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INAUGURATO IL NUOVO SIPARIO
DEL TEATRO REGIO DI PARMA,
CREATO DA MIMMO PALADINO,
ISPIRATO ALLA MUSICA VERDIANA E REALIZZATO
NEI LABORATORI SCENOTECNICI DEL REGIO
La cerimonia di svelamento è avvenuta nell’ambito del XXI Festival Verdi
e in occasione del 208° compleanno del Maestro,
con una performance di video-arte a cura di Paolo Ferrari C999

A quasi 200 anni dalla sua costruzione, il Teatro Regio di Parma ha un nuovo sipario, creato da Mimmo Paladino e realizzato presso i Laboratori scenotecnici del Teatro Regio di Parma, con il sostegno del Reggio Parma Festival.

Il nuovo sipario del Teatro Regio di Parma è stato inaugurato nell’ambito del XXI Festival Verdi nel giorno delle celebrazioni del 208°compleanno di Giuseppe Verdi in una cerimonia che ha aperto il tradizionale Gala Verdiano. Il nuovo sipario andrà ad affiancare quello storico realizzato in forme neoclassiche da Giovan Battista Borghesi nel 1829.

Lo svelamento del sipario è stato affidato al progetto del visual artist Paolo Ferrari C999, che ispirandosi al lavoro di Mimmo Paladino, ha intessuto un racconto mettendo in connessione l’opera con i linguaggi dei nuovi media.

La musica di Giuseppe Verdi ha costituito l’ispirazione per la creazione dell’opera: “C’è forse, in questo sipario, una dedica sotterranea: siamo nella patria di Giuseppe Verdi e naturalmente la sua musica è stata la fonte ispiratrice, che mi ha fatto pensare a una sorta di sinfonia cromatica di frammenti figurativi. Si tratta di una dedica non esplicita, ma la musica di Verdi è stato il punto di partenza”, afferma l’artista Mimmo Paladino nella conversazione a cura di Federico Giannini, che sottolinea il significato del periodo trascorso sul processo di maturazione dell’opera e del messaggio che ne sta alla base: “Questa esplosione cromatica può essere un segnale di positività. Dopo una tragedia, dopo una situazione come quella che abbiamo vissuto, c’è sempre voglia di pensare a qualcosa che porti felicità che si fondi su una felicità di espressione, in questo caso di cromatismo. E forse dunque questa esplosione di colori brillanti è anche il risultato di questo momento storico. Un significato per certi versi inconscio, ma che emerge prepotentemente come la voglia di tornare a frequentare il teatro”. Fondamentale l’opera dei Laboratori scenotecnici del teatro, guidati da Franco Venturi: “Per realizzare questo sipario – prosegue Mimmo Paladino – ho potuto contare sulla preziosa collaborazione degli scenografi del Teatro Regio che, in qualche modo sono stati le mie braccia e le mie mani e spesso, forti della loro esperienza, mi hanno consigliato e aiutato a trovare soluzioni a problemi con i quali ho dovuto misurarmi”.

“Una soglia da attraversare. Un velo da sollevare. Una cortina da superare per andare oltre, più avanti, più in profondità A quasi 200 anni dalla sua costruzione, il Teatro Regio di Parma si arricchisce di un nuovo sipario, dichiara Anna Maria Meo – Direttore generale del Teatro Regio di Parma – che aggiunge un segno prestigioso al suo primo bicentenario, accostando alle pennellate neoclassiche del sontuoso sipario storico di Giovan Battista Borghesi, le geometrie e le cromie brillanti di Mimmo Paladino. Storia e Tradizione. Contemporaneità e Futuro. Per rinnovare il memoriale di un rito che ci riporta alle radici del teatro e della musica e che continua a interrogarci e a farci crescere come comunità. Un nuovo sipario nato e realizzato in questo terzo millennio nei laboratori scenotecnici del Teatro Regio di Parma, dove l’idea di Mimmo Paladino si è distesa sulla tela preparata per accogliere i disegni, le sagome, i riquadri che in un percorso serrato di poche fasi lunari hanno preso forma e colore, attraverso la maestria di Franco Venturie e delle sue collaboratrici che hanno affiancato l’artista nel percorso di riflessione e creazione di un manufatto monumentale e complesso. Un nuovo presente a segnare l’inizio di un nuovo futuro. Oggi. Ora”.

