


Poeta, saggista, traduttore, docente, conferenziere, Diplomatico, promotore di Eventi Letterari e di Pace,
Presidente di Premi Letterari, Giurato in numerose Giurie di Premi Letterari e a Carattere Sociale.
Confesso la mia difficoltà di tessere il doveroso ELOGIO ad Hafez Haidar, perché i suoi meriti sono assolutamente straordinari e la sua notorietà supera qualsiasi fantasia. Non so fare altro che proporre dei documenti vari che chiunque può trovare in rete, perché il personaggio è di una simpatia travolgente. Ne ho raccolto alcuni tra i più significativi che propongo di seguito senza un ordine prestabilito, la mia emozione nell’avvicinarmi, sia pure in modo virtuale, alla persona del Prof. Haidar, è tale da confondermi. Mi abbandono alla facilità di una celebrazione proveniente da tanti eventi che lo hanno visto protagonista. Mi riservo solamente di produrre verso la fine dell’ELOGIO, delle motivazioni strettamente personali derivanti dalla mia amicizia per Hafez Haidar. Un amico e anche più di un amico, uno dei pochi al mondo che io posso chiamare con il nome di Fratello.
“La vita è l’Arte dell’Incontro”, ho sempre amato questa citazione di Vinicio De Moraes del 1969 perché corrisponde perfettamente al mio pensiero. Credo molto nei rapporti umani e nella crescita personale che deriva da “Incontri Fortunati”. Quello con Hafez Haidar è stato e continua ad essere uno degli incontri più fortunati della mia esistenza. Si tratta di un incontro che continua a produrre, ai miei occhi, materia pregiata quanto a crescita mia umana e a una visione della realtà dei nostri anni, sempre orientata alla pace, alla fratellanza, al bene e alla solidarietà. Continuo proponendo, come premesso, dei documenti ricavati senza modifiche di alcun genere, dalla rete e dai siti social più conosciuti.
Chi scorrerà anche rapidamente i documenti che seguono avrà una rappresentazione minima del valore letterario e umano di un uomo di straordinario potere comunicativo e di fascino personale indiscutibile. Sottolineo che come tutti i personaggi di straordinario fascino anche la famiglia che ha creato con la dolcissima consorte Rosella, preziosa insegnante, è straordinaria come lui e come i suoi due ragazzi di altissimo valore. Sono certo che condivideranno il mio ELOGIO quanti hanno avuto modo di incontrate il Prof. Haidar, tanto per occasioni letterarie che per eventi anche di carattere semplicemente amicale. Partecipano, sono sicuro, al mio ELOGIO sia la scrittrice e donna di straordinaria cultura Marina Pratici, come anche Donatella Rampado titolare dell’associazione ASSOSINDERESI, che tutti ci ha coinvolti in iniziative memorabili. Un numero di infinito di amici che non posso nemmeno citare, parteciperanno idealmente al mio ELOGIO.
DOCUMENTI DALLA RETE
Hafez Haidar è uno studioso, scrittore e traduttore libanese-italiano, riconosciuto per i suoi significativi contributi alla letteratura araba e al dialogo interreligioso. Hafez Haidar è nato il 25 maggio 1953 a Baalbek, Libano. Si è trasferito in Italia nel 1978 e da allora è diventato cittadino italiano naturalizzato. Haidar ha studiato filosofia greca e araba all’Università di Beirut e successivamente ha conseguito una laurea in Lettere moderne presso l’Università di Milano, specializzandosi in Archivio, Paleografia e Diplomatica.
Carriera accademica
Hafez Haidar è attualmente professore presso l’Università di Pavia, dove insegna lingua e letteratura araba. Il suo obiettivo accademico include il dialogo interreligioso e la cultura araba. Ha inoltre insegnato corsi presso le università senior di Milano e in altri istituti. Nel corso della sua carriera, ha pubblicato varie opere di saggistica e narrativa ed è stato coinvolto in numerose iniziative culturali volte a promuovere il dialogo tra culture orientali e occidentali.
