Serena conduce operaclassica eco italiano

IL MATRIMONIO SEGRETO

IN STREAMING SU OPERAVISION

L’opera di Domenico Cimarosa in scena al Regio per la Stagione lirica 2023,

con la regia di Roberto Catalano e la direzione di Davide Levi,

sarà trasmessa sulla piattaforma streaming gratuita di Opera Europa,

supportata dal programma Creative Europe dell’Unione Europea.

 

operavision.eu

venerdì 10 marzo 2023, ore 19.00.

Disponibile on demand fino al 10 settembre 2023

https://operavision.eu/performance/il-matrimonio-segreto

foto Roberto Ricci

A un mese esatto dal suo debutto al Teatro Regio di Parma, Il matrimonio segreto, dramma giocoso in due atti di Domenico Cimarosa, va in onda in streaming su operavision.eu il 10 marzo 2023, alle ore 19.00. L’opera, disponibile con sottotitoli in italiano e in inglese, resterà disponibile sulla piattaforma fino al 10 settembre 2023.

 

Nuovo allestimento realizzato in coproduzione con Ópera de Tenerife e Teatro Massimo di Palermo, nato nel 2021 nell’ambito di Opera (e)Studio di Tenerife, l’opera è andata in scena per la Stagione Lirica 2023, con la regia di Roberto Catalano, e la direzione di Davide Levi, sul podio dell’Orchestra Cupiditas. Le scene sono di Emanuele Sinisi, i costumi di Ilaria Ariemme, le luci di Fiammetta Baldiserri, i movimenti coreografici di Sandhya Nagaraja. Protagonisti Giulia Mazzola (Carolina), Antonio Mandrillo (Paolino), Veta Pilipenko (Fidalma), Francesco Leone (Geronimo), Marilena Ruta (Elisetta), Jan Antem (Conte Robinson). L’allestimento ambienta la vicenda nella Broadway degli anni ’50, dove Geronimo, napoletano emigrato a New York, ha aperto una lussuosa pasticceria e sogna per le due figlie matrimoni con ricchi aristocratici. Ma la figlia più piccola, Carolina, che sogna di debuttare nei teatri di Broadway con il suo idolo Gene Kelly, ama il ragazzo delle consegne, Paolino, che sposa in segreto.

foto Roberto Ricci

OperaVision è la piattaforma streaming gratuita di Opera Europa supportata dal programma dell’Unione Europea Creative Europe, un vero e proprio palcoscenico digitale nato con l’intento di creare una community internazionale di spettatori da ogni parte del mondo. Per il triennio 2021-2024 Operavision offre un ricco cartellone di opere provenienti da 30 teatri di 17 diversi Paesi, che si rinnova di mese in mese con nuovi contenuti. Oltre a Il matrimonio segreto i titoli di marzo sono: Catone in Utica di Antonio Vivaldi, dal Teatro Comunale di Ferrara, in onda dal 17 marzo; Boris Godunov di Modest Musorgskij dal Nuovo Teatro Nazionale di Tokyo, dal 24 marzo; Cendrillon di Pauline Viardot dall’Opera di Valencia, dal 31 marzo. Tutte le opere in programma sono corredate da contenuti extra e di approfondimento, video di backstage e interviste al cast e al team creativo, con sottotitoli in diverse lingue.

illustrazione di Ana Ariane

Si ringrazia lo sponsor tecnico De Simoni per aver sostenuto il progetto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PARTNER E SPONSOR

La Stagione del Teatro Regio di Parma è realizzata grazie al contributo di Comune di Parma, Ministero della Cultura, Reggio Parma Festival, Regione Emilia-Romagna. Major partner Fondazione Cariparma. Main partners Chiesi. Main sponsor Iren, Barilla. Partner Crédit Agricole. Sponsor Parmalat, Parmacotto, Grasselli, CePIM, GloveICT, GHC, Poliambulatorio Dalla Rosa Prati, Metronotte Drill Pac. Con il contributo di Ascom Confcommercio Parma Fondazione, Ascom Parma Confcommercio, Camera di Commercio Parma, Fondazione Monteparma. Legal counselling Villa&Partners. Con il supporto di “Parma, io ci sto!”. Partner artistici Conservatorio Arrigo Boito di Parma, Coro del Teatro Regio di Parma. Partner istituzionale La Toscanini. La Stagione Concertistica è realizzata da Società dei Concerti di Parma, con il sostegno di Chiesi, in collaborazione con Casa della Musica. Wine partner Oinoe. Radio Ufficiale Radio Monte Carlo. Sostenitori tecnici Cavalca, Teamwork, De Simoni, Graphital. Il Teatro Regio di Parma aderisce a Fedora, Opera Europa, Operavision, Emilia taste nature culture, Italiafestival.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Parma, 7 marzo 2023

