Serena conduce Operaclassica Eco Italiano

Ufficio Stampa 23/01/2020

Lucia di Lammermoor
APRE LA STAGIONE LIRICA 2020
DELLA FONDAZIONE ARENA DI VERONA
AL TEATRO FILARMONICO

Bozzetto di Alfredo Troisi per Lucia di Lammermoor

La Stagione Lirica 2020 al Teatro Filarmonico inaugura domenica 26 gennaio portando in scena uno dei titoli più conosciuti e rappresentati di Gaetano Donizetti: Lucia di Lammermoor. L’allestimento del capolavoro drammatico del compositore bergamasco proviene dal Teatro Verdi di Salerno, ed è firmato da Renzo Giacchieri per regia e costumi, con le scene ed il projection design di Alfredo Troisi, i movimenti mimici di Barbara Pessina e le luci di Paolo Mazzon. A concertare è il maestro ucraino Andriy Yurkevych, esperto direttore d’opera acclamato in tutti i più importanti teatri del mondo.
Repliche:
martedì 28 gennaio ore 19.00,
giovedì 30 gennaio ore 20.00,
domenica 2 febbraio ore 15.30.

Lucia di Lammermoor è considerata l’opera simbolo del romanticismo italiano. La Prima assoluta va in scena il 26 settembre 1835 al Real Teatro di San Carlo di Napoli, conseguendo uno straordinario successo e una ininterrotta fortuna, tanto che l’opera non uscirà mai dal repertorio lirico. Il compositore infatti, successivamente alla prima napoletana, scrive al suo editore Ricordi che «Lucia di Lammermoor andò, e permetti che amichevolmente mi vergogni e ti dica la verità. È piaciuto e piaciuto assai. Per molte volte fui chiamato fuori e ben molte anche i cantanti. Ogni pezzo fu ascoltato con religioso silenzio e da spontanei evviva festeggiato».
Da quella data il dramma tragico in due parti e tre atti di Gaetano Donizetti entra con forza nell’immaginario romantico, specialmente con la “scena della pazzia” che forse ne è il momento più rappresentativo non solo nel panorama del melodramma romantico, ma in tutto il teatro musicale e, ancora più in generale, nella cultura moderna.
La vicenda prende spunto da The Bride of Lammermoor, romanzo storico del 1819 di Walter Scott, da cui il librettista Salvatore Cammarano trae i tradizionali numeri operistici semplificando i personaggi e sistemando la trama, per renderla più concisa ed efficace a rappresentare quell’«amor violento» senza il quale i soggetti, secondo Donizetti, sono freddi e che ben si addice al contesto scenico e musicale dell’opera romantica in stile gotico. Lucia di Lammermoor ha quindi rivoluzionato il gusto dello spettatore ottocentesco e ne ha turbato l’animo, con il suo finale tragico per nulla scontato, con la scena conclusiva affidata al tenore e non alla primadonna ed il suicidio di lui in bellavista.
La regia di Renzo Giacchieri proveniente dal Teatro Verdi di Salerno è in linea con lo spirito romantico e al tempo stesso profondamente drammatico dell’opera e traccia in maniera nitida le molteplici passioni che animano i protagonisti. La fedeltà alla veridicità storica ed emozionale è l’elemento fondamentale attorno a cui ruota la vicenda. I costumi sono dello stesso Giacchieri, le scene e il projection design sono firmati da Alfredo Troisi, i movimenti coreografici sono di Barbara Pessina, mentre le luci sono dell’esperto lighting designer di Fondazione Arena Paolo Mazzon.
Giacchieri è stato profondamente colpito dal racconto di Nicola Cipriani “Le tre Lucie. Un romanzo, un melodramma, un caso giudiziario”, soprattutto per la terza vicenda, nel caso processuale di una ragazza dei nostri tempi che ha patito la stessa situazione della fanciulla di Lammermoor. «La storia si ripete e individua lungo il suo percorso anime in pena che vivono e rivivono le stesse identiche sofferenze, atroci dolori di vittime predestinate che seguono ignare il progetto dei loro carnefici». Giacchieri conosce bene l’opera, che ha messo in scena in 5 differenti allestimenti a partire dal 1984, e ricrea sapientemente il dramma della protagonista, le nevrosi convulsive e la malattia che la consuma per l’incapacità di resistere al dolore immenso che la pervade, dando vita ad una regia elegante e estremamente raffinata.
Il cast è guidato da Andriy Yurkevych, al debutto operistico al Filarmonico dopo un impegno sinfonico nel 2010; Ruth Iniesta ed Enkeleda Kamani daranno voce a Lucia a fianco di Enea Scala e Pietro Adaini nel ruolo di Sir Edgardo di Ravenswood. Alberto Gazale e Biagio Pizzuti vestiranno i panni di Lord Enrico Ashton, mentre Simon Lim darà voce a Raimondo Bidebent. Enrico Zara sarà Lord Arturo Buclaw e Riccardo Rados sarà Normanno; infine Lorrie Garcia interpreterà il personaggio di Alisa.
La produzione vede impegnati l’Orchestra, il Coro – preparato per la quinta stagione da Vito Lombardi – e i Tecnici dell’Arena di Verona.