Biografia
Ha studiato Filosofia greca ed araba all’Università di Beirut, si è poi trasferito in Italia dove ha studiato per alcuni mesi all’Università di Perugia e si è laureato all’Università degli studi di Milano in Lettere moderne, specializzandosi in Archivistica, Paleografia e Diplomatica. Nel 1986 ha abbandonato la carriera diplomatica per dedicarsi all’insegnamento e alla scrittura. È docente presso l’Università di Pavia e ha tenuto lezioni anche presso l’Università della Terza Età di Milano e di Cesano Maderno e presso l’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo. Ha pubblicato libri di saggistica e di narrativa, e ha tradotto in italiano diverse opere del poeta Khalil Gibran e in arabo i libri di Oriana Fallaci. Di notevole cura la sua traduzione del 2001 de Le mille e una notte, pubblicata dall’editore Mondadori. Nel 2002 è stato insignito del Premio letterario Basilicata, sezione Letteratura spirituale e Poesia religiosa. Nel 2006 è stato insignito del Premio internazionale Sorrento nel Mondo. Nel 2007 ha ricevuto dalla Regione Puglia il Premio al Dialogo – Tre volte Dio, ed è stato insignito del premio alla carriera Penisola Sorrentina – San Fele d’Oro, sezione Narrativa. Nel corso dello stesso anno, diventa celebre per la frase «Giù il cappuccio!», appellata a un giovane ragazzo di origine etiope. Nel 2008 ha ricevuto il Premio della cultura e narrativa dall’Unione nazionale degli scrittori della Lombardia. Lo stesso anno è stato insignito del prestigioso premio Accademico Cesare Angelini Speciale dell’Università di Pavia. Nel 2009 ha vinto il Premio letterario internazionale Associazione chiese storiche, per la narrativa edita. [8] Nel 2012 ha ottenuto il Premio per la Cultura IPLAC. Nel 2014 ha ricevuto il titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana per il dialogo tra Oriente e Occidente. Il suo nome è inserito nel Dizionario comparato delle religioni monoteistiche (Piemme Edizioni) come uno dei maggiori studiosi delle religioni del Libro a livello mondiale. Nel luglio 2017 ha ricevuto la candidatura per il Premio Nobel per la Pace.
Opere (elenco non esaustivo)
- La letteratura araba. Dalle origini all’età degli Abbasidi, Milano, Rizzoli, 1995. ISBN 9788817112062
- Il custode del Corano, Milano, Piemme, 2006. ISBN 9788838473999
- Come sigillo sul tuo cuore. Le storie d’amore nella Bibbia e nel Corano, Milano, Piemme, 2006. ISBN 9788838410727
- Le donne che amavano Maometto, Milano, Piemme, 2007. ISBN 9788838471209
- Il viaggio notturno del Profeta, Milano, Piemme, 2008. ISBN 9788838499289
- La prediletta del Profeta, Milano, Piemme, 2010. ISBN 9788856605297
- Le mille e una notte, Roma, Helicon, 2014. ISBN 9788864662855
- Il complotto delle donne di Maometto, Martinsicuro, Di Felice, 2014. ISBN 9788897726487
- L’ultimo profeta. Gibran nel mio cuore, Pescara, Tracce, 2014. ISBN 9788874339914
- Il nuovo profeta, Roma, Helicon, 2017. ISBN 9788864664576
- Lezioni di Pace. Il Corano, l’Islam e il terrorismo spiegato ai miei allievi, Reggio Emilia, Imprimatur, 2017. ISBN 9788868306229
- La voce del profeta, Guidonia, Aletti Editore, 2020. ISBN 9788859164838
Curatele e traduzioni
- Khalil Gibran, Le ali spezzate, Milano, BUR Rizzoli, 1993.
- Abd Allāh ibn al-Muqaffà, Le fiabe arabe, Milano, Rusconi, 1993.
- Khalil Gibran, Le ninfe della valle, Milano, TEA, 1994.
- Omar Khayyâm, Quartine, Milano, Rizzoli, 1997
- Khalil Gibran, La città del mistero, Milano, Mondadori, 1998.
- Khalil Gibran, Il figlio dei cedri, Milano, Mondadori, 1998.
- Khalil Gibran, Quando l’amore chiama, seguilo, Milano, Piemme, 1999.
- Sinbad e il falco sapiente, Milano, Mondadori, 1999.
- Dove nasce l’amore. 100 racconti per arrivare al cuore, Milano, Piemme, 2001.
- Le mille e una notte, Milano, Mondadori, 2001.
- Khalil Gibran, La notte ti parlerò d’amore, Milano, Piemme, 2007.
- Maometto e i diamanti del Corano. Storie di saggezza e detti del profeta, Milano, Mondadori, 2007.
- Khalil Gibran, Come fiori nella polvere, Milano, Piemme, 2010.
- Khalil Gibran, Donne che urlano senza essere ascoltate, Reggio Emilia, Imprimatur, 2016.
Hafez Haidar è tra i massimi studiosi delle religioni monoteistiche. Lo scrittore libanese, da anni in Italia, ed è stato più volte candidato al Nobel per la Pace e la Letteratura.
