Serena conduce operaclassica eco italiano

AL VIA LA CAMPAGNA ABBONAMENTI

PER LA STAGIONE LIRICA 2023

DEL TEATRO REGIO DI PARMA

 

Prelazione abbonati Stagione 2021-2022 dal 25 ottobre al 3 novembre 2022.

Nuovi abbonamenti dal 4 novembre.

Biglietti in vendita dal 16 novembre

e dal 17 novembre online su teatroregioparma.it.

 

 

 

 

 

Il Teatro Regio di Parma comunica che il 25 ottobre prende avvio la campagna abbonamenti per gli spettacoli della Stagione Lirica 2023, in programma dal 12 gennaio al 14 maggio 2023.

Gli abbonati alla Stagione Lirica 2021-2022 possono esercitare il diritto di prelazione per il nuovo abbonamento dal 25 ottobre al 3 novembre 2022 presso la Biglietteria del Teatro Regio di Parma.

I nuovi abbonamenti saranno in vendita dal 4 novembre 2022 presso la Biglietteria del Teatro Regio di Parma e online su teatroregioparma.it.

Sarà possibile acquistare i biglietti per i singoli spettacoli a partire dal 16 novembre presso la Biglietteria del Teatro Regio di Parma e dal 17 novembre anche online su teatroregioparma.it.

 

 

IL PROGRAMMA

5 titoli e 16 recite, da gennaio a maggio, compongono la Stagione Lirica 2023 del Teatro Regio di Parma: Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart, Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa, Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea, Les noces di Igor’ Stravinskji insieme a Pagliacci di Ruggero Leoncavallo.

 

Don Giovanni, dramma giocoso in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Lorenzo Da Ponte, apre la Stagione giovedì 12 gennaio 2023 ore 20.00 (recite domenica 15 gennaio ore 20.00, giovedì 19 gennaio ore 20.00, sabato 21 gennaio, ore 15.30), con la regia di Mario Martone ripresa da Raffele Di Florio e la direzione di Corrado Ravaris sul podio dell’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini e il Coro del Teatro Regio di Parma, maestro del coro Martino Faggiani.

In scena Vito Priante (Don Giovanni, per la prima volta al Teatro Regio), Mariangela Sicilia (Donna Anna), Marco Ciaponi (Don Ottavio), Giacomo Prestia (Il Commendatore), Carmela Remigio (Donna Elvira), Riccardo Fassi (Leporello), Fabio Previati (Masetto), Enkeleda Kamani (Zerlina).

 

Il matrimonio segreto, dramma giocoso in due atti di Domenico Cimarosa, su libretto di Giovanni Bertati, debutta venerdì 10 febbraio 2023 ore 20.00 (recite domenica 12 febbraio ore 20.00, venerdì 17 febbraio ore 20.00, domenica 19 febbraio, ore 15.30). Roberto Catalano (per la prima volta al Teatro Regio) firma la regia del nuovo allestimento realizzato in coproduzione con Ópera de Tenerife e Teatro Massimo di Palermo, Davide Levi dirige l’Orchestra Cupiditas. Protagonisti Giulia Mazzola, Veronika Seghers (Carolina), Antonio Mandrillo, Bekir Serbest (Paolino), Valentina Stadler, Mara Gaudenzi (Fidalma), Francesco Leone, Ignas Melnikas (Geronimo), Eleonora Nota (Elisetta), Marilena Ruta (Elisetta), Jan Antem, Ramiro Maturana (Conte Robinson).

 

Il nuovo allestimento di Adriana Lecouvreur, opera in quattro atti di Francesco Cilea, libretto di Arturo Colautti, in coproduzione con Teatro Comunale di Modena e Teatro Municipale di Piacenza, va in scena al Teatro Regio di Parma venerdì 24 marzo 2023 ore 20.00 (recite domenica 26 marzo, ore 20.00, venerdì 31 marzo ore 20.00, domenica 2 aprile ore 15.30). Italo Nunziata firma la regia, Francesco Ivan Ciampa dirige l’Orchestra dell’Emilia-Romagna “Arturo Toscanini” e il Coro del Teatro Regio di Parma preparato da Martino Faggiani. Nel cast Roberto Aronica, Azer Zada (Maurizio), Adriano Gramigni (Principe di Bouillon), Saverio Pugliese (L’abate di Chazeuil), Claudio Sgura (Michonnet), Stefano Consolini (Poisson), Steponas Zonys (Quinault), Maria Teresa Leva (Adriana Lecouvreur), Sonia Ganassi (Principessa di Bouillon), Vittoriana De Amicis (Mademoiselle Jouvenot), Carlotta Vichi (Mademoiselle Dangeville).

