Serena conduce Operaclassica Eco Italiano

Ufficio Stampa 11/12/2019

MADAMA BUTTERFLY
Una nuova produzione del capolavoro di Puccini in scena al Filarmonico
STAGIONE LIRICA 2019 DELLA FONDAZIONE ARENA
TEATRO FILARMONICO, 15-22 DICEMBRE 2019

Madama Butterfly, 2019, bozzetto scenografico per l’atto I © Dario Gessati

Domenica 15 dicembre 2019 alle 15.30 al Teatro Filarmonico debutta un nuovo allestimento di Madama Butterfly, coprodotto da Fondazione Arena e l’Opera Nazionale croata, per la regia di Andrea Cigni e la direzione di Francesco Ommassini. Col capolavoro pucciniano si concludono la stagione 2019 della Fondazione Arena di Verona e il percorso nella grande Opera italiana tracciato dalla rassegna autunnale Viaggio in Italia, con un cast ricco di nomi affermati e giovani di talento da tutto il mondo.
Repliche:
martedì 17 dicembre, ore 19.00
giovedì 19 dicembre, ore 20.00
domenica 22 dicembre, ore 15.30
La tragedia giapponese di Puccini, intima e appassionata, è titolo anche areniano (l’ultima produzione è quella realizzata nel 2004 da Franco Zeffirelli e successivamente ripresa in 4 successive edizioni del Festival lirico) ma sul palcoscenico del Filarmonico è comparsa di rado: solo nel 1982 e nel 1991 il pubblico veronese ha potuto apprezzare in uno spazio raccolto la vicenda della fragile eppur coraggiosa Cio-Cio San, e in entrambi i casi con cast di assoluto rilievo (tra i nomi impegnati vale la pena citare Raina Kabaiwanska, Mietta Sighele, Veriano Luchetti, Mario Malagnini). Dopo diciotto anni dall’ultimo allestimento, Fondazione Arena ha prodotto questo nuovo spettacolo insieme alla Hrvatsko Narodno Kazalište di Zagabria che va in scena domenica 15 dicembre, con cui fanno il loro esordio veronese il regista Andrea Cigni e il team creativo composto da Dario Gessati (scenografo) e Valeria Donata Bettella (costumista), insieme all’areniano Paolo Mazzon alle luci.
La produzione, come ha dichiarato lo stesso regista, «nasce da un’attenta riflessione sia sul significato di geisha (dal considerarla una figura attuale all’interrogarsi sulla sua funzione odierna), sia sulla storia raccontata, valutandone bene gli elementi narrativi (proposti in chiave contemporanea) affinché si possano cogliere le affinità della vicenda col mondo moderno, senza però tradire quegli usi e costumi tradizionali che fanno ancora parte della civiltà nipponica». Si tratta quindi di un accurato lavoro di ricerca e di confronto che ha preso in esame anche un altro elemento fondante la cultura giapponese: il concetto di Ikigai, sintetizzabile nella passione che anima la vita e le scelte di ogni individuo. Per approfondire la dimensione narrativa dell’opera così intima e legata al concetto di solitudine, Cigni sceglie di ambientare la vicenda in un bosco poiché «nella cultura nipponica il contatto con la natura (tramite case isolate, costruite al centro di piccoli laghi, in cima a colline remote o nascoste tra i boschi) e la presenza della natura stessa sono un ottimo “contenitore” di vicende personali e di complesse situazioni affettive o sociali. Credo che ambientare Madama Butterfly in una foresta giapponese restituisca appieno queste sensazioni. Nella regia si lavora sull’evocazione, sulle sensazioni e sugli stati d’animo, dunque anche cercare l’atmosfera giusta per lo svolgimento di un’azione diventa un lavoro delicato e prezioso».
La vicenda di Madama Butterfly è nota: la quindicenne Cio-Cio San viene presa in moglie, acquistata insieme alla casa giapponese, dal marinaio F.B. Pinkerton, il quale ripartirà presto per gli Stati Uniti per ritornare Un bel dì dalla sua “tenue farfalla” solo tre anni dopo, con un colpo fatale per la speranza di lei. Il tragico epilogo nulla toglie al fascino del lungo duetto d’amore che conclude l’atto primo, per molti critici il più bello di tutta la produzione pucciniana. Il compositore conobbe il soggetto dal nuovissimo lavoro teatrale di David Belasco, ispirato a sua volta dal racconto di J. L. Long, mentre si trovava a Londra per la prima inglese di Tosca, e subito conquistato si mise al lavoro coi fedeli Giacosa e Illica: la Butterfly vide la luce nel 1904 alla Scala di Milano (tra gli interpreti vi erano Rosina Storchio e il tenore Zenatello, che avrebbe fondato il Festival areniano nove anni dopo). Alla prima però l’opera non piacque (più per rivalità con l’autore che per l’effettivo valore della composizione) e Puccini si rimise al lavoro per far rinascere la storia di Cio-Cio San al Teatro Grande di Brescia, pochi mesi dopo. Il grande musicista lucchese, perfezionista come pochissimi altri nella storia dell’opera lirica, ritoccò la partitura in altre quattro occasioni fino al 1920 ma in sostanza l’opera che si conosce oggi è quella che trionfò a Brescia, grazie anche alle minuziose ricerche del genio lucchese sul Giappone e sulla cura della realizzazione scenica, per cui lasciò ampi e dettagliati scritti.
È proprio il soprano giapponese Yasko Sato a vestire i panni della protagonista Cio-Cio San sul palcoscenico veronese (15, 19, 22/12) alternandosi con Daria Masiero (17/12). Debutta al Filarmonico il tenore Valentyn Dytiuk (15, 17/12) che insieme a Raffaele Abete (19, 22/12) dà voce a F. B. Pinkerton; tornano gli acclamati baritoni Mario Cassi (15, 22/12) e Gianfranco Montresor (17, 19/12) come Console Sharpless accanto alla Suzuki di Manuela Custer e al Goro di Marcello Nardis. Completano il cast Lo zio Bonzo di Cristian Saitta, Il Principe Yamadori di Nicolò Rigano, Lorrie Garcia come Kate Pinkerton, Salvatore Schiano di Cola come Commissario imperiale, Maurizio Pantò come Ufficiale del registro, Sonia Bianchetti (15, 22/12) e Emanuela Simonetto (17, 19/12) come Madre di Cio-Cio-San e Manuela Schenale come Cugina di Cio-Cio-San. Il Coro, preparato da Vito Lombardi, insieme all’Orchestra della Fondazione Arena, è guidato dal maestro Francesco Ommassini, più volte apprezzato sul podio dei complessi artistici veronesi.

