Discariche in montagna

MASSA – “La montagna non è la pattumiera della città”

Degrado e abbandono nell’entroterra massese: aumentano le discariche e i cittadini reclamano. “In tutti i paesi della montagna massese – comunica il comitato “Una montagna da salvare” – le discariche spuntano come funghi. A partire da Canevara, e anche Forno, dove i cassonetti sono diventati ormai una meta abituale per quelle persone che, in città, si ostinano a non fare la raccolta differenziata e non sanno dove portare i rifiuti. E così optano per le zone dove ancora si trovano i tradizionali cassonetti per la raccolta dei rifiuti. Purtroppo, queste “isole antiecologiche” spesso si trasformano in vere e proprie discariche, così come sta succedendo a Poggio Piastrone dove i due cassonetti sistemati lungo la strada provinciale sono diventati un punto di smaltimento per ingombranti, materiale edile e ogni tipo di rifiuto. Situazioni analoghe si presentano un po’ in quasi tutte le frazioni montane, facilmente accessibili. “Arrivano con le macchine – sostengono alcuni residenti – e scaricano di tutto. E non è gente del luogo”. Chiaramente, non è pensabile continuare ad accettare questa situazione di degrado e il comitato chiede all’amministrazione di intervenire individuando un sistema che disincentivi la corsa ai cassonetti della montagna. “Prima di tutto chiediamo un’azione di pulizia intorno a questi bidoni, perchè il degrado, lo sappiamo, chiama degrado. La soluzione certo non è facile ma un sistema va individuato. Non è giusto né corretto realizzare a Massa la raccolta differenziata eliminando l’indecenza dei cassonetti e lasciare che i paesi della montagna diventino la pattumiera della città”. E ancora: “La tassa della Tari viene versata tanto in città come in montagna – osserva il comitato – ma i servizi sono ben diversi. I residenti delle zone montane non sono cittadini di serie b e hanno gli stessi diritti di chi vive in città”.

la monta opresi dioriscono come scrivono . Casette reclama. “Con guanti e scopa siamo scese in strada per pulire, soprattutto attorno ai cassonetti e per liberare alcune griglie ostruite – raccontano alcune residenti del paese, indignate per l’assenza di un operatore ecologico che pulisca periodicamente strade e piazzette, come si dovrebbe fare in ogni località abitata da nuclei che versano regolarmente le tasse nelle casse del Comune. “Non è che noi siamo esenti dalla Tari – protestano -. Paghiamo cartelle in egual misura di chi abita in città e dispone di tutti i servizi. Abbiamo la piazza del paese ridotta a immondezzaio: da mesi nessuno si degna di mettere in atto un intervento di pulizia. Che dobbiamo fare? Vivere nell’indecenza?” E così non hanno esitato a scendere in strada e pulirne un bel tratto: “Non potevamo più vedere quello schifo”. Interviene anche il comitato “Una montagna da salvare”, sollecitando l’amministrazione ad avere maggior rispetto verso i borghi montani: “Più volte lo abbiamo fatto presente – si legge nella nota – sollecitando il Comune di Massa a programmare interventi di pulizia nei paesi. Non è giusto lasciare questo compito ai residenti. Soprattutto in prossimità dei cassonetti c’è bisogno di maggior attenzione, onde evitare che diventino discariche come sta accadendo recentemente intorno ai bidoni di Poggio Piastrone. La gente paga le tasse e non può essere penalizzata nei servizi”.

Angela Maria Fratuzzi

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