Paolo Maier

Responsabile Comunicazione, Ufficio Stampa, Progetti speciali

Teatro Regio di Parma strada Garibaldi, 16/A, 43121 Parma – Italia

Tel. +39 0521 203969
p.maier@teatroregioparma.it

stampa@teatroregioparma.it

www.teatroregioparma.it

STAGIONE LIRICA 2023

Teatro Regio di Parma

12, 15, 19, 21 gennaio 2023
DON GIOVANNI
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart

10, 12, 17, 19 febbraio 2023
IL MATRIMONIO SEGRETO
Musica di Domenico Cimarosa

24, 26, 31 marzo, 2 aprile 2023
ADRIANA LECOUVREUR
Musica di Francesco Cilea

5, 7, 12, 14 maggio 2023
LES NOCES
Musica di Igor’ Stravinskji
PAGLIACCI
Musica di Ruggero Leoncavallo

foto di Roberto Ricci

approfondimenti 

IL MATRIMONIO SEGRETO_NOTA BREVE

 

 

C’è un negozio che va aperto. La città lì fuori aspetta.

Geronimo indugia di fronte alla foto della sua città, Napoli, assorto in quella certa malinconia che coglie chi ha abbandonato il proprio paese per cercare fortuna altrove.

Siamo nella New York degli anni ‘50, siamo a Broadway, all’interno della Geronimo & Co. la boutique del dolce dove viene confezionato il babà più prestigioso che sia mai stato prodotto. Il via vai di artisti sulla strada appena fuori dal negozio è fonte di grandi sogni per chi in quel posto è cresciuto. Carolina, figlia di Geronimo, la più piccola della famiglia, ha trascorso ogni giorno desiderando di poter correre verso uno dei tanti teatri che circondano la pasticceria del padre. E così, sfuggendo ai compiti che il lavoro le impone, lei danza. Ogni giorno, ogni momento in cui può non essere vista, danza sperando di poter un domani affiancare il suo idolo di sempre: Gene Kelly.

In cuor suo nasconde però un segreto. Ha sposato il ragazzo delle consegne, il semplice Paolino, di cui è tanto innamorata. Un matrimonio segreto che potrebbe non essere accettato da nessuno della sua famiglia, tutti troppo impegnati nell’affannosa ricerca di una felicità personale che li vede costantemente distratti dalla brama di conquista di qualcosa che, credono, potrà arricchirli ancora di più.

Ciascuno a suo modo. Ognuno di loro con la paura di non arrivare in tempo, rischiando di permanere in una condizione che si fatica ad accettare.

Da lì a poco avrà luogo un intreccio che vedrà sovrapporsi intenti, desideri e sentimenti di ciascuno, mentre il negozio resterà aperto e i clienti osserveranno, come fossero degli spettatori, la folle giornata in cui tutto questo accade.

In questo piccolo mondo, fatto di desideri e aspirazioni più o meno sincere, si muovono personaggi che tendono verso ciò che credono possa essere un’idea di felicità; l’affannosa e svelta ricerca a cui sembriamo tutti così devoti che, il più delle volte, non porta da nessuna parte.

E poi, ci sono i due sposi con la loro felicità semplice, coi loro sogni e la loro immaginazione che sempre può sollevarli dal peso del bisogno di ciò che è sempre più lontano da dove ci si trova.

È questo che probabilmente li ha uniti ed è questo che li terrà sempre al sicuro.

Geronimo & Co. è il piccolo mondo dove per un giorno intero, nascono e vivono sentimenti più vicini a noi di quanto si possa immaginare.