Con Madama Butterfly prosegue l’iniziativa Ritorno a Teatro rivolta al mondo della Scuola all’interno della proposta Arena Young 2019-2020: martedì 17 dicembre alle ore 18.00 e giovedì 19 dicembre alle ore 19.00 gli studenti delle scuole primaria e secondaria, i loro familiari, gli insegnanti, i dirigenti scolastici e il personale ATA potranno assistere allo spettacolo a prezzo speciale: € 6,00 per gli studenti e € 12,00 per gli adulti. L’incontro propone anche un Preludio all’Opera, momento introduttivo durante il quale viene spiegata la trama e vengono forniti ai ragazzi elementi utili per la comprensione dello spettacolo, grazie alla partecipazione di alcuni dei protagonisti; segue quindi un aperitivo nel Bar del Teatro.
Per informazioni e prenotazioni:
Ufficio Formazione della Fondazione Arena di Verona
tel. (+39) 045 8051933 – fax (+39) 045 590638 – scuola@arenadiverona.it

Informazioni
Ufficio Stampa Fondazione Arena di Verona – Via Roma 7/D, 37121 Verona
tel. (+39) 045 805.1861-1905-1891-1939 – fax (+39) 045 803.1443
ufficio.stampa@arenadiverona.it – www.arena.it

Biglietteria Arena di Verona
Via Dietro Anfiteatro 6/b, 37121 Verona
Tel. 045 596517 – Fax 045 8013287 – Call center 045 8005151 – Punti di prevendita Geticket
Orari: da lunedì a venerdì 10:15-16:45 – sabato 09:15-12:45
Nei martedì, giovedì e venerdì di spettacolo, la biglietteria chiude alle 14.00
Biglietteria Teatro Filarmonico
Via dei Mutilati 4/k, 37121 Verona
Tel. 045 8002880 – Fax 045 8013266
Apertura due ore prima dello spettacolo
biglietteria@arenadiverona.it – www.arena.it
15, 17, 19, 22 dicembre 2019
Madama Butterfly
Tragedia giapponese in tre atti
Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica

Musica di Giacomo Puccini
Direttore Francesco Ommassini
Regia Andrea Cigni
Assistente alla regia Luca Baracchini
Scene Dario Gessati
Assistente alle scene Maddalena Moretti
Costumi Valeria Donata Bettella
Luci Paolo Mazzon

Personaggi e interpreti

Cio-Cio-San Yasko Sato (15, 19, 22/12)
Daria Masiero (17/12)
Suzuki Manuela Custer
Kate Pinkerton Lorrie Garcia
F. B. Pinkerton Valentyn Dytiuk (15, 17/12)
Raffaele Abete (19, 22/12)
Sharpless Mario Cassi (15, 22/12)
Gianfranco Montresor (17, 19/12)
Goro Marcello Nardis
Il Principe Yamadori Nicolò Rigano
Lo zio Bonzo Cristian Saitta
Il Commissario imperiale Salvatore Schiano di Cola
L’Ufficiale del registro Maurizio Pantò
La Madre di Cio-Cio-San Sonia Bianchetti (15, 22/12)
Emanuela Simonetto (17, 19/12)
La Cugina di Cio-Cio-San Manuela Schenale

ORCHESTRA, CORO E TECNICI DELL’ARENA DI VERONA
Maestro del Coro Vito Lombardi
Direttore Allestimenti scenici Michele Olcese

Allestimento della Fondazione Arena
in coproduzione con lo Hrvatsko Narodno Kazalište (Teatro Nazionale croato di Zagabria)

 

Riflessioni su Madama Butterfly

di Andrea Cigni

IKIGAI.

Trovare la ragione per la propria esistenza. Il motivo per cui ci alziamo tutte le mattine, quello che vogliamo realizzare con il nostro tempo, le nostre passioni, la nostra vocazione, il modo in cui contribuiamo a questo mondo, e in definitiva quali sono le nostre intenzioni. Coloro che vivono la vita con estrema passione rischiano, infatti, di esserne consumati sino alla degradazione”.

Ikigai è anche utilizzato per indicare una persona di cui si è profondamente innamorati.

È la traduzione di ragione di vita, ragione di essere.

