La Benatana: metafora di bellezza di Pierfranco Bruni in una lunga favola insieme a Rebecca 

Un libro per l’infanzia e per gli adulti di oggi e domani 

ROMA – «Non abbiamo scritto ancora la letterina alla Benatana, ovvero Befana. Sarà grave Grave no, ma molto difficile che possa arrivare in tempo utile forse sì. Dai, dai sbrighiamoci nonno mio. Facciamolo subito. Mammamia come è tardi? E mamma dov’è?  Ma io vollo mamma… Ma su dai, non fare la capricciosa e ascoltami, magari ti aiuto poi se vuoi… Mi devi promettere, però, che non combinerai più guai o guaietti e soprattutto che non mi butterai giù mezza libreria del corridoio… Dai nonno scrivi se no dimentichi perché sei il mio vecchietto…».

Torna in libreria “La Benatana – In metafora di bellezza” (Pellegrini Editore, 184 pagine, 20 euro, nuova edizione accresciuta con copertinae disegni di Rebecca Orlandi, una bimba di 5 anni) con una nuova edizione rivista e aggiornata. 

Il libro, che nasce come regalo di Pierfranco Bruni alla sua nipotina, diventa così un’ottima idea regalo per coloro che non temono la mescolanza di generi letterari, per chi ama vivere la sospensione del reale con una prosa poetica che volteggia nella brezza del mondo fiabesco grazie anche ai disegni della bambina.

Un libro che unisce due generazioni; una lettera d’amore di un nonno per la sua nipotina; una richiesta di doni alla Benatana (Befana) e l’aggrapparsi a un tempo che si vorrebbe infinitare; una preziosa dichiarazione di poetica e soprattutto di vita.

«Isoladalba si mise a giocare in terrazza guardando la luna della prima sera. Costruì un castello con la sabbia come se stesse su una spiaggia. Del canotto fece il mare e lo mise al centro dello spazio. Arrivarono gli altri amici. I più affezionati erano Pamma e Lipì. La luna intanto scendeva sempre più sul limitare delle piante fino a dare una luce in riflesso argenteo alle foglie. Ad un tratto Isoladalba disse: “Silenzio ragazzi. Voglio raccontarvi una storia vera che più vera della finzione non si può…”. Pamma era una femminuccia e Lipì un maschietto. Pamma e Lipì attoniti rimasero fissi a guardare Isoladalba. Si sedettero e ascoltarono. Isoladalba cominciò…». 

CHI È PIERFRANCO BRUNI

Nato in Calabria, laureato in Lettere e in Pedagogia, scrittore, poeta, italianista, critico letterario, giornalista, direttore archeologo del Ministero Beni Culturali, vive la letteratura come modello di antropologia religiosa.

Il suo stile analitico gli permette di fornire visioni sempre inedite su tematiche letterarie, filosofiche e metafisiche. Si è dedicato al legame tra letteratura e favola, letteratura e mondo sciamanico, linguaggi e alchimia. Studioso di civiltà mediterranee, Bruni unisce nella sua opera il rigore scientifico alla sensibilità umanistica, ponendo al centro della sua ricerca il dialogo tra le culture, la memoria storica e la bellezza come forma di identità.

Archeologo direttore coordinatore del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (Mibac, oggi MiC), già componente della Commissione Unesco per la diffusione della cultura italiana all’estero, 
è stato responsabile dell’Area Patrimonio Demoetnoantropologico e direttore responsabile unico della Biblioteca della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Lecce, Brindisi e Taranto (Sabap – Le).

È stato inoltre Responsabile del Progetto Nazionale “Minoranze etno-linguistiche in Italia” del Ministero dei Beni Culturali.

È stato anche presidente della Commissione per la “Capitale italiana del Libro 2024” del Ministero della Cultura, presidente del Comitato Nazionale Celebrazioni centenario Manlio Sgalambro; segretario unico comunicazione del Comitato Nazionale Celebrazioni Eleonora Duse. È, inoltre, presidente nazionale del progetto “Undulna Eleonora Duse”, presidente e coordinatore scientifico del progetto “Giacomo Casanova 300”.

Ha pubblicato libri di poesia, racconti e romanzi. Si è occupato di letteratura del Novecento con libri su Pavese, Pirandello, Alvaro, Grisi, D’Annunzio, Carlo Levi, Quasimodo, Ungaretti, Cardarelli, Gatto, Penna, Vittorini e la linea narrativa e poetica novecentesca che tratteggia le eredità omeriche e le dimensioni del sacro.

È presidente del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”, vicepresidente del Sindacato Libero Scrittori italiani e presidente del Comitato scientifico del Premio Troccoli Magna Graecia.

Giornalista pubblicista dal 9 marzo 1982, è direttore responsabile del periodico Nuovo Domani Sud e socio della Figec, il sindacato unitario dell’informazione, della comunicazione, dell’arte e della cultura. (giornalistitalia.it)

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