Serena conduce operaclassica eco italiano

 

GIORNATA MONDIALE DELLE PRINCIPESSE DISNEY

 

PRINCIPESSE TRA DISNEY E OPERA, BALLETTO, MUSICA CLASSICA

 

Cenerentola

Walt Disney per il suo film di animazione del 1950 si ispirò alla fiaba di Charles Perrault «Cenerentola ovvero La pianellina di vetro»)della seconda metà del XVII secolo, dove racconta di una giovane e bella fanciulla che orfana è in balia della matrignia e delle sorellastre, ma che grazie alla tenacia, furbizia e all’aiuto della fata madrina riesce ad andare al ballo a conoscere il principe a farlo innamorare e cambiare la sua sorte sposandolo e diventando principessa, tutto grazie ad una scarpetta di cristallo. Ed è a questa versione, ripulita dagli elementi crudi e troppo forti della versione della gatta Cenerentola di Basile per poterla raccontare alla corte francese, che si rifarà Walt Disney per il suo film di animazione del 1950.

 

OPERA LIRICA

Nel mondo dell’opera lirica esistono vari lavori dedicati a Cenerentola dalla Cendrillon del 1810 di Nicolas Isouard, sul libretto di Charles-Guillaume Étienne. Non è stata trasposta in italiano. Agatina, o la virtù premiata è un dramma giocoso musicato da Stefano Pavesi su libretto di Francesco Fiorini del 1814. Il soggetto del libretto, tratto dalla celebre fiaba di Charles Perrault, servì come ispirazione per Jacopo Ferretti alla scrittura del testo de La Cenerentola di Gioacchino Rossini. La vicenda, pur con qualche differenza, ricalca fondamentalmente quella del futuro e più famoso libretto di Ferretti. E quindi anche Rossini dedica una sua opera buffa al soggetto di Cenerentola, creando la musica, mentre Ferretti si occupa del libretto, effettuandone delle modifiche, Cenerentola ha un patrigno e due sorellastre, la fata madrina è Alidoro, filosofo, maestro di Don Ramiro, Cenerentola al ballo perde uno smaniglio e non una scarpetta, a causa della censura (la scarpa che viene infilata al piede è considerato osceno). In Francia verrà elaborata la Cedrillon, musica di Jules Massenet, libretto di Henri Cain. L’opera fu composta nel 1894-1895 e presentata con successo per la prima volta all’Opéra-Comique di Parigi il 24 maggio 1899. Del 1904 è la Cendrillon 1904 di Pauline Viardot, un’operetta da camera con dialogo in tre atti. La trama rimane relativamente fedele alla fiaba originale di Perrault , ma adotta un approccio molto più spensierato rispetto agli altri adattamenti operistici di Massenet , Rossini e Isouard . [3] La cattiva matrigna viene sostituita da un patrigno maldestro e incapace e la Fata Madrina (La Fée) appare effettivamente come ospite alla festa e intrattiene gli ospiti con una canzone. Una rappresentazione completa dell’opera dura poco più di un’ora.Esiste poi la Cenicienta che è un’opera in tre atti composta dal cileno Jorge Peña Hen su un libretto di Oscar Jara Azocar. È una delle poche opere composte con l’idea che a cantare, suonare e recitare siano esclusivamente bambini. Fu scritta nel 1966 e la prima rappresentazione fu effettuata dall’orchestra sinfonica di bambini di una scuola di la Serena.

 

BALLETTO

 

Aschenbrödel o Aschenbroedel (Cenerentola) è l’unico balletto scritto da Johann Strauss II e, dopo la sua scomparsa, portato a termine dal compositore Josef Bayer. Strauss accettò la proposta di scrivere un balletto dietro suggerimento di Rudolf Lothar (1865-1943), al tempo direttore della rivista Die salariale. Ciò era stato possibile soprattutto dopo che il noto critico musicale Eduard Hanslick, impressionato dalla partitura del balletto presente nel terzo atto dell’opera Ritter Pasman, aveva suggerito a Strauss di scrivere un balletto completo. Strauss la lasciò incompleta nel 1899  e fu completata da Bayer nel 1852-1913.