Il sipario con questo ideogramma ci accoglie in sala. Vorrei dunque proporre una riflessione allo spettatore: qual è il motivo della nostra esistenza e per Butterfly quale è il motivo della propria esistenza. Il motivo che la porterà al detrimento e alla morte. Vorrei che ci si interrogasse su questo concetto e sulla parabola che Butterfly compie nella propria vita fino alla scelta inevitabile del suicidio.

Esistono due mondi in questa Butterfly. Un mondo interno, la casa (con la sua intimità e gli avvenimenti che contiene: come l’atto sessuale di Butterfly e Pinkerton o l’attesa nel dolore della protagonista). Uno esterno, in cui avviene ad esempio il matrimonio e dove si svolge la vita. E ci sono due tempi, uno legato al mondo esterno e all’immediatezza del momento e uno interno alla casa (rappresentato dal trascorrere del tempo e dall’accumulo di oggetti che significano tutto per Cio Cio San). Il fuori è un bosco, un luogo naturale che isola la casa di Butterfly, ogni volta cambia aspetto e prospettiva, quasi a sottolineare l’intento cinematografico della musica di Puccini, come se la scena diventasse lo schermo di un film e l’inquadratura cambiasse continuamente. La casa (il dentro) scompare o diventa secondaria e lontana per lasciare il posto a questo fuori e ritorna nei momenti intimi del dramma. Il matrimonio si svolge in questo luogo aperto. La casa ritorna quando lo zio Bonzo arriva col suo anatema e porta con sé non solo l’intimità tra Butterfly e Pinkerton nella casa, ma anche lo squallore di un posto privo di anima e comunque adatto solo a racchiudere la loro intimità, che si consuma con un atto sessuale che Butterfly vede romantico e Pinkerton vede meccanico e necessario. Lui è pronto al sesso, lei all’amore.

La vicenda si colloca nella contemporaneità, pur mantenendo vivi e visibili alcuni elementi che la tradizione ha cristallizzato nel tempo. La mia Butterfly è adesso. Butterfly vive un sogno che spera potrà cambiare la propria esistenza, ma molto più semplicemente è una prostituta obbligata dalla famiglia, caduta in disgrazia a concedersi e addirittura sposarsi con uno dei ‘clienti’. Il matrimonio (vissuto da Butterfly come un sogno e una speranza) è un momento pieno di crudeltà e ipocrisia. Nessuno si scandalizza del fatto che lei si prostituisca per ‘salvare’ la famiglia dalla miseria, ma la rinnegano per aver scelto di lasciare la propria religione.

 

C’è un senso di grottesco e di crudeltà nei personaggi di quest’opera. Non voglio rappresentare una Butterfly oleografica e banale, vorrei una Butterfly cruda, vera, reale che crede in qualcosa che non le verrà mai concesso.

Dopo il primo atto in cui viene inscenata la farsa del matrimonio a cui segue il la notte tra Butterfly e Pinkerton, nel secondo atto la casa si è riempita di ricordi: oggetti e immagini del matrimonio stesso e dei pochissimi momenti vissuti insieme da Butterfly e Pinkerton. Butterfly l’ha ridotta a un ‘mausoleo’ di cimeli e icone americani. Lei vive di ricordi, con Suzuki. E vive di presente, con il figlio. Il figlio rappresenta il qui ed ora e il futuro. Lei è ferma nel passato, in un attimo che si è congelato. Yamadori è un ricco, viscido. Pagando può ciò che vuole. Vuole Butterfly (come potrebbe volere altri oggetti) ma lei non desidera altri che Pinkerton da cui ha avuto un figlio. Sharpless non è un buono, è consapevole di tutto e in definitiva non aiuta Butterfly (neanche nel persuaderla subito a non sposarsi, cerca solo di ‘evitare’ i problemi dopo che questi ormai si sono manifestati).

Ikigai come dicevo è il concetto della disintegrazione di sé per una passione, la parola torna alla fine della parabola narrativa di quest’opera.

La notte è il film del suoi ricordi intimi con Pinkerton, il momento per lei più felice della sua esistenza, le immagini più belle e significative dei loro corpi e della loro sintonia. Torna la casa, lo squallore della realtà dopo la notte che non ha portato niente di positivo, solo la bellezza e la malinconia dei ricordi e porta con sé un nuovo giorno con una novità. L’arrivo di Pinkerton con la nuova famiglia riporta la realtà e la tristezza del luogo in cui Butterfly vive.

Ikigai alla fine è ciò che è l’inevitabile destino. La morte. Il sangue. E l’inutile grido di Pinkerton. Alla fine Butterfly è tornata ad essere quella che era e si restituisce così agli altri.

Insieme a lei restano le anime. Ora che anche lei è un’anima. Un respiro.

Credo che oggi si debba ‘pulire’ Butterfly da tutto ciò che erroneamente rappresenta un mondo giapponese di favola (nella dinamica dialogica del principe e della principessa), le ‘mossette’ di una Cio Cio San stilizzata e principessa (una bambolina), che ci porta lontano dalla violenza, dalla crudeltà e dalla tristezza della realtà di questa storia.

PAOLO MAZZON

Lighting Designer

Nato a Venezia, Paolo Mazzon studia arti visive nella sua città, quindi frequenta dal 1978 la Scuola di Teatro Avogaria sotto la guida del maestro Giovanni Poli per poi diventare membro della compagnia stabile, con cui prende parte a numerosi tour europei.