Con Lucia di Lammermoor prosegue l’iniziativa Ritorno a Teatro rivolta al mondo della Scuola all’interno della proposta Arena Young 2019-2020: martedì 28 gennaio alle ore 18.00 e giovedì 30 gennaio alle ore 19.00 gli studenti delle scuole primaria e secondaria, i loro familiari, gli insegnanti, i dirigenti scolastici e il personale ATA potranno assistere allo spettacolo a prezzo speciale: € 6,00 per gli studenti e € 12,00 per gli adulti. L’incontro propone un Preludio, momento introduttivo allo spettacolo alla presenza di alcuni dei protagonisti dell’opera, seguito da un aperitivo nel Bar del Teatro.
Per informazioni e prenotazioni:
Ufficio Formazione della Fondazione Arena di Verona
tel. (+39) 045 8051933 – fax (+39) 045 590638 – scuola@arenadiverona.it

La Stagione Artistica del Teatro Filarmonico rappresenta, da anni, un momento molto atteso e aperto ad un vasto pubblico di appassionati, non solo veronesi. Sostenerla per Banco BPM, partner della stagione per l’undicesimo anno consecutivo, significa dare continuità alle proprie radici solidaristiche, promuovere la cultura in tutte le sue espressioni e al contempo unirsi al fermento di una città, Verona, parte integrante di Banco BPM.

Informazioni
Ufficio Stampa Fondazione Arena di Verona – Via Roma 7/D, 37121 Verona
tel. (+39) 045 805.1861-1905-1891 – fax (+39) 045 803.1443
ufficio.stampa@arenadiverona.it – www.arena.it

Biglietteria Arena di Verona
Via Dietro Anfiteatro 6/b, 37121 Verona
Tel. 045 596517 – Fax 045 8013287 – Call center 045 8005151 – Punti di prevendita Geticket
Orari
da lunedì a venerdì 10:15-16:45
sabato 09:15-12:45
Biglietteria Teatro Filarmonico
Via dei Mutilati 4/k, 37121 Verona
Tel. 045 8002880 – Fax 045 8013266
Apertura due ore prima dello spettacolo
biglietteria@arenadiverona.it – www.arena.it
Domenica 26 gennaio – ore 15.30
Martedì 28 gennaio – ore 19.00
Giovedì 30 gennaio – ore 20.00
Domenica 2 febbraio – ore 15.30

LUCIA DI LAMMERMOOR
Dramma tragico in due parti e tre atti.
Libretto di Salvadore Cammarano
Musica di Gaetano Donizetti
Direttore Andriy Yurkevych
Regia e costumi Renzo Giacchieri
Scene e projection design Alfredo Troisi
Movimenti mimici Barbara Pessina
Luci Paolo Mazzon

