Serena conduce operaclassica eco italiano

Festival di Carnevale del Maggio Musicale Fiorentino

 

Martedì 7 febbraio 2023, alle ore 20, in Sala Grande, il maestro Cornelius Meister alla guida del Coro e dell’Orchestra del Maggio, sul podio per il secondo appuntamento operistico del Festival di Carnevale. In cartellone il “Doktor Faust” di Ferruccio Busoni, la regia è firmata da Davide Livermore. L’opera, che ricalca il tema chiave del Festival di Carnevale (dedicato al Faust e a Goethe) vede in scena un ricco cast, formato nei ruoli principali da Dietrich Henschel, Daniel Brenna, Wilhelm Schwinghammer, Olga Bezsmertna e Joseph Dahdah.

 

È solo la terza volta che il Maggio propone questo titolo che tuttavia manca dalle stagioni dal 1964 ed è la prima volta che viene eseguito nell’originale libretto in tedesco

 

La recita del 14 febbraio 2023 sarà trasmessa in diretta radiofonica su Rai Radio 3

L’opera verrà registrata per la realizzazione di un dvd per l’etichetta Dynamic

 

 

Firenze, 3 febbraio 2023 – Dopo il successo della frizzante La finta semplice, andata in scena al Teatro Goldoni, il Festival di Carnevale del Maggio entra nel vivo con il secondo appuntamento lirico in programma: in cartellone, in Sala Grande, il Doktor Faust di Ferruccio Busoni, che a quasi sessant’anni dalla sua ultima replica fiorentina torna nella programmazione del Maggio. Sul podio il maestro Cornelius Meister, al suo debutto assoluto in Teatro. La regia dell’opera è curata da Davide Livermore, che ritorna al Maggio a distanza di poco più di un anno dalla regia de La traviata, andata in scena a settembre 2021 diretta dal maestro Zubin Metha e ambientata nella Parigi dei tumulti giovanili sessantottini.

In scena un corposo cast, formato da Dietrich Henschel nel ruolo del Doktor Faust, Daniel Brenna come Mephistopheles, Wilhelm Schwinghammer nei panni di Wagner/Der Zeremonienmeister,  Joseph Dahdah come Herzog von Parma/Des Mädchens Bruder; Olga Bezsmertna nei panni della Herzogin von Parma e Florian Stern nel ruolo del Leutnant. Marcell Bakonyi è Jurist, Dominic Barberi veste i panni di Theologe e Zachary Wilson quelli del Naturgelehrter. Completano il cast, nel ruolo degli Student aus Krakau, Martin Piskorski, Marian Pop e Lukasz Konieczny mentre gli Student aus Wittenberg sono formati da Martin Piskorski, Franz Gürtelschmied, Marian Pop, Ewandro Stenzowski e ancora, Florian Stern.

Insieme a Davide Livermore, tornano dopo gli applauditissimi spettacoli de La traviata del settembre 2021 e prima ancora di Rigolettoanche Giò Forma, che cura le scene; Mariana Fracasso, costumi e D-Wok, che firma il comparto video. Le luci sono di Fiammetta Baldiserri, il maestro del Coro del Maggio è Lorenzo Fratini. È interessante far notare che dopo la Sinfonia iniziale verranno diffuse registrazioni pianistiche di Ferruccio Busoni.

Altre tre le recite in programma: il 14 e il 21 febbraio ore 20 e l’11 febbraio alle ore 18. La recita del 14 febbraio 2023 sarà trasmessa in diretta radiofonica su Rai Radio 3. L’opera verrà registrata per la realizzazione di un dvd per l’etichetta Dynamic.

Grazie alla Fondazione CR Firenze, la recita dell’11/02/2023 è offerta al pubblico con uno sconto del 50% del prezzo sui biglietti di ogni settore; il Maggio inoltre propone una particolare offerta per il giorno di san Valentino: due biglietti al prezzo di uno per favorire l’ingresso in coppia per il 14 febbraio: i biglietti  “di coppia” sono acquistabili direttamente in biglietteria, senza formalità, o sul sito inserendo il codice sconto: DOKTORFAUST14SANVALE

Si ringrazia Intesa Sanpaolo per il sostegno

Continuano, prima di ogni recita, le presentazioni al pubblico degli spettacoli tenute da Katiuscia Manetta, Maddalena Bonechi e Marco Cosci: le guide si tengono nel Foyer della Sala Zubin Mehta e nel Foyer di Galleria della Sala Grande 45 minuti circa prima dell’inizio della spettacolo. Venerdì 3 febbraio alle ore 17.30, sempre nel Foyer di Galleria del Teatro, il musicologo Maurizio Biondi presenterà l’opera in occasione dell’ultimo incontro del ciclo “I racconti della musica”.

