Serena conduce operaclassica eco italiano

GIUSEPPE GIBBONI CON L’ORCHESTRA DA CAMERA

DI PERUGIA DIRETTA DA ENRICO BRONZI

PER LA STAGIONE CONCERTISTICA 2023

Il giovane violinista eseguirà il Concerto in re maggiore di Niccolò Paganini,

con il quale ha trionfato a Genova nel 2021. Completano il programma l’Ouverture da Le nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart

e la Sinfonia in do maggiore n.6 di Franz Schubert.

 Teatro Regio di Parma

domenica 5 febbraio 2023, ore 17.30

 

La stella del violino Giuseppe Gibboni, vincitore della scorsa edizione del Concorso Niccolò Paganini di Genova, insieme all’Orchestra da Camera di Perugia, diretta dal violoncellista parmigiano Enrico Bronzi, è protagonista domenica 5 marzo 2023 ore 17.30 al Teatro Regio di Parma per la Stagione Concertistica 2023 realizzata da Società dei Concerti di Parma.

 

È il Concerto in re maggiore, n.1, per violino e orchestra, di Niccolò Paganini, con il quale il giovane violinista salernitano ha trionfato a Genova nel 2021, riportando il prestigioso premio in Italia dopo 24 anni, ad occupare la parte centrale di un programma strutturato come un percorso che, tra virtuosismo estremo, brillantezza ritmica e spiccato lirismo, trova in quella sensibilità belcantistica preromantica che prelude al teatro rossiniano il suo filo conduttore.

 

Le affinità con Rossini, infatti, accomunano le tre composizioni in programma, a partire dall’Overture Le nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart, che apre il concerto: composta nel 1786, in apertura della prima opera della trilogia Mozart-Da Ponte, l’Overture, per l’inventiva ritmica e la vivacità trascinante che prelude proprio allo stile rossiniano, viene spesso eseguita come composizione autonoma in concerto. A chiudere il programma, la Sinfonia in do maggiore n. 6 di Franz Schubert, composta tra il 1817 e il 1818, ed eseguita postuma soltanto nel 1828. Definita “la Piccola” per distinguerla da quella più ampia composta dieci anni dopo nella stessa tonalità, la Sinfonia segna definitivamente l’emancipazione di Schubert dai suoi predecessori classici, con uno sguardo più orientato verso un lirismo tipicamente italiano che, proprio con le dirompenti novità introdotte da Rossini, trovava nuova freschezza.

 

PARTNER E SPONSOR

La Stagione del Teatro Regio di Parma è realizzata grazie al contributo di Comune di Parma, Ministero della Cultura, Reggio Parma Festival, Regione Emilia-Romagna. Major partner Fondazione Cariparma. Main partners Chiesi. Main sponsor Iren, Barilla. Partner Crédit Agricole. Sponsor Parmalat, Parmacotto, Grasselli, CePIM, GloveICT, GHC, Poliambulatorio Dalla Rosa Prati, Metronotte Drill Pac. Con il contributo di Ascom Confcommercio Parma Fondazione, Ascom Parma Confcommercio, Camera di Commercio Parma, Fondazione Monteparma. Legal counselling Villa&Partners. Con il supporto di “Parma, io ci sto!”. Partner artistici Conservatorio Arrigo Boito di Parma, Coro del Teatro Regio di Parma. Partner istituzionale La Toscanini. La Stagione Concertistica è realizzata da Società dei Concerti di Parma, con il sostegno di Chiesi, in collaborazione con Casa della Musica. Wine partner Oinoe. Radio Ufficiale Radio Monte Carlo. Sostenitori tecnici Cavalca, Teamwork, De Simoni, Graphital. Il Teatro Regio di Parma aderisce a Fedora, Opera Europa, Operavision, Emilia taste nature culture, Italiafestival.

