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COMUNICATO STAMPA

 

PELLÉAS ET MÉLISANDE DI DEBUSSY

venerdì 3 e domenica 5 febbraio

 al teatro municipale di piacenza

nel sontuoso allestimento firmato da barbe & doucet

sul podio marco angius

con un cast internazionale

 

in attesa dell’opera due appuntamenti a ingresso libero:

mercoledì 1 al ridotto del teatro presentazione del libro “PELLÉAS ET MÉLISANDE

tra maeterlinck e debussy” di alessandro nardin

Giovedì 2 “AperiOpera” nel foyer del teatro con gli studenti del liceo respighi

 

 

È l’opera che ha segnato l’apertura del XX secolo al teatro musicale, considerata l’emblema del simbolismo in musica: Pelléas e Mélisande di Claude Debussy arriva al Teatro Municipale di Piacenza venerdì 3 febbraio alle ore 20 e domenica 5 febbraio alle 15.30, nell’ambito della Stagione Lirica 2022/2023 della Fondazione Teatri di Piacenza.

Assente da 40 anni dal Municipale e raramente eseguita, il dramma lirico in cinque atti e dodici quadri su libretto di Maurice Maeterlinck vedrà sul podio Marco Angius, direttore di riferimento per il repertorio moderno e contemporaneo, nel sontuoso allestimento con regia, scene e costumi firmati dal team creativo franco-canadese Barbe & Doucet.

Nata nel 2020, in una coproduzione tra Teatro Regio di Parma, Teatro Municipale di Piacenza e Teatro Comunale di Modena, l’opera aveva debuttato a Parma senza spettatori in sala a causa della pandemia e trasmessa su Rai 5; in questa stagione incontra finalmente il pubblico. Protagonista un cast internazionale con Karen Vourc’h nel ruolo di Mélisande, Phillip Addis in quello di Pelléas, Dion Mazerolle (Golaud), Vincent Le Texier (Arkël), Enkelejda Shkoza (Geneviève), Silvia Frigato (Yniold), Roberto Lorenzi (un medico, un pastore). In buca l’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini, con il Coro del Teatro Regio di Parma preparato da Massimo Fiocchi Malaspina.

 

 

In attesa dell’opera, sono in programma al Teatro Municipale due appuntamenti a ingresso libero: mercoledì 1 febbraio, ore 18.30, verrà presentato al Ridotto il libro “Pelléas et Mélisande tra Maeterlinck e Debussy – Il Simbolo oltre il simbolismo” di Alessandro Nardin, musicista e musicologo che si è occupato in vari saggi della figura di Claude Debussy. Sarà l’autore stesso a dialogare con il pubblico, soffermandosi sui simboli racchiusi nell’opera.

Giovedì 2 febbraio, ore 18, nel Foyer del Teatro torna l’appuntamento con AperiOpera, il ciclo di presentazioni dei titoli della Stagione Lirica affidato agli studenti del Liceo Respighi, che introdurranno Pelléas et Mélisande tra recitazione e musica, in un’originale approfondimento della trama e dei suoi significati.

 

L’allestimento di Pelléas et Mélisande, ideato da André Barbe e Renaud Doucet, si ispira allo Spiritismo tardo ottocentesco, con i personaggi immersi in un limbo, tra elementi scenici naturali, boschivi e acquatici, marmi che evocano cimiteri monumentali, isole semoventi, pannelli e fondali in continuo movimento. Una realtà a cavallo tra diversi mondi, da cui non sembra esser possibile sfuggire, dove ciascun elemento ha un significato simbolico.

“Debussy era particolarmente attratto dallo Spiritismo – raccontano Barbe & Doucet – Il movimento nacque a Parigi alla fine dell’Ottocento e si diffuse in tutta Europa. Ed è proprio ai temi connessi allo Spiritismo che ci siamo ispirati nell’ideare questo nuovo spettacolo. In particolare, L’Isola dei morti dell’artista simbolista Arnold Böcklin è una serie di cinque dipinti realizzati tra il 1880 e il 1886 e il nostro allestimento è in qualche modo un’interpretazione di queste opere. Circondato d’acqua, il Royaume d’Allemonde è l’isola in cui i morti sono intrappolati. Pelléas et Mélisande è un’opera che racconta queste anime e il loro annegamento: le forze della natura trascinano i personaggi negli abissi dell’amore proibito e niente è più raggiungibile, neanche attraverso la morte.”

 

Per poter pervenire a un modello d’opera così nuovo e rivoluzionario, Debussy dovette lavorarvi per ben dieci anni, dal 1892 al 1902, a partire dal suo primo incontro col dramma in prosa di Maurice Maeterlinck, alfiere del simbolismo letterario. Come spiega il direttore Marco Angius: “Di fronte alle parole di Maeterlinck, Debussy si comporta come un nuovo drammaturgo musicale. Il processo compositivo, successivo a quello teatrale, dà vita a una costellazione di suoni e parole in continua trasformazione. Pelléas et Mélisande non è infatti un’opera lirica in senso stretto ma una forma sui generis di teatro musicale in cui gli eventi sembrano sospesi fuori del tempo”.

 

Informazioni e biglietti: www.teatripiacenza.it  | biglietteria@teatripiacenza.it

PelléasEtMélisande ph©RolandoPaoloGuerzoni

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