Personaggi e interpreti

Lord Enrico Ashton Alberto Gazale (26, 28/01)
Biagio Pizzuti (30/01 – 2/02)
Lucia Ruth Iniesta (26, 28/01)
Enkeleda Kamani (30/01 – 2/02)
Sir Edgardo di Ravenswood Enea Scala (26/01, 2/02)
Pietro Adaini (28, 30/01)
Lord Arturo Bucklaw Enrico Zara
Raimondo Bidebent Simon Lim
Alisa Lorrie Garcia
Normanno Riccardo Rados

ORCHESTRA, CORO E TECNICI DELL’ARENA DI VERONA
Maestro del Coro Vito Lombardi
Direttore Allestimenti scenici Michele Olcese

Allestimento del Teatro Comunale G. Verdi di Salerno

Conversazione con Renzo Giacchieri
di Claudia Cianciulli

Maestro qual è il suo rapporto con il capolavoro donizettiano?
Di totale e assoluta adesione. Questa è la mia quinta Lucia di Lammermoor – la prima risale al 1984 in Polonia – e in tutti i miei allestimenti ho sempre cercato sul versante narrativo di evidenziare il carattere romantico e drammatico dell’opera, di tracciare nitidamente le molteplicità di emozioni e passioni che animano i protagonisti e la vicenda in maniera incondizionata. L’obiettivo della mia regia è quello di evocare i sentimenti più profondi sottolineando la veridicità emozionale e storica del libretto: tutto si svolge in funzione dei sentimenti e del concetto della vittima sacrificale.

È corretto secondo lei dare all’opera una chiave di lettura che rifletta, per alcuni versi, un animo femminista? In Lucia si può identificare una donna che per non sottostare al volere dell’uomo-oppressore sceglie la strada per la sua libertà, anche con il gesto più estremo?
Non direi. Lucia non sceglie di uccidersi, e comunque non si uccide da sola, in realtà viene indotta e condotta alla morte. Io cerco proprio di far emergere quest’aspetto, e di
raccontare le sue devastanti nevrosi convulsive e la malattia che la consuma per l’incapacità di resistere all’intensità del suo profondo dolore. Atroce percorso assai simile a quello che la sorte riservò allo stesso Donizetti.

Il tema degli amanti infelici della follia che subentra dopo un grande dolore ha un’ampia tradizione teatrale e letteraria. Cosa l’ha maggiormente ispirata per la sua Lucia?
Normalmente mi lascio ispirare da una suggestione, da un particolare clima visivo cerco lì la mia chiave di lettura. Non potrei definirmi un modernista ma neanche amo nutrirmi esclusivamente della tradizione più classica. Cerco sempre di soffiare via la polvere che si è accumulata nel vecchio e nella trascuratezza della routine, e amo far emergere la musica e l’azione nella loro potenza.

Lucia è un personaggio vincente o perdente?
Assolutamente sarebbe ipocrita dire che Lucia è un personaggio vincente.
Lei soccombe totalmente alla sua vita.

La follia che devasta la protagonista per lei ha una lettura spiccatamente medicoscientifica o è incline ad interpretarla come una metafora della vita?
È assolutamente il momento della follia pura. Ho letto un saggio di Nicola Cipriani dal titolo “Le tre Lucie”: lui come magistrato ha curato un processo di una ragazza che ha esattamente vissuto la stessa vita di Lucia; questo accadeva in una cittadina vicino
Roma 50 anni fa. La storia si ripete, e individua lungo il suo percorso anime in pena che vivono e rivivono le stesse identiche sofferenze, atroci dolori di vittime predestinate che seguono ignare il progetto dei loro carnefici.

