Serena conduce operaclassica eco italiano

LEONORA ARMELLINI AL TEATRO REGIO DI PARMA

La pianista padovana, già due volte sulle vette del prestigioso Concorso Chopin di Varsavia, interpreta pagine di Bach, Haydn, Chopin, Prokof’ev.

Teatro Regio di Parma

martedì 4 aprile 2023, ore 20.30

 

Due volte sulle vette del prestigioso Concorso Chopin di Varsavia, una carriera in continua ascesa sui palcoscenici di tutto il mondo: Leonora Armellini calcherà per la prima volta il palcoscenico del Teatro Regio di Parma martedì 4 aprile 2023 ore 20.30, per la Stagione Concertistica 2023 della Società dei Concerti di Parma, interpretando pagine di Bach, Haydn, Chopin, Prokof’ev.

 

I quattro brani che scandiscono il programma del recital compongono un percorso che attraversa circa due secoli di pianismo: la Fantasia cromatica e fuga di Johann Sebastian Bach, composizione monumentale che unisce libertà improvvisativa e rigore contrappuntistico, apre un programma che prosegue con l’Arietta e variazioni in mi bemolle maggiore di Franz Joseph Haydn. Composta da un Prokof’ev appena ventunenne, all’indomani della stroncatura del suo primo Concerto per pianoforte e orchestra, la Sonata n.2, in re minore, sancisce la conquista per il compositore di un suo stile personale, che prende in eredità proprio quell’inventiva barocca trasfigurandola in ritmi feroci e pulsanti, reminiscenze liriche e influssi popolari. Appartiene invece al periodo più maturo di Chopin la Sonata n. 3, in si minore, op. 58, di un carattere eroico-sentimentale, legato più a un gusto letterario, dal sapore di antica leggenda, che politico.

 

Vincitrice del “Premio Janina Nawrocka” per la “straordinaria musicalità e la bellezza del suono” al Concorso Pianistico Internazionale “F. Chopin” di Varsavia, a soli diciotto anni, e del quinto premio nel 2021, Leonora Armellini è la prima donna italiana ad aver scalato le vette della competizione considerata il vertice del pianismo mondiale. Dopo essersi diplomata in Conservatorio con lode e menzione a soli dodici anni e dopo aver vinto il XXII Premio Venezia l’anno successivo, Leonora Armellini ha proseguito la sua formazione con Sergio Perticaroli presso l’Accademia di S. Cecilia di Roma, diplomandosi a diciassette anni con lode e diventando così la più giovane diplomata della prestigiosa istituzione. Si è perfezionata con Lilya Zilberstein e Marian Mika, e infine con Boris Petrushansky presso l’Accademia Pianistica “Incontri col Maestro” di Imola. Tiene regolarmente concerti come solista e camerista per festival e stagioni concertistiche in Italia e all’estero (Carnegie Hall di New York, Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, Salle Cortot di Parigi, Filarmonica di Varsavia, Teatro La Fenice di Venezia, Progetto Martha Argerich a Lugano, e in tutta Europa, Cina, Corea del Sud, Giappone), e ha collaborato con  numerose orchestre fra cui la Filarmonica di Varsavia, l’Orchestra di Padova e del Veneto, I Solisti Veneti, l’Orchestra Filarmonica di Torino, l’Orchestra del Teatro La Fenice, l’Orchestra dell’Arena di Verona, l’Orchestra Nazionale.

 

BIGLIETTERIA DEL TEATRO REGIO DI PARMA

Biglietti da €5,00 a €35,00.

Strada Giuseppe Garibaldi, 16/A 43121 Parma Tel. +39 0521 203999 biglietteria@teatroregioparma.it

Orari di apertura: dal martedì al sabato ore 11.00-13.00 e 17.00-19.00 e un’ora precedente lo spettacolo. In caso di spettacolo nei giorni di chiusura, da un’ora precedente lo spettacolo. Chiuso il lunedì, la domenica e i giorni festivi. Il pagamento presso la Biglietteria del Teatro Regio di Parma può essere effettuato con denaro contante in Euro, con assegno circolare non trasferibile intestato a Fondazione Teatro Regio di Parma, con PagoBancomat, con carte di credito Visa, Cartasi, Diners, Mastercard, American Express. È inoltre possibile utilizzare i voucher di rimborso ricevuti a fronte degli spettacoli annullati per l’emergenza sanitaria. I biglietti per tutti gli spettacoli sono disponibili anche su teatroregioparma.it.it. L’acquisto online non comporta alcuna commissione di servizio.

