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Ufficio Stampa 09/11/2021

13° concerto Stagione Sinfonica 2021
L’Imperatore e la Scozzese: al Filarmonico l’imponenza dell’ultimo concerto di Beethoven e le suggestioni romantiche di Mendelssohn
Venerdì sera la leggenda del pianoforte Michele Campanella consacra il debutto del M° Gianna Fratta sul podio dell’Orchestra della Fondazione Arena

venerdì 12 novembre, ore 20
sabato 13 novembre, ore 17
Teatro Filarmonico – Verona

 

Imponenza e suggestioni è il titolo del prossimo concerto sinfonico nell’autunno di Fondazione Arena: il monumentale Quinto concerto per pianoforte e orchestra “Imperatore” di Beethoven apre il programma, eseguito dal celebrato virtuoso Michele Campanella. Con lui la direttrice Gianna Fratta sale per la prima volta sul podio della compagine veronese e nella seconda parte dipinge i paesaggi nordici e romantici della Terza sinfonia “Scozzese” di Mendelssohn.
Il musicista napoletano Michele Campanella è un acclamato virtuoso del pianoforte dal vasto repertorio e dalla lunga carriera; considerato massimo specialista della musica di Franz Liszt (a cui ha dedicato anche un fortunato saggio), fa il suo atteso ritorno nella stagione sinfonica veronese dopo trentaquattro anni per cimentarsi con il più ampio e impegnativo concerto per pianoforte di Ludwig van Beethoven (1770-1827), il Quinto in Mi bemolle, noto come “Imperatore”, molto amato dal pubblico di ogni tempo e città, e cavallo di battaglia dei migliori interpreti del mondo.
Contemporanea a quella prova generale per la Nona che fu la singolare Fantasia per pianoforte, soli, coro e orchestra op.80, con questa composizione il genio di Bonn si era congedato dal genere, ereditato da Mozart, traghettandolo nell’epoca romantica. Scritto probabilmente nella primavera del 1809, mentre l’esercito francese assediava Vienna, l’Imperatore non intendeva certo omaggiare l’ormai nemico Napoleone (la dedica reale è all’Arciduca Rodolfo d’Austria): si deve il soprannome spurio ma di successo al pianista ed editore Cramer, forse in riferimento alle imponenti proporzioni dell’opera, ai toni militareschi degli interventi orchestrali e alla medesima tonalità di Mi bemolle maggiore che contraddistingueva l’ormai celebre sinfonia “eroica”. La prima esecuzione a Lipsia nel 1811 fu un trionfo, non eguagliato a Vienna (solista Czerny) ma presto replicato e tuttora ininterrotto. La popolarità del Quinto concerto è dovuta all’originalità della forma, al trattamento dei temi non meramente virtuosistico, all’ampio respiro dell’architettura: sin dall’inizio il pianoforte dialoga con l’orchestra esplorando tutte le altezze possibili dello strumento, e dopo il primo tema marziale attende i corni per una seconda più intima atmosfera, aprendo a un lungo e articolato sviluppo. Il concerto si apre e si chiude nella tonalità di impianto ma attraversa anche l’armonicamente lontana Si maggiore in cui è scritto in forma di Romanza lo struggente movimento centrale. Senza cadenza, l’ultima invenzione melodica diventa protagonista del tempo conclusivo, da attaccare senza soluzione di continuità all’esplosivo Rondò finale: ulteriore originale innovazione di Beethoven che non mancò di attirare la curiosità dei contemporanei e aprì la strada ad altri fulgidi successivi esempi, come quello di Schumann.