Nell’opera il personaggio che ama di più?
Sicuramente Lucia, anche se Edgardo mi piace molto: ha un animo decisamente romantico, riflette appieno lo spirito “Sturm und Drang”, è irruente ma dolcissimo.
Nel romanzo di Scott, Edgardo si toglie la vita facendosi ingoiare con il suo cavallo in una pozza di sabbie mobili. Una scena di un romanticismo estremo.

Testo tratto dal programma di sala del Teatro «Giuseppe Verdi» di Salerno, Stagione Lirica 2018.

SIMON LIM
Basso

Nato a Dae Gu in Corea del Sud Simon Lim, dopo la laurea alla Youngnam University nel 2007, si trasferisce in Italia per frequentare l’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala, dove si diploma nel 2009.
Sul palcoscenico scaligero debutta nel ruolo di Guccio in Gianni Schicchi di Puccini, diretto da Riccardo Chailly al quale segue Figaro nelle Nozze di Figaro di Mozart, Progetto Accademia 2008, con la direzione di Giovanni Antonini. Fra il 2008 e il 2009 al Teatro alla Scala interpreta il ruolo di Deputato Fiammingo in Don Carlo di Verdi, spettacolo inaugurale diretto da Daniele Gatti ed è Cesare Salzapariglia nelle Convenienze ed inconvenienze teatrali di Donizetti (Progetto Accademia 2009), in scena anche al Kongres & Kultur Center di Aalborg in Danimarca.
Vincitore di numerosi concorsi, nel 2010 si aggiudica il Terzo premio al “Concorso Operalia 2010 – Plácido Domingo’s World Opera Competition”.
Fra il 2011 e il 2012 al Palau de les Arts di Valencia interpreta Mustafà nell’Italiana in Algeri di Rossini firmata da Damiano Michieletto, Zaretsky in Evgenij Onegin di Čajkovskij diretto da Omer Meir Wellber, Alidoro ne La Cenerentola di Rossini diretto da Michele Mariotti, con la regia di Luca Ronconi e Masetto in Don Giovanni di Mozart diretto da Zubin Mehta con la regia di Jonathan Miller.
Nella stagione 2012/13 è Don Basilio ne Il Barbiere di Siviglia di Rossini a Reggio Emilia e a Modena e ritorna alla Scala nel ruolo di Tom in Un Ballo in maschera di Verdi con la regia di Damiano Michieletto e la direzione di Daniele Rustioni.
Tra gli impegni recenti: Procida nei Vespri siciliani di Verdi a Reggio Emilia, Modena e Piacenza, Conte Asdrubale nella Pietra del paragone di Rossini al Théâtre du Châtelet di Parigi, Marchese di Calatrava e Padre Guardiano ne La Forza del destino di Verdi al Regio di Parma e a Tel Aviv, Requiem di Verdi a Innsbruck, Timur in Turandot di Puccini e Raimondo in Lucia di Lammermoor di Donizetti alla Deutsche Oper di Berlino, Ratcliffe in Billy Budd di Britten a Genova, Zuniga in Carmen di Bizet al Festival di Glyndebourne, Zaccaria in Nabucco di Verdi a Cagliari, Lille e Salerno, Ramfis nella nuova produzione di Aida di Verdi alla Deutsche Oper di Berlino, Yorg in Stiffelio di Verdi e Balthasar ne La Favorite di Donizetti alla Fenice, Alidoro ne La Cenerentola al Teatro Regio di Torino, Yorg in Stiffelio a Bilbao, The New Prince di Mohammed Fairouz ad Amsterdam, Lucia di Lammermoor alla Fenice, Tom in Un Ballo in maschera di Verdi alla Bayerische Staatsoper, Ramfis in Aida a Bari, Oroveso in Norma di Bellini a Oslo, il debutto come Filippo II in Don Carlo di Verdi a Tel Aviv e Nourabad ne Les Pecheurs de perles di Bizet a Bilbao.

Debutta al Teatro Filarmonico di Verona nel 2013 in Un Giorno di regno di Verdi.
Torna al Filarmonico nel 2015 per La Forza del destino e, nel 2016, per La Cenerentola.
Nel 2020 interpreta Raimondo Bidebent in Lucia di Lammermoor, opera che inaugura la Stagione Lirica.