GIUSEPPE GIBBONI

 

“Giuseppe Gibboni, Premio Paganini 2023, è uno dei talenti più straordinari che abbia conosciuto. Possiede un’intonazione perfetta, una tecnica strabiliante in tutti i suoi aspetti, un suono molto affascinante e una musicalità sincera. Sono sicuro che avrà tutti i successi che merita“. Salvatore Accardo

 

Nato nel 2001, inizia lo studio del violino a 3 anni con il padre, a 6 anni viene ammesso per meriti straordinari al conservatorio di musica statale. Si diploma a 15 anni con 10 Lode e Menzione d’Onore presso il Conservatorio Martucci di Salerno sotto la guida di Maurizio Aiello. Nell’ Ottobre 2015, a soli 14 anni, ha superato la selezione per l’ammissione all’Accademia Stauffer di Cremona nella classe di Salvatore Accardo. Ha ricevuto il Diploma d’Onore ai corsi di Alto Perfezionamento all’Accademia Chigiana nel 2016. Dall’anno Accademico 2016 è stato ammesso al corso di Alto Perfezionamento presso l’Accademia Perosi di Biella con Borsa di Studio Triennale CRT nella classe di Pavel Berman. Ha seguito masterclass con Accardo, Berman, Tretyakov, De Angelis, Fiorini. Ha partecipato a vari concorsi nazionali ed internazionali classificandosi sempre al I° posto: CAM Castellaneta, Barletta, Eratai, Denza, Trofeo Città di Greci, Campagnano di Roma, Puccini – Città di Eboli, Media Musicale, Antonello da Caserta, Jacopo Napoli, Campi Flegrei, Don V. Vitti, Napoli Nova, Luciani di Cosenza, Caccamo Benedetto Albanese, P. Mandanici – Barcellona P. di Gotto, Premio Lions 2013 Mercato San Severino, Concorso A. Vivaldi – Sapri, Orfeo Stillo-Cosenza, A. Apreda – Sorrento, V. Scaramuzza Crotone, Paisiello Lecce, Città di Magliano Sabina – Roma; Valsesia – Viotti 2014; Città di Castel San Giovanni (PC) 2015, C. Abbado Scuola Civica di Milano-2016; Premio Crescendo Agimus Firenze – 2016; XXIII Concorso Internazionale Violinistico A. Postacchini (con premio speciale per l’esecuzione dei capricci di Paganini ) 2016; International Competition L. Kogan 2017 – Bruxells; International Music Competition Dinu Lipatti (premio speciale miglior violinista con assegnazione violino modello Stradivari “Il Cremonese” 1715 del liutaio M° Mester). Recentemente si è classificato 3° premio (con I° non assegnato) al prestigioso G. Enescu International Violin Competition di Bucarest. A marzo 2019 ha vinto il Concorso Internazionale “Progetto Guglielmo”. Si è esibito in qualità di solista in vari Teatri e sale prestigiose quali: Festival Internazionale Al Bustan di Beirut; Sala Tchaikovsky conservatorio di Mosca; Ambasciata Italiana a Mosca; – Teatro Dal Verme – MI ; Sala Royale del Conservatorio Royale di Bruxelles; – Teatro Augusteo NA, Teatro di Francia Messina, Teatro Verdi SA, Teatro Rendano CS, Salone dei Cinquecento Palazzo Vecchio FI, Teatro dell’Aquila Fermo, Teatro Augusteo – NA, Auditorium O. Neiemajer di Ravello, Castello di San Leo – Rimini “San Leo Festival” Fondazione W. Walton di Ischia, Teatro Basso –AP; Teatro Verdi di Trieste; Teatro Maruccino di Chieti; Auditorium G. Arvedi Museo del Violino – Cremona, Teatro Paisiello di Lecce, Teatro Bellini – Catania; Teatro Bellini – Napoli; Teatro Petruzzelli – Bari; Teatro Sociale Villani di Biella …