 

PARTNER E SPONSOR

La Stagione del Teatro Regio di Parma è realizzata grazie al contributo di Comune di Parma, Ministero della Cultura, Reggio Parma Festival, Regione Emilia-Romagna. Major partner Fondazione Cariparma. Main partners Chiesi. Main sponsor Iren, Barilla. Partner Crédit Agricole. Sponsor Parmalat, Parmacotto, Grasselli, CePIM, GloveICT, GHC, Poliambulatorio Dalla Rosa Prati, Metronotte Drill Pac. Con il contributo di Ascom Confcommercio Parma Fondazione, Ascom Parma Confcommercio, Camera di Commercio Parma, Fondazione Monteparma. Legal counselling Villa&Partners. Con il supporto di “Parma, io ci sto!”. Partner artistici Conservatorio Arrigo Boito di Parma, Coro del Teatro Regio di Parma. Partner istituzionale La Toscanini. La Stagione Concertistica è realizzata da Società dei Concerti di Parma, con il sostegno di Chiesi, in collaborazione con Casa della Musica. Wine partner Oinoe. Radio Ufficiale Radio Monte Carlo. Sostenitori tecnici Cavalca, Teamwork, De Simoni, Graphital. Il Teatro Regio di Parma aderisce a Fedora, Opera Europa, Operavision, Emilia taste nature culture, Italiafestival.

Parma, 29 marzo 2023

Paolo Maier

Responsabile Comunicazione, Ufficio Stampa, Progetti speciali

Teatro Regio di Parma strada Garibaldi, 16/A, 43121 Parma – Italia

Tel. +39 0521 203969 – 203982

p.maier@teatroregioparma.it

stampa@teatroregioparma.it

www.teatroregioparma.it

 

Teatro Regio di Parma

Martedì 4 aprile 2023, ore 20.30

 

 

Pianoforte LEONORA ARMELLINI

 

 

 

Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Fantasia Cromatica e Fuga, in re minore, BWV 903

 

Franz Joseph Haydn (1732-1809)
Arietta e variazioni, in mi bemolle maggiore, Hob. XVll:3

 

Sergej Prokof’ev (1891-1953)
Sonata n. 2, in re minore, op. 14
Allegro ma non troppo
Scherzo: Allegro marcato
Andante
Vivace

 

Fryderyk Chopin (1810-1849)
Sonata n. 3, in si minore, op. 58
Allegro maestoso
Scherzo: molto vivace
Largo
Finale. Presto non tanto – Agitato

STAGIONE CONCERTISTICA 2023

 

Teatro Regio di Parma

 

29 gennaio 2023

FILARMONICA ARURO TOSCANINI

Violino VALERIY SOKOLOV

Direttore STANISLAV KOCHANOVSKY

Musiche di Pëtr Il’ic Cajkovskij, Sergei Rachmaninov

 

26 febbraio 2023

MARIO BRUNELLO & GIOVANNI SOLLIMA

Suite italienne

Musiche di Giuseppe Verdi, Igor’ Stravinskij, Antonio Bertali, Johann Sebastian Bach, Giovanni Battista Costanzi, Giovanni Sollima, Queen

 

5 marzo 2023 ore 17.30

ORCHESTRA DA CAMERA DI PERUGIA

Violino GIUSEPPE GIBBONI

Direttore ENRICO BRONZI

Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart,

Niccolò Paganini, Franz Schubert

 

27 marzo 2023

Pianoforte GRIGORY SOKOLOV

Musiche di Henry Purcell, Wolfgang Amadeus Mozart,

 

4 aprile 2023

Pianoforte LEONORA ARMELLINI

Musiche di FRANZ JOSEPH HAYDN, FREDERIC MOMPOU, FRYDERYC CHOPIN,

SERGEJ PROKOFIEV

 

 