Il progetto si colloca tra le sfide che hanno reso Parma Capitale Italiana della Cultura, sede di un Teatro che senza rinunciare alla sua identità si è fatto promotore di sperimentazione e ricerca: “un sipario che non sostituisce quello del Borghesi, ma gli si affianca, a segnare una soglia nuova e diversa tra ciò che la scena nasconde e il pubblico, a marcare un accesso e un passaggio di cui il Teatro, con lungimiranza e passione, sente di doversi far carico, in un periodo storico che pone a chi lavora in questi ambiti la grande – e a tratti spaventevole – interrogazione sul futuro del pubblico” afferma Michele Guerra, Assessore alla Cultura del Comune di Parma.

CONVERSAZIONE CON MIMMO PALADINO
A cura di Federico Giannini

Un nuovo sipario per il Teatro Regio di Parma: com’è nato questo progetto?

Nell’anno di Parma Capitale della Cultura Italiana, la Direzione del Teatro Regio ha pensato di dotare il Teatro di un nuovo sipario dipinto che si affianchi – o meglio, si alterni – a quello storico del 1829 e, per realizzarlo, ha avuto la bontà di pensare a me. Lusingato, ho subito accettato l’incarico e cominciato a lavorare al progetto. E c’è forse, in questo sipario, una dedica sotterranea: siamo nella patria di Giuseppe Verdi e naturalmente la sua musica è stata la fonte ispiratrice, che mi ha fatto pensare a una sorta di sinfonia cromatica di frammenti figurativi. Si tratta di una dedica non esplicita, ma la musica di Verdi è stato il punto di partenza. Come ho sempre detto, la pittura è parente stretta della musica: di conseguenza, il pittore e il musicista, seppur agiscano con meccanismi diversi, lo fanno con un’ortodossia molto simile.

Qual è il significato di questa Sua nuova opera? Com’è possibile leggerla?

Quando si dipinge, molte cose sono inspiegabili perché sono dettate dall’architettura dello spazio, dall’equilibrio delle forme e dall’armonia dei colori. Questo sipario è composto da frammenti, e come la musica è fatta di frammenti sonori, e come tutte le epoche si sono succedute lasciando in eredità i loro frammenti alle epoche successive, così accade nell’arte: l’arte stessa ha lasciato molti frammenti lungo la sua storia e ha seminato cifre che sono servite a chi è arrivato dopo. Resta sempre una traccia di chi ci ha preceduti. Quindi questo sipario è, anzitutto, uno spazio che accoglie frammenti. Uno spazio di grandi dimensioni, peraltro, perché i sipari sono immensi e permettono all’artista di operare questa sorta di narrazione fatta di piccole parti che in qualche modo si incastrano per creare un’opera unitaria. L’aspetto definitivo del sipario arriva a seguito di un lungo processo di elaborazione: ho presentato più bozzetti e con la direttrice Anna Maria Meo ci siamo orientati verso un’idea simile a quella che vedete oggi, non riprodotta nell’esattezza del progetto originario, ma rielaborata in corso d’opera. Anche perché non si è trattato di ingrandire un bozzetto: c’è stata un’idea di partenza, e su questa idea abbiamo poi lavorato assieme al consulente del Teatro per gli allestimenti scenici Franco Venturi, intendendoci molto, e lavorandoci come si lavora a un grande quadro, inventando elementi nuovi, spostandone altri, e così via. E a seguito di questo continuo processo di rielaborazione si è giunti al risultato finale.

Uno spazio di frammenti, dunque, e a chi lo guarda, il Suo sipario appare come un’opera colma di simboli e di rimandi.

Al centro campeggia un edificio che è citazione della tecnica scenografica, e in certo modo anche un rimando al maestro Venturi che mi ha accompagnato nella realizzazione dell’opera: il richiamo è all’illusorietà dell’architettura nella scena. Il frammento di architettura, così come il ricciolo della decorazione – altro elemento che compare nel sipario – del resto, sono artifici perenni nel teatro dell’opera e nel teatro in generale. Come dicevo, è come se avessi usato dei frammenti preesistenti riutilizzandoli in quest’opera sinfonica e cromatica. Nella parte alta vediamo un cielo stellato: a teatro generalmente si va di sera, quando è buio. Ho poi voluto inserire una sorta di volo di libellule, che è quanto di più leggero si possa pensare, a rievocare il suono impalpabile e leggero degli strumenti attraverso i quali le note diventano reali, e con esse le armonie. Altri elementi alludono, invece, ai timbri più forti: tutto, in questo sipario, è legato alla musica. E non è una descrizione, ma una narrazione, una suggestione: dinnanzi a questo sipario lo spettatore può immaginare ciò che vuole, ma sono sicuro anche ai suoi occhi emergerà il carattere fortemente musicale dell’opera.