ENEA SCALA
Tenore

Enea Scala studia canto al Conservatorio di Bologna con Wilma Vernocchi perfezionandosi successivamente con Fernando Cordeiro Opa con il quale tuttora lavora e il suo repertorio spazia da Mozart (Così fan tutte, Don Giovanni, La Finta giardiniera) al Rossini brillante, al Belcanto italiano, a opere come Il Cappello di paglia di Firenze di Rota, L’heure espagnole di Ravel, L’amico Fritz di Mascagni, Die Fledermaus di Strauss, La Juive di Halévy per arrivare ai suoi primi titoli verdiani, Falstaff e Traviata.
In ambito belcantista, oltre a Bellini (Sonnambula, Zaira, Puritani, Adelson e Salvini) è particolarmente interessato all’esplorazione del vasto repertorio donizettiano (da Don Pasquale, Elisir, Convenienze teatrali a Caterina Cornaro, Lucia di Lammermoor, Maria Stuarda, Le Duc d’Albe). Uno stretto rapporto lo lega a Rossini: dopo un esordio nel genere brillante (Italiana, Barbiere, Cenerentola, Il viaggio a Reims, Pietra del paragone), cimentatosi con Guillaume Tell  arriva a quello che è ora il suo repertorio di elezione, prima con Armida, poi con Ermione e recentemente con Tancredi, Mosè in Egitto, Semiramide e La donna del lago.
Si esibisce sui palcoscenici dei più importanti teatri e festival internazionali e collabora con direttori quali Bartoletti, Battistoni, Bisanti, Carignani, Ettinger, Haïm, López-Cobos, Luisi, Mariotti, Mazzola, Muti, Noseda, Rizzi, Rousset, Rustioni, Sacripanti e con registi come Bernard, Ceresa, Clement, Cucchi, Font, Grinda, Lescot, Michieletto, Py, Pountney, Vick, Villazon, Vizioli, Wake-Walker.
Fra i suoi impegni recenti: Le chant sur la mort de Haydn di Cherubini con la Chicago Symphony Orchestra diretta da Riccardo Muti, Carmina Burana di Orff con l’Orchestre de Capitole, i debutti in Rigoletto di Verdi a Marsiglia ed al Festival di Macerata, Otello di Rossini a Francoforte e I racconti di Hoffmann di Offenbach alla Monnaie di Parigi.

Debutta al Teatro Filarmonico di Verona nel 2009 in Turandot di Puccini.
Torna per interpretare Sir Edgardo di Ravenswood in Lucia di Lammermoor, opera inaugurale della Stagione Lirica 2020.

ENKELEDA KAMANI
Soprano

Nata in Albania a Fushe-Kruje nel 1991, Enkeleda Kamani si laurea in canto nel 2015 con il massimo dei voti presso l’Università delle arti di Tirana.
Vincitrice di numerosi concorsi internazionali di canto, nel 2010 vince il primo premio al Concorso nazionale “Jorgjia Truja”; nel 2013 e 2015 è tra i vincitori del concorso internazionale “Marie Kraja” dove vince dapprima il terzo e successivamente il primo premio.
Nel 2014 inizia a lavorare presso il Teatro Nazionale dell’Albania, dove debutta nello stesso anno come Euridice in Orfeo ed Euridice di Gluck, nel 2015 interpreta Susanna ne Le Nozze di Figaro di Mozart e nel 2016 Giulietta ne I Capuleti e i Montecchi di Bellini.
Ancora nel 2016 si esibisce come solista in Carmina Burana di Orff, nonché nei ruoli di Pamina in Die Zauberflöte di Mozart e Musetta ne La Bohème di Puccini.
Nel 2017 è ammessa all’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala di Milano e prende parte a diverse produzioni in scena quali: Hänsel und Gretel di Humperdinck nel ruolo di Sabiolino; quello di Berta ne Il Barbiere di Siviglia di Rossini enel 2017; è Delia in Ali Baba e i quaranta ladroni di Cherubini e Adina ne L’Elisir d’amore di Donizetti nel 2018; Naiade in Ariadne auf Naxos di Strauss, Tonina in Prima la musica poi le parole di Salieri e Gilda in Rigoletto di Verdi nel 2019.