Nel 1980 inizia a collaborare con il Gran Teatro La Fenice di Venezia, dove viene coinvolto in tutte le produzioni del gruppo di teatro-danza creato dalla coreografa americana Carolyn Carlson. Partecipa quindi ai tour dell’artista toccando New York (Brooklyn Academy of Music), Houston (Johns Hall Theatre), Stoccolma, Parigi (Theatre du Chatelet).

Tra il 1989 e il 1994 lavora in Svizzera per il Festival Opera Ascona, a Spalato per il Teatro Nazionale Croato dove disegna le luci de I Racconti di Hoffmann di Offenbach e quindi a Praga dove è Lighting designer nella chiesa di San Nicola per il Festival musicale d’autunno.

Dal 1997 ricopre questo ruolo in vari teatri italiani e internazionali, quali il Dante Alighieri di Ravenna, il Massimo Bellini di Catania, il Comunale di Modena, il Rendano di Cosenza, fino alla Biennale di Venezia alla Stadthalle di Vienna.

Di recente collabora con il regista, scenografo e costumista Hugo de Ana in varie produzioni, tra cui Nabucco di Verdi all’Arena di Nîmes (2002), La Sonnambula di Bellini (2006) e Tosca di Puccini (2007) al Teatro Verdi di Padova, La Sonnambula al Teatro Lirico di Cagliari (2008), Rusalka di Dvořák nel 2016 a Pechino per il Beijing National Centre for Performing Arts.

Insegna inoltre lighting design presso l’Accademia di Belle Arti di Verona e per i corsi di Verona Accademia per l’Opera italiana.

Nel 1994 viene nominato Lighting designer alla Fondazione Arena di Verona, dove segue tutte le produzioni di opera e balletto sia del Festival areniano che delle stagioni liriche e di balletto al Teatro Filarmonico. Segue la Fondazione in tour a Francoforte, Berlino, Monaco, Vienna, Pechino, Cipro, Tokyo e in Oman.

Per il Festival Lirico 2018 cura il lighting design di Carmen di Bizet, Turandot di Puccini, Nabucco di Verdi, nonché dell’evento Verdi Opera Night.

Per il Festival areniano 2019 cura le luci de La Traviata, Aida, Il Trovatore di Verdi, Carmen, Plácido Domingo 50 Arena Anniversary Night.

Al Teatro Filarmonico, per la Stagione Lirica 2018-2019, cura il lighting design de La Bohème di Puccini, Don Giovanni di Mozart, Don Pasquale di Donizetti, Adriana Lecouvreur di Cilea, Il Maestro di Cappella di Cimarosa, Gianni Schicchi di Puccini.

In occasione della rassegna autunnale Viaggio in Italia, che si tiene tra ottobre e dicembre 2019, cura le luci de Il Matrimonio segreto di Cimarosa, L’Elisir d’amore di Donizetti e Madama Butterfly di Puccini.

FRANCESCO OMMASSINI

Direttore d’orchestra

Nato a Venezia, Francesco Ommassini compie gli studi musicali di violino e composizione nella sua città, diplomandosi con il massimo dei voti e la lode.

Dal 1996 ricopre il ruolo di primo violino dei secondi presso l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona: l’essere parte di uno dei più̀ importanti teatri lirici al mondo, il contatto e la collaborazione con i maggiori direttori del nostro tempo lo incoraggiano ad affrontare lo studio della direzione d’orchestra e si diploma con Donato Renzetti all’Accademia Musicale Pescarese.

Dal suo debutto nel 2012 al teatro di Ferrara con la direzione di Rigoletto di Verdi si esibisce sia in campo lirico che sinfonico nei più importanti teatri e festival (Teatro San Carlo di Napoli, Fenice di Venezia, Filarmonico di Verona, Lirico di Cagliari, Bellini di Catania, Abbado di Ferrara, Comunale di Treviso, Alighieri di Ravenna, Teatro di Bergamo, Brescia, Como, Pavia, Cremona).

Tra i recenti impegni si segnalano: la presenza nel prestigioso cartellone del Settembre dell’Accademia a Verona; la prima esecuzione in tempi moderni dell’opera Zenobia in Palmira di Paisiello a Napoli, nell’ambito delle celebrazioni per i 200 anni dalla morte del compositore (produzione incisa su cd); La Pietra del Paragone di Rossini al Teatro Lirico di Cagliari nel fortunato spettacolo di Barberio Corsetti; L’Elisir d’amore di Donizetti per la Rete Lirica delle Marche; una nuova produzione de La Traviata di Verdi nei teatri di Ferrara, Treviso e Rovigo ed una serie di concerti sinfonici al Teatro Olimpico di Vicenza ed al Bellini di Catania.

Al Teatro Filarmonico dirige alcuni concerti sinfonici nel 2011 e nel 2015; torna sul podio per La Sonnambula di Bellini nel 2016 e per Il Viaggio a Reims di Rossini nel 2017.

Dirige il terzo concerto in programma per la Stagione Sinfonica 2019.

In occasione della rassegna autunnale al Filarmonico Viaggio in Italia, dirige Madama Butterfly di Puccini e il Concerto di Capodanno.

VALENTYN DYTIUK

Tenore

Valentyn Dytiuk, 28 anni, si diploma all’Accademia Musicale Nazionale Čajkovskij di Kiev nel 2014.

