Ufficio Stampa 08/10/2024
Fondazione Arena al Teatro Filarmonico
RIPRENDE LA STAGIONE SINFONICA
ORCHESTRA DA CAMERA DA WAGNER AL JAZZ
Venerdì 11 e sabato 12 ottobre, il direttore Borgonovo esplora la musica da camera da fine ‘800 ad oggi, con musiche di Wagner, Schönberg, Stravinsky e Bernstein. Solista il primo clarinetto Paini
Rinnovo abbonamenti
Venerdì 11 ottobre ore 20
Sabato 12 ottobre ore 17
Stravinsky Ebony Concerto Borgonovo Paini
Teatro Filarmonico di Verona
Riprende la Stagione Sinfonica 2024 di Fondazione Arena al Teatro Filarmonico, con un concerto originale e avvincente che, attraverso un secolo di formazioni cameristiche da Wagner a Bernstein, darà vita ad un vero e proprio viaggio musicale. Venerdì 11 e sabato 12 ottobre, quaranta professori dell’Orchestra areniana saranno diretti dal maestro Pietro Borgonovo, eclettico direttore dalla carriera internazionale. Ad arricchire l’ensemble musicale: sassofoni, chitarra, piano, batteria jazz e il clarinetto solista di Lorenzo Paini, giovane prima parte della Fondazione.
Il concerto si aprirà con l’Idillio di Sigfrido, gemma privata di Wagner nata dai temi della sua epica saga dell’Anello dei Nibelunghi, seguita da prime esecuzioni per l’Orchestra di Fondazione Arena al Filarmonico: la Prima sinfonia da camera di Schönberg, l’Ebony concerto e i tre madrigali di Gesualdo riorchestrati da Stravinsky, quindi il Preludio fuga e riff di Bernstein in un unico e coerente percorso in cui le forme classiche sono rilette dalla postmodernità e dal jazz. La prima serata del concerto sarà venerdì 11 ottobre, alle 20, con replica sabato 12 ottobre, alle 17.
Il programma musicale, intitolato alla celebre pagina di Stravinsky per clarinetto, parte dal 1870, quando Richard Wagner dedicò l’Idillio di Sigfrido alla moglie Cosima Liszt, nel giorno del suo compleanno e per la nascita del figlio Siegfried, nome non a caso protagonista della Tetralogia, cosmogonia teatral-musicale: in venti minuti, alcuni temi già uditi nei titoli wagneriani legati all’amore tra il protagonista e la valchiria Brunilde, alla natura, fusi con una delicata ninna-nanna in un unicum sinfonico dall’esito comunque intimista, anche per l’organico originale a 13 parti (tanti erano i musicisti da accomodare sulla scalinata della villa per la prima). I frutti delle innovazioni di Wagner furono raccolti anche a Vienna da una nuova schiera di musicisti guidata da Arnold Schönberg: la sua prima Sinfonia da camera op. 9 (1907) condensava la sinfonia classica in un unico movimento per 15 esecutori. Un’opera densissima, da microscopio, in cui armonie, modulazioni e singoli temi originano dall’intervallo di quarta. L’autore si sarebbe spinto dai cromatismi all’atonalità fino a teorizzare la dodecafonia, corrente di riferimento nel ‘900, mentre l’eclettico Stravinsky guardava sempre a forme e compositori del passato in posizione personale ma quasi antitetica: in quest’ottica si inserisce la riscrittura di tre madrigali di Gesualdo da Venosa, “il principe musicista e assassino”, riuniti in un trittico Monumentum per orchestra da camera nel 1960. Nel secondo dopoguerra entrambi i compositori vivevano negli Stati Uniti, dove l’incontro col Nuovo Mondo e la sua musica lasciò il segno, in modo diverso. Stravinsky omaggiò il jazz nel ’45 con il breve ma intenso Ebony concerto per clarinetto e jazz band, dove organico e idee jazz si combinano con l’inesausto sperimentalissimo ritmico dell’autore. E se quest’opera matura ricalca la forma del concerto grosso, il quasi coevo Preludio fuga e riff (1955) del direttore-compositore Leonard Bernstein guarda al barocco e aggiunge quel suo spirito poliedrico e ironico, da vero figlio del Nuovo Mondo, mai dimentico del Vecchio.
Il concerto, il nono del cartellone che ha visto BCC Veneta main sponsor della Stagione Artistica 2024 del Teatro Filarmonico, avrà una durata di 70 minuti circa più intervallo. Biglietti da 10 a 26 euro, con tariffe speciali under30, e carnet disponibili al link www.arena.it/it/teatro-filarmonico, alla Biglietteria dell’Arena e, due ore prima di ogni concerto, alla Biglietteria del Filarmonico in via Mutilati. Dopo le opere Stiffelio e Cenerentola, l’ultimo appuntamento sinfonico dell’anno sarà il 29 e il 30 novembre con due capolavori: l’Incompiuta di Schubert e la “celestiale” Quarta sinfonia di Mahler.