La mancanza di interruzioni tra un movimento e l’altro era anche il desiderio di Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809-1847) per la sua ultima Sinfonia in la minore, un ideale viaggio immersivo nato dalle suggestioni di un giovanile viaggio in Scozia, talmente forti da permeare la composizione avvenuta ben tredici anni dopo, fino alla prima esecuzione nel 1842 (dedicataria la Regina Vittoria). Per una storica anomalia editoriale, la Scozzese reca però il numero 3 tra le cinque sinfonie di Mendelssohn, che si confrontò con l’ormai canonico esempio beethoveniano per trovare qui il proprio frutto più maturo e romantico nel genere. La sinfonia è strutturata in quattro movimenti: il primo Allegro è introdotto da un dolente canto più lento che è già paesaggio sonoro; i temi non sono folklorici ma l’autore è riuscito ad imprimervi un’atmosfera che suona come inconfondibilmente “scozzese” grazie all’originalità melodica e alla peculiare orchestrazione. Il fluttuante Scherzo, sorta di danza popolare, si trova in seconda posizione, mentre il successivo Adagio unisce abilità coloristiche ed evocazioni più cupe impresse in Mendelssohn dai luoghi di Maria Stuarda visitati da giovane. L’inquieto Vivacissimo finale sorprende l’ascoltatore con una inattesa coda, in cui si abbandonano i ritmi frenetici in favore di un trascinante inno conclusivo.
Alla guida dell’Orchestra della Fondazione Arena di Verona fa il suo debutto il M° Gianna Fratta, pianista e direttrice affermata tanto nel repertorio sinfonico che in quello operistico, attualmente unica donna a ricoprire l’incarico di direttore artistico presso una delle quattrodici Istituzioni Concertistico Orchestrali italiane (l’Orchestra Sinfonica Siciliana): a Verona si tratta della quarta presenza femminile sul podio nel 2021.
Tra la prima e la seconda parte del concerto è previsto un intervallo. La durata complessiva del programma musicale è di 80 minuti circa.
Per l’accesso agli spettacoli della Stagione Artistica 2021 al Teatro Filarmonico, sono applicate le disposizioni sanitarie in materia di prevenzione CoVid19, tra cui l’EU-digital CoVid certificate (“Green pass”) e l’uso della mascherina chirurgica per tutta la durata della permanenza in Teatro. Ulteriori informazioni sono consultabili alla pagina web https://www.arena.it/it/teatro-filarmonico/info-covid.
È possibile acquistare il proprio biglietto per lo spettacolo secondo le tariffe 2020, sia online che presso la Biglietteria centrale di via Dietro Anfiteatro. Nei giorni di spettacolo è inoltre attiva la Biglietteria di via Mutilati a partire da due ore prima dell’inizio del concerto.