Nelle recenti stagioni debutta con successo alla Deutsche Oper di Berlino nel ruolo del titolo in Faust di Gounod, all’Israeli Opera come Pinkerton in Madama Butterfly di Puccini, al Teatro Bol’šoj di Mosca nel ruolo di Vaudemont in Iolanta di Čajkovskij; all’Opera di Lione è Mozart in Mozart e Salieri di Rymski-Korsakov; all’Opera Nazionale Lettone di Riga interpreta Faust; al Teatro di Klaipeda è Vaudemont in Iolanta; canta nel Requiem di Verdi con l’Orchestra Filarmonica di Novosibirsk in Russia.

Nel 2018 interpreta Ismaele in Nabucco di Verdi all’Opera di Digione e Rodolfo ne La Bohème al Teatro Estonia.

Nel 2019 interpreta Vaudemont in Iolanta Al Palau de les Arts di Valencia e Riccardo in Un Ballo in maschera di Verdi all’Israeli Opera di Tel Aviv diretto da Daniel Oren; debutta al Teatro Regio di Torino nel ruolo di Rodolfo ne La Bohème di Puccini e al Teatro Estonia nel ruolo di Romeo in Roméo et Juliette di Gounod.

È vincitore del “XV Concorso vocale internazionale Glinka” a Mosca nel 2015 e del Grande Premio al Concorso internazionale per cantanti “Vilgilius Noreika” a Vilnius nel 2017.

Dal 2014 è un artista principale dell’Opera Nazionale Ucraina.

Debutta al Teatro Filarmonico per la rassegna Viaggio in Italia nel ruolo di Pinkerton in Madama Butterfly con la regia di Andrea Cigni.

VALENTYN DYTIUK
Tenore

Valentyn Dytiuk, 28 anni, si diploma all’Accademia Musicale Nazionale Čajkovskij di Kiev nel 2014.
Nelle recenti stagioni debutta con successo alla Deutsche Oper di Berlino nel ruolo del titolo in Faust di Gounod, all’Israeli Opera come Pinkerton in Madama Butterfly di Puccini, al Teatro Bol’šoj di Mosca nel ruolo di Vaudemont in Iolanta di Čajkovskij; all’Opera di Lione è Mozart in Mozart e Salieri di Rymski-Korsakov; all’Opera Nazionale Lettone di Riga interpreta Faust; al Teatro di Klaipeda è Vaudemont in Iolanta; canta nel Requiem di Verdi con l’Orchestra Filarmonica di Novosibirsk in Russia.
Nel 2018 interpreta Ismaele in Nabucco di Verdi all’Opera di Digione e Rodolfo ne La Bohème al Teatro Estonia.
Nel 2019 interpreta Vaudemont in Iolanta Al Palau de les Arts di Valencia e Riccardo in Un Ballo in maschera di Verdi all’Israeli Opera di Tel Aviv diretto da Daniel Oren; debutta al Teatro Regio di Torino nel ruolo di Rodolfo ne La Bohème di Puccini e al Teatro Estonia nel ruolo di Romeo in Roméo et Juliette di Gounod.
È vincitore del “XV Concorso vocale internazionale Glinka” a Mosca nel 2015 e del Grande Premio al Concorso internazionale per cantanti “Vilgilius Noreika” a Vilnius nel 2017.
Dal 2014 è un artista principale dell’Opera Nazionale Ucraina.

Debutta al Teatro Filarmonico per la rassegna Viaggio in Italia nel ruolo di Pinkerton in Madama Butterfly con la regia di Andrea Cigni.

GIANFRANCO MONTRESOR

Baritono

Nato a Verona Gianfranco Montresor è normalmente ospite di numerosi ed importanti teatri internazionali: Teatro alla Scala di Milano, Arena di Verona, Teatro San Carlo di Napoli, Royal Opera House Covent Garden di Londra, Opernhaus di Zurigo, Staatsoper di Berlino, Opera di Francoforte, Opera di MonteCarlo, New Israeli Opera di Tel Aviv, New National Theatre di Tokio, Teatro São Carlos di Lisbona, Salzburg Festspiele, Gran Teatre del Liceu di Barcellona.

Il suo repertorio comprende ruoli come: Jago, Rigoletto, Scarpia, Gerard, Escamillo, Germont, Paolo Albiani, Jack Rance, Sharpless, Lescaut, Nabucco, Posa, Ezio, Amonasro.

Lavora con importanti Maestri, quali: Riccardo Muti, Zubin Mehta, Daniel Barenboim, Daniel Oren, Stefano Ranzani, Fabio Luisi, Asher Fisch, John Elliot Gardiner, Jacques Delacote, Pinchas Steinberg e collabora p volte con Placido Domingo. Il 2018 l’ha visto in scena in Tosca di Puccini al Teatro dell’Opera di Roma, in Rigoletto di Verdi al San Carlo di Napoli e al Gran Teatre del Liceu di Barcellona ne I Puritani di Bellini.

Debutta all’Arena di Verona nel 1993 ne La Traviata di Verdi e torna nel 2008 per Tosca, nel 2009, 2012, 2014, nel 2014 per Turandot di Puccini e nel 2016 per Carmen di Bizet.

Al Teatro Filarmonico debutta nel 1993 in Gattabianca di Arcà e torna nel 1995 per Les Contes d’Hoffmann di Offenbach e Zàabok di Valdambrini; nel 1996 per Les Dialogues des Carmelites di Poulenc; nel 1997 per Gianni Schicchi di Puccini; nel 2002 per Don Giovanni di Mozart e Le Donne curiose di Wolf-Ferrari; nel 2011 per Rigoletto; nel 2018 per Salome di Strauss e La Bohème di Puccini. Prende parte inoltre a numerosi concerti sinfonici nel 1995, nel 1999, nel 2000 e nel 2009.