L’opera fu messa in scena per la prima volta in assoluto proprio a Firenze, il 28 maggio 1942 per l’Ottavo Festival del Maggio, e poi una seconda volta nel 1964, diretto in quell’occasione da Fernando Previtali per la regia di Sandro Bolchi e le scene di Mario Sironi, come opera inaugurale del 27esimo Festival del Maggio dedicato all’Espressionismo. Entrambe le proposte vennero eseguite nella versione italiana di Oriana Previtali. A distanza dunque di quasi sessant’anni  – e comunque per la prima volta nella versione con l’originale libretto in tedesco –  torna sulle scene fiorentine uno dei ‘capolavori dimenticati’ della storia lirica italiana: quel Faust cui è inoltre dedicato tutto il Festival di Carnevale. Una figura davvero mitica, quasi mitologica, che nella visione del suo più celebre ‘padre letterario’, Johann Wolfgang von Goethe, di cui costituisce il magnum opus, esplora alcuni degli aspetti più crudi e quasi ‘bestiali’ dell’animo umano. Anche Busoni idealizzò la figura di Faust e per oltre un decennio si dedicò alla composizione di Doktor Faust, sua ultima opera rimasta incompiuta alla sua morte (sarà completata in seguito dall’allievo e collaboratore Philipp Jarnach). Al fine di dare ‘corpo’ al libretto, Busoni si rivolse verso varie fonti: fu attratto dalla versione del dramma di Faust offerta negli antichi spettacoli di marionette tedeschi (i cosiddetti Faustpuppenspiele), dalla quale ricavò l’impianto scenico del soggetto, vari spunti magici e le trovate illusionistiche; lesse il dramma di Christopher Marlowe The Tragical History of Doctor Faustus; oltre all’attenzione rivolta al poema di Goethe, che però utilizzò come termine di confronto.

La regia di questo nuovo allestimento è dunque affidata a Davide Livermore, che torna a curare uno spettacolo al Maggio a distanza di poco più di un anno dalla Traviata, andata in scena a settembre 2021 diretta dal maestro Zubin Metha e ambientata nella Parigi dei movimenti giovanili del 1968: la medesima produzione de La traviata che inoltre segna la prossima tappa operistica del Festival di Carnevale, con la premiere in cartellone il 12 febbraio 2023.

Parlando sulle pagine del “Corriere Fiorentino” nello speciale dedicato proprio al Festival a proposito del maestoso spettacolo che verrà offerto agli occhi del pubblico del Doktor Faust, Livermore ha sottolineato come il lato ‘duro e crudo’ del racconto sia stato trattato con grandissima attenzione: “Proporremo al pubblico qualcosa che davvero poco ha a che vedere con la concezione odierna del ‘buono’ e del ‘corretto’. Faust, che scende a patti con il Male, si assume ogni briciola delle sue responsabilità: sia delle morti sia del dolore che ha causato. Non sente né il bisogno di umiliarsi né tantomeno quello di pentirsi. Il libero arbitrio è dunque servito, con tutto ciò che ne consegue. Io sono davvero felice di portare un’opera così particolare e così di alto livello in un teatro come il Maggio Musicale, che deve la sua fama a questi azzardi e a queste incursioni nel ‘nuovo’ ”.

