“Il VENTO BUONO”
L’ORO di Capitanata: Martina Criscio vince i Mondiali di sciabola femminile.
SAN SEVERO (Foggia) – Nasce e vive a Foggia, approda e sale sul tetto del mondo con il Club Scherma San Severo con la sciabola femminile: è Martina Criscio. Il preludio a giugno quando, a Tiblisi, vince i Campionati Europei Assoluti con le compagne di squadra, Rossella Gregorio, Lorena Gulotta e Irene Vecchi, battendo in finale la Russia. Un team che risulta vincente e si riconferma, travolgendo la Corea del Sud a Lipsia. Può bastare a farne una leggenda dello sport – e scusate se è poco – ma sono fermamente convinta che non finisca qui e che Martina sia pronta per ricominciare la sfida con se stessa.
Ciao Martina, bentornata in terra natìa con tutto il carico di emozioni che ti porti appresso, dopo aver ossigenato i polmoni sul gradino più alto del mondo. Come si sta a quelle altitudini?
– Quassù devo dire che tira aria buona! Ah ah, è stata un’esperienza fantastica che mi porterò per sempre. Il mio primo Mondiale Assoluto, centrato in pieno con la vittoria a squadre è qualcosa che non dimenticherò, insieme a tutta la gioia provata nel salire sul gradino più alto e cantare il nostro inno.
Appena riconquistata un minimo di lucidità a chi è andato il tuo pensiero? La prima telefonata? – I primi messaggi alla mia famiglia, al mio maestro e alla migliore amica, Claudia.
Gli sportivi non bevono (leggenda metropolitana); confessa, quanti brindisi sei riuscita a sostenere? Puoi sempre dirci che era acqua tonica!
– Diciamo che per un risultato così, mi sono meritata uno strappo alla regola! I brindisi sono stati moltissimi a partire da quello con tutta la Nazionale, a Lipsia, per finire a quello con le mie amiche, a Foggia. È stata abbastanza dura reggerli tutti, devo ammetterlo.
Dopo l’urlo esultante che vi ha viste strette in un abbraccio meraviglioso e commovente, un dietro le quinte quando, negli spogliatoi, si dà libero sfogo alla gioia.
– Non riuscivamo ancora a crederci a dir la verità ma io l’ho sempre detto e ho continuato a ripeterlo anche lì, dietro che “siamo noi la squadra da battere!” E ora abbiamo conquistato tutto!
Prima di ogni competizione importante: una preghiera o un rito scaramantico? Per esperienza so che questi ultimi avvengono anche negli spogliatoi. C’è chi ha ammesso di usare sempre lo stesso slip per 20 anni di carriera! Sempre meglio dei calzini!
– Il mio rito scaramantico inizia la sera prima, nell’ organizzare la Sacca: tutto deve essere preciso e ordinato per la gara del giorno successivo. E poi immancabile, la playlist per la gara!
Il rientro a casa, nella famiglia Criscio? Mamma e papà, più lacrime o sorrisi?
– Al rientro ho ricevuto fortissimi abbracci dai miei genitori e dai miei fratelli (anche se da uno, virtualmente, perché vive a Rimini) e poi altri brindisi, tutti insieme!
Il tuo fan più sfegatato?
– Le mie amiche, Roberta e Claudia che mi seguono anche di notte quando gareggio dall’ altra parte del mondo, insieme ai miei genitori e al mio presidente, Matteo Starace sempre pronto a darmi la carica!
Una carrellata dei tuoi successi più recenti, per quanti cominceranno a seguire più da vicino Martina, dopo questo brillante risultato.
– Quest’anno è stata una grande stagione a partire dalle medaglie di bronzo conquistate in Coppa del Mondo a New York e Yanghzhou (Cina) e ai Campionati Italiani di Gorizia, passando per il Bronzo al Grand Prix dì Seoul per concludere con l’Oro a squadre agli Europei di Tbilisi ed al Mondiale di Lipsia!
Peggio di Attila! Ora finalmente stai godendo le meritate vacanze: mare o montagna?
– Assolutamente mare! Lo adoro! Soprattutto quello del mio amato Gargano, arricchito da un paesaggio mozzafiato e dal cibo prelibato.