Debutta al Teatro Filarmonico di Verona nel ruolo del titolo in Lucia di Lammermoor di Donizetti, opera che inaugura la Stagione Lirica 2020.

RENZO GIACCHIERI

Regista

Renzo Giacchieri è nato e vive a Roma, dove compie tutta la sua formazione scolastica, culturale e professionale. Si laurea in Musicologia con una tesi su Richard Wagner. Dipendente RAI dal 1960 al 1990, dal 1979 è stato dirigente per i programmi di musica e teatro per la 3ª rete TV.

Dal 1974 al 1981 è docente al Conservatorio di Santa Cecilia.

Nel 1981 mette in scena Nabucco di Verdi all’Arena di Verona, cui faranno seguito le opere verdiane Macbeth nel 1982 e un imponente Don Carlo con scenografia di Dante Ferretti nel 1992.

Dal 1982 al 1986 è Sovrintendente dell’Ente Lirico Arena di Verona accettando la non facile eredità di Carlo Alberto Cappelli.

Dal 1986 è Direttore del Festival pucciniano di Torre del Lago.

Nel 1987 firma la prestigiosa regia di Aida di Verdi a Luxor, con l’Arena di Verona.

Dal 1988 al 1990 è Sovrintendente del Teatro di San Carlo di Napoli che lascia perché nominato poi Presidente dell’ETI – Ente Teatrale Italiano, incarico che ricopre fino al 1993 per diventarne nel 1994 Commissario Straordinario.

Nel 1995 è Commissario Straordinario al Carlo Felice di Genova.

Dal 1998 e fino al dicembre 2002 è di nuovo Sovrintendente dell’Arena di Verona, guidandone la trasformazione in Fondazione. È stato Presidente del Conservatorio “E. F. Dall’Abaco” di Verona.

Tra i premi vinti: “Illica”, “Una vita per la musica”, “Truffaut”.

In questi anni recenti, libero da incarichi istituzionali, riprende l’attività di regista e mette in scena opere liriche a Salzburg, Siviglia, Tel Aviv, Avenches, Tokyo, San Pietroburgo, Catania, Roma – Teatro di Caracalla, Trieste, Genova, Salerno, St. Margarethen (Vienna). La scorsa estate inaugura con La Fanciulla del West la stagione del Festival pucciniano di Torre del Lago, curandone in toto la parte visiva (scene, regia, costumi).

Inaugura la Stagione Lirica 2020 al Teatro Filarmonico, curando la regia di Lucia di Lammermoor di Donizetti.

Biagio Pizzuti

Baritono

Nato a Salerno, Biagio Pizzuti si diploma in pianoforte e canto lirico col massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore presso il Conservatorio di Salerno, mentre contemporaneamente si laurea in Farmacia.

Si perfeziona con Aldo Ciccolini, Rolando Panerai, Renato Bruson ed Alessandro Corbelli e frequenta l’Opera Studio dell’Accademia Santa Cecilia di Roma, sotto la guida di Renata Scotto.

Al Carlo Felice di Genova canta ne La Bohème di Puccini nei ruoli di Marcello e Schaunard e interpreta Gregorio nella produzione di Roméo et Juliette di Gounod diretta da Fabio Luisi e registrata su CD.

