Impariamo dal Sud? . Lezione di Lino Patruno di Pierfranco Bruni

 

Impariamo dal Sud? . Lezione di Lino Patruno

di Pierfranco Bruni

Solleviamo il tema dentro il processo culturale riferito al Sud tra autonomia e  differenziazione con una visione di natura fenomenologia che non può essere né morale e tanto meno etica. Si insiste sulla lettura culturale tout court e storica, ma credo, ed ha profondamente ragione Lino Patruno, nel porre una questione su una griglia antropologica. Perché è questione di antropos anche la visione economica che parte dalla post Magna Grecia sino all’età bizantina e da questa a tutto il Regno delle Due Sicilia, ovvero diventato Regno di Napoli. Non facciamo di Napoli la capitale da contrapporre a Torino, Firenze Milano. È come la sistematizzazione di Porta Pia sia passata sotto copertura o nel sottofondo di ciò che è accaduto con la questione del Mediterraneo nella guerra di Libia tra la posizione di Giolitti con la Cirenaica, la Turchia e la Tripolitania dentro quel Sud che ancora era eredità del Regno di Napoli.

Napoli è stata caposaldo di una economia commerciale e bancaria, ma Bari è riferimento politico fondamentale se si pensa al 1944 e 1945. È da Bari che si annuncia la ritrovata visione politica di una Nazione da ricostruire. Non dimentichiamo. Pensiamo di unificare nella «divergenza della convergenza» come dovremmo pensare di capire i Mediterranei oltre la  visione geopolitica. Senza alcuno scontro ma con la posizione ferma della politica e, appunto, dello sviluppo e delle culture.

Bisogna poter imparare dal Sud. Ci dice Lino Patruno. Concordo. Verissimo perché si tratta di fare una scelta culturale e politica che sia altra rispetto a ciò che ha avvenuto negli ultimi decenni. I fattori ci cono come i fenomeni tra economia e politica. Abbiamo avuto,  e abbiamo, una Banca Popolare di Bari. Un colosso epocale nel Sud sul vero senso del termine. Nel momento delle difficoltà e delle crisi che, si consumano all’interno di ogni sistema bancario come l’antico Banco di Napoli o il Monte dei Paschi, che di eredita meridionale ha nulla, in decenni passati,  quale ruolo può avere oggi per Bari, la Puglia e il Sud, nel ruolo della autonomia differenziata anche sul piano delle finanze attraverso il polo bancario pugliese  il sistema Sud Istituti bancari? Questa Banca, mi riferisco alla Popolare di Bari, dovrà ritornare ad avere una sua sistematicità in una capacità di sviluppo e di nuove intese che devono riguardare in linea generale le economie, in questo caso specifico, la Puglia in prima istanza, ma una politica nanprettamente meridionale.

Le autonomie differenziate devono partire dalle risorse ed dalle economie che il Sud possiede. È vero che il dato è culturale. Io sono convintissimo di ciò. Ma dietro ogni pensiero ci devono essere le strategia che possano fare del Pensiero un Progetto culturale già in fieri. Non pensando ad una storia conservatrice ma innovatrice nella Tradizione tra risorse e vocazioni.

Bisogna avere la «sfacciataggine», concordo, dunque, con Patruno,  che bisogna dare lezione all’Italia partendo dal Sud ad una condizione, che il libro di Patruno pone evidenza. Smettendo di porre una questione, ormai anacronistica, sul tappeto della dialettica una eredità «binomiale» tra Borbone e Savoia. Smettendola di riportare sulla scena Maria Sofia, Gaeta, il brigantaggio. Siamo in un altro tempo.

Il libro di Lino Patruno è un manifesto da leggere con molta attenzione. Ci sono percorsi di intelligenza che superano quel che Manzoni  anche in questo caso avrebbe chiamato la «Colonna infame», ma superando la metafora dell’untore che si vuole processare sul banco delle Inquisizione.  Andiamo oltre partendo dal Sud reale. Dalle intelligenze che il Sud esporta, da un sistema Sud capace e valoriale ma privo di risorse in grado di investimenti da porre sul territorio tra strutture e infrastrutture.

Bisogna poter imparare dal Sud. Ci dice Lino Patruno. Verissimo perché si tratta di fare una scelta culturale e politica che sia altra. I fattori ci cono come i fenomeni. Abbiamo avuto una Banca Popolare di Bari. Un colosso sul vero senso del termini. Nel momento delle difficoltà e delle crisi che si consumano all’interno di ogni sistema bancario quale ruolo può avere oggi per Bari la Puglia e nel ruolo della autonomia differenziata? Questa Banca, mi riferisco  alla Popolare, dovrà ritornare ad avere una sua sistematicità in una capacità di sviluppo e di nuove intese che devono riguardare, in questo caso specifico, la Puglia in prima istanza, ma a tutto il bacino mediterraneo.

Le autonomie differenziate devo partire dalle risorse ed economie che il Sud possiede. È vero che il dato è culturale resta fondamentale. Io sono convintissimo di ciò. Ma dietro ogni pensiero ci devono essere le strategia che possano fare del Pensiero un Progetto culturale già in fieri. Ciò però deve avere la forza di co affrontarsi con la prassi delle realtà. Si parta dal Sud come sistema in una interrelazione integrata proprio dalle forze vocazionali ma le vocazioni si rendono risorsa attraverso le economie.


«Imparate dal Sud. Lezioni di sviluppo all’Italia» (Magenes) di Lino Patruno pone un problema di grande spessore culturale, tra storia e geopolitica, che è quello dell’identità. Il Sud,  in fondo, è quel territorio che non ha accettato di essere conservatore, ma  ha fatto della tradizione una innovazione. Ha rivoluzionato la tradizione con strumenti tecnologici avanzati servendosi di una professionalità alta. Essere tradizionalista nella identità vocazionale non significa affatto, anche in economia, restare conservatore. Il Sud ha una sua filosofia che è quella di rivoluzionare la tradizione. Mi sembra una lettura importante. Una lezione di sviluppo. Certamente. Una esperienza che potrebbe permetterci di andare oltre le autonome e capire di più in concetto della differenziazione.

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