Ti sarà mancata la nostra pastasciutta, in giro per il mondo! So che non sei vegana: carne o pesce? Quale il peccato di gola a cui non rinunceresti mai?
– Se ci fosse l’alternativa, direi pizza, ah ah! Carne e pesce mi piacciono entrambi, probabilmente se ci fosse una frittura o un filetto sceglierei la prima, di certo.
Hai scelto il Club Scherma San Severo, un Club che già in passato ha fatto parlare dei suoi giovani talenti; quali le motivazioni che hanno originato la tua scelta?
– Come per tutti i miei cambiamenti di società, ho seguito il mio maestro, Benedetto Buenza, una delle poche persone di cui mi fido ciecamente e che per me ha sempre dato tutto, a volte rinunciando anche alla famiglia. Gli devo moltissimo.
Chi ha creduto fin dall’inizio al tuo talento all’interno del Club? Senti di ringraziare qualcuno in particolare, oltre al maestro Buenza?
– Ringrazio in primis me stessa per aver sempre creduto nel mio sogno senza mai mollare e poi la mia famiglia che mi ha sostenuto nella mia scelta di vita, sia emotivamente che economicamente. E infine il mio gruppo sportivo, l’Esercito, che ha puntato su di me nonostante avessi ancora 17 anni e fossi ancora un astro nascente!
Ti concederai un momento di pausa o pigerai il piede sull’acceleratore?
– Pausa il giusto per riprendere le energie e da fine agosto si ricomincia ancora più forte. Europei e mondiali sono solo delle tappe, il mio obiettivo è a cinque cerchi e si chiama Tokyo 2020.
Senti di dire qualcosa riguardo alle discriminazioni verso gli sport cosiddetti minori, che a parità di risultati, rispetto alle discipline più seguite, non ottengono la stessa visibilità, e il giusto riconoscimento, per non parlare dei compensi economici. Colpa delle Leghe o della mancanza di informazione da parte dei media?
– Purtroppo le tante medaglie conquistate non portano abbastanza fondi per rendere uno “sport minore, maggiore.” Le federazioni dovrebbero puntare sulla pubblicità e su manifestazioni per farli conoscere meglio. Tuttavia si ritorna sempre al problema dei fondi per attuare queste idee.
Neanche 24 anni; iscritta al corso di laurea Scienze delle attività motorie a Foggia. Giornate frenetiche divise tra studio e allenamenti. Quanto ne risente la vita privata?
– Ultimamente ho deciso di mettere come priorità la mia carriera sportiva e prendere gli studi con più calma. Voglio realizzare prima i miei obiettivi schermistici, senza ovviamente trascurare l’università, però tutto senza stress.
La vanità è femmina (eufemismo!); quanto sei vanitosa? Eri bionda agli europei del 2015, non credo per coprire i primi segni della brizzolatura!
– Ah ah, devo dire che mi piace sperimentare, soprattutto sui capelli. Sono molto vanitosa e mi piace curare il mio fisico. Le mie amiche non mi sopportano perché appena mi imbatto in uno specchio mi fermo sempre a guardarmi. 😁
Momenti liberi: gonna o pantaloni; tacco o ginniche, trucco o acqua e sapone?
– Dipende dalle occasioni! Tendenzialmente pantaloni e sneakers, ma nel weekend un tocco di eleganza c’è sempre: mi piace indossare camicie e scarpette un po’ più classiche.
Sei un personaggio pubblico, sempre più sotto la luce dei riflettori che deve fare i conti con i mass media, le regole e la disciplina tipiche del mondo sportivo in generale e con gli sponsor; conta più l’essere o l’apparire in questi casi?
– Conta essere un esempio. Noi atleti siamo figure pubbliche che hanno il compito di educare tramite i nostri comportamenti. Possiamo dare il nostro contributo alla società con i valori in cui crediamo, quindi direi che è importante apparire come si è, perché siamo figure positive.
Ami la compagnia o il silenzio della solitudine?
– Amo stare in compagnia se ci sono persone intraprendenti e positive. Ma amo anche prendermi i miei momenti di solitudine: spesso mi piace spezzare il ritmo quotidiano andando sulla spiaggia ad ascoltare la natura e osservare i suoi colori mozzafiato.
Meglio una buona bugia o una cruda verità?