Non è la prima volta che Lei realizza un sipario per un teatro: un impegno sicuramente importante, anche solo per le dimensioni dell’opera. Che tipo di lavoro comporta l’esecuzione di un’opera del genere?

In effetti la realizzazione di un sipario è un’operazione molto complessa, perché è condotta su una scala gigantesca. C’è, intanto, la necessità di un primo passaggio di stesura tecnica, che solo un esperto in tecniche scenografiche è in grado di fare a regola d’arte. Da qui, si susseguono diversi passaggi che presuppongono la partecipazione di più professionalità. Perché realizzare un sipario è come realizzare un mosaico: non c’è un solo artista a ideare il progetto e a disporre le tessere, ma artisti specializzati collaborano assieme per un progetto che spesso può mutare in corso d’opera. Mi sta molto a cuore che ci sia nell’arte questa componente artigianale che, peraltro, è sempre stata presente: anche Michelangelo – per scomodare un Maestro a caso – affidava alcune sculture allo scalpello dei suoi assistenti. E quindi nella realizzazione di opere simili c’è una sorta di coralità, che è una dimensione che mi piace molto: lavorare assieme è un’occasione che non capita di frequente, perché spesso l’artista si trova solitario a dipingere nel suo studio. Però, quando si affrontano opere di queste dimensioni, la coralità è fondamentale, perché tutto il lavoro si basa anche sulla condivisione con le altre persone che partecipano al progetto e che offrono il loro contributo, mettendo a servizio dell’opera la loro esperienza: si pensi per esempio all’aiuto che, in un lavoro come questo, possono offrire degli scenografi professionisti. Ecco, per realizzare questo sipario ho potuto contare sulla preziosa collaborazione degli scenografi del Teatro Regio che, in qualche modo sono stati le mie braccia e le mie mani e spesso, forti della loro esperienza, mi hanno consigliato e aiutato a trovare soluzioni a problemi con i quali ho dovuto misurarmi.

Quanto tempo ha richiesto la realizzazione del sipario?

Se escludiamo il lungo periodo di fermo dovuto alla pandemia, che tutto sommato mi ha dato la possibilità di rielaborare i disegni e riordinare alcune idee, dal momento in cui si è era pronti a partire, e tenendo conto dei tempi tecnici che sono inevitabili e indispensabili, la realizzazione ha richiesto circa un mese, poco più. I lavori come questo sono lenti e tra l’idea e la firma c’è un tempo di maturazione e di esecuzione che, inevitabilmente, conduce a qualcosa che non si sapeva o non si prevedeva: il risultato finale lo potremo vedere soltanto una volta che il sipario verrà issato e riempirà il boccascena. Spero che piaccia come piace a me!

Come ha ricordato Lei stesso, il Teatro Regio di Parma ha già un sipario dipinto, realizzato a metà Ottocento dal pittore di corte Giovan Battista Borghesi, che scelse di rappresentarvi l’allegoria del Trionfo della Sapienza. Cosa vuol dire per Lei aver realizzato quest’opera ed essere dunque entrato a far parte della storia di questa importante istituzione?

Ci sono delle tappe nella vita di un pittore che diventano poi memorabili, e questo incarico rappresenta per me una di queste, perché il Teatro Regio di Parma è uno dei più importanti teatri di tradizione, con quasi 200 anni di storia (e che storia). È poi chiaro che la committenza di un lavoro simile è rigorosa e severa, anche perché l’opera sarà esposta agli occhi di un pubblico vastissimo: è quindi una bella prova, che mi mette peraltro di fronte alla sorpresa della reazione del pubblico che frequenta assiduamente il Regio, abituato all’armonia neoclassica del Borghesi. C’è poi anche da dire che realizzare un sipario dipinto è abbastanza raro: un motivo in più considerare quest’occasione come un momento importate della mia carriera.

