PONTI toponomastica femminile

Toponomastica femminile: intitolati due ponti a Forno (MS)

Ponte delle filatrici 1891-1942  e Ponte Amabile Alberti 1888-1971: mercoledì 19 giugno 2024 alle ore 12  saranno inaugurate le targhe commemorative dei due  ponti sopra il Frigido a Forno. Il ’Ponte delle filatrici’ collega al palazzo operaio, strutture  che fa parte della “cittadella” del Cotonificio ligure di Forno. Il Palazzo operaio accoglieva le maestranze provenienti da città limitrofe e anche da fuori regione ed è un  pezzo importante che racconta la storia della filanda di Forno, del lavoro e dell’emancipazione femminile. Le filatrici (a Forno filandri’n) lavorarono fino al 1942, quando la fabbrica chiuse per mancanza di materie prime, nella speranza di vederla riaprire perché «la filanda ci dava il pane». Un sogno svanito il 29 luglio 1944 quando i Tedeschi con bombe incendiarie distrussero la ’fabbrica delle donne’.  La richiesta, approvata dalla prefettura e dalla commissione Toponomastica del Comune, è stata inoltrata dall’associazione Eventi sul Frigido nel 2020.  IL ponte Amabile Alberti  (di fronte alla Casa socialista), è stato invece inaugurato nel 2017 ma mancava di pannello  esplicativo.  L’iniziativa è dell’associazione culturale Eventi sul Frigido: “Ringraziamo la commissione toponomastica  del Comune di Massa – osserva la vice presidente, curatrice del progetto, Angela Maria Fruzzetti  –, l’assessore Roberto Acerbo, il dirigente Massimo Dalle Luche, i consiglieri comunali Stefano Alberti, Giovanna Santi e Daniele Tarantino per il sostegno.  L’associazione è particolarmente sensibile  alla toponomastica femminile.  Su nostra richiesta è stata intitolata in questi anni, anche la scuola dell’infanzia di Ortola ad Adelina Guadagnucci, antifascista e  ambasciatrice di Pace”. Amabile Alberti è stata una figura di rilievo nelle lotte per i diritti  civili delle donne lavoratrici nei primi del Novecento,  conducendo anche una manifestazione pubblica con corteo contro la guerra  (1917) e  inneggiando per le strade “Vogliamo la pace”. Per queste frasi pronunciate ad alta voce fu   denunciata e processata, insieme ad altre compagne.   

 Era il 4 agosto 1917 quando davanti al Tribunale Militare della Spezia, comparve un gruppo di donne delle frazioni a monte di Massa  accusate  di reato per avere nella frazione di Canevara, nel maggio dello stesso anno, “fatto manifestazione ed emesso grida sediziose  quali: vogliamo a casa i nostri mariti, non vogliamo la guerra” e simili.  

Amabile Alberti  non finì sotto processo solo per quel fatto ma anche perché, nei  primi anni del Novecento, aveva organizzato  scioperi contro gli orari disumani a cui erano sottoposte le  operaie  del cotonificio ligure di Forno.  

Nel 2014 alcuni studenti e studentesse  del Liceo Classico Pellegrino Rossi di Massa hanno  intervistato la scrittrice  Angela Maria Fruzzetti  sulla figura di  Amabile Alberti (*) per partecipare al concorso nazionale  sulla toponomastica femminile “Sulle vie della parità – Largo alle donne”, ottenendo a Roma un ottimo risultato.   Su proposta dell’associazione  culturale Eventi sul Frigido,  grazie alla commissione Toponomastica e all’assessorato Pari Opportunità del Comune di Massa, nel mese di marzo 2017  il ponte di Forno (detto della Casa Socialista)  è stato intitolato  ad  Amabile Alberti ed oggi sarà completato con il pannello. 

Ponte delle filatrici  1891-1942”  è un ponte che  collega via Polla al cosiddetto  “Palazzo operaio”, edificio che  fu   costruito con le strutture del cotonificio ligure di Forno a fine Ottocento. Il “Palazzo operaio” accoglieva infatti  le maestranze provenienti da città limitrofe e anche da fuori regione. E’ un pezzo importante nella storia  della filanda di Forno, del lavoro e dell’emancipazione  femminile.  Vi alloggiava  una guardiana che ogni mattina, alle cinque, cominciava a far suonare la “chiavaccia”, ovvero una campanella  che serviva a dare la sveglia alle giovani operaie. Poco dopo si udiva il suono di  tre sirene in un lamentoso richiamo che riecheggiava nella vallata. Entro l’ultimo suono di sirena le maestranze, per la maggior parte giovani donne,  dovevano essere in fabbrica, ai loro posti di lavoro. 

Le filatrici lavorarono fino al 1942,  anno in cui il cotonificio chiuse i battenti.  La speranza delle operaie, morì il 29 luglio del 1944, quando i tedeschi  bombardarono quella fabbrica che “dava il pane”. 

Il ritrovo è fissato alle ore 12 di mercoledì 19 giugno 2024 di fronte alla Casa Socialista di Forno. 

Ufficio stampa Taraeditoria&Comunicazione

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