Filarmonico 2025 e abbonamenti. Fondazione Arena di Verona ricorda agli abbonati che fino al 12 novembre è possibile rinnovare gli abbonamenti già in essere, riservando il proprio posto per le Stagioni artistiche 2025. L’anno prossimo saranno dieci gli appuntamenti sinfonici, tutti in doppia data, più due straordinari, con programmi da Mozart a Berio, passando per i grandi classici di Beethoven, Chopin, Mahler, Rachmaninov, Prokof’ev, e con anniversari dedicati a Salieri, Ravel, Bartok e Šostakovič. Dal 13 novembre sarà possibile, invece, sottoscrivere nuovi abbonamenti o acquistare speciali carnet e biglietti singoli.
BIGLIETTERIA ARENA DI VERONA Via Dietro Anfiteatro 6/b, 37121 Verona
Aperta da lunedì a venerdì 10.30-16.00 | sabato 9.15-12.45
Tel. 045 8005151
BIGLIETTERIA TEATRO FILARMONICO Via dei Mutilati 4/k, 37121 Verona
Aperta due ore prima dello spettacolo
Tel 045 8002880
Call center (+39) 045 8005151
Punti vendita TicketOne.it
venerdì 11 ottobre ore 20.00
sabato 12 ottobre ore 17.00
Stravinsky Ebony Concerto Borgonovo Paini
Richard Wagner
Siegfried-Idyll in Mi maggiore per piccola orchestra WWV 103
Arnold Schönberg
Kammersymphonie in Mi maggiore op. 9
Igor Stravinsky
Monumentum pro Gesualdo di Venosa ad CD annum
Ebony concerto per clarinetto e orchestra jazz
Leonard Bernstein
Prelude, Fugue and Riffs per clarinetto e orchestra jazz
Direttore Pietro Borgonovo
Clarinetto Lorenzo Paini
Orchestra della Fondazione Arena di Verona
informazioni
Ufficio Stampa Fondazione Arena di Verona
Via Roma 7/D, 37121 Verona
tel. (+39) 045 805.1861-1905-1891-1939
ufficio.stampa@arenadiverona.it – www.arena.it
Ufficio Stampa 08/10/2024
Fondazione Arena al Teatro Filarmonico
RIPRENDE LA STAGIONE SINFONICA
ORCHESTRA DA CAMERA DA WAGNER AL JAZZ
Venerdì 11 e sabato 12 ottobre, il direttore Borgonovo esplora la musica da camera da fine ‘800 ad oggi, con musiche di Wagner, Schönberg, Stravinsky e Bernstein. Solista il primo clarinetto Paini
Rinnovo abbonamenti
Venerdì 11 ottobre ore 20
Sabato 12 ottobre ore 17
Stravinsky Ebony Concerto Borgonovo Paini
Teatro Filarmonico di Verona
Riprende la Stagione Sinfonica 2024 di Fondazione Arena al Teatro Filarmonico, con un concerto originale e avvincente che, attraverso un secolo di formazioni cameristiche da Wagner a Bernstein, darà vita ad un vero e proprio viaggio musicale. Venerdì 11 e sabato 12 ottobre, quaranta professori dell’Orchestra areniana saranno diretti dal maestro Pietro Borgonovo, eclettico direttore dalla carriera internazionale. Ad arricchire l’ensemble musicale: sassofoni, chitarra, piano, batteria jazz e il clarinetto solista di Lorenzo Paini, giovane prima parte della Fondazione.
Il concerto si aprirà con l’Idillio di Sigfrido, gemma privata di Wagner nata dai temi della sua epica saga dell’Anello dei Nibelunghi, seguita da prime esecuzioni per l’Orchestra di Fondazione Arena al Filarmonico: la Prima sinfonia da camera di Schönberg, l’Ebony concerto e i tre madrigali di Gesualdo riorchestrati da Stravinsky, quindi il Preludio fuga e riff di Bernstein in un unico e coerente percorso in cui le forme classiche sono rilette dalla postmodernità e dal jazz. La prima serata del concerto sarà venerdì 11 ottobre, alle 20, con replica sabato 12 ottobre, alle 17.