Questo sipario è nato in un periodo molto tribolato, quello della pandemia di Covid-19, e si spera che l’inaugurazione del sipario rappresenti in qualche modo l’apertura di una stagione in cui potremo dire di esserci lasciati tutto alle spalle. Ecco: che cosa vuol dire, secondo Lei, poter finalmente tornare a teatro e, più in generale, alla cultura dopo quasi due anni di fermo?

La pandemia, in effetti, ha costituito un inceppo nel percorso di realizzazione di quest’opera, commissionata prima che la sventura della pandemia si abbattesse sulle nostre vite. E, probabilmente (e questo me lo ha suggerito Lei con la domanda!), questa esplosione cromatica può essere un segnale di positività. Dopo una tragedia, dopo una situazione come quella che abbiamo vissuto, c’è sempre voglia di pensare a qualcosa che porti felicità che si fondi su una felicità di espressione, in questo caso di cromatismo. E forse dunque questa esplosione di colori brillanti è anche il risultato di questo momento storico. Un significato per certi versi inconscio, ma che emerge prepotentemente come la voglia di tornare a frequentare il teatro.

MIMMO PALADINO
La riflessione artistica di Mimmo Paladino, nato nel 1948 a Paduli, si sviluppa a partire dalla fine degli anni ’60. Affascinato dal clima culturale dell’epoca, tra arte concettuale e Pop Art americana, i cui artisti più rappresentativi avevano esposto alla Biennale di Venezia del ‘64, Paladino incentra la sua prima attività sulla fotografia, associata spesso al disegno, tecnica a lui particolarmente congeniale. La sua prima personale è a Caserta, nel 1969. Gli anni ’70 vedono affermarsi, sempre più incisivamente nel suo percorso, l’interesse per la figura: dalle iniziali sperimentazioni concettuali l’artista trasferisce la propria attenzione sulla pittura figurativa. Strutture geometriche e oggetti quali rami e maschere campeggiano sulle tele dai colori decisi. Nel 1978 è a New York dove inaugura, l’anno successivo, mostre personali alla Marian Goodman Gallery e alla Annina Nosei Gallery. Nel 1980 partecipa alla Biennale di Venezia nella sezione ‘Aperto ’80’ di Achille Bonito Oliva’, ed insieme a Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi e Nicola De Maria, dà vita alla “Transavanguardia”. Nel corso degli anni ’80 la sua arte diviene sempre più referenziale e sulle superfici dalle ampie dimensioni e di grande impatto visivo, l’artista rappresenta la vita e il mistero della morte. Le tecniche usate sono diverse: dal disegno all’incisione, all’inserimento nelle tele di elementi tridimensionali. Dal 1985 si dedica alle grandi sculture in bronzo e alle installazioni. Celebre l’intervento in Piazza del Plebiscito a Napoli dove realizza una enorme montagna di sale su cui pone sculture con forme animali e umane.
Negli anni ‘90 intensifica con successo l’attività all’estero. Nel 1992 la realizzazione di una installazione permanente presso il chiostro della Chiesa di S. Domenico in Benevento: l’opera prendera’ il nome di Hortus Conclusus. Nel 1994, primo tra gli artisti italiani contemporanei, espone alla Galleria Nazionale di Belle Arti di Pechino. Del 1995 è l’esposizione della installazione “Montagna del Sale” in Piazza Plebiscito, Napoli. Nel 1999, nell’ambito del South London Gallery Project, in una grotta in mattoni sotto la Roundhouse at Chalk Farm di Londra installa l’opera ‘I Dormienti’, che dialoga con gli interventi sonori di Brian Eno. Nel 2003 Paladino viene scelto in qualità di rappresentante dell’arte italiana durante la presidenza italiana a Bruxelles: la scultura equestre ‘Zenith’ è installata nella piazza della sede del Parlamento Europeo. Il Centro d’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, nel 2002-2003, gli dedica una mostra retrospettiva e nel 2004 alla Reggia di Caserta, nell’ambito del progetto Terrae