A novembre 2016 ha partecipato al programma di RAI 1 in collaborazione con UNICEF “Prodigi – La Musica è Vita“ vincendo il programma e divenendo il «Prodigio Italiano». Nell’anno 2017 ha ricevuto un riconoscimento della Camera dei Deputati dalle mani del Presidente Laura Boldrini nella giornata nazionale della Musica ed il Premio Internazionale “Charlot” giovane promessa della musica. Ha inciso un CD con la casa discografica Warner Classics che porta il suo nome, accompagnato dalla Nuova Orchestra da Camera «F. Busoni» diretta da M. Belli. A settembre 2017 ha effettuato un concerto presso l’Università Bocconi di Milano suonando sullo Stradivari della collezione LAM ( ex Scotland 1734) per conto del Museo del Violino di Cremona. Si è esibito in concerto al Conservatorio Tchaikovsky di Mosca a chiusura della mostra «Il Mito di Stradivari». Dal 2017 è un artista della SI-YO Foundation di New York. E’ Socio onorario RotarAct. Vincitore del Concorso Internazionale Premio Paganini 2021.

Enrico Bronzi

 

Violoncellista e direttore d’orchestra, è nato a Parma nel 1973.

Fondatore del Trio di Parma nel 1990, ha suonato nelle più importanti sale da concerto d’Europa, USA, Sud America ed Australia (Carnegie Hall e Lincoln Center di New York, Filarmonica di Berlino, Konzerthaus di Vienna, Mozarteum di Salisburgo, Filarmonica di Colonia, Herkulessaal di Monaco, Filarmonica di San Pietroburgo, Wigmore Hall e Queen Elizabeth Hall di Londra, Teatro Colon di Buenos Aires). Con tale formazione si è imposto nei concorsi internazionali di Firenze, Melbourne, Lione e Monaco di Baviera, ricevendo peraltro il “Premio Abbiati” della critica musicale italiana.

 

Dal 2001, in seguito alle affermazioni al Concorso Rostropovich di Parigi e al Paulo Cello Competition di Helsinki, dove riceve anche il Premio per la migliore esecuzione del concerto di Dvorak con la Filarmonica di Helsinki, inizia un’intensa attività solistica. Partecipa regolarmente a numerosi festival, tra cui: Lucerna, Kronberg, Schubertiade Schwarzenberg, Melbourne, Turku, Naantali, Stresa, Ravenna, Lockenhaus.

 

La sua attività l’ha portato a collaborare con grandi artisti come Martha Argerich, Alexander Lonquich, Gidon Kremer, e complessi quali il Quartetto Hagen, la Kremerata Baltica e il Giardino Armonico. Suona e ha suonato come solista sotto la guida di Claudio Abbado, Christoph Eschenbach, Paavo Berglund, Frans Brüggen, Krzysztof Penderecki, Tan Dun, Reinhard Goebel. Ha seguito le lezioni di direzione d’orchestra di Jorma Panula ed è Direttore Ospite di numerosi complessi italiani, tra cui l’Orchestra Mozart (su invito di Claudio Abbado), l’Orchestra di Padova e del Veneto, i Virtuosi Italiani, la Filarmonica Marchigiana, la Sinfonica della Val d’Aosta, la Sinfonica Abruzzese, l’Orchestra Filarmonica del Teatro La Fenice, l’Orchestra da Camera di Mantova e l’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza.

 

Dal 2007 è professore all’Universität Mozarteum Salzburg e direttore artistico dell’Estate Musicale di Portogruaro. Tra le sue registrazioni discografiche, oltre alla vasta produzione con il Trio di Parma, vi sono tutti i concerti di Boccherini (Brilliant Classics), i concerti di C. P. E. Bach (Amadeus), un disco monografico su Nino Rota, le Sonate di Geminiani (Concerto) e l’integrale delle Suite di Bach (Fregoli Music) che è stata al secondo posto della top ten degli album di musica classica di iTunes Music Store.