Cenerentola è un balletto del 1893 in tre atti con le coreografie di Enrico Cecchetti (I e III Atto) e Lev Ivanov (II Atto) sotto la supervisione di Marius Petipa. La musica è del barone Boris Vietinghoff-Scheel (o Fitinhof-Schell), il libretto di Lydia Pashkova e di Ivan Vsevolozhsky.

Cenerentola (op. 87) è un balletto in tre atti con musica di Sergej Sergeevič Prokof’ev, scritto fra il 1940 e il 1944, la coreografia originale fu Rostislav Zakharov, il libretto di Nikolaj Volkov tratto dalla favola di Charles Perrault. «Ciò che volli esprimere sopra tutto il resto nella mia musica di «Cenerentola» fu l’amore poetico tra lei ed il principe, la nascita ed il fiorire del sentimento, gli ostacoli sul suo cammino e alla fine la realizzazione del sogno».

 

Biancaneve

Biancaneve nota anche come Biancaneve e i sette nani, o Nevolina nella prima traduzione italiana è una popolare fiaba europea. La versione attualmente conosciuta è quella scritta dai fratelli Jacob e Wilhelm Grimm in una prima edizione nel 1812, pubblicata nella raccolta evidentemente ispirata a molti aspetti del folclore popolare, del quale i due fratelli erano profondi studiosi. La città di Lohr, in Bassa Franconia, sostiene che Biancaneve sia nata in loco. Walt Disney si ispirò a questa fiaba per il suo primo lungometraggio di animazione Biancaneve e i sette nani del 1937, raccontando la storia di Biancaneve, una principessa orfana e sottoposta alle cattiverie della matrigna, la regina Grimilde, invidiosa della sua giovinezza e bellezza. Di Biancaneve si innamora il principe azzurro Florian. La regina cattiva tenterà in ogni modo di eliminare la ragazza fino a quando si trasformerà in una vecchia che darà a Biancaneve, ospitata in casa di alcuni nani per proteggersi, una mela avvelenata che verrà morsa dalla principessa che cadrà in un sonno mortale, solo il bacio del vero amore la risveglierà. Cosi dopo varie periperize il principe Florian, dopo la morte della regina strega, andrà da Biancaneve la bacerà e vivranno insieme felici e contenti.

 

 

Balletto

Nel 1975 è stato creato un balletto Biancaneve e i sette nani. La coreografia, creata da Genrich Maiorov su musiche di Bogdan Pavlosky, pur mettendo in evidenza i ruoli principali di Biancaneve e il principe interpretati impeccabilmente con grande tecnica e d espressività. Realizzato per la prima al teatro dell’Opera di Kiev nel 1975, lo spettacolo è una produzione che è sempre presente nelle stagioni dei teatri dell’est, ma che in Italia come anche nel resto d’Europa, è poco conosciuto e rappresentato. L’Accademia Ucraina di Balletto, unica in Italia a detenere i diritti originali, ha messo in scena per varie volte in Italia lo spettacolo, nella stagione 2016/17 sempre al Teatro Arcimboldi e nel 2021 sempre nel medesimo teatro.

dal 15 al 23 dicembre 2023, con il Corpo di ballo della Fondazione teatro massimo di Palermo ha in programma una nuova creazione, Biancaneve, danzata sulle note del celebre Concerto n. 2 e della Rapsodia su un tema di Paganini di Rachmaninoff, rendendo così omaggio al grande compositore in occasione dei 150 anni dalla nascita. Le coreografie originali sono firmate dal direttore del Corpo di Ballo Jean-Sébastien Colau e da Vincenzo Veneruso. Biancaneve è un balletto classico, narrativo, che ripercorre e in parte riscrive la fiaba dei Fratelli Grimm, Biancaneve e i sette nani, sostituendo il personaggio idealizzato del principe azzurro con il più terreno cacciatore, che invece di strappare il cuore di Biancaneve, come ordinato dalla matrigna, lo conquista e ne è ricambiato. Sul podio Danila Grassi, che torna a dirigere l’Orchestra del Teatro Massimo per un balletto dopo Zorba il greco. Le scenografie, costruite nei laboratori del Teatro Massimo sono di Apolonia Polona Loborec; i costumi di Cécile Flamand.