 

Serata a dittico per la chiusura della Stagione Lirica al Teatro Regio di Parma venerdì 5 maggio 2023 ore 20.00, (recite domenica 7 maggio ore 20.00, venerdì 12 maggio ore 20.00, domenica 14 maggio, ore 15.30) con Les noces, di Igor’ Stravinskji, eseguita in forma di concerto, e Pagliacci, dramma in un prologo e due atti di Ruggero Leoncavallo. Andrea Battistoni dirige l’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini, il Coro del Teatro Regio di Parma, preparato da Martino Faggiani e il Coro di voci bianche del Teatro Regio di Parma preparato da Massimo Fiocchi Malaspina. Les noces sarà eseguito in forma di concerto con i solisti Yulia Tkachenko, soprano; Veta Pilipenko, mezzosoprano; Vasyl Solodkyy, tenore, già allievo dell’Accademia Verdiana; Allen Boxer, basso.

Pagliacci va in scena nello spettacolo con la regia di Franco Zeffirelli ripresa da Stefano Trespidi. Nel cast Valeria Sepe (Nedda, nella commedia Colombina), Gregory Kunde (Canio, nella commedia Pagliaccio), Vladimir Stoyanov (al debutto nel ruolo di Tonio, nella commedia Taddeo lo scemo), Matteo Mezzaro (Peppe, nella commedia Arlecchino), Alessandro Luongo (Silvio, contadino).

 

BIGLIETTERIA DEL TEATRO REGIO DI PARMA

Strada Giuseppe Garibaldi, 16/A 43121 Parma Tel. +39 0521 203999 biglietteria@teatroregioparma.it

Orari di apertura: dal martedì al sabato ore 11.00-13.00 e 17.00-19.00 e un’ora precedente lo spettacolo. In caso di spettacolo nei giorni di chiusura, da un’ora precedente lo spettacolo. Chiuso il lunedì, la domenica e i giorni festivi.

Il pagamento presso la Biglietteria del Teatro Regio di Parma può essere effettuato con denaro contante in Euro, con assegno circolare non trasferibile intestato a Fondazione Teatro Regio di Parma, con PagoBancomat, con carte di credito Visa, Cartasi, Diners, Mastercard, American Express.

I biglietti per tutti gli spettacoli sono disponibili anche su festivalverdi.it. L’acquisto online non comporta alcuna commissione di servizio.

 

PROMOZIONI E AGEVOLAZIONI

 

UNDER 30 I giovani fino a 30 anni hanno diritto a una riduzione del 50% sul prezzo di abbonamenti e biglietti della Stagione Lirica per i posti di platea e di palco. La promozione è valida fino a esaurimento posti.

 

AL REGIO IN FAMIGLIA

I ragazzi fino a 17 anni, se accompagnati da un familiare adulto che acquista il biglietto, possono assistere a uno spettacolo del turno D della Stagione Lirica a € 15,00. La promozione è valida fino a esaurimento posti.

 

SPECIALE LAVORATORI

I lavoratori in stato di disoccupazione, cassa integrazione o mobilità possono assistere agli spettacoli del turno D della Stagione Lirica a € 15,00, presentando relativa documentazione. La promozione è valida fino a esaurimento posti.

 

BONUS CULTURA 18APP E CARTA DEL DOCENTE Il Teatro Regio di Parma aderisce a 18App e Carta del Docente, le iniziative a cura del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero dell’Istruzione riservate ai neo-maggiorenni e ai docenti. Per informazioni www.18App.italia.it; www.cartadeldocente.istruzione.it

 

SPECIALE GRUPPI Si accettano via email richieste di prenotazioni per gruppi organizzati. Ai gruppi composti da più di 20 persone è riservata una riduzione del 5% sui biglietti degli spettacoli al Teatro Regio. I palchi sono venduti per l’intera capienza e i posti all’interno del palco non sono numerati. È possibile usufruire di alcuni retropalchi in cui intrattenersi prima dell’inizio dello spettacolo e durante gli intervalli; è prevista in questo caso, in aggiunta al costo del biglietto, una quota da concordare con la Direzione del Teatro. Per informazioni groups@teatroregioparma.it

PARTNER E SPONSOR

 