 

Enrico Bronzi suona un violoncello Vincenzo Panormo del 1775.

 

Settembre  2015

 

 

 

La nuova Orchestra da Camera di Perugia nasce dalla pluriennale esperienza di giovani musicisti umbri nella diffusione della cultura musicale, soprattutto in relazione alle produzioni musicali rivolte ai giovani delle scuole. La collaborazione fra strumentisti attivata all’interno del progetto «Musica per crescere», della Fondazione Perugia Musica Classica, ha portato alla volontà di creare un complesso di archi e fiati in grado di estendere l’impegno nella diffusione musicale in sede concertistica, e di mettere al servizio degli enti di produzione musicale umbri e italiani una nuova formazione che può contare su professionalità consolidate dalla collaborazione con alcune delle migliori orchestre nazionali (Accademia di Santa Cecilia, Orchestra del Teatro alla Scala, Orchestra della Toscana, Camerata Strumentale “Città di Prato”, etc.) e da una attività solistica di alto profilo. Fra i musicisti che danno vita all’Orchestra da Camera di Perugia figurano inoltre alcuni dei migliori talenti delle ultime generazioni, vincitori di concorsi nazionali e internazionali e di prestigiose borse di studio, come quelle conferite dal Premio “Leandro Roscini”, destinato appunto a sostenere i giovani musicisti umbri.

Il debutto della formazione avviene nel settembre del 2013 con il Progetto «Penderecki 80», presentato alla Sagra Musicale Umbra, al Ravello Festival e all’Emilia Romagna Festival, per celebrare l’ottantesimo anno di età del compositore polacco Krzysztof Penderecki, che per l’occasione ha diretto musiche da lui composte. Il concerto tenuto ad Assisi di questo programma è stato trasmesso integralmente da Radio Vaticana. Da quel momento l’attività dell’Orchestra è divenuta subito piena di impegni, portando la compagine a collaborare con importanti maestri, solisti e complessi corali (Giovanni Sollima, Nicola Piovani, Paolo Fresu, Wayne Shorter, Enrico Bronzi, Angela Hewitt, Jonathan Webb, Antje Weithaas,  Uri Caine, Gary Graden, Filippo Maria Bressan, Stefan Milenkovich, Hugo Ticciati, Alexander Lonquich, Quincy Jones, John Patitucci, Andrea Oliva, Francesco Di Rosa, Danilo Pérez, Gregory Porter, Danilo Rea, Ares Tavolazzi, Fabio Ciofini, Rita Marcotulli, Gino Paoli, Corrado Giuffredi, Marco Pierobon, Brian Blade, Mark Milhofer, Daniela Dessì, Fabio Armiliato, Desirée Rancatore, Bruno Canino, Gemma Bertagnolli, Aniello Desiderio, Kremena Dilcheva, Thomas Indermühle, Karl- Heinz Schütz, Coro da Camera della Filarmonica Estone, Coro St. Jacobs di Stoccolma, Coro del Maggio Musicale Fiorentino, Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Coro Canticum Novum, Coro della Cappella Musicale Papale di San Francesco, etc.) e ad esibirsi stabilmente in prestigiosi Festival e Rassegne (Umbria Jazz 16, 17, 18 & 19, Umbria Jazz Winter #23 & #27, Umbria Jazz Spring 2017-2018, Sagra Musicale Umbra 2014-2020, Expo Milano 2015, Kusatsu Music Festival-Giappone 2014- 2019, Amici della Musica di Perugia 2015-2020, Stagione della Fondazione Brunello e Federica Cucinelli 2017-2020, Festival delle Nazioni 2014, Associazione “Alessandro Scarlatti” di Napoli 2019, Ravenna Musica, Stagione 2019). Dal 2015 al 2017 la formazione ha collaborato con il direttore d’orchestra Nil Venditti, e per due anni consecutivi (2015 e 2016) si è esibita per Radio 3 Rai, con due concerti trasmessi in diretta nell’ambito di “Radio 3 Europa”/Umbria Libri.