Proseguendo nella sua analisi, Livermore si è inoltre soffermato su quelli che sono gli aspetti scenografici dello spettacolo: “Tutti i personaggi in scena, da Faust stesso sino agli studenti, sono manifestazioni diverse di una singola persona, lo stesso Ferruccio Busoni: sono aspetti del suo carattere, intuizione suggeritami dalla stessa sostanza del Faust; un viaggio psico-analitico dell’autore dentro sé stesso. Tutti coloro che calcheranno la scena saranno come controfigure per il vero protagonista, ossia l’autore stesso. E nel rappresentare quelli che sono i propri stati d’animo, essi saranno costretti a veder riflettere le proprie immagini in delle pareti di specchi. Questo aggiunto al grande lavoro videografico, che darà a tutti la sensazione di essere in un enorme caleidoscopio emotivo, dove ogni emozione viene ‘passata al setaccio’: la cieca rabbia, l’inferno, il paradiso e l’umanità; tutto ciò che un uomo può sperimentare nella vita.Anche le figure femminili hanno un’enorme importanza: saranno vere e proprie proiezioni di come lui vede la donna; non c’è mai accettazione o parità.  Faust è un personaggio profondamente egoista. Un’altra importante scelta artistica è stata quella di mantenere il prologo dell’opera, che è parlato: da un punto di vista teatrale è interessantissimo da includere. Questo spettacolo, in cui abbiamo cercato di ‘restituire’ anche e soprattutto la figura ‘umana e spirituale’ di Ferruccio Busoni, è un vero viaggio dell’anima”.

Davide Livermore è attivo come regista d’opera e di prosa dal 1999. Nella sua brillante ed eclettica carriera ha lavorato inoltre come scenografo, costumista, lighting designer, coreografo, sceneggiatore, attore e insegnante, oltre a essersi esibito come cantante nei più importanti teatri del mondo accanto a celebri artisti quali Luciano Pavarotti, Plácido Domingo, José Carreras e Mirella Freni, collaborando, tra gli altri, con Zubin Mehta, Luca Ronconi, Andrej Tarkovskij e Zhang Yimou. Dal 2002 al 2020 è stato direttore artistico del Teatro Baretti di Torino, avamposto di militanza culturale. Allievo di Carlo Majer, è un convinto sostenitore del teatro pubblico e della funzione di promozione sociale della cultura. Nel 2013 è nominato direttore artistico del Centre de Perfeccionament Plácido Domingo al Palau de Les Arts Reína Sofia di Valencia, teatro di cui diviene Sovrintendente e Direttore artistico nel gennaio 2015. È il creatore e realizzatore de’ Les Arts Volant, un teatro mobile su un camion in tour che ha portato l’Opera gratuitamente nella Comunidad Valenciana per oltre 50.000 persone. Tra le sue regie più significative, Billy Budd di Britten per il Regio di Torino; Don Giovanni, al Carlo Felice di Genova; I quatro rusteghi di Wolf-Ferrari alla Fenice di Venezia; La Cenerentola per l’Opera di Philadelphia; La gazza ladra al Bunka Kaikan di Tokyo; Mefistofele di Arrigo Boito per il Seoul Arts Center; Bure baruta, la vergine della tangenziale e I canti dell’Inferno per il Regio di Torino in coproduzione con il Teatro Baretti; Peter Pan al Teatro Due di Parma e L’impresario delle Smirne per lo Stabile di Torino.

Sul podio, al suo debutto alla guida del Coro e dell’Orchestra del Maggio, il maestro Cornelius Meister, che si è definito felice di poter debuttare a Firenze dirigendo un ‘gioiello raro’ come il Faust: “Per me è una gioia e un’emozione non solo poter essere qui al Maggio per la prima volta nella mia carriera, ma poterlo fare con un’opera così ‘rara’ come il Doktor Faust. Lo spettacolo ha davvero moltissimi aspetti interessanti: si tratta sì di un’opera, ma fortemente influenzata dagli elementi classici dell’oratorio e dalla struttura sinfonica. Lavorare per la prima volta con Davide Livermore è stato molto interessante, mi ha ‘dato’ una visione diversa e piacevole di alcuni aspetti dell’opera riguardo la vera e propria messa in scena; come nelle parti di utilizzo del Coro che, pur non essendo fisicamente sul palcoscenico, è necessario al fine drammatico-musicale o per dare ‘colore’ a ciò che viene visto. Anche per semplici aspetti di questo tipo lavorare insieme a Livermore è stato davvero importante.”