Torna al Teatro Filarmonico per la rassegna Viaggio in Italia nel ruolo di Sharpless in Madama Butterfly di Puccini.

RAFFAELE ABETE
Tenore

Nato a Napoli, Raffaele Abete si diploma con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa di Avellino sotto la guida di Pasquale Tizzani, perfezionandosi in seguito con Lella Cuberli. Dopo le prime esperienze sul palcoscenico, mentre è ancora allievo del conservatorio, debutta nel Barbiere di Siviglia a Pescara.
Nel 2014 è vincitore del premio “Una voce per l’Arena”, istituito dalla Fondazione Arena di Verona, il concerto di gala viene trasmesso in diretta su Rai 1.
In seguito canta il ruolo di Edgardo in Lucia di Lammermoor a Bergamo e debutta al Teatro Filarmonico di Verona ne La Bohème. L’anno seguente debutta all’Arena di Verona nello spettacolo “Lo spettacolo sta per iniziare” (interpretando una scena da Roméo et Juliette di Gounod), trasmesso su Canale5 e quindi è Ismaele nel Nabucco, sempre all’Arena di Verona.
Nel 2016 debutta negli Stati Uniti con Tosca, per la riapertura del New York City Opera, dove è tornato per L’amore dei tre re di Italo Montemezzi (Avito). Sempre la stagione 2016/2017 vede il debutto in Rigoletto al Filarmonico di Verona, al Festival Verdi di Parma a Busseto (dove tornerà per La Traviata), al Comunale di Bologna e, in America, all’Opera Carolina, al Toledo Opera e al Grand Rapids.
Nell’estate 2017 è stato anche ospite del Puccini Festival di Torre del Lago (La Bohème). Da ricordare, fra gli ultimi impegni, Rigoletto al Teatro Greco Antico di Taormina e a Chisinau;  Lucia di Lammermoor a Chieti.
Fra i direttori con cui ha collaborato, ricordiamo Andrea Battistoni, Fabrizio Maria Carminati, Riccardo Frizza, Renato Palumbo, Sebastiano Rolli.
È vincitore del premio Etta e Paolo Limiti 2018 (primo premio assoluto) e del Concorso Ottavio Ziino 2018 (secondo premio e premio del pubblico)

All’Arena di Verona nel 2014 prende parte al gala Lo Spettacolo sta per iniziare, condotto da Antonella Clerici, trasmesso in diretta in prima serata su RAIUNO, e vince il concorso “Una voce per l’Arena”.
Nel 2015 è Ismaele in Nabucco di Verdi e partecipa al gala Lo spettacolo sta per iniziare condotto da Paolo Bonolis. Nel 2019 canta in Aida di Verdi.
Al Teatro Filarmonico di Verona debutta nel 2014 nel ruolo di Rodolfo e nel 2016 è il Duca di Mantova.
Torna al Filarmonico per la rassegna Viaggio in Italia nel ruolo di F.B. Pinkerton in Madama Butterfly con la regia di Andrea Cigni e per il Concerto di Capodanno 2019.

DARIA MASIERO
Soprano

Il Soprano Daria Masiero è considerata una delle voci più importanti del panorama lirico mondiale. Si esibisce regolarmente nei più grandi teatri e festival del mondo accompagnata da grandi artisti come Bruson, Nucci, Carreras, Domingo, Pappano, Muti, Oren, Chung, Luisotti, Conlon, Noseda, Kontarsky, Connely, Bartoletti, Pidò, Lipovic, Gandolfi, Palumbo, Veronesi, Campanella, Fournellier, Auguin, LiuJa, Carminati, Ceccato, Stein, Montaldo, Puggelli, De Simone, Gieleta, Murphy, Ponnelle, De Ana, Pasqual, Pier’Alli, Kaeigi, Maestrini, Tarabella, Vaccari, Capasso, Alagna, Abbado, De Tommasi, Grinda, Kokkos, Cobelli, Zambello.
Il vasto repertorio la vede protagonista delle opere di Puccini: La Bohème, Gianni Schicchi, Turandot, Manon Lescaut, La Rondine, Tosca, Madama Butterfly; di Verdi: Otello, La Traviata, Oberto, Conte di San Bonifacio, Don Carlo, Jerusalem, Macbeth, Il Trovatore, Aida, Messa da Requiem, Attila, La Forza del destino; di Mozart: Don Giovanni, Le Nozze di Figaro, Requiem; di Cilea: L’Arlesiana e Adriana Lecouvreur; Carmen di Bizet; Medea di Cherubini; Mefistofele di Boito; Norma di Bellini; Pagliacci di Leoncavallo; Fedora di Giordano; Evgenij Onegin di Čajkovskij; L’Amore dei tre Re di Montemezzi.

Debutta al Teatro Filarmonico per la rassegna Viaggio in Italia nel ruolo di Cio-Cio-San in Madama Butterfly con la regia di Andrea Cigni.