Vince la 64a edizione del concorso As.Li.Co., aggiudicandosi il debutto nel ruolo di Dulcamara ne L’Elisir d’amore di Donizetti nei teatri del circuito e l’anno successivo vince la 68a edizione del Concorso internazionale di Spoleto per il ruolo pucciniano di Gianni Schicchi; è vincitore del 47° concorso “Toti dal Monte” di Treviso, aggiudicandosi il ruolo di Enrico in Lucia di Lammermoor di Donizetti.

Partecipa a Cléopâtre di Massenet al Festival di Pentecoste di Salisburgo; è Betto in Gianni Schicchi a Vienna, interpreta il ruolo del titolo in Don Giovanni di Mozart a Ferrara, Masetto al Teatro Massimo di Palermo, è solista nella Nona Sinfonia di Beethoven al Bellini di Catania.

Fra gli impegni recenti e futuri segnaliamo: Guglielmo in Così fan tutte di Mozart a Liverpool registrato su CD; Don Prudenzio ne Il Viaggio a Reims di Rossini ad Amsterdam con la regia di Damiano Michieletto; Schaunard ne La Bohème al San Carlo di Napoli; Taddeo ne L’Italiana in Algeri di Rossini e Belcore ne L’Elisir d’amore di Donizetti al Maggio Musicale Fiorentino; Macrobio ne La Pietra del paragone di Rossini al Lirico di Cagliari; Leporello in Don Giovanni a Basilea; Enrico in Lucia di Lammermoor di Donizetti a Treviso e Ferrara; Malatesta in Don Pasquale di Donizetti; Belcore ne L’Elisir d’amore al Massimo di Palermo; Dandini ne La Cenerentola di Rossini a Bassano del Grappa; Elviro in Serse di Händel diretto da Dantone nel circuito emiliano.

Incide Serse vincendo il prestigioso Premio “Abbiati” per la Discografia per l’anno 2018/2019 e Agrippina di Händel nel ruolo di Lesbo.

All’Arena di Verona è chiamato per l’inaugurazione del Festival lirico 2018 nel ruolo di Morales in Carmen di Bizet e per la serata di gala Verdi Opera Night.

Al Teatro Filarmonico di Verona debutta nella Stagione Sinfonica 2016 con il Requiem di Fauré e ritorna nella Stagione Lirica 2018-2019 con La Bohème e Don Giovanni.

Nel 2020 interpreta Lord Enrico Ashton in Lucia di Lammermoor, opera che inaugura la Stagione Lirica.

PAOLO MAZZON

Lighting Designer

Nato a Venezia, Paolo Mazzon studia arti visive nella sua città, quindi frequenta dal 1978 la Scuola di Teatro Avogaria sotto la guida del maestro Giovanni Poli per poi diventare membro della compagnia stabile, con cui prende parte a numerosi tour europei.

Nel 1980 inizia a collaborare con il Gran Teatro La Fenice di Venezia, dove viene coinvolto in tutte le produzioni del gruppo di teatro-danza creato dalla coreografa americana Carolyn Carlson. Partecipa quindi ai tour dell’artista toccando New York (Brooklyn Academy of Music), Houston (Johns Hall Theatre), Stoccolma, Parigi (Theatre du Chatelet).

Tra il 1989 e il 1994 lavora in Svizzera per il Festival Opera Ascona, a Spalato per il Teatro Nazionale Croato dove disegna le luci de I Racconti di Hoffmann di Offenbach e quindi a Praga dove è Lighting designer nella chiesa di San Nicola per il Festival musicale d’autunno.

Dal 1997 ricopre questo ruolo in vari teatri italiani e internazionali, quali il Dante Alighieri di Ravenna, il Massimo Bellini di Catania, il Comunale di Modena, il Rendano di Cosenza, fino alla Biennale di Venezia alla Stadthalle di Vienna.

Di recente collabora con il regista, scenografo e costumista Hugo de Ana in varie produzioni, tra cui Nabucco di Verdi all’Arena di Nîmes (2002), La Sonnambula di Bellini (2006) e Tosca di Puccini (2007) al Teatro Verdi di Padova, La Sonnambula al Teatro Lirico di Cagliari (2008), Rusalka di Dvořák nel 2016 a Pechino per il Beijing National Centre for Performing Arts.