 

 

Roberto Catalano

L’opera in breve

Intercettato dall’imperatore Leopoldo II appena saputo che stava lasciando la corte di Caterina di Russia per tornare in Italia, Domenico Cimarosa fu invitato a comporre un’opera per la corte viennese, su libretto del poeta cesareo Giovanni Bertati. Leopoldo conosceva già personalmente Cimarosa: da Granduca di Toscana nel 1787 lo aveva ricevuto con simpatia a Firenze prima della partenza per la Russia. Il compositore arrivò a Vienna pochi giorni dopo la morte di Mozart, a inizio dicembre 1791. Gli fu offerto un contratto sostanzioso, dodicimila fiorini l’anno (Mozart nel 1787 ne aveva ricevuti ottocento) e il titolo di Maestro della Camera Imperiale.

Si mise molto rapidamente al lavoro, visto che Il matrimonio segreto debuttò il 7 febbraio 1792 al Burgtheater ottenendo subito un successo fragoroso che gli assicurò un posto stabile nel repertorio mondiale, unica opera del XVIII secolo a non uscirne mai oltre alle tre mozartiane di Da Ponte. Il ruolo del Conte era impersonato da quello stesso Francesco Benucci che aveva interpretato Figaro e Leporello alle prime mozartiane a Vienna. Si favoleggia che l’imperatore si sia alzato nel palco al termine della rappresentazione elogiando Cimarosa e dando il via agli applausi, e che avesse ordinato una seconda rappresentazione immediata, richiesta da parte di un sovrano che gli annali registrano in precedenza solo per l’Eunuchus di Terenzio, millenovecentocinquantré anni prima.

Per la ripresa napoletana del Carnevale 1793, oltre a numerosi adattamenti per la compagnia di canto, Cimarosa intervenne anche scorciando la sinfonia iniziale. La tavolozza orchestrale dell’opera è ampia, con utilizzo generoso e caratterizzato dei fiati; articolata è poi la drammaturgia vocale: sui venti numeri in partitura abbondano i pezzi d’insieme (cinque duetti, tre terzetti, un quartetto, un quintetto, più i due finali a sei) e quelli a solo, eccetto la cavatina del Conte nel primo atto, sono in più sezioni. In compenso è assente il coro, per cui non appaiono come nella consuetudine settecentesca (Mozart incluso) popolani, contadinelle e servitori che irrompono a cantare.

Del mondo mozartiano tuttavia Cimarosa ignora lo scavo nella radice delle passioni, l’irruzione di nubi fatali, lo sguardo sbigottito sulle contraddizioni della realtà. Il matrimonio segreto è anzi una manifestazione piena dell’equilibrio di ragionevolezza e moderazione, risolto in un’inventiva musicale piacevole, garbata, scorrevole che  prosegue e culmina il percorso dell’opera comica settecentesca, che da Pergolesi  si era snodata attraverso le esperienze decisive di Piccinni, Galuppi e Paisiello. Ne risulta l’espressione di un divertimento spensierato, affidato a melodie piacevoli, a frasi musicali regolari e mai ridondanti, ottime nel trattenere i sentimenti entro una cifra misurata e a scatenare l’immaginazione, racchiudendo in una sigla perfetta l’immagine del settecento operistico fin da quando, già in anni in cui la sensibilità era già vistosamente cambiata, a innamorarsi di quest’opera era stato il giovane Stendhal, che a Cimarosa e al Matrimonio segreto dovette la sua infatuazione per l’Italia: «La mia vita fu rinnovellata, e sparì per sempre il disinganno di Parigi. Avevo chiaramente compreso dove fosse la felicità».

Il Matrimonio Segreto

 

 

Queste melodie sono le più belle che sia stato dato di concepire allanimo umano

Stendhal

 

Il 5 dicembre 1791 si spegne a Vienna uno dei più grandi compositori d’opera, Wolfgang Amadeus Mozart. Domenico Cimarosa, di ritorno dalla Russia e diretto in Italia, giunge a Vienna proprio in quel periodo e il 7 febbraio 1792, Il matrimonio segreto debutta con straordinario successo al Burgtheater di Vienna. Vista la prossimità temporale e geografica, il confronto tra i due compositori è inevitabile e, a chi conosce le ultime opere di Mozart, capiterà spesso, durante l’ascolto de Il matrimonio segreto, di notare qualche reminiscenza delle Nozze di Figaro o del Flauto Magico, per esempio. E non sareste in errore se dovesse improvvisamente venirvi in mente Rossini…