L’Orchestra ha riscontrato molto successo con il programma “Altissima Luce” (Laudario di Cortona), in collaborazione con Paolo Fresu, l’arrangiatore e bandoneonista Daniele di Bonaventura e il Gruppo vocale Armoniosoincanto. Il programma è stato eseguito nel 2016 sia a Umbria Jazz che per la Sagra Musicale Umbra, e successivamente a Terni (Umbria Jazz Spring), a Torino (Narrazioni Jazz), a Roma (Notte Sacra, Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola), Milano (Jazzmi, Hangar Bicocca), a Cortona (Festival di Musica Sacra), all’Aquila (Società Aquilana dei Concerti «B. Barattelli») e ad Alghero (Jazz Alguer).

Negli ultimi anni sono state pubblicate le incisioni discografiche dei Concerti per flauto di Mozart (Camerata Tokyo) con Karl- Heinz Schütz, primo flauto solista dei Wiener Philharmoniker, e di “Altissima Luce” per l’etichetta Tŭk di Paolo Fresu.

 

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
Ouverture da Le nozze di Figaro

Nicolò Paganini (1782-1840)
Concerto n. 1 per violino e orchestra, in mi bemolle maggiore, op. 6
Allegro maestoso. Tempo giusto
Adagio
Rondo. Allegro spiritoso. Un poco più presto

Franz Schubert (1797-1828)
Sinfonia n. 6, in do maggiore, “Piccola”, D.589
Adagio – Allegro
Andante
Scherzo. Presto – Più lento
Allegro moderato

 

 

Paganini e Schubert hanno in comune Rossini: Paganini di Rossini era pure amicissimo e hanno fatto insieme goliardate (a Roma nel ’21, con Massimo d’Azeglio, vestiti da mendicanti per Carnevale), Schubert era entusiasta del teatro di Rossini e aveva scritto un paio di ouverture in stile rossiniano nel novembre 1817, forse più per vanto che per sfida. In quegli stessi mesi nasceva anche la sesta sinfonia, “piccola” per distinguerla da quella più ampia nella stessa tonalità di dieci anni dopo, dove i modi rossiniani arrivano a punte smaccate nel rondò finale. Periodo strano per Schubert: svincolatosi dal padre, aveva accettato di insegnare musica alle figlie del conte Esterházy a Szelíz, dove troverà una combriccola gradita a cominciare dalla «serva graziosissima» sulla quale in seguito ricadranno i sospetti di avergli attaccato la sifilide. La sesta sinfonia nasce in questo clima di cambiamento, sotto un cielo chiaroscurato in cui la salda scrittura appresa su Haydn impattava sulla sudditanza verso il mito vivente beethoveniano, come dimostra lo Scherzo, platealmente ricalcato su quello della Settima di Beethoven: ma Rossini (e gli insegnamenti di Salieri) ci spalmano sopra un che di mondano, ritmico, spensierato, come un meccanismo imparato a memoria ma così bello da ripetere continuamente.

