“Tornare per costruire. La visione controcorrente di Matteo Paolo Penteriani”

Intervista a Matteo Paolo Penteriani, imprenditore e fondatore di Digi Direct

 Matteo, partiamo dall’inizio. Cosa ti ha spinto, nel 2014, a lasciare l’Italia per costruire un’impresa all’estero?

 È stata una scelta di responsabilità. Sentivo che in Italia mancava un contesto pronto ad accogliere il tipo di impresa che volevo costruire. Così ho deciso di partire da solo per la Tunisia, un Paese che non conoscevo ma che mi ha permesso di mettere alla prova visione, metodo e capacità organizzativa. Lì ho fondato Nexus Contact Center, selezionando personalmente le mie prime risorse e costruendo, giorno dopo giorno, un’organizzazione solida che oggi conta oltre 350 collaboratori.

 Prima di allora, però, avevi già avuto esperienze imprenditoriali di successo in Italia.

Sì. Ho avuto la fortuna di guidare Deno Scarl e portare i miei punti vendita nel settore della telefonia tra i primi tre per produzione a livello nazionale. Quella è stata la mia palestra. Lì ho capito che il successo non sta solo nei numeri, ma nella capacità di posizionare un brand, formare le persone e rendere ogni processo aziendale coerente con un’identità forte.

 Hai ricoperto anche ruoli associativi di rilievo. Cosa ti ha lasciato l’esperienza in JCI Italy?

L’esperienza come Presidente Nazionale della JCI Italy nel 2013 è stata fondamentale. Mi ha permesso di confrontarmi con imprenditori da tutto il mondo, di costruire una rete internazionale autentica e di capire quanto sia importante formare nuovi leader, soprattutto in contesti dove il cambiamento è urgente.

 Dopo dieci anni all’estero, hai scelto di tornare. Perché?

 Perché credo che oggi, più che mai, servano esempi concreti di chi sceglie l’Italia. Ho deciso di rientrare per fondare Digi Direct Srl e mettere la mia esperienza a servizio delle imprese italiane. Vedo troppe aziende con grandi potenzialità ma senza una direzione chiara. E troppe startup che si perdono nella teoria senza mai passare alla sostanza.

Digi Direct è una semplice agenzia di servizi o qualcosa di più?

 Digi Direct è il risultato di anni di esperienza reale. Non ci occupiamo solo di marketing o di digitalizzazione. Accompagniamo le aziende nella ridefinizione del loro posizionamento, nella creazione di fiducia con il mercato e nella costruzione di una struttura sostenibile. Ogni impresa ha un potenziale narrativo e strategico: il nostro compito è aiutarla a farlo emergere con metodo.

Cosa pensi manchi oggi al sistema imprenditoriale italiano?

 Due cose: visione e coraggio. La prima è la capacità di vedere oltre la sopravvivenza. Il coraggio è quello di investire nella formazione, nella comunicazione e nella strategia prima di inseguire solo risultati a breve termine. Troppi imprenditori sono lasciati soli, senza una guida. Io voglio colmare quel vuoto.

 Hai mai pensato di entrare in politica o in ruoli istituzionali?

 Me lo hanno chiesto più volte. Credo che servano competenze come la mia anche nelle stanze dove si decide il futuro economico del Paese. Ma per me la politica, se mai sarà, dovrà nascere da una missione precisa: portare metodo, responsabilità e visione strategica dentro le istituzioni. Non è una scelta che si improvvisa.

 E il tuo futuro?

 Oggi il mio impegno è aiutare le aziende italiane a riscoprire la propria forza. Ma non escludo che domani, se ci saranno le condizioni, possa contribuire anche a un livello più ampio. L’Italia ha bisogno di imprenditori che sappiano anche essere leader. E io sono pronto a fare la mia parte.

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