Motus, si tiene una personale con i suoi lavori più recenti. Al MAR di Ravenna, nel 2005, per la prima volta, vengono esposte le scenografie realizzate negli ultimi quindici anni. A Napoli al Museo di Capodimonte nel 2005 presenta un lavoro dedicato a Don Chisciotte che prelude ‘Quijote’, il lungometraggio che l’artista dirigerà l’anno successivo. Nel 2006 ristruttura la piazza antistante il Museo Leonardesco di Vinci. Nel 2007 realizza una grande opera di landscape art con installazione sonora e di light design presso il Monte Pizzuto, Solopaca (BN), in corrispondenza del serbatoio dell’acquedotto Alto Calore. Nel 2008 gli viene affidata la realizzazione della copertura delle impalcature del cantiere di restauro della Ghirlandina, la torre campanaria del Duomo di Modena. Sempre del 2008 è una importante mostra al Museo dell’Ara Pacis di Roma con l’apporto del musicista Brian Eno e una personale presso la Villa Pisani a Stra. Importante installazione è quella presente sull’isola di Lampedusa per commemorare le vittime degli sbarchi clandestini. Nel 2009 esposizione di sculture che riempiono le strade, le piazze e i palazzi del paese, nello scenario incantevole di Orta S. Giulio, sul Lago d’Orta, curata da Flavio Arensi. Il catalogo della mostra è composto da 48 foto originali e inedite di Gianni Berengo Gardin: il famoso fotografo ha realizzato una serie di ritratti a Paladino e alle sue opere Nel 2010 Mimmo Paladino ha firmato la scenografia di “work in progress”, tour che ha visto riunirsi dopo 30 anni la coppia Lucio Dalla e Francesco De Gregori, e realizza Prova d’Orchestra, opera commissionata dall’ente lirico San Carlo di Napoli, collocata sopra la sala prove del teatro. Il 10 aprile dello stesso anno è installato un grande cavallo blu di oltre quattro metri all’Anfiteatro del Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera (BS), la casa-museo di Gabriele d’Annunzio. A fine gennaio 2011 realizza la nuova sala permanente del Museo Nazionale Archeologico di Villa Frigerj a Chieti dedicata al Guerriero di Capestrano e inaugura la mostra di sculture incentrata sul “nuovo Guerriero”, allestita presso il Centro espositivo della Fondazione Carichieti a Palazzo De Mayo. Nel 2011 la città di Milano dedica al maestro una grande retrospettiva a Palazzo Reale, davanti al quale, in piazzetta Reale, viene installata la monumentale “Montagna di sale”, e sempre nella medesima sede espositiva, sue opere sono state oggetto della mostra antologica sulla Transavanguardia curata da Achille Bonito Oliva insieme ad altri 4 grandi protagonisti della corrente artistica. È del 2012 l’importante mostra sulle opere in ceramica al Museo MIC di Faenza e l’installazione di una grande croce in marmo in Piazza Santa Croce a Firenze. Alla fine dello stesso anno risale la nomina a Membro Ordinario della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti in Vaticano da parte di Papa Benedetto XVI. Nel 2013 è con una personale a Ravello, nell’incantevole scenario della Villa Rufolo e dell’Auditorium durante il consueto Ravello Festival. Nel 2015 partecipa alla Biennale di Venezia e del 2016 è una sua grande mostra monografica alla Galleria Stein di Milano. Nel 2017 la grande personale Ouverture, con la collocazione di oltre 40 opere a Brescia sia in museo che presso gli spazi aperti pubblici della città. Nel 2018 la mostra “Pane e oro” con la Fondazione Made in Cloister di Napoli, evento che ha fatto da prologo per il progetto di mensa sociale in collaborazione con lo chef Massimo Bottura, nel 2019 la grande personale La Regola di Piero, ad Arezzo, dove l’artista dialoga con l’opera di Piero della Francesca. Da segnalare che l’artista realizza a partire dagli anni ’90 alcune scenografie, in particolare per il Teatro San Carlo di Napoli; l’ultima nel 2021 commissionata per Tosca.