Il programma musicale, intitolato alla celebre pagina di Stravinsky per clarinetto, parte dal 1870, quando Richard Wagner dedicò l’Idillio di Sigfrido alla moglie Cosima Liszt, nel giorno del suo compleanno e per la nascita del figlio Siegfried, nome non a caso protagonista della Tetralogia, cosmogonia teatral-musicale: in venti minuti, alcuni temi già uditi nei titoli wagneriani legati all’amore tra il protagonista e la valchiria Brunilde, alla natura, fusi con una delicata ninna-nanna in un unicum sinfonico dall’esito comunque intimista, anche per l’organico originale a 13 parti (tanti erano i musicisti da accomodare sulla scalinata della villa per la prima). I frutti delle innovazioni di Wagner furono raccolti anche a Vienna da una nuova schiera di musicisti guidata da Arnold Schönberg: la sua prima Sinfonia da camera op. 9 (1907) condensava la sinfonia classica in un unico movimento per 15 esecutori. Un’opera densissima, da microscopio, in cui armonie, modulazioni e singoli temi originano dall’intervallo di quarta. L’autore si sarebbe spinto dai cromatismi all’atonalità fino a teorizzare la dodecafonia, corrente di riferimento nel ‘900, mentre l’eclettico Stravinsky guardava sempre a forme e compositori del passato in posizione personale ma quasi antitetica: in quest’ottica si inserisce la riscrittura di tre madrigali di Gesualdo da Venosa, “il principe musicista e assassino”, riuniti in un trittico Monumentum per orchestra da camera nel 1960. Nel secondo dopoguerra entrambi i compositori vivevano negli Stati Uniti, dove l’incontro col Nuovo Mondo e la sua musica lasciò il segno, in modo diverso. Stravinsky omaggiò il jazz nel ’45 con il breve ma intenso Ebony concerto per clarinetto e jazz band, dove organico e idee jazz si combinano con l’inesausto sperimentalissimo ritmico dell’autore. E se quest’opera matura ricalca la forma del concerto grosso, il quasi coevo Preludio fuga e riff (1955) del direttore-compositore Leonard Bernstein guarda al barocco e aggiunge quel suo spirito poliedrico e ironico, da vero figlio del Nuovo Mondo, mai dimentico del Vecchio.
Il concerto, il nono del cartellone che ha visto BCC Veneta main sponsor della Stagione Artistica 2024 del Teatro Filarmonico, avrà una durata di 70 minuti circa più intervallo. Biglietti da 10 a 26 euro, con tariffe speciali under30, e carnet disponibili al link www.arena.it/it/teatro-filarmonico, alla Biglietteria dell’Arena e, due ore prima di ogni concerto, alla Biglietteria del Filarmonico in via Mutilati. Dopo le opere Stiffelio e Cenerentola, l’ultimo appuntamento sinfonico dell’anno sarà il 29 e il 30 novembre con due capolavori: l’Incompiuta di Schubert e la “celestiale” Quarta sinfonia di Mahler.
Filarmonico 2025 e abbonamenti. Fondazione Arena di Verona ricorda agli abbonati che fino al 12 novembre è possibile rinnovare gli abbonamenti già in essere, riservando il proprio posto per le Stagioni artistiche 2025. L’anno prossimo saranno dieci gli appuntamenti sinfonici, tutti in doppia data, più due straordinari, con programmi da Mozart a Berio, passando per i grandi classici di Beethoven, Chopin, Mahler, Rachmaninov, Prokof’ev, e con anniversari dedicati a Salieri, Ravel, Bartok e Šostakovič. Dal 13 novembre sarà possibile, invece, sottoscrivere nuovi abbonamenti o acquistare speciali carnet e biglietti singoli.
BIGLIETTERIA ARENA DI VERONA Via Dietro Anfiteatro 6/b, 37121 Verona
Aperta da lunedì a venerdì 10.30-16.00 | sabato 9.15-12.45
Tel. 045 8005151
BIGLIETTERIA TEATRO FILARMONICO Via dei Mutilati 4/k, 37121 Verona
Aperta due ore prima dello spettacolo
Tel 045 8002880
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venerdì 11 ottobre ore 20.00
sabato 12 ottobre ore 17.00
Stravinsky Ebony Concerto Borgonovo Paini
Richard Wagner
Siegfried-Idyll in Mi maggiore per piccola orchestra WWV 103
Arnold Schönberg
Kammersymphonie in Mi maggiore op. 9
Igor Stravinsky
Monumentum pro Gesualdo di Venosa ad CD annum
Ebony concerto per clarinetto e orchestra jazz
Leonard Bernstein
Prelude, Fugue and Riffs per clarinetto e orchestra jazz
Direttore Pietro Borgonovo
Clarinetto Lorenzo Paini
Orchestra della Fondazione Arena di Verona
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Via Roma 7/D, 37121 Verona
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PIETRO BORGONOVO
Direttore d’Orchestra
Nato a Milano, Pietro Borgonovo si distingue nella direzione di produzioni sinfoniche e operistiche per prestigiosi festival e teatri.