La Stagione del Teatro Regio di Parma è realizzata grazie al contributo di Comune di Parma, Ministero della Cultura, Reggio Parma Festival, Regione Emilia-Romagna. Major partner Fondazione Cariparma. Main partners Chiesi. Main sponsor Iren, Barilla. Partner Crédit Agricole. Sponsor GloveICT, CePIM, Grasselli, Parmalat, GHC, Poliambulatorio Dalla Rosa Prati, Metronotte, Parmacotto. Con il contributo di Ascom Confcommercio Parma Fondazione, Ascom Parma Confcommercio, Camera di Commercio Parma, Fondazione Monteparma. Legal counselling Villa&Partners. Con il supporto di “Parma, io ci sto!”. Partner artistici Conservatorio “Arrigo Boito”, Coro del Teatro Regio di Parma. Partner istituzionale La Toscanini. La Stagione Concertistica è realizzata da Società dei Concerti di Parma, con il sostegno di Chiesi, in collaborazione con Casa della Musica. Wine partner Oinoe. Radio Ufficiale Radio Monte Carlo. Sostenitori tecnici Cavalca, Macrocoop, De Simoni, Graphital. Il Teatro Regio di Parma aderisce a Fedora, Opera Europa, Operavision, Emilia taste, nature, culture, Italiafestival.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Parma, 22 ottobre 2022

 

Paolo Maier

Responsabile Comunicazione, Ufficio Stampa, Progetti speciali

Teatro Regio di Parma strada Garibaldi, 16/A, 43121 Parma – Italia

Tel. +39 0521 203969
p.maier@teatroregioparma.it

stampa@teatroregioparma.it

www.teatroregioparma.it

 

 

STAGIONE LIRICA 2023

 

 

Teatro Regio di Parma

 

12, 15, 19, 21 gennaio 2023

DON GIOVANNI

Musica di Wolfgang Amadeus Mozart

 

 

10, 12, 17, 19 febbraio 2023

IL MATRIMONIO SEGRETO

Musica di Domenico Cimarosa

 

 

24, 26, 31 marzo, 2 aprile 2023

ADRIANA LECOUVREUR

Musica di Francesco Cilea

 

 

5, 7, 12, 14 maggio 2023

LES NOCES

Musica di Igor’ Stravinskji

PAGLIACCI

Musica di Ruggero Leoncavallo

 

 

NOTE DI REGIA DON GIOVANNI

Ho avuto la visione della tribuna di questo Don Giovanni in una notte insonne. Un’apparizione improvvisa, generata da chissà quale gorgo psichico, qualcosa tra il teatro elisabettiano, una arena spagnola, degli scranni di tribunale: tutti i personaggi dell’opera di Mozart e Da Ponte schierati insieme, in una sintesi sincronica dell’insieme vitale che lo slancio di Don Giovanni fende, conquista e offende, tutti attori e spettatori allo stesso tempo. Nel sogno la tribuna progressivamente si svuotava, e venivano a galla la solitudine, l’apparizione del castigo e della morte, il crollo, e infine il senso di vuoto che avvolge l’ascoltatore nell’apparente lieto fine dell’opera. A quel sogno ho provato a restare fedele. Lo spettacolo si protende verso la platea attraverso dei bracci che avvolgono l’orchestra e che è costituito da un solo elemento scenografico (la tribuna), esattamente come nelle altre mie messe in scena delle opere della trilogia di Mozart e Da Ponte. Teatro fluido, dunque, e non schematizzato per immagini definite, nel tentativo di far arrivare musica e parole dritte all’inconscio degli spettatori. Del resto, se gli si volesse scattare una fotografia, Don Giovanni  verrebbe mosso: in quanto tempo si svolge l’azione dell’opera? Quanti anni ha? È giovane o è un uomo maturo? Domande a cui è impossibile dare una risposta certa. Travestimenti, luoghi oscuri e porte smarrite serpeggiano lungo la partitura. Il congegno narrativo di quest’opera è un labirinto, stranamente più simile a una sceneggiatura che a un canovaccio teatrale. Lo spettacolo che abbiamo creato prova ad assecondarne il mistero.

 

Mario Martone

 

bozzetti di Sergio Tramonti

rpt

cast foto

IL MATRIMONIO SEGRETO_NOTA BREVE

 

 

C’è un negozio che va aperto. La città lì fuori aspetta.

Geronimo indugia di fronte alla foto della sua città, Napoli, assorto in quella certa malinconia che coglie chi ha abbandonato il proprio paese per cercare fortuna altrove.

