapevole del proprio destino, è l’eletto alla conservazione e difesa della santa reliquia. Ma la via che porta alla rivelazione è lunga e disseminata di ostacoli e tentazioni che Parsifal dovrà affrontare. La sacralità del dramma viene espressa fin dalle prime battute del Preludio dell’atto I, in cui sono presenti due motivi chiave dell’opera articolati tra loro. Gli archi all’unisono intonano il tema dell’Ultima cena, una melodia dolce e dolente che si libra nello spazio sonoro mentre un corale di trombe e tromboni annuncia a gran voce il tema della Fede, via via contaminato di angoscia in una continua tensione cromatica. L’ingresso di Parsifal nella sala del Graal è anticipato da una pagina sinfonica particolarmente suggestiva, Verwandlungsmusikche sottolinea il cambio di scena: Parsifal ode squilli di trombe in lontananza e un soave scampanio che si fa sempre più vicino. Dopo aver affrontato e sconfitto il mago Klingsor, rappresentante del mondo del Male, e riconquistato la Sacra lancia della salvezza, Parsifal vaga senza meta per un tempo indefinito, in un cammino di trasformazione spirituale. Temprato dalla sofferenza e spinto dalla fede, all’inizio del terzo e ultimo atto, giunge finalmente al castello di Montsalvat, tempio dei cavalieri del Graal. Il tempo della redenzione è giunto e dopo il rito dell’investitura e della benedizione impartita dall’anziano cavaliere Gurnemanz, Parsifal si avvia al castello. Risuona in orchestra l’Incantesimo del Venerdì Santo, un pannello sonoro di elegiaca bellezza che descrive il risveglio della Natura ai primi raggi del sole mattutino. Nell’avvolgente melodia degli archi fluttuano dolcemente le sonorità dei legni e risuonano come echi di giubilo in lontananza gli squilli degli ottoni: è il benevolo presagio della rinascita e della salvazione finale.

 

 

La locandina:

GIUSEPPE VERDI

Quattro pezzi sacri

per coro e orchestra

Ave Maria / Stabat Mater / Laudi alla Vergine / Te Deum
Voce solista in Te DeumCaterina Sala, soprano

RICHARD WAGNER

Da Parsifal:

Preludio Atto I
Verwandlungsmusik, Atto I, per coro e orchestra
Karfreitagszauber (Incantesimo del venerdì santo), Atto III

Direttore

Daniele Gatti

Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
Maestro del Coro Lorenzo Fratini

 

 

Prezzi:

Visibilità limitata e ascolto: 15€ – Galleria: 25€ – Palchi B: 40€  Palchi A: 75€

Platea 4: 40€  Platea 3: 55€  Platea 2: 75€  Platea 1: 100€

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