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comunicato stampa

Il nuovo progetto culturale del Teatro Lirico di Cagliari:

“Butterfly Lovers” di Andrea Granitzio

Il Teatro Lirico di Cagliari presenta un nuovo progetto culturale: “Butterfly Lovers”, opera lirica in tre atti su libretto e musica di Andrea Granitzio, artista e compositore cagliaritano.

Il progetto è concepito quale atto di interscambio culturale italo-cinese che culminerà nell’estate 2027 con l’esecuzione dell’opera lirica prima al Teatro Lirico di Cagliari e poi in Cina, durante una tournée della Fondazione cagliaritana, nei maggiori teatri d’opera. Un progetto interdisciplinare che, tra tradizione e innovazione, ambisce a creare un lavoro unico nel suo genere, frutto dell’incontro delle reciproche competenze creative e produttive.

L’argomento dell’opera trae spunto dalla leggenda popolare di Liang Shanbo e Zhu Yingtai (i due protagonisti, tenore e soprano) – al tempo della dinastia Song (960-1278 d. C.) o, ancora prima, della dinastia Tang (618-906 d. C.) ed è ambientata durante la dinastia Jin (265-420 d. C.).

Conosciuta come la “Romeo e Giulietta cinese”, la leggenda di “Butterfly Lovers” è portatrice di un messaggio universale che attraversa il tempo e le culture, fonte di ispirazione per rappresentazioni teatrali tradizionali e, più di recente, di animazioni, serie tv, film e composizioni musicali (celebre è il concerto per violino e orchestra dei compositori cinesi He Zhanhao e Chen Gang).

Un gruppo di sei città con capofila Ningbo, gemellata con Verona nel nome dei “Butterfly Lovers”, ha fatto domanda all’UNESCO affinché questa leggenda venga riconosciuta come patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

L’opera si articola, quindi, in tre atti e prevede 5 personaggi, oltre al coro e ad una compagnia di danza per la scena del corteo nuziale: Zhu Yingtai (soprano), Liang Shanbo (tenore), Ancella (contralto), La madre di Yingtai (soprano), Il padre di Yingtai (basso).

Per quanto riguarda la parte visiva dell’opera, sono stati coinvolti due grandi artisti italiani, come l’architetto cagliaritano Pierandrea Angius per le scene e il designer e architetto nuorese Flavio Manzoni per i gioielli, che hanno caratterizzato la loro ricerca e il loro lavoro nel pieno rispetto della drammaturgia e della tradizione popolare cinese.

La stesura del libretto, in lingua italiana, è stata portata a termine, da parte di Andrea Granitzio, a seguito di approfondimenti sulle 4 versioni della leggenda maggiormente accreditate e divulgate in ambito accademico.

Ecco in breve la trama dell’opera: Zhu Yingtai, unica figlia di una ricca famiglia con otto figli maschi, chiede ai genitori di poter coronare il sogno di partire dalla casa paterna per studiare, nonostante l’istruzione scolastica sia, per tradizione e consuetudine, una prerogativa maschile. Per dar seguito ai suoi propositi, dando dimostrazione di grande determinazione e intelligenza, Yingtai si traveste da uomo, convince il reticente padre dell’efficacia del suo travestimento e parte per l’Accademia, impegnandosi solennemente di non svelare a nessuno la sua vera identità e promettendo di tornare a casa a conclusione degli studi. Lungo il percorso Yingtai incontra Liang Shanbo, da cui rimane subito colpita. Anche Shanbo, proveniente da una famiglia umile, è partito per studiare. I due condivideranno anni intensi e stringono un giuramento di fratellanza.

I tre atti dell’opera riprendono simbolicamente i tre stadi di vita della farfalla: baco, crisalide e farfalla adulta. La caratterizzazione e lo sviluppo psicologico ed emotivo dei personaggi, in particolare di Yingtai, seguono questa evoluzione naturale. I contrasti propri di ogni tappa evolutiva della crescita portano a una metamorfosi progressiva in cui ogni fase include componenti del precedente e del successivo stadio di vita: ciò che era/ciò che è/ciò che sarà.

Yingtai nel primo atto è un baco, è inesperta delle cose della vita, vorrebbe conoscere il mondo, vuole essere altro, apparire diversamente da ció che è: si traveste da uomo per raggiungere i propri obiettivi. Yingtai-baco ha una grande intelligenza ma è ancora immatura. La soluzione al problema di non poter studiare, raggiunta attraverso l’uso di un fermaglio per i capelli e di un vestito da maschio – come se le sembianze potessero ingannare il destino – rispecchia un pensiero ingenuo, perché non profila e non considera le conseguenze.

Nel secondo atto è crisalide. La crisalide è il travestimento da uomo, un bozzolo dentro il quale cova l’amore che le farà spiccare il volo. Per aprire le ali, deve lacerare il suo guscio, deve uscire dal travestimento e rivelare ciò che è. Yingtai-crisalide è più consapevole, più matura, il vestito da maschio è una costrizione cui non sa più/non può più resistere, deve uscire dalla dimensione attuale per diventare altro. Lo stadio di crisalide implica un raccoglimento, una fase di passaggio tra ciò che era e ciò che sarà. Una fase in cui si cova la forma e la sostanza futura.

Nel terzo atto è farfalla, potrà librarsi in volo – seguire il suo cuore – ma solo trascendendo la sua forma umana/terrena. Yingtai-farfalla è nel pieno della propria consapevolezza, tanto che, pur di non rinunciare al suo amore, decide di togliersi la vita. Il gesto estremo le consentirà di riunirsi a Shanbo e di riemergere in forma di farfalla adulta. In questo senso la determinazione, la forza d’animo e la coerenza coi propri sentimenti avvicinano la figura di Yingtai alle grandi figure femminili pucciniane (Tosca, Madama Butterfly, Turandot).

Cagliari, 20 dicembre 2025

Pierluigi Corona

Responsabile Ufficio Stampa

Teatro Lirico di Cagliari, via Efisio Cao di San Marco, 09128 Cagliari – Italia

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