(a cura di Goffredo Palmerini)
L’AQUILA – La genialità, il talento, la cultura – quella vera, con la C maiuscola -, albergano di solito nelle persone che hanno il dono dell’umiltà, della sincerità trasparente. Persone verso le quali il demone che istiga l’apparenza e il narcisismo nulla può con i suoi poteri di seduzione. La loro sobrietà, nei comportamenti e nelle relazioni, è invece ricca di gentilezza, generosità e apertura al dialogo. Hanno la rarissima dote di riconoscere con immediatezza, tra coloro che incontrano, le affinità elettive e di edificare subito ponti di amicizia autentica, quella libera da ogni tentazione d’altro scopo, di calcoli e piccole convenienze. Di rado se ne incrociano nelle nostre relazioni sociali, e quando capita si scopre un tesoro. Persone di tale spessore sanno “donare” la loro amicizia, che arricchisce e stimola reciprocità di valori.
Mi capitò alcuni anni fa in Salento, in un evento culturale dove si parlava di Pace, d’incontrare Hafez Haidar, scrittore poeta e docente di letteratura araba all’Università di Pavia, uno dei più insigni studiosi al mondo di religioni monoteistiche. Ero un po’ in ansia d’incontrarlo per dialogare con lui di Pace, egli insigne personalità che aveva dedicato l’intera sua vita, quasi una missione, al dialogo interreligioso e tra le culture affacciate nel Mediterraneo. Un’autorità nel campo, tanto che stava in quel periodo maturando la sua prima candidatura al Premio Nobel per la Pace, poi effettivamente concretizzatasi nel 2017. Nel mio intervento parlai tra l’altro di Perdono, di Riconciliazione e di Pace, richiamando il dono universale che Papa Celestino V fece nel 1294 a L’Aquila, nel giorno della sua incoronazione al soglio pontificio, concedendo all’umanità la Perdonanza, il primo giubileo della Cristianità di un solo giorno, dai vespri del 28 agosto a quelli del 29. Bastò questo ad Hafez Haidar per aprire con immediatezza il cuore ad un’amicizia feconda – diventata negli anni fraterna -, quando peraltro gli rivelai che la splendida città libanese di Baalbek, dov’egli è nato, era gemellata con L’Aquila, la mia città. Da allora ho conosciuto ancor più nel profondo Hafez Haidar, coltivando l’amicizia anche durante i numerosi eventi culturali, ai quali entrambi avevamo occasione di partecipare. E ne apprezzavo sempre più la discrezione – quasi una forma di pudore – a parlare di sé, anche se richiesto di commentare la straordinaria messe di riconoscimenti che in Italia e all’estero veniva tributata al suo valore letterario e al suo appassionato impegno nel promuovere ogni forma di dialogo tra culture e religioni.
È stato dunque assai piacevole “scoprire” che Hafez Haidar è il numero uno al mondo nella sua feconda attività di traduttore dall’arabo all’italiano e viceversa, con ben 64 opere tradotte. Un primato difficilmente pareggiabile che va ad aggiungersi a quello che lo vede riconosciuto tra i primi 6 insigni studiosi delle religioni monoteistiche – Cristianesimo, Ebraismo e Islam – in campo mondiale. Ed è ancor più sorprendente, quando gli si presentano apprezzamenti e felicitazioni, constatare il tentativo garbato e reiterato con il quale egli svia su altri argomenti l’attenzione del suo interlocutore. Hafez è fatto così e per questa sua modestia sincera rende ancor più apprezzabile e commendevole il suo riconosciuto talento culturale, letterario e professionale. Peraltro, la sua rilevante, significativa attività, che lo porta di continuo in giro per l’Italia, è la risposta al desiderio di circoli culturali e letterari di assicurarsi una presenza di così alto prestigio.
A questo punto giova ripercorrere le tappe importanti della sua vita, dal momento dell’arrivo in Italia. Hafez Haidar è nato il 25 maggio 1953 a Baalbek. E’ un docente, scrittore, poeta e traduttore libanese, naturalizzato italiano. Trasferitosi dal Libano in Italia nel 1978, ha studiato per alcuni mesi alle Università di Perugia e di Palermo. Si è poi iscritto all’Università degli Studi di Milano, dove si è laureato in Lettere moderne e specializzato in Archivistica, Paleografia e Diplomatica con il massimo dei voti. Nel 1986 ha abbandonato l’incarico di Addetto culturale presso il Consolato del Libano di Milano per dedicarsi completamente all’insegnamento, alla scrittura e alla costruzione di un ponte di dialogo tra l’Italia e il Medio Oriente.