 

C’è però un elemento, nel Matrimonio Segreto, che contraddistingue Cimarosa: la capacità, senza eguali, di creare ed inserire ovunque melodie di una bellezza straordinaria. Ogni aria, ogni duetto, terzetto, quartetto e quintetto contiene melodie e contro-melodie di una inventiva senza pari, per non parlare dei finali d’atto. E ciò non solo nel canto; si prenda ad esempio il duetto all’inizio del secondo atto (che fu senza dubbio fonte d’ispirazione per Rossini), quando Geronimo riflette sulla proposta del Conte Robinson di sposare Carolina, invece di Elisetta. Mentre il ricco mercante rimugina e borbotta (“Qua risparmio del bell’oro/qua si salva anche il decoro”), dai primi violini si libra in volo una melodia che accompagna il pensiero e allo stesso tempo da un tocco caricaturale al personaggio di Geronimo.

 

Se la scrittura orchestrale di Cimarosa nel Matrimonio Segreto non sembra sfruttare a fondo la tavolozza dei colori, ovvero dei timbri, dell’orchestra a disposizione (si pensi ai flauti, per esempio, che dopo l’aria di Fidalma nel primo atto vengono “dimenticati” per il resto dell’opera, o al quasi costante raddoppio di viole, violoncelli, contrabbassi e fagotti), le parti vocali, per le quali sono indispensabili cantanti con spiccate capacità attoriali e interpretative, danno vita a una giornata molto intensa, variegata e ricca di comicità. È sul palcoscenico che Cimarosa crea la sua piccola magia, dove, attraverso le poche arie e i tanti numeri d’insieme, visti gli innumerevoli intrecci del libretto, ci catapulta in un mondo frizzante, gioioso, esempio per eccellenza dell’opera buffa della scuola napoletana.

 

La comicità sul palcoscenico, l’eleganza musicale, la creatività tematica e l’energia che pervade l’opera dalla prima all’ultima nota, spiegano, a mio avviso, perché Il Matrimonio Segreto destò un tale entusiasmo nel 1792, e per tutto il secolo successivo.

Sinossi

Atto I

Carolina, figlia del ricco mercante Geronimo, e Paolino, contabile del negozio di Geronimo, si sono sposati in segreto ma sanno di dover divulgare la notizia per evitare pettegolezzi. Paolino ha una soluzione: dal momento che Geronimo ha intenzione di maritare con un nobile entrambe le figlie, Carolina ed Elisetta, Paolino ha procurato di far sposare Elisetta al Conte Robinson ricavando per la ragazza una dote cospicua, e da qui spera di poter ottenere un credito di fiducia nel momento in cui rivelerà il segreto (introduzione: “Cara, non dubitar”). I due si congedano prima di essere scoperti insieme (duetto: “Io ti lascio perché uniti”).

E infatti il Conte Robinson annuncia per lettera a Geronimo di essere disposto a sposare a breve Elisetta. Convinto che al suo stato sociale spetti far sposare le figlie a uomini titolati, Geronimo è nel tripudio, ne dà il merito a Paolino e dichiara di confidare di sistemare anche Carolina con un nobile (cavatina: “Udite tutti, udite”). Per intanto si prepara a ricevere il Conte allertando tutta la famiglia, ma scambia l’espressione accigliata di Carolina per invidia verso la sorella maggiore che, a sua volta, la interpreta come mancanza di rispetto: le due finiscono per battibeccare, con Fidalma che cerca di difendere Elisetta (terzetto: “Le faccio un inchino”).

Una volta allontanatasi Carolina, Fidalma confida a Elisetta di avere intenzione di sposarsi, ma non vuole rivelare per ora chi sia l’uomo su cui ha messo gli occhi, che è in realtà Paolino (aria: “È vero che in casa”).

