| Stefania Panighini directs a world premiere diptych Le bal masqué / La Torre 28 & 30 November | Teatro Verdi, Pisa |
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| Stefania Panighini © Paolo Tangari |
| 🇬🇧 Stefania Panighini directs a new and eagerly anticipated diptych. The centrepiece is the world premiere of La Torre, based on a subject by Marco Malvaldi, libretto by Vincenzo De Vivo and music by Marco Bargagna. Opening the evening is Francis Poulenc’s Le bal masqué, presented for the first time in a fully staged production. The world premiere will take place on 28 and 30 November at the Teatro Verdi in Pisa. We would like to thank the director, who has kindly granted permission to share her full director’s notes with us: «The Tower of Pisa is one of those symbols from which the human animal, versed in symbolism, draws comfort and inspiration, identifying with it and seeing it as a reflection of self, and this happens precisely because it is … lopsided!Its defect has become its strong point, redrafting its history and its relationship with the city. Over the past 850 years, this tower or, rather, this bell tower has kept watch over the city, “mourning the dead, disrupting winds, honouring festivities, dispersing winds and inciting men”, like a true mother.This diptych is intended to be a fresco about the Tower of Pisa, a medieval painting, like the marvellous 14th century frescoes in the cemetery, where there is neither time nor space, but everything coexists in an extraordinary composition, intermittently surreal and wondrous, in which rationality is forced to give way to amazement.In other words, a bestiary of the Tower over the centuries, from its benefactress Berta di Bernardo, up until today, up to the last foreign tourist who climbed yesterday to the top of the leaning tower.Its unmistakable tilt is a mirror of ourselves: a shortcoming, a state of imbalance that resolves itself into brawls, anger, inability to keep company, which has marked the history of the tower ever since construction began, when it was just a single floor and sank to one side. This is a quintessentially Italian story, often with contemporary characteristics, of blame passing back and forth like a pendulum that cannot come to rest, of the search for scapegoats, of conflict between religious and civil authority, and of scientists whose ideas are rejected.Collapse is a nightmare that we have always been fighting against.That is why it was important to narrate this ‘erratic dance’ of the Tower over eight centuries, with a body (or cluster of bodies), alive, pulsing, able to oscillate, about to fall and then to rise again, the living legend of a community that has, throughout the centuries, offered up blood and sweat in the name of its identity and its symbol. The only possible epilogue is to embrace the city of today and its audience, and together to face the current difficulty of the human condition: as we watch, we are all in danger of collapse and, to stay on our feet, must constantly challenge the laws of balance and adapt to a reality that shifts beneath us.We are like her, the breathing marble tower.» |
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| Photo from rehearsals, courtesy of Fondazione Teatro di Pisa |
| 🇮🇹 Stefania Panighini firma la regia di un nuovo e attesissimo dittico. Pezzo forte, la prima assoluta de La Torre, opera su soggetto di Marco Malvaldi, libretto di Vincenzo De Vivo e musica di Marco Bargagna. Accanto ad essa, in apertura di serata, Le bal masqué di Francis Poulenc, presentato per la prima volta in forma scenica. Il debutto mondiale è fissato per il 28 e 30 novembre al Teatro Verdi di Pisa. Ringraziamo la regista che, per gentile concessione, condivide con noi l’integrale delle note di regia: «La Torre di Pisa è una di quelle immagini da cui l’uomo, che è animale simbolico, trae conforto e ispirazione, nella quale si identifica e si specchia, e questo succede proprio perché è… storta!Il suo difetto è diventato un punto di forza, ne ha ridisegnato la storia e la relazione con la città: in questi 850 anni la torre o, meglio, il campanile, ha vegliato sulla città, “piangendo i morti, infrangendo i venti, onorando le feste, dissipando i venti e incitando gli uomini”, come una vera madre.Questo dittico vuole essere un affresco sulla Torre di Pisa, un dipinto medievale come i meravigliosi affreschi trecenteschi del campo santo, dove non esistono il tempo e lo spazio, ma tutto coesiste in una straordinaria composizione a tratti surreale e meravigliosa, dove la razionalità deve lasciar spazio allo stupore.Insomma, un bestiario della Torre nei secoli, dalla sua benefattrice Berta di Bernardo, sino a oggi, all’ultimo turista straniero salito ieri in cima alla torre che pende.Il disequilibrio che la contradistingue è uno specchio per noi: una mancanza, uno stato di instabilità che si trasforma in rissa, rabbia, incapacità di stare insieme, che ha contraddistinto la storia della torre sin dall’inizio della sua costruzione, quando appena al primo piano è sprofondata da un lato. Una storia tutta italiana, che ha tratti spesso contemporanei, di colpe che si rimpallano come un pendolo che non riesce a trovare il suo centro, di capri espiatori da trovare, contrasti tra potere religioso e potere civile, e scienziati che non vengono creduti.Il crollo è un incubo contro il quale si combatte da sempre.Era dunque importante raccontare questa “danza erratica” della Torre durata otto secoli, attraverso un corpo (o un agglomerato di corpi) vivo, palpitante, che sapesse oscillare, quasi cadere e poi ricostruirsi, mito vivente di una comunità che nei secoli ha offerto sangue e sudore per la sua identità e il suo simbolo.L’epilogo non può essere che un abbraccio alla città di oggi, alla platea del teatro, la condivisione di una condizione umana ora difficile: tutti noi che guardiamo, siamo sempre in pericolo di crollo, e dobbiamo costantemente sfidare le leggi dell’equilibrio e adattarci alla realtà che cambia sotto i nostri piedi, per stare diritti.Noi come lei, la torre di marmo che respira». |
Giulia Ambrosio | Founder & Head of PressRoom giulia@pressroom.cloud Miriam Quaranta miriam@pressroom.cloud+39 333 9263 309 Press Office for Stefania Panighini www.stefaniapanighini.it |