DARIO GESSATI
Scenografo

Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera, dal 2003 Dario Gessati lavora presso il Laboratorio di Scenografia del Teatro dell’Opera di Roma. È costumista ne Il Flaminio di Pergolesi e Otello di Verdi e scenografo per Giselle di Adam, coreografia di Carla Fracci.
Per il regista Arturo Cirillo firma le scene de L’inseguitore e L’Infinito di Scarpa, Fatto di Cronaca di Viviani, Otello di Shakespeare, Napoli Milionaria! di Rota, L’Avaro e La scuola delle mogli di Molière, La morsa e Liolà di Pirandello, Ferdinando di Ruccello, La purga di Feydeau; Lo zoo di vetro e La gatta sul tetto che scotta di Williams, Chi ha paura di Virginia Woolf di Albee, La donna serpente di Casella, Scende giù per Toledo di Patroni Griffi, Miseria e nobiltà di Scarpetta, La Cenerentola di Rossini, Lunga giornata verso la notte di O’Neill, Orgoglio e pregiudizio di Austen.
Con il regista Andrea Cigni firma vari spettacoli tra cui La Traviata e Ernani di Verdi, Norma e La Straniera di Bellini, Carmen di Bizet, La Cambiale di matrimonio e L’Occasione fa il ladro di Rossini, Pia De’ Tolomei di Donizetti, Tosca e Madama Butterfly di Puccini.
Per la regia di Mariano Bauduin firma L’Isola disabitata di Jommelli e Il Trovatore di Verdi; La Grotta di Trofonio di Paisiello, regia di Alfonso Antoniozzi. Dal 2015 è docente di Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Sassari Mario Sironi e all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma Silvio d’Amico.

Debutta al Teatro Filarmonico per la rassegna Viaggio in Italia curando le scene di Madama Butterfly con la regia di Andrea Cigni.

ANDREA CIGNI
Regista

Toscano, laureato al Dams di Bologna, Andrea Cigni si forma grazie a numerose esperienze di recitazione, mimica, dizione, danza ed espressività corporea.
Dopo la regia di varie pièce teatrali, nel 2006 debutta al Teatro Ponchielli di Cremona con la mise en éspace di una performance di danza e musica dal titolo Buenos Aires Madrigals, subito seguita dalla regia dell’opera lirica Andromeda Liberata di Vivaldi e altri, in prima rappresentazione assoluta in tempi moderni.
Nel 2007 mette in scena L’Orfeo di Monteverdi, in occasione dei 400 anni dalla prima rappresentazione dell’opera. Nel 2008 cura la regia di Paride ed Elena di Gluck per il Circuito Lirico Toscano; realizza, per l’inaugurazione della Stagione Lirica del Circuito Lirico Lombardo e il 150° anniversario dalla nascita di Giacomo Puccini, il dittico La Medium di Menotti e Gianni Schicchi di Puccini. Nel 2009 crea Aida di Verdi al Giardino di Boboli a Firenze con le scene di Igor Mitoraj e La Figlia del Reggimento di Donizetti per il Circuito Lirico Lombardo, il Donizetti di Bergamo e l’Alighieri di Ravenna. Nel 2010 realizza un nuovo allestimento de La Traviata di Verdi per i teatri della Lombardia e Roméo et Juliette di Gounod per i Teatri di Pisa, Ravenna e Trento. Nel 2011, dopo Madama Butterfly e Tosca di Puccini al Politeama di Palermo, debutta con Il Cappello di Paglia di Firenze di Rota al Maggio Musicale Fiorentino ed un nuovo allestimento di Norma di Bellini al Verdi di Sassari. Nel 2012 realizza Ernani di Verdi, la ripresa per il Teatro Verdi di Sassari di Roméo et Juliette e per il Massimo di Palermo Madama Butterfly. Nel 2013 per il Wexford Opera Festival è impegnato ne Il Cappello di Paglia di Firenze di Rota, ripreso in dicembre al Maggio Musicale Fiorentino. Nel 2014 e 2015 crea un nuovo ed importante allestimento di Don Pasquale di Donizetti, seguito da La Cambiale di matrimonio di Rossini per il Regio di Parma e il Valli di Reggio Emilia. Nel 2014 realizza Carmen di Bizet a Sassari e Nabucco di Verdi per il Circuito Lirico Lombardo; tra il 2015 e il 2016 Fedra di Paisiello per il Bellini di Catania, Don Pasquale per OperaLombardia, Tosca di Puccini per la Minnesota Opera House di Minneapolis, L’Occasione fa il ladro di Rossini per il Regio di Parma. Nel 2017 realizza La Straniera di Bellini a Catania, L’Orfeo per il Monteverdi Festival di Cremona, Pia De’ Tolomei di Donizetti per il Circuito Lirico Toscano e lo Spoleto Festival USA.
Nell’anno in corso realizza Thaïs di Massenet per la Minnesota Opera House di Minneapolis, Otello e La Traviata per Luglio Musicale Trapanese, Tosca per OperaLombardia, Nabucco di Verdi per il Teatro Verdi di Trieste e Il Cappello di Paglia di Firenze per Minnesota Opera. Tra i prossimi impegni Nabucco per il Teatro Regio di Torino e il Teatro Massimo di Palermo.
È stato Direttore del Conservatorio “Claudio Monteverdi” di Cremona dove insegna Arte Scenica, Storia del Teatro, Drammaturgia Musicale, Recitazione, Diritto Legislazione e Management dello Spettacolo, Tecniche della Comunicazione. È Direttore Artistico di Orizzonti Festival negli anni 2014-2016.
È docente Faculty Professional per i Corsi del Master MAMA – SDA per l’Università Bocconi di Milano. È Segretario Artistico della Fondazione del Teatro Grande di Brescia.