Geronimo anticipa a Carolina di aver già quasi combinato per lei un matrimonio con un titolato. Ma finalmente arriva il Conte Robinson che, dopo essere entrato con modi pomposi, vede Carolina, la scambia per la promessa sposa e non riesce a nascondere la delusione quando gli viene spiegato che la promessa è in realtà Elisetta (cavatina: “Senza senza cerimonie”). Tutti capiscono subito che la situazione rischia di essere foriera di guai (quartetto: “Sento in petto un freddo gelo”)

Carolina avverte Paolino delle intenzioni del padre di sposarla e lo sollecita di rivelare il matrimonio segreto. Paolino confida in questo nell’appoggio del Conte Robinson, o al limite in quello di Fidalma che, dice, lo tratta con grande affetto. Ma Paolino non fa in tempo a rivelare la questione al Conte, che questi lo anticipa confidandogli il proprio problema: non vuole sposare Elisetta, ma Carolina. Confida di sistemare la cosa accettando metà della dote promessa per Elisetta (duetto: “Signor, deh, concedete”).

Carolina vede arrivare il Conte, convinta che il colloquio con Paolino sia finito, ma il desiderio di confidarsi con lui crea un malinteso. E quando apprende che il Conte non ne vuole sapere di Elisetta ma è innamorato di lei, cerca di sottrarsi argomentando di non essere cólta né raffinata per sposare un nobile (aria: “Perdonate, signor mio”).. RImasto solo, il Conte vuole cercare di andare in fondo alla faccenda: sospetta che Carolina abbia un innamorato.

Elisetta intanto, assecondata dalla zia, si lamenta col padre del comportamento del Conte (finale primo: “Tu mi dici che del Conte”). Paolino arriva per annunciare che la tavola è imbandita. Arriva Carolina inseguita dal Conte, che cerca di sapere se c’è un altro uomo nella sua vita e sottolinea la propria indifferenza per Elisetta che, nascosta, ha sentito tutto e irrompe accusando la sorella, che invano cerca di spiegarsi. Il chiasso attira prima Fidalma, che aggiunge confusione, e poi Geronimo (che, mezzo sordo, equivoca spesso le parole). È il Conte a spiegare di essere innamorato di Carolina e non di Elisetta. E allo stupore, segue la baraonda.

 

Atto II

Geronimo convoca il Conte per chiedergli ragione dei fatti e il Conte, dopo avergli confessato il proprio disinteresse per Elisetta e di essere attratto invece da Carolina, gli propone il dimezzamento della dote, soluzione che fa facilmente breccia in Geronimo. I due si accordano all’istante a patto, sottolinea Geronimo, che Elisetta sia d’accordo (duetto “Se fiato in corpo avete”). Paolino, arrivato poco dopo, apprende dal Conte stesso la notizia dell’accordo col Conte e capisce che è necessario giocarsi l’ultima carta per porre rimedio alla situazione. E l’ultima carta che ha in mano è quella della mediazione di Fidalma, che arriva proprio in quel momento.

Ancora una volta però scatta l’equivoco: Fidalma scambia l’impaccio di Paolino per un segnale d’amore e gli rivela di volerlo sposare. Paolino ha un mancamento. In quel momento arriva Carolina, allarmata. Fidalma le rivela i suoi propositi, convinta che anche Paolino sia consenziente (terzetto: “Sento, oimé, che mi vien male”). Sicché, rimasta sola con lui, Carolina si sdegna per la situazione, finché Paolino riesce a spiegarle l’accaduto, ammettere che ormai tutti i piani sono falliti e confessarle che non resta che una soluzione: fuggire insieme, in attesa che Geronimo se ne faccia una ragione (aria: “Prima che spunti in ciel l’aurora”). Ma a Carolina non va giù l’idea di creare uno scandalo e ferire il padre.

Negli appartamenti il Conte s’imbatte in Elisetta, e coglie l’occasione per cercare di farla desistere dal progetto matrimoniale elencandole i propri difetti, fino a confessare di non amarla (aria: “Son lunatico bilioso”). Elisetta è turbata e, partito il Conte, si confida con Fidalma dicendole chiaro e tondo che è necessario allontanare dalla casa Carolina. La stessa Fidalma ammette di avere il sospetto che Carolina sia innamorata di Paolino, cosa che la infastidisce assai. Le due comunicano perciò a Geronimo che va eliminata la causa del problema: Carolina deve essere mandata fuori casa (terzetto: “Cosa farete? via, su, parlate”). Fra sé Geronimo, riluttante a rinunciare alla proposta del Conte ma temendo che la sorella Fidalma ritiri il suo capitale dal negozio, accetta la proposta a malincuore e la comunica a Carolina.