Fondazione Arena è orgogliosa di riaprire allo spettacolo dal vivo e ringrazia gli sponsor ufficiali della Stagione Artistica 2021: Banco BPM e METINVEST. Banco BPM da dodici anni con il suo sostegno consente di offrire alla città occasioni di cultura e svago; sostenere la Fondazione Arena, significa infatti dare continuità alle proprie radici solidaristiche e promuovere la cultura in tutte le sue espressioni. Anche quest’anno ha scelto di essere al fianco di Fondazione Arena il gruppo METINVEST, multinazionale del settore minerario e dell’acciaio, che, attraverso la sua controllata Ferriera Valsider, sostiene la programmazione artistica del Teatro Filarmonico.

Biglietti e prezzi STAGIONE SINFONICA 2021: Posto unico numerato
INTERO € 26,00
RIDOTTO € 22,00
RIDOTTO OVER 65 € 17,00
RIDOTTO UNDER 30 € 10,00
I possessori di voucher relativi alla Stagione 2020 potranno riscattarli presso la Biglietteria centrale.

Informazioni
Ufficio Stampa Fondazione Arena di Verona
Via Roma 7/D, 37121 Verona
tel. (+39) 045 805.1861-1905-1891-1939
ufficio.stampa@arenadiverona.it – www.arena.it

Biglietteria Arena di Verona
Via Dietro Anfiteatro 6/b, 37121 Verona
Tel. 045 596517 – Fax 045 8013287
Call center 045 8005151 – Punti di prevendita Geticket
Orari
da lunedì a venerdì 10:30-16:00
sabato 09:15-12:45
biglietteria@arenadiverona.it – www.arena.it

Biglietteria Teatro Filarmonico
Via dei Mutilati 4/k, 37121 Verona
Tel. 045 8002880 – Fax 045 8013266
Apertura due ore prima dello spettacolo
biglietteria@arenadiverona.it – www.arena.it
Punti di prevendita Geticket

Venerdì 12 novembre · ore 20.00
Sabato 13 novembre · ore 17.00
Teatro Filarmonico

Imponenza e suggestioni
13° concerto Stagione Sinfonica 2021
Gianna Fratta Direttore
Michele Campanella Pianoforte

Ludwig van Beethoven
Concerto n. 5 in Mi bemolle maggiore per pianoforte e orchestra, op. 73 “Imperatore”
⦁ Allegro
⦁ Adagio un poco mosso
⦁ Rondò. Allegro

* * *
Felix Mendelssohn-Bartholdy
Sinfonia n. 3 in la minore, op. 56 “Scozzese”
⦁ Andante con moto. Allegro un poco agitato. Assai animato. Andante come I
⦁ Vivace non troppo
⦁ Adagio
⦁ Allegro vivacissimo. Allegro maestoso assai

ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE ARENA DI VERONA
Durata complessiva: 100 minuti circa, compreso un intervallo.

MICHELE CAMPANELLA
Pianista

Formatosi alla scuola di Vincenzo Vitale, Michele Campanella è affermato nel mondo come uno dei maggiori interpreti di Liszt. La Società Franz Liszt di Budapest gli conferisce tre volte il Gran Prix du Disque (1976, 1977 e 1998). Nel 1986 il Ministero della Cultura ungherese gli conferisce la medaglia ai “meriti lisztiani”, così come l’American Liszt Society nel 2002. Nel 2014 viene insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2018 gli viene conferita la Laurea Honoris Causa in Discipline della Musica e dello Spettacolo, Storia e Teoria per meriti culturali e artistici dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
È un artista di temperamento assai versatile, caratteristica che lo porta in cinquantacinque anni di carriera ad avvicinare autori quali Clementi, Weber, Poulenc, Busoni, Rossini, Brahms, Ravel e Liszt.
Suona con le principali orchestre europee e statunitensi, collaborando con direttori quali Claudio Abbado, Aldo Ceccato, Gianluigi Gelmetti, Eliahu Inbal, Charles Mackerras, Zubin Mehta, Riccardo Muti, Georges Prêtre, Esa-Pekka Salonen, Wolfgang Sawallisch, Thomas Schippers, Hubert Soudant, Pinchas Steinberg, Christian Thielemann.
Negli anni recenti è spesso presente in veste di direttore-solista con le più prestigiose orchestre italiane, come l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, da Camera di Padova e del Veneto, I Virtuosi Italiani, la Haydn di Bolzano e Trento e l’ORT – Orchestra della Toscana.
All’attività di musicista affianca quella di scrittore. Vale la pena di ricordare i libri Il mio Liszt. Considerazioni di un interprete, pubblicato nel 2011 e Suono. Pensieri e divagazioni di un musicista fuori dal coro, «una serie di concerti suonati con le parole», attorno agli argomenti fondamentali e ai giganti della storia della musica, da Bach a Beethoven, Rossini e Saint-Saëns, e poi Clementi e Chopin, Verdi e Puccini, Schumann, Brahms e Liszt, pubblicato nel 2019.
Recentemente pubblica su disco l’integrale degli Années de pèlerinage di Liszt, progetto ricompensato con 5 stelle dalla rivista Musica e definito “Grand Frisson” (grande emozione) da Audiophile-Magazine. Sempre nel 2021 pubblica il suo nuovo disco Dreams and Tales, nel quale interpreta i Quadri di un’esposizione di Mussorgskij insieme alla Sonata n. 3 e al Valse di Skrjabin.
Nel 2017 organizza la prima edizione di Spinacorona, passeggiate musicali napoletane, un festival innovativo che ottiene uno straordinario successo di pubblico, diventato un appuntamento annuale.
Michele Campanella è artista ufficiale Yamaha.
Al Teatro Filarmonico di Verona debutta nel 1980, e torna nel 1987 per un concerto sinfonico.
Per la Stagione Sinfonica 2021 è protagonista del concerto Imponenza e suggestioni.