 

La bella addomentata nel bosco

 

Per il suo film di animazione del 1959, la bella addormentata nel bosco, Walt Disney si ispirò all’omonima variante di fiaba di Charles Perrault nei racconti di mamma oca del 1697. La fiaba racconta di Aurora unica erede al trono di re Stefano. Alla festa per la sua nascita vengono invitati tutti tranne la strega che lancia una maledizione sulla bambina, a 16 anni toccherà con il dito la punta di un fuso avvelenato e morirà. Nel frattempo le tre fate buone avevano fatto due doni bellezza e canto alla bambina, mancava il terzo che venne usato per rendere meno estremo il dono della strega infatti il terzo dono recitava che Aurora non sarebbe morta, ma sarebbe solo caduta in un lungo sonno finchè l’amore la bacerà. Dopo varie peripezie e l’incontro amoroso con il principe Filippo, il sonno dovuto al fuso, la strega verrà uccisa dal principe filippo con l’aiuto delle tre fate buone, e lo stesso principe bacerà la principessa risvegliandola e riconducendola ai suoi genitori. Walt disney adoperò alcune musiche del balletto omonimo di Tchaikovky.

La bella addormentata nel bosco P 134 è un’opera di Ottorino Respighi su libretto di Gianni Bistolfi. La musica di Respighi, affidandosi senz’altro al soggetto fiabesco, abbandona preoccupazioni di omogeneità di stile e si fa eclettica, per seguire passo passo il decorso caleidoscopico del racconto. Ne risulta un’opera costruita per somma di frammenti, nei quali vengono di volta in volta messi in parodia le figure e i fatti. Respighi vi si muove su alcuni registri prevalenti: quello del sentimento; quello dell’idillio, là dove la vicenda evoca direttamente le voci della natura; quello della burla e dell’umorismo; infine, quello della caricatura, là dove il tono si fa serio e solenne, e la musica si lancia nella parodia dell’opera. 1922

La bella addormentata è il secondo, per cronologia di composizione, dei tre balletti di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Il libretto fu scritto interamente dal principe e sovrintendente dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo, Ivan Vsevoložskij, la coreografia venne affidata a Marius Petipa. 1890

 

Frozen

La regina delle nevi (1844) è una fiaba di Hans Christian Andersen. È una delle fiabe più lunghe di Andersen. Il suo sottotitolo è una fiaba in sette storie, poiché è divisa in sette sezioni, ognuna delle quali descrive una vicenda compiuta. È anche il nome dell’antagonista della fiaba.

Quando la disney nel 2013 decise di produrre frozen, l’idea fu di ispirarsi alla figura della regina delle nevi, ma con una storia completamente diversa.

Nel 2011 è stata prodotta una opera lirica in due atti la regina delle nevi, musica di Pierangelo Valtinoni, libretto di Paolo Madron, ispirata alla fiaba di Hans Christian Andersen. La storia nanna di un bambino Kay é stato rapito dalla Regina delle Nevi, solo Gerda riuscità a riportarlo a casa. Gerda intraprenderà un lungo viaggio per ritrovare Kay, e per riuscire a superare tutte le dure prove che dovrà affrontare per raggiungerlo e riportarlo finalmente a casa.

La sirenetta

La sirenetta è una fiaba dello scrittore danese Hans Christian Andersen, pubblicata per la prima volta nel 1837 nella sua raccolta di fiabe. La disney si ispirò a questa fiaba quando nel 1989 produsse il film d’animazione la sirenetta. La storia narra di una giovane sirena dal nome ignoto, figlia del re degli oceani e ultima di cinque sorelle. In seguito ai racconti della saggia nonna riguardo al mondo degli umani nasce in lei il desiderio di spingersi in superficie per osservare da vicino le meraviglie narratele; il sogno si avvera durante il suo quindicesimo compleanno, segnato dall’incontro con il bel principe dai capelli scuri, che la sirenetta salverà da una tempesta mortale. La fanciulla, ormai innamorata, decide di compiere un gesto estremo rivolgendosi alla strega del mare che, in cambio della sua splendida voce, le avrebbe concesso di camminare sulla terra, con l’avvertimento che, qualora il principe avesse sposato un’altra donna, ella il giorno successivo alle nozze si sarebbe tramutata in schiuma di mare. Tragico è infatti il finale della fiaba; la sirenetta, costretta a scegliere tra la sua morte e quella dell’amato, decide di sacrificarsi gettandosi nell’oceano per divenire spuma marina.