Siamo nella New York degli anni ‘50, siamo a Broadway, all’interno della Geronimo & Co. la boutique del dolce dove viene confezionato il babà più prestigioso che sia mai stato prodotto. Il via vai di artisti sulla strada appena fuori dal negozio è fonte di grandi sogni per chi in quel posto è cresciuto. Carolina, figlia di Geronimo, la più piccola della famiglia, ha trascorso ogni giorno desiderando di poter correre verso uno dei tanti teatri che circondano la pasticceria del padre. E così, sfuggendo ai compiti che il lavoro le impone, lei danza. Ogni giorno, ogni momento in cui può non essere vista, danza sperando di poter un domani affiancare il suo idolo di sempre: Gene Kelly.

In cuor suo nasconde però un segreto. Ha sposato il ragazzo delle consegne, il semplice Paolino, di cui è tanto innamorata. Un matrimonio segreto che potrebbe non essere accettato da nessuno della sua famiglia, tutti troppo impegnati nell’affannosa ricerca di una felicità personale che li vede costantemente distratti dalla brama di conquista di qualcosa che, credono, potrà arricchirli ancora di più.

Ciascuno a suo modo. Ognuno di loro con la paura di non arrivare in tempo, rischiando di permanere in una condizione che si fatica ad accettare.

Da lì a poco avrà luogo un intreccio che vedrà sovrapporsi intenti, desideri e sentimenti di ciascuno, mentre il negozio resterà aperto e i clienti osserveranno, come fossero degli spettatori, la folle giornata in cui tutto questo accade.

In questo piccolo mondo, fatto di desideri e aspirazioni più o meno sincere, si muovono personaggi che tendono verso ciò che credono possa essere un’idea di felicità; l’affannosa e svelta ricerca a cui sembriamo tutti così devoti che, il più delle volte, non porta da nessuna parte.

E poi, ci sono i due sposi con la loro felicità semplice, coi loro sogni e la loro immaginazione che sempre può sollevarli dal peso del bisogno di ciò che è sempre più lontano da dove ci si trova.

È questo che probabilmente li ha uniti ed è questo che li terrà sempre al sicuro.

Geronimo & Co. è il piccolo mondo dove per un giorno intero, nascono e vivono sentimenti più vicini a noi di quanto si possa immaginare.

 

 

Roberto Catalano

 

bozzetti scene di Emanuele Sinisi

cast foto

set cantanti; Mara Gaudenzi

NOTE DI REGIA

 

“I drammi hanno un inizio, uno sviluppo e una fine… Le nostre vite, al contrario,

si svolgono continuamente all’interno di una fitta nebbia di assoluta incertezza”

(TATSUHIKO TAKIMOTO)

 

“Mi piace il teatro, bella copia della vita”

(FRANCA VALERI)

 

 

IL PROGETTO REGISTICO

 

Del rapporto tra vita e teatro si è scritto e discusso da sempre. Il parallelo tra vita reale vissuta e vita artistica ricreata sulla scena, quasi come specchio di rimando della vita reale, ha da sempre affascinato l’uomo e lo ha portato ad indagare sui confini tra queste due realtà. Seneca affermava che la vita è una commedia e non importa quanto è lunga ma come è recitata, Shakespeare che tutto il mondo è teatro e che tutti gli uomini e le donne non sono che attori, De Filippo che solo nel teatro si vive sul serio quello che gli uomini recitano male nella vita. Se la vita reale è una sorta di dramma dove gli uomini stessi sono attori che ne scrivono la sceneggiatura la cui fine è soggetta però a varianti imponderabili, la vita artistica del teatro è un mezzo per “giocare” alla vita, diventarne il regista e conoscerne con certezza la fine. Adriana vive nel mondo del teatro, ne è la regina incontrastata, la diva ammirata e idolatrata dal pubblico, dalla società teatrale e dalla società civile. Come tutti gli attori, o buona parte di loro, vive solo per quelle poche ore in scena, passa la maggior parte della sua vita tra le quattro mura di un teatro, in un microcosmo sociale di cui conosce perfettamente le regole di comportamento e di gioco. Un luogo che la protegge dal mondo esterno e dove soprattutto ha la certezza di quale sarà il divenire della vita del suo personaggio sul palcoscenico. Nessuna variazione o cambiamento di copione è ammessa o prevista. Nell’abbandonarsi a quel nuovo sentimento d’amore con Maurizio che arriva dal mondo esterno pensa di poterlo gestire e seguire come una trama di teatro, ma la scena del mondo reale è ben diversa.

