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BERTA ROJAS

CHIUDE LA STAGIONE CONCERTISTICA 2024

 DEL TEATRO REGIO DI PARMA

La chitarrista paraguayana interpreta musiche di Agustín Pío Barrios nel concerto in programma per la 24° edizione del Paganini Guitar Festival.

Teatro Regio di Parma

domenica 26 maggio 2024, ore 17.30

La Stagione Concertistica 2024 organizzata da Società dei Concerti di Parma si chiude con la chitarrista Berta Rojas,protagonista al Teatro Regio di Parma domenica 26 maggio 2024, ore 17.30,con un programma interamente dedicato al compositore e chitarrista Agustín Pío Barrios “Mangoré”.

Il concerto rientra nel programma della 24° edizione del Paganini Guitar Festival, la rassegna internazionale dedicata a Niccolò Paganini in programma fino al 27 maggio 2024 con cinquanta concerti ed eventi in diverse sedi della città.

Tra virtuosismo paganiniano e cultura latinoamericana, il programma esplora il vastissimo repertorio di Agustín Pío Barrios “Mangoré”, compositore e chitarrista vissuto tra il 1885 e il 1944, con il quale Berta Rojas condivide le origini paraguayane.

Paganini della chitarra tutto sommato non è un soprannome retorico per questa singolare figura di chitarrista paraguayano autore di un sostanzioso corpus di pezzi che al virtuosismo tecnico affianca una concezione romantica dell’artista puro solo nella giungla e perso nello stupore delle bellezze della natura – spiega Giuseppe Martini. “Nella produzione di Barrios ci sono certo valzer, barcarole come la celebre Julia Florida, mazurke che lo agganciano alle strutture della musica europea, con richiami diretti allo stile paganiniano: del resto aveva studiato composizione col violinista potentino Nicolò Pellegrini, che gli aveva fatto trascrivere quintali di Beethoven e Chopin. Ad abbondare nella sua musica sono però danze popolari latinoamericane, poco importa se recenti come la cilena cueca, le paraguayane caazapá o i brasiliani choro e maxixe, che a loro volta incorporano un ampio ventaglio tecnico e mischiano elementi europei, o sfasature ritmiche sull’esempio dei chitarristi iberici (come in Caazapà)”.

Berta Rojas si colloca tra le chitariste classiche più importanti di oggi, elogiata, tra gli altri, dal Washington Post e dal Classical Guitar Magazine. La sua riconosciuta musicalità l’ha portata ad esibirsi nelle principali sale di tutto il mondo: la Kaufmann Concert Hall al 92Y, la Weill Recital Hall alla Carnegie Hall, la Frederick P. Rose Hall of Jazz al Lincoln Center (New York), il Kennedy Center  (Washington DC), il South Bank Centre (Londra), la National Concert Hall (Dublino), Flagey Studio 4 a Bruxelles. Nel 2011, insieme al sassofonista Paquito D’Rivera, ha iniziato un tour di quattro anni “Sulle tracce di Mangoré” con il quale ha ripercorso le tappe di Agustín Barrios, pioniere della chitarra classica. Berta Rojas è impegnata a promuovere e diffondere la cultura della chitarra, attraverso progetti a sostegno dell’educazione musicale in Paraguay e al continuo supporto per le carriere di giovani chitarristi emergenti. È stata nominata Fellow of the Americas dallo US Kennedy Center for the Performing Arts per la sua eccellenza artistica, e nel suo paese è stata onorata con la designazione di Illustrious Ambassador of Musical Arts. Il rinomato Taxco International Guitar Festival in Messico le ha conferito il premio “Silver Guitar”. È stata la prima donna a ricevere questo premio in 21 edizioni del Festival.

NOTE AL PROGRAMMA

di Giuseppe Martini

 

“Paganini della chitarra” tutto sommato non è un soprannome retorico per Agustín Pío Barrios, singolare figura di chitarrista paraguayano autore di un sostanzioso corpus di pezzi che al virtuosismo tecnico affianca una concezione romantica dell’artista puro solo nella giungla e perso nello stupore delle bellezze della natura. Circa il virtuosismo romantico basta vedere quanto costringa la mano sinistra ad aprirsi in pezzi come il Valzer op. 8 n. 4 o a procedere con movimenti tentacolari in quella specie di moto perpetuo che è Las Abejas, per non dire della Mazurka apasionata che richiede sforzi ancora più rilevanti e al contempo una caratteristica espressività sulla terza corda.