Debutta al Teatro Filarmonico di Verona in occasione della rassegna autunnale Viaggio in Italia, curando la regia di Madama Butterfly.

VALERIA DONATA BETTELLA
Costumista

Diplomata in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia e corsista presso l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano, Valeria Donata Bettella debutta come costumista nel 2010 con l’opera Gianni di Parigi co-prodotta da Festival della Valle d’Itria e Wexford Festival Opera, per la regia di Federico Grazzini.
Collabora con teatri e festival d’opera italiani e internazionali tra cui: Macerata Opera Festival (Rigoletto di Verdi, regia di Grazzini), Teatro Massimo di Palermo (Madama Butterfly di Puccini, regia di Nicola Berloffa), Festival di Caracalla Opera di Roma (Nabucco di Verdi, regia di Grazzini), Teatro Regio di Parma (Pagliacci di Leoncavallo – Il Tabarro di Puccini, regia di Grazzini e La Cambiale di Matrimonio di Rossini, regia di Andrea Cigni), St. Gallen Theater (Norma di Bellini, regia di Berloffa), Opéra de Nice (Turandot di Puccini, regia di Grazzini), Maggio Musicale Fiorentino (Tosca di Puccini, regia di Federico Bertolani), Korea National Opera (Pagliacci-Il Tabarro, regia di Grazzini e Rigoletto di Verdi, regia di Alessandro Talevi), Auditorio de Tenerife (Il Viaggio a Reims di Rossini, regia di Stefania Bonfadelli), Opera Lombardia (Il Barbiere di Siviglia di Rossini, Der Fliegende Holländer di Wagner, Ernani e Un Ballo in maschera di Verdi), Fondazione A. Salieri (La Scuola de’ Gelosi di Salieri, regia di Italo Nunziata), Fondazione Teatri di Piacenza (Les Contes d’Hoffmann di Offenbach e La Wally di Catalani, La Gioconda di Ponchielli) Festival Donizetti (Enrico di Borgogna di Donizetti, regia di Silvia Paoli), Croatian National Opera (Madama Butterfly, regia di Cigni).
Partecipa ai concorsi internazionali Creatività all’Opera del Teatro Regio di Torino nel 2010 (secondo posto classificato), Wagner200, bando di AsLiCo, Opéra de Rouen Haute-Normandie e Theater Magdeburg (secondo posto con speciale menzione della giuria), EOP2013 – Camerata Nuova (classificata tra i quattro team finalisti), Ring Award 2014 (semifinale).

Debutta al Teatro Filarmonico per la rassegna Viaggio in Italia realizzando i costumi per Madama Butterfly con la regia di Andrea Cigni.

MARIO CASSI
Baritono

Dopo la vittoria al concorso Toti dal Monte Treviso 2002 e Operalia Placido Domingo 2003, Mario Cassi è ospite regolare di prestigiosi teatri tra i quali La Scala di Milano, Staatsoper a Vienna, Arena di Verona, Opera di Roma, Maggio Musicale Fiorentino, il Regio di Parma e di Torino,  l’Opera Bastille  di Parigi, il Real di Madrid, il Liceu di Barcellona, la Bayerische Staatsoper di Monaco, Dutch National Opera di Amsterdam, l’Opéra Royal de Wallonie di Liegi, il Colon di Buenos Aires, National Centre for Performing Arts di Pechino, collaborando Riccardo Muti, Daniel Oren, Michele Mariotti, Andris Nelsons, Giovanni Antonini, Corrado Rovaris, Patrick Fournillier, Donato Renzetti, Christophe Rousset, Daniel Harding, Tugan Sokhiev, Bruno Campanella, Rinaldo Alessandrini, Marco Armiliato, Stefano Montanari e con registi quali Pierluigi Pizzi, Stefano Vizioli, Stefano Mazzonis di Pralafera, Micha van Hoecke, Irina Brook,  Daniele Abbado, Antonio Calenda, David McVicar, Simona Marchini, Carlos Saura, Davide Livermore, Hugo De Ana, Yannis Kokkos, Damiano Michieletto.
Recentemente è protagonista di: Pagliacci di Leoncavallo e La Bohème di Puccini alla Scala di Milano, Lucia di Lammermoor di Donizetti al Regio di Parma, L’Elisir d’amore di Donizetti a Firenze e Vienna, Don Giovanni di Mozart a Colonia, I Puritani di Bellini a Trieste, Il Barbiere di Siviglia di Rossini a Pechino, è Sharpless in Madama Butterfly di Puccini a Liegi; a Pechino e Xi’an canta ne Le Nozze di Figaro di Mozart.
È Cavaliere della Repubblica Italiana all’Ordine del Merito.

All’Arena di Verona è chiamato nel 2015 a interpretare Figaro ne Il Barbiere di Siviglia e per i Carmina Burana. Nel 2018 è ancora Figaro. Nel 2019 è Amonasro in Aida di Verdi e canta in Carmina Burana.
Partecipa inoltre al Gala della lirica del 2013, condotto da Antonella Clerici e al Gala Lo spettacolo sta per iniziare, condotto da Paolo Bonolis nel 2015.
Debutta al Teatro Filarmonico di Verona nel ruolo del Dottor Malatesta in Don Pasquale nel 2013.
Torna al Filarmonico per la rassegna Viaggio in Italia nel ruolo di Sharpless in Madama Butterfly.

 

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