Con Paganini è diverso. Per lui il teatro di Rossini era un mondo affine e rende ancora più spumeggiante l’orchestra per farle tenere il passo del debordante virtuosismo solistico. Nel primo concerto, che risale al 1815, Rossini lo si scorge subito all’inizio, in orchestra. Per il resto si forgia qui il modello dei concerti paganiniani: il solista è one man show, l’orchestra accompagna (Paganini pensava le parti orchestrali sulla chitarra) e al limite si toglie la soddisfazione di qualche bel tema, di momenti perentori, di giochetti spiritosi (Rondò) e di risposte patetiche (Adagio). Il resto della torta se la prende il violino solo: salti di registro (il marchio di Paganini), accordi vigorosi accentati (altro marchio), picchettati, scalette e arpeggi rapidi, armonici doppi, galoppate, bicordi, decime e seste parallele, corde alterne, pizzicati alla mano sinistra, tutta materia che ha contribuito a fare del primo movimento il brano obbligatorio per i finalisti del Concorso Paganini di Genova. Come se non bastasse il solista – accordato in re maggiore per comodità e per accentuare la brillantezza, mentre l’orchestra legge in mi bemolle maggiore – si piglia pure lo sviluppo dell’Allegro maestoso, un capriccio a mo’ di czarda con i celebri “gettati”, e il tema iniziale del Rondò, rude e contagioso. Inutile lamentarsi che così ne fanno le spese i contenuti musicali, poiché le melodie semplici e il piglio operistico servono a concentrare l’attenzione sulla tecnica solistica che è di per sé contenuto, è scardinamento della forma, trionfo del palcoscenico. È apoteosi del movimento, come peraltro qualcuno ha detto anche a proposito dell’ouverture delle Nozze di Figaro.

Giuseppe Martini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Parma, 28 febbraio 2023

Paolo Maier

Responsabile Comunicazione, Ufficio Stampa, Progetti speciali

Teatro Regio di Parma strada Garibaldi, 16/A, 43121 Parma – Italia

Tel. +39 0521 203969 – 203982

p.maier@teatroregioparma.it

stampa@teatroregioparma.it

www.teatroregioparma.it

 

Teatro Regio di Parma

domenica 5 febbraio 2023, ore 17.30
Durata 1 ora e 50 minuti con intervallo

 

 

ORCHESTRA DA CAMERA DI PERUGIA

 

Direttore ENRICO BRONZI

Violino GIUSEPPE GIBBONI

 

 

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
Ouverture da Le nozze di Figaro

 

Nicolò Paganini (1782-1840)
Concerto n. 1 per violino e orchestra, in mi bemolle maggiore, op. 6

Allegro maestoso. Tempo giusto
Adagio
Rondo. Allegro spiritoso. Un poco più presto

 

Franz Schubert (1797-1828)
Sinfonia n. 6, in do maggiore, “Piccola”, D.589

Adagio – Allegro
Andante
Scherzo. Presto – Più lento
Allegro moderato

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

STAGIONE CONCERTISTICA 2023

 

Teatro Regio di Parma

 

29 gennaio 2023

FILARMONICA ARURO TOSCANINI

Violino VALERIY SOKOLOV

Direttore STANISLAV KOCHANOVSKY

Musiche di Pëtr Il’ic Cajkovskij, Sergei Rachmaninov

 

26 febbraio 2023

MARIO BRUNELLO & GIOVANNI SOLLIMA

Suite italienne

Musiche di Giuseppe Verdi, Igor’ Stravinskij, Antonio Bertali, Johann Sebastian Bach, Giovanni Battista Costanzi, Giovanni Sollima, Queen

 

5 marzo 2023 ore 17.30

ORCHESTRA DA CAMERA DI PERUGIA

Violino GIUSEPPE GIBBONI

Direttore ENRICO BRONZI

Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart,

Niccolò Paganini, Franz Schubert

 

27 marzo 2023

Pianoforte GRIGORY SOKOLOV

Il programma del concerto sarà pubblicato, appena disponibile, su teatroregioparma.it

 

4 aprile 2023

Pianoforte LEONORA ARMELLINI

Musiche di FRANZ JOSEPH HAYDN, FREDERIC MOMPOU, FRYDERYC CHOPIN,

SERGEJ PROKOFIEV

 

 

28 maggio 2023

Concerto di chiusura Paganini Guitar Festival 2023

Chitarra ZORAN DUKIC, ANIELLO DESIDERIO

Musiche di ISAAC ALBENIZ, ENRIQUE GRANADOS, JOAQUÌN RODRIGO, ASTOR PIAZZOLLA, STEPHEN GOSS, SÉRGIO ASSAD

 

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