Quanto alla concezione romantica dell’artista, Barrios l’ha tradotta in uno stile di vita che lo ha portato a vagabondare per l’America del Sud spesso abbigliato da cacicco brasiliano, non per stravaganza ma per sottolineare la sua idea dell’arte e il suo nazionalismo (Jha, che valle! in guaranì vale “Oh, la mia patria!”), dal 1930 ribattezzandosi col nome di un cacicco del Tupinambà che aveva combattuto la colonizzazione, Nitsuga Mangoré. Nella sua Profesion de Fe ha anche allestito una mitologia allegorica di tutto questo: gli indios brasiliani – perché li abbia scelti brasiliani pur essendo paraguayano non è chiaro – gli donano una scatola magica chiamata chitarra per esprimere lo spirito americano e le meraviglie della natura, e lui ubbidisce alla missione sfruttando tutte le possibilità tecniche dello strumento, va detto in modo incantevole, specialmente con i suoi caratteristici ipnotici tremoli (vedi Un sueño en la floresta o Una Limosna por el amor de Dios).

Nella produzione di Barrios ci sono certo valzer, barcarole come la celebre Julia Florida, mazurke che lo agganciano alle strutture della musica europea, con richiami diretti allo stile paganiniano: del resto aveva studiato composizione col violinista potentino Nicolò Pellegrini, che gli aveva fatto trascrivere quintali di Beethoven e Chopin. Ad abbondare nella sua musica sono però danze popolari latinoamericane, poco importa se recenti come la cilena cueca, le paraguayane caazapá o i brasiliani choro e maxixe, che a loro volta incorporano un ampio ventaglio tecnico e mischiano elementi europei, o sfasature ritmiche sull’esempio dei chitarristi iberici (come in Caazapà). In Choro da Saudade, nel suo amato re maggiore, la sinistra si compiace a cercarsi la difficoltà; in Cueca le tambore imitano il fagotto; Aconquija (una vetta delle Ande argentine) comincia con suoni ripetuti stile flauto indigeno che si trasformano in malinconia fino all’irruzione di uno scherzo, per poi ricominciare, come in un’aria tripartita o in una sonata. Segovia era rimasto incantato dai primi due movimenti di Catedral (il terzo fu aggiunto nel 1938), ingolosito dal virtuosismo dell’Andante religioso, e aveva pregato Barrios di mandargli lo spartito per suonarlo in concerto. Ma Barrios, fra una giungla e l’altra, alla fine si dimenticò.

BIGLIETTERIA DEL TEATRO REGIO DI PARMA

Biglietti da €5,00 a €35,00; riduzioni under30 e abbonati Società dei Concerti.

Biglietti €1,00 per gli studenti del Conservatorio “Arrigo Boito”, dell’Università di Parma e del Liceo “Attilio Bertolucci” di Parma.

Strada Giuseppe Garibaldi, 16/A 43121 Parma Tel. +39 0521 203999 biglietteria@teatroregioparma.it

ORARI DI APERTURA da martedì a sabato dalle 10.00 alle 13.00, il mercoledì e il venerdì dalle 16.00 alle 18.00 e un’ora e mezza prima dello spettacolo. In caso di spettacolo nei giorni di chiusura, da un’ora e mezza prima dello spettacolo. Chiuso il lunedì, la domenica e i giorni festivi. Il pagamento presso la Biglietteria del Teatro Regio di Parma può essere effettuato con denaro contante in Euro, con assegno circolare non trasferibile intestato a Fondazione Teatro Regio di Parma, con PagoBancomat, con carte di credito Visa, Cartasi, Diners, Mastercard, American Express. I biglietti per tutti gli spettacoli sono disponibili online su teatroregioparma.it. L’acquisto online non comporta alcuna commissione di servizio.

PARTNER E SPONSOR

La Stagione del Teatro Regio di Parma è realizzata grazie al contributo di Comune di Parma, Ministero della Cultura, Reggio Parma Festival, Regione Emilia-Romagna. Major partner Fondazione Cariparma. Main partner Chiesi. Main sponsor Iren, Barilla. Partner Crédit Agricole. Sponsor GloveICT, Drill Pac, CePIM, Grasselli, Parmalat, GHC, Poliambulatorio Dalla Rosa Prati, Metronotte, Parmacotto, Amoretti. Con il contributo di Ascom Confcommercio Parma Fondazione, Ascom Parma Confcommercio, Camera di Commercio Parma, Fondazione Monteparma. Legal counselling Villa&Partners. Con il supporto di “Parma, io ci sto!”. Partner artistici Conservatorio “Arrigo Boito”, Coro del Teatro Regio di Parma. Partner istituzionali La Toscanini, Fondazione Teatro Comunale di Bologna. La Stagione Concertistica è realizzata da Società dei Concerti di Parma, con il sostegno di Chiesi, in collaborazione con Casa della Musica. Wine partner Oinoe. Fair Play Partner Zebre Radio Ufficiale Radio Monte Carlo.Sostenitori tecnici De Simoni, Teamwork, Graphital. Il Teatro Regio di Parma aderisce a Fedora, Opera Europa, Operavision, Emilia taste, nature, culture, Italiafestival.