Giovanissimo si impone quale solista di oboe sulla scena mondiale. Allievo di Heinz Holliger alla Musikhochschule di Freiburg, tiene concerti nelle principali sale e nei maggiori festival internazionali quali Teatro alla Scala, Salzburger Festpiele, Biennale di Venezia, Musikverein di Vienna, Festival d’Automne di Parigi, Carnegie Hall di New York, Sala Grande del Conservatorio Tchaikovsky di Mosca, Filarmonica di San Pietroburgo.
Da segnalare la presenza al Salzburger Festpiele alla guida del Klangforum Wien e dell’Arnold Schoenberg Chor, al Maggio Musicale Fiorentino, alla Biennale di Venezia, al Ravenna Festival. Dirige al Teatro di San Carlo di Napoli, alla Semperoper di Dresda, al Teatro Filarmonico di Verona, al Teatro dell’Opera di Roma, al Teatro La Fenice di Venezia, al Teatro Carlo Felice di Genova e le principali orchestre in Italia, Europa e Stati Uniti.
È Direttore Artistico della Giovine Orchestra Genovese e, dal 2003, Direttore Artistico del Concorso Internazionale di Musica G. B. Viotti di Vercelli.
Con Fondazione Arena debutta al Teatro Filarmonico nel 1998 dirigendo nel corso della Stagione Sinfonica e torna nel 2009 sempre in occasione della Stagione Sinfonica; nel 2010 prende parte alla rassegna Verona Contemporanea – Intersezioni al Teatro Camploy e torna per la stessa manifestazione nel 2012 dirigendo al Teatro Ristori Der gelbe Klang con musica di Alfred Schnittkee drammaturgia di Vasilij Kandinskij.
Nel 2015 dirige il primo appuntamento della Stagione Sinfonica al Teatro Ristori e nel 2020 è sul podio del Filarmonico per la Stagione Sinfonica.
Torna in occasione della Stagione Sinfonica 2024 per dirigere il nono appuntamento.
LORENZO PAINI
Clarinetto
Primo Clarinetto dell’Orchestra della Fondazione Arena di Verona, Lorenzo Paini nasce a Milano nel 1994 e si diploma in clarinetto con il massimo dei voti sotto la guida di Sergio Delmastro presso il Conservatorio G. Verdi di Milano, dove successivamente ottiene anche il Diploma Accademico di primo livello in pianoforte, con il massimo dei voti, nella classe di Silvia Rumi.
Consegue i Master of Arts in Music Pedagogy e Master of Arts in Music Performance in clarinetto con François Benda presso il Conservatorio della Svizzera Italiana a Lugano e per diversi anni si perfeziona con Calogero Palermo presso l’Accademia di Musica Scatola Sonora di Roma.
Molto attivo nell’ambito della musica da camera, collabora con diverse formazioni.
Si aggiudica il premio Arnaldo Rancati ed il primo premio assoluto al Concorso Internazionale Premio Contea, eseguendo le grandi opere per clarinetto e quartetto d’archi. In qualità di primo clarinetto suona con numerose orchestre tra le quali l’Orchestra de l’Opéra Royal de Wallonie a Liegi (Belgio), l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, del Teatro di San Carlo di Napoli, del Teatro Petruzzelli di Bari, della Fondazione Arturo Toscanini di Parma, del Teatro alla Scala di Milano e l’Orchestra Filarmonica della Scala.
Ottiene inoltre un Trial a seguito del concorso da primo clarinetto alla London Symphony Orchestra, con la quale suona il suo primo concerto nel 2020. Nel 2018 risulta vincitore dell’audizione per primo clarinetto al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, dove per diversi anni ha occasione di suonare con direttori quali Zubin Mehta, Riccardo Muti, Daniele Gatti, Lorenzo Viotti, Daniel Harding, Myung-Whun Chung e Fabio Luisi. Nel 2021 è risultato idoneo al concorso da Primo Clarinetto al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e nel 2022 vincitore del concorso da Primo Clarinetto nell’Orchestra della Fondazione Arena di Verona.
È vincitore in diversi concorsi nazionali e internazionali e, nel 2020, si aggiudica il primo premio al Concorso Internazionale per Clarinetto Città di Carlino. È stato docente di clarinetto presso il Conservatorio Stanislao Giacomantonio di Cosenza e il Conservatorio Lucio Campiani di Mantova.
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