Ha insegnato presso l’Università della Terza Età di Milano e Cesano Maderno, presso l’Accademia della Guardia di Finanza a Bergamo e dal 1989 fino al 2020 presso l’Università degli Studi di Pavia. Ha tenuto inoltre corsi finanziati dalla Comunità Europea ed è stato docente al Master in “Immigrazione, Genere, Modelli Familiari e Strategie di Integrazione” dell’Università degli Studi di Pavia dal 2019 al 2021. Accademico Emerito, è stato candidato al premio Nobel per la Pace nel 2017 e nel 2020 e per la Letteratura nel 2019. Presidente di diversi Comitati per i diritti umani, è stato nominato Cavaliere e Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Direttore Generale internazionale della Camerata dei Poeti di Firenze, è Presidente onorario del prestigioso Premio giornalistico “Maria Grazia Cutuli” e ambasciatore nel mondo del medesimo Premio. Direttore della collana I Cervi Volanti presso la casa Editrice Marotta & Cafiero, collabora con Mogol e Aletti Editore. Ha pubblicato vari libri di saggistica e di narrativa con Mondadori, Piemme, Rizzoli, Bompiani, Fabbri, La Meridiana, Guanda, Diarkos, Mondolibri. È considerato, come già detto sopra, uno dei maggiori studiosi delle religioni del Libro a livello mondiale (cfr Dizionario Comparato delle Religioni monoteistiche, edito da Piemme) e il primo al mondo come traduttore bilingue arabo italiano. Ha pubblicato numerosi libri, tra cui Le mille e una notte con Oscar Mondadori, Mondo libri e in edizione speciale con Donna moderna, e Il Corano per la casa editrice Diarkos.
È unico, al mondo, ad aver curato la traduzione dai testi originali arabi delle due opere, oltre ad aver curato tutte le opere in italiano di Khalil Gibran, del quale risulta essere il massimo studioso. Ha inoltre collaborato con il Cardinale Gianfranco Ravasi e con la immensa scrittrice Oriana Fallaci. Dal 2019 promuove le opere dei poeti contemporanei italiani tramite traduzioni, prefazioni e interviste, trasmesse dai social Network. La sua traduzione di Le mille e una notte, per la collana Oscar Mondadori, è diventato un best seller, per molto tempo nelle prime posizioni della graduatoria delle vendite. Tra i suoi lavori di traduzione, ha curato e tradotto le seguenti opere: Le ali spezzate (Rizzoli), Le ninfe della valle (Tea, Guanda Editore), Le fiabe arabe (Rusconi, Bompiani), Quartine del grande poeta Omar Khayyàm (Rizzoli, Fabbri editori), La città del mistero (Mondadori), Il figlio dei cedri (Mondadori), Quando l’amore chiama seguilo (Piemme), Dove nasce l’amore (Piemme ), Sindbad e il falco sapiente (Mondadori), Le mille e una notte (Oscar Mondadori, Mondo Libri, Donna Moderna), La notte ti parlerò d’amore (Piemme, Mondadori), Il precursore e il folle (Guanda, Tea), Donne che urlano senza essere ascoltate (Imprimatur), Come fiori nella polvere (Piemme), Il Corano (Diarkos).
Autore di numerose opere di narrativa, poesia e saggistica, per brevità si citano La letteratura araba. Dalle origini all’età degli Abbasidi (Rizzoli, 1995), Dove nasce l’amore: 100 racconti per arrivare al cuore Piemme, 2001), Il custode del Corano (Piemme, 2006), Come sigillo sul tuo cuore. Le storie d’amore nella Bibbia e nel Corano (Piemme, 2006), Le donne che amavano Maometto (Piemme, 2007), Maometto e i diamanti del Corano (Oscar Mondadori, 2007), Il viaggio notturno del Profeta (Piemme, 2008), La prediletta del Profeta (Piemme, 2010), Miriam a Gerusalemme (La Meridiana, 2010), Le mille e una notte (Helicon, 2014), Il complotto delle donne di Maometto (Di Felice, 2014), L’ultimo profeta. Gibran nel mio cuore (Tracce, 2014), Il nuovo profeta (Helicon, 2017), Lezioni di Pace. Il Corano, l’Islam e il terrorismo spiegato ai miei allievi (Imprimatur, 2017), Il nuovo profeta: quando l’amore chiama seguilo (Helicon 2017), San Francesco e il Sultano: racconti d’amore dalla Bibbia, dal Vangelo e dal Corano (Imprimatur, 2018), La voce del profeta (Aletti, 2020), Maometto e i fiori del Corano (Diarkos, 2020), Il razzismo spiegato ai giovani: un passo oltre l’indifferenza (Diarkos, 2020), Il fiore dei cedri: vita e miracoli di Khalil Gibran (Marotta & Cafiero, 2021), Dal Corano alla Divina Commedia (Diarkos, 2021).