Parma, 6 ottobre 2021

Paolo Maier
Responsabile Area Comunicazione, Ufficio Stampa, Progetti speciali
Teatro Regio di Parma strada Garibaldi, 16/A, 43121 Parma – Italia
Tel. +39 0521 203969
p.maier@teatroregioparma.it
stampa@teatroregioparma.it
www.teatroregioparma.it
FESTIVAL VERDI
“SCINTILLE D’OPERA”
Parma e Busseto, 24 settembre – 17 ottobre 2021

XXI Edizione

Teatro Regio di Parma

24 settembre, 1, 8, 15 ottobre 2021
UN BALLO IN MASCHERA
(GUSTAVO III)

9, 16 ottobre 2021
SIMON BOCCANEGRA
In forma di concerto

2 ottobre 2021
MESSA DA REQUIEM

26 settembre 2021
CONCERTO
SINFONICO CORALE

7 ottobre 2021
IN SALOTTO CON VERDI

10 ottobre 2021
GALA VERDIANO

12 ottobre 2021
FUOCO DI GIOIA

27 settembre 2021
OPERA HORROR
PICTURE SHOW

5 ottobre 2021
LETTERALMENTE
VERDI

13 ottobre 2021
UN RAVE
IN MASCHERA

Busseto, 19 settembre 2021
Montechiarugolo, 25 settembre 2021
Parma, 26 settembre 2021
Baganzola, 3 ottobre 2021
CARAVAN VERDIANO
La traviata
Lo spirito di Violetta

Scopri il programma completo su

festivalverdi.it

CALENDARIO FESTIVAL VERDI – VERDI OFF

SETTEMBRE

Sab 18 9.30 – 21.00 P.le Dalla Chiesa VERDI GRAFF CONTEST
13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
17.00 Piazza Duomo LA CITTÀ CHE DANZA
17.30 Centro storico IL DIAVOLO E IL CANTASTORIE
18.00 Via Olivieri, CONCERTO VERDIANO
18.00, 19.30, 21.00 Centro storico I-VERDI
18.00 Strada S. Margherita, 8 A RITMO DI SWING
18.00 Parco Testoni e centro storico VERDI BAND
18.00 Via Montanara TRA RACCONTI E MUSICA
18.00 Via Spadolini ZUPPA DI SASSO
18.00 Vicofertile, Via Zilioli SPIAZZA LA PIAZZA
18.00 Via Pozzuolo del Friuli RECITAL VERDIANO

Dom 19 13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
11.00, 16.00, 21.00 Teatro Regio e Centro storico I-VERDI
9.30 e 15.00 Zibello FAGOTTO SUL PO
10.30 Casa della Musica BICIALLOPERA
12.00 Piazzale della Pace BICIALLOPERA
15.30 Parco Ducale BICIALLOPERA
18.00 Piazzale Picelli BICIALLOPERA
13.00 Parco Ducale BIANCHI ROSSI E VERDI
15.00–18.30 Parco Ducale CON VERDI IN CARROZZA
15.30 Pergola della Corale Verdi IL PICCOLO VERDI
18.00 Busseto, Piazza Verdi CARAVAN VERDIANO
19.00 Fontevivo, Parco Abbazia RIGO-LETTO E NARRATO
21.00 Pergola della corale Verdi I GIOVANI PER VERDI

Lun 20 13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
18.00 Carignano, Str. Felino in Vigatto, 2 RECITAL IN GIARDINO
20.00 Teatro Regio QUEER NIGHT Un ballo in maschera Prova Antegenerale

Mar 21 13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
17.00 Teatro Regio PRIMA CHE SI ALZI IL SIPARIO Un ballo in maschera
18.00 Chiesa di San Tiburzio CONCERTO LIRICO
18.30 Casa Traviata RECITAL IN GIARDINO

Mer 22 11.00 Casa della Musica CURIOSANDO TRA LE PAGINE
13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
15.30 Teatro Regio PROVA GENERALE Un ballo in maschera
18.00 Via Traversetolo, 246 RECITAL IN GIARDINO
19.00 Piazza Chaplin NEXT FOR VERDI

Gio 23 17.00 Teatro Regio LA PAROLA AL REGISTA Jacopo Spirei

Ven 24 13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
18.15 Cortile di Palazzo Soragna RECITAL VERDIANO
18.30 Via Massimo D’Antona, 76 RECITAL IN GIARDINO
20.00 Teatro Regio UN BALLO IN MASCHERA (GUSTAVO III)
20.00 Piazzale Picelli O MIA PARMA, SÌ BELLA E PERDUTA
21.00 P.le Caduti di Superga LEGGENDO E ASCOLTANDO IL MAESTRO