La storia disneyana è un po’ diversa da quella della fiaba originale, togliendo elementi troppo crudi e violenti, ma comunque ispirata alla fiaba di Andersen. La sirenetta della disney racconta le avventure di Ariel, giovane sirena adolescente fi glia di Tritone re del mare, la sua passione e curiosità per tutto ciò che è umano. Tritone però ha una nemica, Ursula che farebbe di tutto per distruggerlo. Ariel si innamora di un umano ed essendo Tritone contrario, Ursula ne approfitta per imbrogliare la giovane sirena rubandole la voce con la falsa promessa che il principe Eric, l’uomo di cui si è innamorata Ariel, potrà ricambiarla se lo bacerà prima che il sole tramonti il terzo giorno. Il piano fallisce Ariel da umana ritorna sirena e dopo varie peripezie Eric, riconosce in Ariel la sirena che lo ha salvato dalla tempesta, uccide insieme ad Ariel Ursula e ristabiliscono la tranquillità del mare, e Tritone dona ad Ariel gambe umane per poter vivere felice e sposare il principe Eric.

Rusalka op. 114 è un’opera in tre atti con musica di Antonín Dvořák e il libretto in ceco di Jaroslav Kvapil del 1901. Il nome dell’opera proviene dalla mitologia slava dove Rusalka è uno spirito dell’acqua dei laghi e dei fiumi. La storia riprende parte della fiaba Undine del tedesco Friedrich de la Motte Fouqué, e de La sirenetta di Andersen.

La bella e la bestia (titolo francese: La belle et la bête) è una famosa fiaba europea, diffusasi in molteplici varianti, le cui origini potrebbero essere riscontrate in una storia di Apuleio, contenuta ne L’asino d’oro (conosciuto anche come Le metamorfosi) e intitolata Amore e Psiche.[1] La prima versione edita fu quella di Madame Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve, pubblicata in La jeune américaine, et les contes marins nel 1943. Altre fonti, invece, attribuiscono la ricreazione del racconto copiato a Giovanni Francesco Straparola nel 1550. Un racconto che potrebbe essere stato ispirato da una storia vera avvenuta sulle sponde del lago di Bolsena, in provincia di Viterbo,[2] nel personaggio di Petrus Gonsalvus. La versione più popolare è, tuttavia, una riduzione dell’opera di Madame Villeneuve pubblicata nel 1756 da Jeanne-Marie Leprince de Beaumont nel Magasin des enfants, ou dialogues entre une sage gouvernante et plusieurs de ses élèves. La prima traduzione, in inglese, risale al 1757. La versione originale di Villeneuve è molto più estesa di quella di Beaumont. Villeneuve, infatti, fornisce numerosi dettagli che Beaumont omette e che riguardano fondamentalmente il trascorso familiare sia di Bella che del principe. In questa versione, Bella era la figlia del re dell’Isola Felice e di una fata buona, ma una fata malvagia s’era invaghita del monarca e così, imprigionata la madre della principessina, la megera decise di eliminare l’ultimo ostacolo che si frapponeva fra lei e il suo amore. Per questo motivo, la bambina venne nascosta, cercando di farla passare per una delle figlie – che davvero era morta – di un ricco commerciante.[6] Il Principe, invece, perse il padre in tenera età e non poté godere nemmeno dell’amore materno, poiché la regina era impegnata in una guerra per la difesa del regno e lo lasciò alle cure di una fata. Questa tentò in tutti i modi di sedurre il giovane, una volta adulto, ma questi la rifiutò e fu così trasformato in una orrenda bestia.

Quasi la metà della storia di Villeneuve è incentrata sulle guerre tra fate e re e propone una visione del castello molto più oscura e magica di quella tradizionale.[7]

 

Beaumont decise di omettere completamente lo sfondo familiare e tragico, svincolandosi dal messaggio che Villeneuve volle dare alla propria storia: un’aspra critica della società contemporanea, in cui le donne erano costrette a sposarsi per convenienza, con dei mariti che erano talvolta ben peggiori della Bestia. Eliminando tutti i personaggi secondari, Beaumont adattò, o riadattò, la storia, riducendola a una semplicità quasi archetipica e seguendo gli stessi schemi delle numerose varianti precedenti della fiaba. La versione di Beaumont è quella che si considera tradizionale ed è stata la più diffusa e conosciuta. Tutte le interpretazioni, gli adattamenti e le versioni successive si basano su questa versione e non su quella originale di Villeneuve.