Carolina è disperata (recitativo accompagnato: “Come tacerlo poi, se in un ritiro”), e in questo stato la trova il Conte che subito cerca di consolarla e si dichiara pronto a esaudire ogni suo desiderio, baciandole la mano. In questo momento viene sorpreso da Fidalma, Elisetta e Geronimo: per loro è la prova della relazione di Carolina e del Conte. Grande concitazione, il Conte non riesce a spiegare la propria versione (quintetto: “Deh, lasciate ch’io respiri”). Ma Geronimo è inflessibile: la partenza di Carolina è decisa. Rimaste sole, Fidalma ed Elsetta continuano a spargere infamia su Carolina (aria: “Se son vendicata”).

Ora Geronimo affida a Paolino una lettera per la l’intendente del ritiro dove vuole mandare Carolina e lo incarica dei preparativi. Indi va a dormire. Paolino capisce che l’ultima occasione per agire e scappare con Carolina.

I due stanno per uscire dalla stanza di Carolina, quando sentono qualcuno (finale: “Deh, ti conforta, o cara”). È Elisetta insospettita dai rumori. I due si ritirano nella stanza. Elisetta scorge il Conte che si aggira. Il Conte, a sua volta è in ambasce perché vorrebbe sapere cosa agita il cuore di Carolina, poi rientra in stanza (aria: Il parlar di Carolina”). Convinta che il Conte sia con Carolina, Elisetta allerta Fidalma e il padre. Irritato, il Conte esce della stanza, ma non è con Carolina. Tutti chiamano la ragazza, che alla fine è costretta a uscire dalla stanza con Paolino: i due si inginocchiano chiedendo perdono e confessando il matrimonio segreto. Geronimo è su tutte le furie.

Ma è il Conte a intercedere: quello che è fatto, è fatto, e per amore di Carolina, preferisce che sia felice con Paolino, e accetta di sposare Elisetta. Geronimo, calmatosi, perdona i due ragazzi e tutti celebrano i due sposi e la serenità riacquistata.

synopsis, essays

Il Matrimonio Segreto

“Queste melodie sono le più belle che sia stato dato di concepire all’animo umano”
Stendhal

On December 5th, 1791 one of the greatest opera composers, Wolfgang Amadeus Mozart, diez in Vienna. While returning to Italy from Russia, Domenico Cimarosa arrived in Vienna in that same period and, on February 7 of 1792, Il matrimonio segreto debuted with great success at the Burgtheater of Vienna. Considering the temporal and geographical, the comparison between the two composers is inevitable, and whoever knows Mozart’s last works might often notice some reminiscences from Nozze di Figaro or Flauto Magico, for instance, while listening to Il matrimonio segreto. And you would not be mistaken if you heard some Rossini in it as well…

Nevertheless, there’s an element in Il Matrimonio Segreto which distinguishes Cimarosa: an unmatched ability to create and integrate melodies of extraordinary beauty. Every aria, every duet, trio, quartet, quintet contains melodies and counter-melodies of unparallel inventiveness, without mentioning the acts finales. And this doesn’t merely happen in the singing; for instance, the duet at the beginning of the second act (a source of inspiration for Rossini, without a doubt), when Geronimo reflects upon the proposal of Count Robinson to marry Carolina, instead of Elisetta. While the rich merchant thinks and mumbles (“Qua risparmio del bell’oro/qua si salva anche il decoro”), the first violins lift a melody accompanying his thought while giving him a parodistic touch as well at the same time.

Though the orchestral writing of Cimarosa in Il Matrimonio Segreto does not appear to fully employ the multi-chromatic palette of timbres and of the entire orchestra (the flutes, for instance, are “forgotten” after the aria by Fidalma in the first act; or the almost constant doubling of violas, cellos, contrabasses and bassoons) the vocal parts, requiring highly-skilled singers in terms of both acting and interpretation, give birth to a very intense, varied and very comic day. On stage, Cimarosa creates his little magic where, through a few arias and many choral moments, considering the many intertwinings elements of the libretto, we are launched into a joyful, exciting world representing at best the opera buffa of the Neapolitan school.

The comedy on the stage, the elegance in the music, the creativity of the plot the energy pervading the opera note by note: to me, these elements are the reasons why Il Matrimonio Segreto rose such an enthusiasm in 1792 and throughout the whole following century.