Meister ha studiato pianoforte e direzione alla Hochschule für Musik und Theater di Hannover. Oltre a suo padre Konrad, tra i suoi insegnanti di Hannover figurano Martin Brauss ed Eiji Oue. Meister ha studiato musica anche al Mozarteum di Salisburgo, con insegnanti come Dennis Russell Davies e Karl Kamper. È stato premiato al Concorso di musica da camera del della Germania sud-ovest nel 1996, vincitore del Radeberger Award, del premio del pubblico al Schleswig-Holstein Musik Festival del 1998 e vincitore nel 2000 di un premio del Deutscher Musikwettbewerb.

Dal 2001 al 2002, Meister è stato assistente alla direzione del Theater Erfurt. Ha anche lavorato come Kapellmeister presso la Staatsoper di Hannover. Nel settembre 2005 è diventato Generalmusikdirektor di Heidelberg, allora il più giovane direttore musicale generale della Germania. Nel 2007 ha ricevuto un premio per il ‘best German concert programme’ e da allora ha ricevuto anche numerosi premi per i suoi progetti educativi. È apparso in veste di pianista in Europa e negli Stati Uniti e ha diretto concerti per pianoforte di Beethoven, Mendelssohn, Grieg, Liszt e Gershwin, oltre al Credo di Arvo Pärt. Nel settembre 2010 Meister è diventato direttore principale e direttore artistico dell’Orchestra sinfonica della radio di Vienna (Vienna RSO). Con la Vienna RSO ha registrato musica di Gottfried von Einem e di Béla Bartók. Nel giugno 2016 Meister è stato nominato Generalmusikdirektor della Stuttgart State Opera e della Stuttgart State Orchestra. Nel corso della sua carriera ha calcato importanti palcoscenici internazionali, dirigendo orchestre di prestigio come la Concertgebouworkest, la BBC Philharmonic, la Danish National Symphony Orchestra, l’Orchestre de l’Opéra National de Paris, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e la Filarmonica della Scala.

Nel ruolo del tormentato e spietato protagonista, il Doktor Faust, Dietrich Henschel: ha iniziato la sua carriera a livello internazionale con una coproduzione tra l’Opéra de Lyon e il Théâtre du Châtelet di Parigi proprio nel ruolo principale del Doktor Faust, per la quale ha vinto un prestigioso Grammy Award: “Lo sviluppo del personaggio di Faust è davvero unico, all’inizio dell’opera egli è in uno stato di quasi totale disperazione: ha letteralmente perso il senso stesso della vita, da lui così fortemente ricercato. Ed è in questa situazione che si manifesta una forza esterna quasi irresistibile (Mefistofele), promettendogli di poter dargli in qualsiasi momento qualsiasi cosa voglia o desideri, al prezzo della sua anima. E nel momento in cui Faust ‘sottoscrive’ questo contratto con Mefistofele è profondamente convinto e persuaso che non esista una salvezza, che non esita una ‘grazia divina’ e, di conseguenza, che non esista una condanna certa.

Da qui ovviamente il protagonista diventa quasi onnipotente, sia nelle capacità che nelle sue sterminate conoscenze: ma nonostante egli abbia ottenuto ciò per cui quasi si struggeva all’inizio della storia, realizza (terribilmente) che non era ciò che realmente voleva. Alla fine dello spettacolo, egli trova dunque quello che, nella mia lettura, è il suo scopo nella vita: non sono i soldi, la conoscenza o il potere che danno valore all’esistenza, lo è far sì che l’anima possa continuare a vivere in coloro che lasci sulla terra, come i propri figli. Trasmettere questa ‘eredità spirituale’ era dunque l’acmè della vita di Faust, ma egli lo realizza troppo tardi, pentendosi amaramente della scelta fatta e ritornando dunque così a quella disperazione che lo caratterizzava all’inizio dell’opera. Credo che questo fosse il messaggio intrinseco di Busoni: noi viviamo solamente nella memoria di chi ci sopravvive” ha affermato Henschel definendo i caratteri principali del protagonista, dicendosi poi estremamente soddisfatto di poter lavorare insieme a Cornelius Meister e Davide Livermore: “Lavorare con Davide Livermore mi ha fatto scoprire di come sia perfetto creare uno spazio astratto, quasi un ‘mondo parallelo’ vero e proprio, soprattutto per un’opera come questa: ti permette di sviluppare ogni aspetto del personaggio quasi ‘vivendo’ dentro questa bellissima messa in scena. Questo mi permette di compiere un analisi più personale e decisamente più profonda su alcuni aspetti di Faust. Un’altra grande gioia è stata lavorare con il maestro Meister, che oltre a conoscere perfettamente lo spettacolo ha una meticolosa attenzione per quello che sono i nostri ruoli.”