La disney per il suo cartone animato del 1991 si ispirò a questa storia, cambiando molto la storia che narra di un pricipe viziato che viene punito per questo da una fata che gli dona una rosa incantata e soltando quando cadrà l’ultimo petalo e se la bestia ama riamato l’incantesimo finirà. Al castello giunge la figlia di un commerciante per salvare il padre, Belle e dopo varie peripezie lei e la bestia si innamorano e la magia svanirà lasciando il principe Adam, ormai non più besti e Belle liberi di amarsi.

In Francia, per esempio, nel 1771 su musica di Gretry e libretto di Marmontel, si tratta della versione lirica de la bella e la bestia, basata sulla storia di Mme Leprince de Beaumont e dal titolo Zémire et Azor, che riscosse enorme successo anche nell’Ottocento.

Zémire et Azor (Zémire e Azor) è un’opéra comique, descritta come una commedia – balletto mista a canti e balli, in quattro atti del compositore belga André Grétry. Il testo francese era di Jean-François Marmontel basato su la bella e la bestia di Jeanne-Marie Leprince de Beaumonte Amour pour amour di Pierre-Claude Nivelle de La Chaussée. L’opera include il famoso pezzo di coloratura la fauvette in cui il soprano imita il canto degli uccelli.

Dopo aver fatto naufragio durante una tempesta, il mercante Sander e il suo servitore Ali trovano la strada per uno strano palazzo. È stato allestito un banchetto, anche se non c’è traccia del proprietario, e i due si servono da soli. Quando Sander coglie una rosa dal giardino del palazzo per donarla a sua figlia Zémire, appare il bestiale Azor. È il proprietario del palazzo e dice che Sander dovrà pagare con la vita per aver rubato la rosa, a meno che non riesca a convincere una delle sue figlie a prendere il suo posto. Quando viene a sapere cosa è successo, Zémire accetta di sacrificare la sua vita per suo padre e Ali la conduce al palazzo, dove quasi sviene alla spaventosa vista di Azor. Tuttavia, Azor si dimostra un ospite gentile, mostrando a Zémire la sua famiglia in uno specchio magico e permettendole persino di tornare a casa a patto che prometta di tornare. Dopo un soggiorno con la sua famiglia, Zémire decide di tornare ad Azor e lo trova disperato perché crede che lei lo abbia abbandonato. Lei protesta dicendo che si prende cura di lui e l’incantesimo su Azor viene revocato ora che ha trovato l’amore. Si trasforma da bestia in un bellissimo principe e rivendica il suo regno con Zémire al suo fianco.

Un adattamento italiano, con (tra le altre modifiche) recitativi in ​​sostituzione del testo parlato, fu rappresentato per la prima volta all’Opera di Corte di Mannheim nel 1776. Questa fu seguita da una seconda versione con cambiamenti più radicali per soddisfare le norme dell’opera italiana.

 

Zemire en Azor (Zémire e Azor) è una semi-opera del 1784 , un’opera musicale «con spettacoli e balletto» di Bartholomeus Ruloffs . È uno dei tentativi di maggior successo di creare un’opera in lingua olandese nel XVIII secolo. Zemire en Azor fu, per l’epoca, un successo al botteghino, con tredici rappresentazioni. Ruloffs compose nuova musica su libretto olandese , che era stato tradotto dal francese, [1] basato su La Belle et la bête ( La Bella e la Bestia ) di Marmontel.

 

In tempi moderni Zémire et Azor è stato rappresentato all’Opera di Bielefeld (Germania) nel 1991 in una versione creata da John Dew. Nel 2023, una nuova produzione della versione italiana, Zemira e Azor, è stata messa in scena dal Teatro Nazionale di Mannheim allo Schlosstheater Schwetzingen .

musica usata nel video su you tube kingdom majestic fantasy orchestral music adventure fantasy music – epic music mix tonal chaos:

 

link per il video you tube di operaclassica.

 

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