Parma, 24 maggio 2024

Paolo Maier

Responsabile Comunicazione istituzionale, Ufficio Stampa, Archivio

Teatro Regio di Parma strada Garibaldi, 16/A, 43121 Parma – Italia

Tel. +39 0521 203969
p.maier@teatroregioparma.it

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Teatro Regio di Parma

domenica 26 maggio 2024, ore 17.30

Chitarra BERTA ROJAS

Agustín Pío Barrios “Mangoré” (1885 – 1944)

Una Limosna por el amor de Dios (“El Último Canto”) (1944)

Dalla Suite Andina (1922):

Aconquija

Cueca (Danza de Chile)

Mazurka appasionata (1919)

Dos estudios (1920):

– Estudio de concierto

– Allegro Sinfónico

Choro da Saudade (1929)

Dos dansas paraguayas (1923):

 Caazapá (Aire popular paraguayo)

Jha, che valle!

Un sueño en la floresta (1918)

Vals in re minore, op. 8 n. 3 (1920-21)

Vals in sol minore, op. 8 n. 4 (1923)

Julia Florida (1938)

Las Abejas (1921)

Maxixe (1928)

La Catedral (1921, 1938)

1. Preludio saudade

2. Andante religioso

3. Allegro solemne

Berta Rojas suona una chitarra Michael O’Leary con corde Savarez

Berta Rojas

Berta Rojas si colloca tra le chitariste classiche più importanti di oggi. È stata elogiata come «straordinaria chitarrista» dal Washington Post e dal Classical Guitar Magazine come «ambasciatrice della chitarra classica». La sua riconosciuta musicalità le hanno fatto guadagnare l’ammirazione del pubblico nelle principali sale di tutto il mondo: la Kaufmann Concert Hall al 92Y, la Weill Recital Hall alla Carnegie Hall, la Frederick P. Rose Hall of Jazz al Lincoln Center (New York) il Kennedy Center  (Washington DC), il South Bank Centre (Londra), la National Concert Hall (Dublino), dove ha suonato come solista con la Irish Radio and Television Orchestra, e Flagey Studio 4 a Bruxelles, dove si è esibita con la Brussels Philharmonic Orchestra per la televisione nazionale belga. Nel 2011,  insieme al sassofonista Paquito D’Rivera, Berta ha iniziato un tour di quattro anni “Sulle tracce di Mangoré”  con il quale ha ripercorso le tappe di Agustín Barrios, pioniere della chitarra classica. Il duo si è esibito in 20 paesi dell’America Latina e dei Caraibi, concludendo il viaggio al teatro nazionale della capitale di El Salvador, l’ultima dimora del celebre compositore paraguaiano. Oltre ad arricchire continuamente la propria carriera attraverso tour internazionali e masterclass, Berta Rojas è impegnata a promuovere e diffondere la cultura della chitarra classica. Un’attenzione particolare è rivolta alla musica del suo paese, il Paraguay e al continuo supporto per le carriere di giovani chitarristi emergenti. Con questo obiettivo, ha creato la prima competizione online di chitarra classica, il Barrios World Wide Web Competition nel 2009, ed è stata direttrice artistica del festival di chitarra ibero-americana presso lo Smithsonian Museum di Washington D.C. Ha iniziato gli studi di chitarra con Felipe Sosa e Violeta de Mestral in Paraguay e ha proseguito con Abel Carlevaro, Eduardo Fernández e Mario Payseé in Uruguay. Ha continuato al Peabody Institute negli Stati Uniti con Manuel Barrueco, Ray Chester e Julian Gray. Berta Rojas è stata classificata tra le donne più influenti nel mondo ispanico. È stata nominata Fellow of the Americas dallo US Kennedy Center for the Performing Arts per la sua eccellenza artistica, e nel suo paese è stata onorata con la designazione di Illustrious Ambassador of Musical Arts. Il rinomato Taxco International Guitar Festival in Messico le ha conferito il premio «Silver Guitar». È stata la prima donna a ricevere questo premio in 21 edizioni del Festival.

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