Sab 25 8.30, 10.30, 12.00, 15.30, 17.00 Orto Botanico SULL’ALI DORATE…
10.00-12.00, 16.00-19.00 Via Cavestro 6 VERDI… NOTE DI COLORE
10.30 Teatro Regio INCONTRO DEDICATO A GRAHAM VICK
11.00 Museo Glauco Lombardi E SON LE PAROLE O MAGICO RIO
11.00, 12.00, 16.00, 17.00, 18.00 Portici del grano LA CARICA DEI MENESTRELLI
11.20, 12.20, 16.20, 17.20, 18.20 P.zza della Pace LA CARICA DEI MENESTRELLI
11.40, 12.40, 16.40, 17.40, 18.40 P.zza Duomo LA CARICA DEI MENESTRELLI
13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
15.00 Centro Storico di Parma LA CITTÀ IN SCENA
17.00 Teatro Regio CORI AL RIDOTTO Coro di voci bianche Parma Musicale
18.00 Corte di Beneceto, 79 RECITAL IN GIARDINO
18.00-20.00 Borgo del Correggio, 9b VIVA VERDI! inaugurazione
18.00 Traversetolo – Corte Agresti RIGO-LETTO E NARRATO
18.00 Montechiarugolo, Piazza Rivasi CARAVAN VERDIANO
18.30 Parco Testoni PRIMI – AZIONE TEATRALE
21.00 Parma – Piazzale Inzani AERCO PER VERDI OFF

Dom 26 10.00 Pergola della Corale Verdi CONCERTO VERDIANO
11.00 Sala Baganza, Giardino della Rocca AERCO PER VERDI OFF
13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
16.00 Lostello, Parco della Cittadella BLACK AIDA
16.00-19.00 Via Cavestro 6 VERDI… NOTE DI COLORE
18.00 Parma, Piazzale Picelli CARAVAN VERDIANO
19.30 Piazzale Inzani “L’’AURE DOLCI DEL SUOLO NATAL”
20.00 Teatro Regio CONCERTO SINFONICO CORALE
21.00 BDC – Borgo delle Colonne CORPO LITURGICO

Lun 27 20.30 Teatro Regio OPERA HORROR PICTURE SHOW

Mar 28 10.00-12.00, 16.00-19.00 Via Cavestro 6 VERDI… NOTE DI COLORE
13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
17.00 Teatro Regio PRIMA CHE SI ALZI IL SIPARIO Messa da Requiem
18.00 Chiesa di San Tiburzio CONCERTO LIRICO

Mer 29 10.00-12.00, 16.00-19.00 Via Cavestro 6 VERDI… NOTE DI COLORE
11.00 INSV, Casa della Musica CURIOSANDO TRA LE PAGINE
13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
17.00 Orto Botanico AERCO PER VERDI OFF

Gio 30 10.00-12.00, 16.00-19.00 Via Cavestro 6 VERDI… NOTE DI COLORE
13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
17.00 Gran Caffè PAGINE D’OPERA Alberto Mattioli
21.00 Cortile della Casa della Musica SAXOFOLLIA
21.00 Traversetolo, Corte Agresti AERCO PER VERDI OFF

OTTOBRE

Ven 1 10.00-12.00, 16.00-19.00 Via Cavestro 6 VERDI… NOTE DI COLORE
13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
18.00 Unità di strada SEMPREVERDI
20.00 Teatro Regio UN BALLO IN MASCHERA (GUSTAVO III)

Sab 2 10.00-12.00, 16.00-19.00 Via Cavestro 6 VERDI… NOTE DI COLORE
11.30,16.30,18.00 Mouilettes&Co. FRAGRANZE IN MUSICA
13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
18.00 Pubblica Assistenza AERCO PER VERDI OFF
18.00 Traversetolo, Corte Agresti IL GUARDIANO E IL BUFFONE
20.00 Teatro Regio di Parma MESSA DA REQUIEM

Dom 3 10.00 Pergola della Corale Verdi CONCERTO VERDIANO
10.30 Mouilettes&Co. FRAGRANZE IN MUSICA
13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
16.00-19.00 Via Cavestro 6 VERDI… NOTE DI COLORE
16.00 Museo Glauco Lombardi AMORI E PASSIONI
16.00 Parco Testoni BLACK AIDA
16.00 Pergola della Corale Verdi AERCO PER VERDI OFF
17.00 Parco Vezzani TOPO ADELMO, UGOLA D’’ORO
18.00 Baganzola, Area verde di Via Nabucco CARAVAN VERDIANO