– Non so mentire quindi sempre verità. Per lo meno si capisce come sono fatte davvero le persone.
Ne ferisce più la parola o la… sciabola? C’è qualcuno/qualcosa che ti ha profondamente ferita?
– Ho ricevuto una bella serie di batoste ma mi hanno permesso di diventare la persona che sono oggi, per questo, col senno del poi non porto rancore.
Per quanto riguarda invece la sfera sentimentale. Hai già trovato l’altra metà della mela? Sperando non sia uno schermitore, con i battibecchi a fil di spada!
– Non ho ancora trovato una compagnia che possa reggere alla vita che faccio, però probabilmente, la cercherei al di fuori del mio ambiente sportivo, magari con una vita un po’ più tranquilla. Un po’ di serenità quando torni dai viaggi, fa sempre bene!
E se ti si presenta con le sembianze di un ranocchio; glielo scocchiamo questo bacio o cambi ideale?
– Se ne vale la pena, perché no !
Il tuo difetto più grande? Pensi di limarlo crescendo o preferisci un pizzico d’imperfezione all’essere noiosamente perfetta?
– Non si sarà mai perfetti. Ho tanti difetti, alcuni accettati altri da migliorare, ma in compenso credo di avere validi pregi!
I tuoi pregi li abbiamo sotto gli occhi. Fin da subito sono stata rapita dalla trasparenza dei tuoi occhi e dalla gentilezza dei tuoi modi; credimi, non è da tutti, anzi, se posso permettermi, non perdere mai l’umiltà di oggi, è una grande dote che ti permetterà di ambire sempre a nuovi orizzonti. Chi crede di essere arrivato, non è mai partito. Vuoi lasciare un tuo saluto ai lettori?
– Ti ringrazio delle bellissime parole e sono felice che traspaia questo di me perché è davvero così che sono. Colgo l’occasione per ringraziare anche chi lavora con me, ma non si vede sulle pedane. Il mio maestro benedetto Buenza, il mio gruppo sportivo l’Esercito Italiano, il mio Club San Severo, il mio presidente Matteo Starace, il mio nutrizionista Atanasio de Meo e il mio fisioterapista Giuseppe Rabbaglietti. E ovviamente la mia famiglia che mi ha sempre guidato e sostenuto in tutte le mie scelte di vita.
A ragione hai citato il Presidente Matteo Starace, al quale ho chiesto gentilmente di lasciarci un suo pensiero riguardo alla realtà che la scherma locale sta vivendo
Matteo Starace – Mi sento di esprimere solo l’enorme gioia e la soddisfazione per il nostro Club Scherma San Severo per il risultato eccezionale ottenuto da Martina con l’intera squadra. Non posso che aggiungere, in veste di Presidente del Comitato Regionale FIS Puglia, le mie congratulazioni, unite all’orgoglio di noi tutti che oggi stiamo raccogliendo i frutti del lavoro svolto nel corso degli anni. Abbiamo sempre creduto nei nostri atleti e la costanza e la determinazione di Martina sono la risposta ai tanti sacrifici e alla passione che da sempre mettiamo in campo. Un atleta però è soggetto a numerose sollecitazioni esterne, per carità, doverose e necessarie, ma il loro dispendio di energie è enorme e per questo auspico che vengano anche rasserenati dalle istituzioni scolastiche nei momenti di maggior bisogno, come purtroppo raramente accade e che venga sollecitata l’istituzione di un osservatorio sul territorio, al fine di evitare la dispersione dei talenti. Al momento, tutte le nostre congratulazioni a Martina!
Siamo un paese sofferente, che annaspa e boccheggia, ma Martina ha portato con sé il “vento buono” che ridà linfa e ossigeno alla nostra terra. Grazie Campionessa per averci portati sul tetto del mondo con il Club Scherma San Severo e per esserti concessa in tutta semplicità ai nostri, spero, numerosi lettori. Ad meliora et maiora semper, Martina! Aspettando Tokio 2020!
Martina Criscio – Grazie a tutti voi che vi impegnate per far conoscere storie come la mia e di molti altri atleti della nostra terra. Spero di riuscire a risollevare anche solo di poco questo territorio e dare un esempio a tutti i cittadini che con sacrificio e amore si può arrivare ovunque!
Maria Teresa Infante