THE SECRET MARRIAGE_BRIEF NOTES

 

 

A shop is about to open. The outside city awaits.

Geronimo lingers while looking at a photo of his city, Naples. He is lost in that typical melancholy of whoever leaves their own country to seek fortune abroad.

We are in Broadway, New York, in the 1950s, at the pastry boutique Geronimo & Co., home of the most prestigious babà ever made. Artists come and go in the street right outside the shop, home of high hopes and dreams for whoever was born there. Carolina, daughter of Geronimo, the youngest of the family, has spent every day wishing she could run to one of the many theaters surrounding her father’s pastry shop. She dances, despite all the tasks her job would require to do instead. Every day, every moment she is not seen by anybody, she dances and hopes to work with her idol Gene Kelly, one day.

But she hides a secret in her heart: she married the delivery boy Paolino, with whom she’s very much in love with. A secret marriage that her family may not accept in their continuous, tiresome search for personal happiness that keeps distracting them from a more enriching quest in their life.

Everybody live their own way, with the fear of being too late and the risk of remaining in an unsustainable situation.

At this point, the plot reveals an intertwining of intents, desires and feelings, while the shop remains open and the clients observe the hectic day that is happening as spectators would.

In such a small world, made of more or less sincere wishes and aspirations, the characters move towards what they believe to be an idea of happiness; a frantic search which we all seem so devoted to in our lives, and that really leads nowhere most of the times.

Finally, here we have husband and wife with their simple happiness, dreams and imagination able to uplift them from the need of what is far, and should be nearer instead.

Probably, this is what united them in the first place, and what will always keep them safe.

Geronimo & Co. represents the microcosm where, for just a day, feelings are born and grow, closer to us than we could ever think.

 

 

Roberto Catalano

synopsis

 

act I

Carolina, the daughter of the rich merchant Geronimo, secretly married Paolino, the accountant of Geronimo’s shop, but they know they have to avoid any gossip about it. Paolino has a solution: since Geronimo intends to marry both his daughters Carolina and Elisetta to a nobleman, Paolino manages to make Elisetta marry Count Robinson, obtaining a substantial dowry for the girl which, he hopes, he could use to obtain a credit of trust when he reveals the secret (introduction: “Cara, non dubitar”). The two leave before being discovered together (duet: “Io ti lascio perché uniti”).

Count Robinson writes a letter to Geronimo saying he is willing to marry Elisetta soon. Since Geronimo is convinced that his social status allows him to marry his daughters to titled men, he is now happier than ever and he gives the merit of it all to Paolino, stating that he aims at settling also Carolina with a nobleman (cavatina: “Udite tutti, udite”). In the meantime, he prepares to receive the Count by alerting the whole family, but he mistakenly takes Carolina’s frown as a sign of envy towards her older sister who, in turn, interprets it as lack of respect: the two end up quarreling and Fidalma tries to defend Elisetta (trio: “Le fatto un inchino”).

Once Carolina leaves, Fidalma tells Elisetta that she intends to get married, though she does not want to reveal the man she has chosen, Paolino (aria: “È vero che in casa”).

Geronimo anticipates Carolina that he has almost arranged a marriage for her with a titled husband. Finally, Count Robinson arrives in a pompous fashion and, seeing Carolina, believes she’ll be her future wife, unable to hide his disappointment when he discovers that his wife will be Elisetta (cavatina: «Senza senza cerimonie»). Everyone immediately understands that the situation could bring trouble (quartet: «Sento in petto un freddo gelo»)

Carolina warns Paolino of her father’s intentions to marry her and urges him to reveal her secret marriage. Paolino has faith in the support of Count Robinson, or at least in that of Fidalma who, he says, treats him with great affection. But Paolino does not have time to explain everything to the Count, who anticipates him and reveals that he wants to marry Carolina instead of Elisetta and, for such a reason, he will accept half of the promised dowry for Elisetta (duet: “Signor, deh, concedete”).

 

Carolina sees the Count arrive. She is convinced that the conversation with Paolino is over, but the desire to speak with him creates a misunderstanding. When she learns that the Count does not want to know about Elisetta but is in love with her instead, she tries to escape by arguing that she is not cultured or refined enough to marry a nobleman (aria: “Perdonate, signor mio”). Left alone, the Count wants to see clearly about the whole matter: he suspects that Carolina has a lover.