Daniel Brenna interpreta il ruolo del demone Mephistopheles, inovocato da Faust, sempre più assetato di sapere. Un ruolo molto particolare, sia drammaturgicamente che musicalmente come sottolineato da Brenna: “Le arie di Mephistopheles sono davvero splendide da poter sentire, ma scritte in modo davvero ‘diabolico’! Il registro tenorile viene davvero utilizzato in ogni suo aspetto, cosa che rende ancor più affascinante il contrasto che sussiste fra il personaggio che interpreto e quello di Faust. Questo ha molto influenzato il mio approccio a quest’opera: le parti di Mephistopheles, in contrasto con la solita voce del ‘cattivo’ maschile e profonda a cui tutti siamo abituati, devono essere interpretate e cantate con attenzione per la bellezza e con grande potenza.”

Wilhelm Schwinghammer interpreta il ruolo di Wagner/Der Zeremonienmeister, famulo di Faust, poi Rector magnificus; Joseph Dahdah, talento appena formatosi dall’Accademia del Maggio interpreta Herzog von Parma/Des Mädchens Bruder, il Granduca di Parma; Olga Bezsmertna, che torna al Maggio a distanza di un anno dalle recite di Die Fledermaus, andata in scena lo scorso febbraio diretta da Zubin Mehta per la regia di Josef Ernst Köpplinger, veste invece i panni della Herzogin von Parma, sua sorella: parlando del ruolo affrontato, Olga Bezsmertna ha sottolineato come si sia subito sentita a suo agio, sia nelle vesti della Duchessa sia nel lavorare in questa produzione: “Interpretare il ruolo della Duchessa di Parma è stato, in piccola parte, quasi come portare ‘me stessa’ in scena! Non tanto per quanto riguarda l’aspetto caratteriale del personaggio, ma più da un punto di vista musicale: di solito io non mi sento molto legata alla musica moderna, ma sin dal primo momento di confronto con il ruolo della Duchessa sono stata subito affascinata dalla bellezza armonica che la caratterizza, e nonostante le arie da interpretare non siano molte, mi sono subito sentita perfettamente a mio agio nell’affrontarla, anche grazie alla meravigliosa intelligenza con cui è stata scritta quest’opera.” Proseguendo nella sua analisi, ha inoltre espresso la sua felicità per poter tornare a lavorare insieme al maestro Meister e nell’aver collaborato per la prima volta insieme a Davide Livermore: “È davvero un piacere essere di nuovo con il maestro Cornelius Meister, che conosco da tempo e di cui apprezzo il lavoro, sempre rivolto a cercare o definire nuovi dettagli delle opere affrontate, mentre è la prima volta assoluta che lavoro insieme a Davide Livermore: sono davvero felice di poter collaborare con un regista della sua esperienza e con le sue capacità. Il fatto che ci abbia dato modo di poter ‘entrare a contatto’ con quelli che sono i personaggi, soprattutto in scena, è stato molto importante; in questo modo tutti ci siamo sentiti più liberi di esplorare i nostri ruoli potendo così aggiungere anche qualcosa di nostro ad essi.”

Florian Stern interpreta il Leutnant; Marcell Bakonyi è Jurist.

Dominic Barberi veste i panni di Theologe/Gravis; Zachary Wilson è invece Naturgelehrter/Asmodus.
Drei Studenent aus Krakau sono interpretati da Martin PiskorskiMarian Pop e Lukasz Konieczny mentre Martin PiskorskiFranz GürtelschmiedMarian Pop e Florian Stern sono gli Studenten aus Wittenberg.

Nei ruoli di Beelzebuth e Megäros, rispettivamente, Franz Gürtelschmied e Ewandro Stenzowski, completano il cast Mariia KokarevaOlha Smokolina e Aleksandra Meteleva come Frauen Stimmen.