Hafez Haidar è stato infine insignito di numerosi e prestigiosi riconoscimenti per meriti letterari, tra gli altri gli sono stati tributati il Premio accademico Cesare Angelini Speciale dell’Università di Pavia, il Premio della Cultura e Narrativa dall’Unione degli scrittori della Lombardia, il Premio al Dialogo – Tre volte Dio dalla Regione Puglia, il Premio Letterario Basilicata per la Letteratura spirituale e Poesia religiosa, il Premio Nazionale Pratola per la Pace, il Premio internazionale d’Eccellenza “Città del Galateo”Il prof. Hafez Haidar – studioso di dialogo interreligioso e di cultura araba, già docente di Lingua e Letteratura araba all’Università di Pavia, narratore e saggista, fra le voci più originali del mondo arabo sul tema delle religioni, candidato al Premio Nobel per la Pace (2017) e per la Letteratura (2018) – ha presieduto il premio “Keep Racism Out” tenutosi durante l’evento “Globalizzare la Solidarietà – Keep Racism Out”, organizzato da WikiRazzismo, il cui progetto ha ricevuto il patrocinio di Unar – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità.
Il progetto è nato in occasione della Settimana d’azione contro il razzismo 2021, un appuntamento tradizionale dell’Unar rivolto ad un ampio pubblico grazie ad un intenso calendario di iniziative di informazione, sensibilizzazione e animazione territoriale promosse in tutta Italia nel mondo della scuola, delle università, dello sport, della cultura e delle associazioni. L’evento è realizzato ogni anno in occasione della celebrazione in tutto il mondo della Giornata per l’eliminazione delle discriminazioni razziali, fissata nella data del 21 marzo dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, a ricordo del massacro perpetrato dalla polizia sudafricana nel 1960, a Sharpeville, di 69 manifestanti che protestavano pacificamente contro le leggi razziste emanate dal regime dell’apartheid. Il Cav. prof. Hafez Haidar ha tenuto una lectio magistralis sul tema del razzismo e ha poi consegnato tre premi alla memoria a tre diversi esponenti di spicco nella lotta alle discriminazioni razziali: Léopold Sédar Senghor, L. Ron Hubbard, Carlo Urbani. A margine dell’evento al prof. Hafez Haidar sono state conferite le Chiavi del Laboratorio Sant’Anselmo dal portavoce del Laboratorio Angelo Zanini, con la seguente motivazione: «Per l’opera “Il Razzismo spiegato ai Giovani”, parte del cammino per una cultura di pace».
ELOGIO e CONCLUSIONI
Alla fine di un doveroso e meritatissimo ELOGIO LETTERARIO per il Prof. Hafez Haidar, sento il dovere di esprimere un sentimento personale del tutto privato. Il Prof. Haidar ha ricevuto, negli anni, due Candidature al Premio Nobel per la Pace, nel 2017 e poi nel 2020, dal suo paese d’origine, il Libano e da una folla di milioni di followers. Nel 2019 l’Università di Pavia, dove ha insegnato Lingua e Letteratura Araba, lo ha candidato al Premio Nobel per la Letteratura. Qui devo esporre una circostanza che mi commuove solo al ripensarci, un evento che mi ha reso e mi rende ancora felice oggi, non tanto per l’evento in sé quanto per la straordinaria, unica, irripetibile prova di una amicizia vera, profonda e sincera. L’Università di Pavia era disposta per l’anno 2020 a riproporre la candidatura del Prof. Haidar al Nobel per la Letteratura, Edizione 2020. Il Prof. Haidar, con motivazioni che non riporto per non ingenerare il sospetto di mia vanagloria, presentava invece della sua candidatura, il mio nome alla sua Università, proponendosi come presentatore motivato del mio nome per la Candidatura al Nobel, anno 2020. Sono molto fiero della Candidatura, ma più di tutto fiero della prova di amicizia di un uomo che ha la mia più alta considerazione letteraria e umana.
Grazie Fratello Hafez, anche per la tua statura morale e umana meriti il: PUBBLICO ELOGIO NUMERO 6.
Rodolfo Vettorello