28 maggio 2023

Concerto di chiusura Paganini Guitar Festival 2023

Chitarra ZORAN DUKIC, ANIELLO DESIDERIO

Musiche di ISAAC ALBENIZ, ENRIQUE GRANADOS, JOAQUÌN RODRIGO, ASTOR PIAZZOLLA, STEPHEN GOSS, SÉRGIO ASSAD

Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Fantasia Cromatica e Fuga, in re minore, BWV 903

 

Franz Joseph Haydn (1732-1809)
Arietta e variazioni, in mi bemolle maggiore, Hob. XVll:3

 

Sergej Prokof’ev (1891-1953)
Sonata n. 2, in re minore, op. 14
Allegro ma non troppo
Scherzo: Allegro marcato
Andante
Vivace

 

Fryderyk Chopin (1810-1849)
Sonata n. 3, in si minore, op. 58
Allegro maestoso
Scherzo: molto vivace
Largo
Finale. Presto non tanto – Agitato

 

 

 

 

A parte le variazioni di Haydn si può dire che questo programma è basato sul virtuosismo, o meglio: la seconda parte, con Prokof’ev e Chopin, è nettamente virtuosistica, la prima è impegnativa più che altro per la resa dell’equilibrio fonico e delle strategie retoriche della Fantasia cromatica di Bach. Non resta allora che vedere questi quattro pezzi come manifestazioni di due secoli di pianismo, ove Haydn è l’alba del fortepianismo, Chopin il vertice della scrittura per pianoforte, Prokof’ev il dominio della tastiera e la Fantasia cromatica il grimaldello storico per l’acquisizione dell’interpretazione barocca al pianoforte.

E in effetti l’esecuzione della Fantasia cromatica – pezzo del 1720 rimaneggiato una decina d’anni dopo – è stata parecchio romanticizzata nell’Ottocento, Mendelssohn la suonava raddoppiando le ottave e dandoci dentro col pedale di risonanza, tanto più che le scale cromatiche (cioè per semitoni), le ondate dissonanti e gli improvvisi recitativi le conferiscono già di suo connotati molto teatrali. Demonismo bachiano? Semmai si badi che il re minore corrisponde al primo modo ecclesiastico, il modo della saggezza e della certezza, e infatti la Fantasia si risolve nella razionalità di una fuga che sviluppa tutta la dignità riflessiva del suo austero soggetto.

Una certa saggezza, o almeno assennatezza, filtra anche dall’Arietta con dodici variazioni che Haydn preparò dopo il 1771, anno del suo Quartetto op. 9 n. 2 dal cui minuetto è tratta il tema così profumato di salotto asburgico: le variazioni non ne trasfigurano mai i contorni e l’unica difficoltà è nella resa del gusto.

Materia per professionisti è invece la Sonata di Prokof’ev, scritta contro le critiche di volgarità piovute sul suo primo concerto per pianoforte. E allora sonorità quasi barocca, linee melodiche differenziate in timbri e dinamiche, niente deliqui, inclinazione al grottesco (Allegro maestoso) che sfocia in toni feroci (Scherzo) e addirittura stregoneschi con rintocchi di campane in un vortice pulsante interrotto da reminiscenze liriche (Finale), il tutto squarciato da un Andante cupo di sapore popolare. È il Prokof’ev giovane, tutto amore e crudeltà, che nel 1912 conosce il pianoforte come prima di lui a quell’età solo Chopin.

Il quale invece in età matura, nell’autunno 1844, periodo sereno con George Sand ma così così per la stanchezza fisica e col portafoglio assottigliato dalla visita della sorella, terminava una delle sue composizioni più serene, la Sonata op. 58. Il piglio perentorio iniziale, il cantabile su cui fa perno il disteso primo movimento, il rondò finale con il ritornello diversificato in chiave sempre più assertiva giustificano una lettura eroico-sentimentale che non necessariamente va legata a ragioni politiche, come per le Polacche. Piuttosto a un gusto letterario, da racconto favoloso, come suggeriscono il folleggiante Scherzo e l’Andante, che sa di antica leggenda e faceva tanto piangere l’allieva Marie Roubaud quando Chopin glielo suonava.

Giuseppe Martini

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