In the meantime, Elisetta, supported by her aunt, complains to her father about the Count’s behavior (first ending: “Tu mi dici che del Conte”). Paolino announces that the meal is ready and the table is set. Carolina arrives chased by the Count, who tries to find out if there is another man in her life and underlines his indifference towards Elisetta. In turn, Elisetta was hidden and has heard everything about her and accuses her sister, who tries in vain to explain herself. All that noise first attracts Fidalma, who adds up even more confusion, and then Geronimo (who often misunderstands his words, being almost deaf). Eventually, the Count explains that he is in love with Carolina and not with Fidalma, causing amazement and a loud chattering.

 

 

act II

Geronimo calls for the Count to ask him about the recent happenings. After confessing his lack of interest in Elisetta and his attraction towards Carolina, the Count proposes halving the dowry, a great solution for Geronimo. The two agree instantly on condition that Elisetta agrees (duet “Se fiato in corpo hai”), states Geronimo. Arriving shortly after, Paolino hears from the Count himself the news of the agreement with the Count and understands that it is necessary to play the last card in his hand to solve the situation: the mediation by Fidalma, who arrives at that very moment.

However, there is once again the misunderstanding: Fidalma mistakes Paolino’s embarrassment for a sign of love and she reveals that she wants to marry him. Paolino faints. At that moment, Carolina arrives alarmed. Fidalma reveals her intentions to her, convinced that Paolino is also consenting (trio: “Sento, oimé, che mi vien male”). Left alone with him, Carolina is indignant at the situation until Paolino explains to her what happened, admitting that by now all plans have failed and confessing that there is only one solution left: fleeing together and leaving Geronimo to deal with it (aria: “Prima che spunti in ciel l’aurora”). Nevertheless, Carolina doesn’t like the idea of creating a scandal and hurting her father.

In the apartments, the Count runs into Elisetta and tries to make her give up on her marriage by listing his own flaws, to the point of confessing that he does not love her (aria: «Son lunatico bilioso»). Elisetta is now disturbed and, once the Count has left, she clearly tells Fidalma that it is necessary to take Carolina out of her house. In turn, Fidalma admits that she suspects that Carolina is in love with Paolino, which annoys her greatly. The two inform Geronimo that the cause of the problem must be eliminated: Carolina must be sent away (trio: “Cosa farete? via, su, parlate”). Geronimo is reluctant to give up the Count’s proposal but, fearing that his sister Fidalma would withdraw her capital from the shop, he accepts the proposal and communicates it to Carolina.

 

Carolina is in despair (accompanied recitative: “Come tacerlo poi, se in un retiro”). The Count finds her in such a state and immediately tries to console her, declaring himself ready to fulfill her every wish and kissing her hand. He is suddenly surprised by Fidalma, Elisetta and Geronimo, who now believe they have proof of the relationship between Carolina and the Count. With great excitement, the Count is unable to explain his version (quintet: “Deh, ferme ch’io respiri”). But Geronimo is firm: Carolina’s departure is decided. Fidalma and Elsetta are now left alone and continue to spread infamy over Carolina (aria: “Se son vendicata”).

Geronimo gives Paolino a letter for the superintendent of the retreat he wants to send Carolina to, entrusting him with all the preparations. He then goes to sleep. Paolino sees it as the last chance to act and to run away with Carolina. The two are about to leave Carolina’s room when they hear someone (ending: “Deh, ti comforta, o cara”). It is Elisetta, who heard the noises. The two go back to the room. Elisetta sees the Count walking around. In turn, the Count is in distress as he would like to know what is troubling Carolina’s heart. He then goes back into the room (aria: Il parlar di Carolina”). Convinced that the Count is with Carolina, Elisetta alerts Fidalma and her father. Irritated, the Count leaves the room, but not with Carolina. Everyone calls for the girl who, in the end, is forced to leave the room with Paolino: the two kneel down, asking for forgiveness and confessing their secret marriage. Geronimo is furious. Finally, the Count intervenes: what is done cannot be changed and, out of love for Carolina, he prefers to see know her happy together with Paolino and he agrees to marry Elisetta. Geronimo can now calm down. He forgives the two boys and everyone celebrates the couple and the regained serenity.

 

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