L’opera

 

Come molti artisti anche Busoni idealizzò la figura di Faust e per oltre un decennio si dedicò alla composizione di Doktor Faust, sua ultima opera rimasta incompiuta alla sua morte (sarà completata in seguito dall’allievo e collaboratore Philipp Jarnach). Ritenendo impossibile un confronto diretto con la più illustre fonte letteraria – il Faust di Goethe – Busoni preferì prendere in esame più fonti per la stesura del libretto tra cui gli spettacoli di marionette di tradizione tedesca, il dramma The Tragical History of Doctor Faustus di Christopher Marlowe, senza ovviamente tralasciare il sommo Goethe. Nacque così un’opera dal valore fortemente simbolico accentuato anche dall’articolazione formale ad arco impiegata, che prevede una sinfonia iniziale, due interventi recitati, due prologhi, un intermezzo scenico e tre quadri. L’episodio centrale, che vede Faust nelle vesti di prestigiatore alla corte di Parma durante i festeggiamenti per le nozze del duca e della duchessa, è infatti contornato dagli altri episodi che come antecedenti o precedenti si collocano in maniera speculare secondo analogie e rimandi simbolici e musicali. Senza rinnegare la lezione del passato, Busoni adotta una scrittura multiforme che combina parimenti dissonanze, scale diatoniche e cromatiche, contrappunto, danze rinascimentali e arie d’opera.

 

La locandina

 

DOKTOR FAUST

Oper (Dichtung für Musik) in drei Bildern, mit zwei Vorspielen und einem Intermezzo

Busoni-Verzeichnis 303

Libretto von Ferruccio Busoni 

nach dem gleichnamigen Puppenspiel

Musik von Ferruccio Busoni

Ergänzt und vollendet von Philipp Jarnach (1925)

Edizione: Breitkopf & Härtel, Wiesbaden, Leipzig, Paris

Rappresentante per l’Italia: Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano

Nuovo allestimento 

Maestro concertatore e direttore Cornelius Meister

Regia Davide Livermore

Scene Gio Forma

Costumi Mariana Fracasso

Luci Fiammetta Baldiserri

Video D-Wok

Dopo la Sinfonia verranno diffuse registrazioni pianistiche di Ferruccio Busoni

Doktor Faust                                                     Dietrich Henschel

Mephistopheles                                               Daniel Brenna

Wagner, sein Famulus, später rector Magnificus /

Der Zeremonienmeister                                     Wilhelm Schinghammer

Der Herzog von Parma /

Soldat, Bruder des Mädchens                         Joseph Dahdah

Die Herzogin von Parma                                  Olga Bezsmertna

Ein Leutnant                                                       Florian Stern

Drei Studenent aus Krakau                               Martin Piskorski, Marian Pop, Lukasz Konieczny

Theologe / Gravis                                              Dominic Barberi

Jurist / Levis                                                      Marcell Bakonyi

Naturgelehrter / Asmodus                              Zachary Wilson

Studenten aus Wittenberg                              Martin Piskorski, Franz Gürtelschmied, Marian Pop, Florian Stern, Ewandro Stenzowski

Beelzebuth                                                 Franz Gürtelschmied           

Megäros                                                   Ewandro Stenzowski

Frauen Stimmen                                       Mariia Kokareva, Olha Smokolina, Aleksandra Meteleva

Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Maestro del Coro Lorenzo Fratini

Assistente regista Diego Mingolla 

Figuranti speciali Elena Barsotti, Carolina Braus, Maya Quattrini, Emanuele Marchetti, Francesco Pacelli, Leonardo Paoli

Allestimento Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

In lingua originale

Con sopratitoli in italiano e inglese

a cura di Prescott Studio, Firenze

Prezzi:

Visibilità limitata e ascolto: 15€-  Galleria: 40€ – Palchi B: 65€ – Palchi A: 110€

Platea 4: 65€ – Platea 3: 85€ – Platea 2: 110€ – Platea 1: 160€

foto di scena_PROVE

bozzetti © Scene di Giò Forma

interpreti

5 : 7 Hochformat

Wilhelm Schwinghammer

Cornelius Meister (maestro concertatore e direttore)

 

 

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