Abbandonato il grembo protettivo del teatro del primo atto per un luogo della vita reale nel secondo atto, Adriana si ritrova in un mondo in cui le scene non seguono la sceneggiatura prevista e su quel palcoscenico della vita ci sono attori molto più bravi e preparati di lei a saper “giocare” i propri ruoli (Maurizio, la Principessa, il Principe, l’abatino).Troppi cambiamenti imprevisti di copione; ed è proprio in questo momento che inizia per Adriana una sorta di “straniamento” dell’attrice dalla donna. Uno straniamento sempre più psicologicamente distruttivo che aumenterà nella festa del terzo atto a casa del principe, dove oltre agli “attori principali” del mondo reale del secondo atto, troverà una folla di attori secondari e di figuranti che seguono un copione a lei sconosciuto. L’unico mezzo di sopravvivenza è quello di esaudire il desiderio del pubblico della festa di ascoltarla in un suo brano di teatro. Nel recitare Adriana ritrova la sua forza e nella scelta del monologo di Fedra la possibilità di svelare, attraverso parole teatrali, il sordido legame che esiste tra la Principessa e Maurizio.

Seguendo questo tormentato percorso psicologico di Adriana, ho immaginato che la nostra protagonista, abbandonata la festa, cercasse rifugio nell’unico spazio sicuro della sua esistenza: il suo teatro. Nell’andante triste che preludia l’ultimo atto, Adriana si ritroverà sola in teatro a fare i conti con sé stessa, cadendo nel baratro di quello sfasamento psichico a cui solo uno stanco sonno permette l’oblio. Se per un momento l’affetto di Michonnet e degli altri compagni di vita che festeggiano il suo compleanno sembrano ridestarla dal suo torpore, l’arrivo delle violette, pegno d’amore di Adriana a Maurizio nel primo atto ed ora inviategli dalla Principessa, sembrano inoculare in lei il veleno del ricordo, del dubbio e dei suoi tormenti, facendola precipitare in una sorte di follia straniante, che la condurrà alla morte.  A niente varrà l’arrivo di un pavido Maurizio, che non sa e non può aiutarla e che fuggirà alla vista del suo tormentato stato d’animo. Adriana morirà sulle tavole del suo palcoscenico, circondata da suoi compagni di vita e di teatro.

“Il teatro è una zona franca della vita, lì si è immortali”

(Vittorio Gasmann)

 

 

 

IL PROGETTO SCENICO

 

In accordo sul progetto registico con tutto lo staff degli altri creativi che collaborano alla totale messa in scena dello spettacolo, abbiamo immaginato uno spazio scenico d’azione che suggerisse più che descrivesse i luoghi dell’azione scenica, proprio per evitare di sminuire l’opera a sola commedia di ambiente o a solo realismo psicologico. Abolita la classica “inquadratura a quinte”, l’azione trova vita in una sorta di stanza/palcoscenico, tagliata diagonalmente dall’immagine di un grande sipario strappato, come un diaframma lacerato che permette il passaggio dal palcoscenico del teatro al palcoscenico della vita senza soluzione di continuità. Abbiamo spostato l’azione temporale agli anni ‘50 del secolo scorso, anni in cui grandeur dei teatri, glamour di vita e galatei di comportamento sociale sembravano essere posti da baluardo estremo all’ondata rivoluzionaria degli anni’60, che cambierà modi di vita e regole sociali. Glamour e vite “patinate” della gente del bel mondo e della gente di teatro, tutto in un bianco e nero lucido e patinato come le foto degli appuntamenti sociali più importanti di questi due mondi che apparivano nelle riviste dell’epoca. Un mondo “vestito” in bianco e nero, tranne gli abiti della gente di teatro, che pur nella loro teatralità sembrano invece essere gli unici ad avere vita grazie al colore. Il pubblico del teatro è lo stesso pubblico delle feste del gran mondo, curioso e famelico di vedere ed applaudire qualsiasi novità, come nella festa in casa del principe, che stupisce i suoi ospiti con una serie di performers che si esibiscono non su un palcoscenico, ma nella sala stessa della festa che diventa “palcoscenico” di un avvenimento imperdibile. Se Adriana con il suo moderno modo di recitare è la curiosità del momento, i performers/danzatori stupiscono con le loro esibizioni di coreografi contemporanei in mezzo agli stessi invitati, rendendoli quasi parte attiva di questo cotillon teatrale.

In tutto questo mondo scenico e della vita, bidimensionale e in un patinato bianco e nero, vi è un unico elemento di colore tridimensionale e di una consistenza “reale”: un grande sipario rosso.

 

AdrianaLecouvreur_foto di scena Rolando Paolo Guerzoni credit

cast foto

scene di Emanuele Sinisi

 

les noces pagliacci
cast foto

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

ill. Ana Ariane

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