GIANNA FRATTA
Direttrice d’orchestra

Gianna Fratta decide di diventare direttrice d’orchestra a nove anni e da allora intraprende e completa col massimo dei voti la sua formazione accademica in pianoforte e composizione, oltreché in direzione d’orchestra con 10 e lode.
Fin da giovanissima lavora con importanti orchestre, in molti casi come prima donna.
Tra le principali, l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, i Berliner Symphoniker, la Sinfonica di Macao, la Mimesis del Maggio Musicale Fiorentino, l’ORT di Firenze, l’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari, la Verdi di Milano, la Royal Academy di Londra, la Toscanini di Parma, la Nuova Scarlatti di Napoli, la Russian Simphony, la Sinfonica di Sofia e di Kiev, la Sinfonica di Greensboro e la Dubuque Simphony, l’Orchestra de l’Ile de France, la Prime Orchestra di Seoul, la Filarmonica di Montevideo, le orchestre Sinfonica di Sanremo, dell’Aquila, di Bari, del Teatro Nazionale di Belgrado, di Maribor, di Skopje, del Bellini di Catania, dell’Opera di Spalato, del Coccia di Novara, di Stato del Messico, del Festival Pucciniano, del Luglio Musicale Trapanese, del Goldoni di Livorno, la Giovanile Italiana, la Filarmonia Veneta, la Sinfonica Libanese, di Olomuc, la Sinfonica Siciliana e molte altre nel mondo.
Ha diretto i grandi titoli del repertorio operistico; particolarmente apprezzate dalla critica le recenti interpretazioni di Nabucco di Verdi (regia di Pier Luigi Pizzi), Madama Butterfly (regia di Daniele Abbado), La Fanciulla del West (regia di Renzo Giacchieri) e del Trittico di Puccini, che vince il premio per la migliore produzione operistica sudcoreana del 2015.
Pupilla del grande direttore Yuri Ahronovitch, che ha scritto di lei «Non ho mai conosciuto un direttore così giovane e già così dotato di cuore e di braccio», suona e dirige nei più importanti teatri del mondo (Carnegie Hall di New York, Teatro Coliseo di Buenos Aires, Solis di Montevideo, Sao Pedro a San Paolo del Brasile, Opera di Roma, Art Center di Seoul, Smetana Hall di Praga ecc.), collaborando con grandi artisti del panorama internazionale.
Nel 2016 dirige in eurovisione la XX edizione del Concerto di Natale al Senato Italiano.
Già Visiting Professor alla Sungshin University di Seoul, è titolare della cattedra di elementi di composizione al Conservatorio di Foggia e tiene lecture e master class in molte università nel mondo.
È laureata in giurisprudenza, oltre che in discipline musicali con 110/110 e lode.
Numerose le incisioni per varie case discografiche. È protagonista di documentari e reportage che raccontano la sua attività, tra cui Per la mia strada prodotto da Rai Cinema e premiato dalla Presidenza della Repubblica.
Attualmente ricopre il ruolo di Direttrice Artistica dell’Orchestra Sinfonica Siciliana e di project manager del festival organizzato dalla Regione Sicilia dedicato a Vincenzo Bellini.
Nel 2009 è insignita del titolo di Cavaliere dal Presidente della Repubblica Italiana per i risultati ottenuti a livello internazionale come pianista e direttrice d’orchestra.
Debutta per la Stagione Sinfonica 2021 al Teatro Filarmonico di Verona, dirigendo il concerto Imponenza e suggestioni.

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