QUATTROCENTO GREEN PASS ALLA SERATA FINALE DELLA XXI LETTERA D’AMORE

 

QUATTROCENTO GREEN PASS ALLA SERATA FINALE DELLA

XXI LETTERA D’AMORE

CHIETI – Quattrocento green pass esibiti all’ingresso del Palazzo Valignani in occasione, domenica 8 agosto a Torrevecchia Teatina, della cerimonia di premiazione della XXI edizione del Premio Lettera d’Amore, a riprova sia dell’efficienza dl Corpo dei Vigili Urbani comandati dal Dott. Lorenzo Cesarone, sia della validità del personale della sanità pubblica italiana, sia dello stesso pubblico che ha dimostrato un alto senso civico. Un numero considerevole di partecipanti, per una manifestazione estiva eminentemente letteraria, che si avvale soltanto delle parole per attirare l’attenzione, forse una delle manifestazioni letterarie più seguite e amate non solo dell’Abruzzo, ma dell’intero Paese.

In effetti, nel corso della serata, si stabilisce un clima particolare, di incanto e suggestione, che si sprigiona nell’assoluto silenzio che permette agli attori Antonella De Collibus e Alessio Tessitore di comunicare, mediante la lettura, l’intimità raccolta e struggente, appassionata e malinconica, dolorosa e perfino divertita e umoristica di vicende, emozioni, suggestioni, tormenti d’amore stilati nelle lettere che incantano e commuovono la platea.

I vincitori: Dante Marianacci e Antonio Alleva, poeti abruzzesi, al secondo posto Tommaso Barea, baritono veneziano e Sandro De Nobile, critico letterario, al terzo la senese Silvia Roncucci, guida turistica, e l’udinese Federico Battistutta, matematico udinese. Lettere dedicate al padre, alla madre, ai sentimenti ispirati nella città di Venezia, al figlio, e infine due lettere d’“autore”: la prima ispirata dagli affreschi conservati nella Libreria Piccolomini del duomo di Siena di Pinturicchio e bottega (incluso il giovane Raffaello) raffiguranti le Storie della vita di Pio II, al secolo Enea Silvio Piccolomini; uno di essi mostra l’incontro tra Leonor del Portogallo e lo sposo Federico III d’Asburgo, da cui prende spunto l’autrice Silvia Roncucci per immaginare una missiva in cui Enea Silvio (poi Papa Pio II) rivela il suo innamoramento per la regina del Portogallo, innamoramento provato ancor prima di incontrarla, tramite un’opera pittorica che la ritrarrebbe, espediente scelto dalla Roncucci sia per il richiamo all’Amor de lonh dei poeti trobadorici, sia per la sua validità nel contemporaneo: all’epoca di Internet molti amori nascono, si alimentano (e a volte finiscono) con la sola visione delle immagini postate dagli utenti sui social.

La seconda, immaginata da Federico Battistutta, che Ada Augusta Byron, figlia del poeta George Byron e di Anne Isabella Milbanke, dedica al precettore. Ada non conobbe il padre, che lasciò per sempre la famiglia e poi l’Inghilterra quando la bambina aveva pochi mesi. La madre, donna severa, ossessionata dall’ordine e dalla disciplina, spinse Ada a studiare la matematica, anche per allontanarla dal retaggio poetico del padre. La giovane mostrò una sorprendente attitudine per la matematica e lo studio di tutto ciò che è meccanico. Un talento che la portò a fare la conoscenza di Charles Babbage, eccentrico e geniale inventore di un’ambiziosa macchina calcolatrice, la Macchina Analitica. Ella intuì che non si trattava solo di una macchina per far di conto, bensì di un dispositivo capace di elaborare simboli. Alla luce di quanto è accaduto in seguito, si può dire che questa intuizione rappresenti il primo nucleo dell’informatica moderna e, secondo alcuni, addirittura dell’intelligenza artificiale. Fu una donna piena di inquietudini e visioni, in grande anticipo sui tempi, che lottò per la propria indipendenza e il riconoscimento delle proprie idee. Dunque, una lettera che illumina la grandezza della donna scienziato, una figura spesso soffocata dal prepotere maschile. Diverse altre opere premiate, che hanno suscitato interesse e perfino scalpore, come quella scritta da Marco Pitteri, in cui Leonardo dichiara pubblicamente (oggi si direbbe fa outing) dopo 600 anni il proprio innamoramento per la donna ritratta nel suo capolavoro, Monna Lisa!

È stato chiamato in causa più volte il Sindaco di Chieti Dottor Diego Ferrara, perché sono stati premiati i ragazzi Noemi Pavone, Marta Rondinini e Gianmarco D’Agostino della Biblioteca Bonincontro. Marilia Bonincontro, scrittrice, ha vissuto a Chieti dove ha insegnato. Il suo patrimonio librario è stato donato al Comune di Chieti che, grazie a Chieti solidale, ha promosso e realizzato il sogno di Marilia, quello di salvare i volumi, come abbiamo appreso dal video molto emozionante che è stato proiettato su schermo gigante in cui la grande poetessa esprime perplessità riguardo al destino dei suoi libri. Successivamente, è stata premiata Claudia Falcone, teatina, istruttrice di scherma, che ha stilato la lettera più originale tra le 500 partecipanti. Una lettera d’amore di un pacco di pasta all’occasionale avventore, che però la abbandona alla cassa perché non più interessato all’acquisto, segnando l’esito di un amore… impossibile!

Tra gli ospiti della serata Antonello Angiolillo, che ha ricevuto il premio Lettera d’amore per la sua luminosa carriera di danzatore, cantante, interprete di musical, attore e Daniele Venturi, presidente dei Papaboys, premiato per “aver fondato l’Associazione Nazionale Papaboys che, a partire dal Pontificato di Giovanni Paolo II, poi Benedetto XVI ed oggi Papa Francesco, ha creato un’oasi di riferimento, di vita semplice e gioiosa per tanti giovani, avvicinandoli al cuore della Chiesa, attraverso la figura del Papa”.

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