Mar 5 10.00-12.00 Parma – Via Cavestro 6 VERDI… NOTE DI COLORE
13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
17.00 Teatro Regio PRIMA CHE SI ALZI IL SIPARIO Simon Boccanegra
18.00 Chiesa di San Tiburzio CONCERTO LIRICO
20.30 Teatro Regio LETTERALMENTE VERDI

Mer 6 10.00-12.00, 16.00-19.00 Via Cavestro 6 VERDI… NOTE DI COLORE
10.00 – 17.00 Portici del Grano TEMPO AL TEMPO
11.00 Casa della Musica CURIOSANDO TRA LE PAGINE
13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
14.00 Teatro Regio PROVA GENERALE Simon Boccanegra
20.30 Casa Madre Saveriani CONCERTO VERDIANO

Gio 7 13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
17.00 Teatro Regio CORI AL RIDOTTO Coro di voci bianche Corale Verdi
18.00 Palazzo del Governatore TRIO FISARMONICHE
20.00 Teatro Regio IN SALOTTO CON VERDI

Ven 8 13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
17.00 Gran Caffè PAGINE D’OPERA Fabio Larovere, Andrea Faini
17.00 Via Spadolini ARTI VERDI
19.00, 21.00 Lostello, Parco della Cittadella OPERA SHOT
20.00 Teatro Regio UN BALLO IN MASCHERA (GUSTAVO III)
21.00 Teatro Convitto Maria Luigia CONCERTO VERDIANO

Sab 9 10.00-13.00, 15.00-19.00 Pal. del Governatore INCOFFESABILE VERDI
13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
16.00 Chiesa di San Vitale MUSICA DIVINA
15.00-19.00 PMuseo d’Arte Cinese ed Etnografico STRAORDINARIE
17.00 Collecchio, Piazza Grazia Deledda AERCO PER VERDI OFF
20.00 Teatro Regio SIMON BOCCANEGRA In forma di concerto

Dom 10 10.00-13.00, 15.00-19.00 Pal. del Governatore INCOFFESABILE VERDI
11.30 Monumento a Verdi CERIMONIA IN ONORE DI VERDI
13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
15.00-19.00 Museo d’Arte Cinese ed Etnografico STRAORDINARIE
15.00 Piazza della Pace VERDI BAND
17.00 Teatro Regio CORI AL RIDOTTO Coro di voci bianche Ars Canto
17.00 Lostello PISTAFRULLI IN CONCERTO
18.00 Certosa di Parma VERDI SACRO
20.00 Teatro Regio GALA VERDIANO
20.30 Sede della Croce Rossa AERCO PER VERDI OFF

Mar 12 13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
17.00 Gran Caffè PAGINE D’OPERA Roberta Pedrotti
18.00 Chiesa di San Tiburzio CONCERTO LIRICO
20.00 Teatro Regio FUOCO DI GIOIA

Mer 13 13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
20.30 Teatro Regio UN RAVE IN MASCHERA
21.00 Parma – Casa della Musica VERDI IN BLU

Gio 14 13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
17.00 Gran Caffè PAGINE D’OPERA Mauro Balestrazzi
18.00 BDC GALA VERDIANO

Ven 15 13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
20.00 Teatro Regio UN BALLO IN MASCHERA (GUSTAVO III)
21.00 Corale Verdi GALA VERDIANO

Sab 16 11.00 Museo Glauco Lombardi GALA VERDIANO
13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
21.00 Campus Industry FESTA DI CHIUSURA VERDI OFF 2021
20.00 Teatro Regio SIMON BOCCANEGRA In forma di concerto

Dom 17 10.00 Pergola della Corale Verdi CONCERTO VERDIANO
11.00 Basilicanova, Sala Amoretti AERCO PER VERDI OFF
13.00 Fornici del Teatro Regio CUCÙ VERDIANO
15.00 Centro storico di Parma LA CITTÀ IN SCENA
17.00 Teatro Regio CORI AL RIDOTTO Corale “Giuseppe Verdi”
17.30 Felino, Cinema Teatro Comunale AERCO PER VERDI OFF
18.00 Palazzo del Governatore QUARTETTO ENIGMA
18.00 Ospedale Maggiore AERCO PER VERDI OFF.

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