Insegna inoltre lighting design presso l’Accademia di Belle Arti di Verona e per i corsi di Verona Accademia per l’Opera italiana.

Nel 1994 viene nominato Lighting designer alla Fondazione Arena di Verona, dove segue tutte le produzioni di opera e balletto sia del Festival areniano che delle stagioni liriche e di balletto al Teatro Filarmonico. Segue la Fondazione in tour a Francoforte, Berlino, Monaco, Vienna, Pechino, Cipro, Tokyo e in Oman.

Per il Festival Lirico 2018 cura il lighting design di Carmen di Bizet, Turandot di Puccini, Nabucco di Verdi, nonché dell’evento Verdi Opera Night.

Per il Festival areniano 2019 cura le luci de La Traviata, Aida, Il Trovatore di Verdi, Carmen, Plácido Domingo 50 Arena Anniversary Night.

Al Teatro Filarmonico, per la Stagione Lirica 2018-2019, firma il lighting design de La Bohème di Puccini, Don Giovanni di Mozart, Don Pasquale di Donizetti, Adriana Lecouvreur di Cilea, Il Maestro di Cappella di Cimarosa, Gianni Schicchi di Puccini. In occasione della rassegna autunnale Viaggio in Italia, tra ottobre e dicembre 2019, cura le luci de Il Matrimonio segreto di Cimarosa, L’Elisir d’amore di Donizetti e Madama Butterfly di Puccini.

Torna al Filarmonico curando le luci di Lucia di Lammermoor, titolo di apertura della Stagione Lirica 2020.

Ruth Iniesta

Soprano

Ruth Iniesta debutta nel 2012 al Teatro de la Zarzuela di Madrid.

Nel 2015 è insignita dei prestigiosi “Premio Lírico Campoamor” come cantante rivelazione e Premio “Codalario” come migliore nuova artista.

Da allora è invitata regolarmente in teatri e festival come il Teatro Real e l’Auditorio Nacional de Música di Madrid, Gran Teatro del Liceu di Barcellona, il Rossini Opera Festival di Pesaro, il Comunale di Bologna, la Staatskapelle di Berlino, la Konzerthaus di Berlino, lavorando con gli artisti Juanjo Mena, Pablo Heras-Casado, Michele Mariotti, Victor Pablo Pérez, Kevin Farrel, Emilio Sagi, Willy Decker, Damiano Micheletto, Rosetta Cucchi.

Il suo repertorio operistico e di zarzuela include: L’Elisir d’amore e Don Pasquale di Donizetti, Werther di Massenet, Falstaff di Verdi, La Vida breve di Falla, Il Viaggio a Reims e La Donna del lago di Rossini, Les Pêcheurs de perles di Bizet, La del Manojo de Rosas, Doña Francisquita, Luna del miel en El Cairo, El Diablo en el Poder, El Huésped del Sevillano.

Tra i recenti appuntamenti: Lucia in Lucia di Lammermoor di Donizetti e Musetta ne La Bohème di Puccini a Bologna con la direzione di Michele Mariotti, Madama Cortese ne Il Viaggio a Reims al Liceu di Barcellona e al Musikverein di Vienna, Glauce in Medea di Cherubini al Festival di Wexford, Susanna ne Le Nozze di Figaro a Palma di Maiorca, Donna Anna in Don Giovanni di Mozart al Teatro Comunale di Bologna, Gilda in Rigoletto di Verdi al Teatro Massimo di Palermo, al Regio di Torino e al Maggio Musicale Fiorentino, I Puritani di Bellini e Carmen di Bizet al Teatro Verdi di Trieste, Nannetta in Falstaff di Verdi al Teatro Real di Madrid.

All’Arena di Verona debutta nel 2018 interpretando Micaela e Frasquita in Carmen, Liù in Turandot di Puccini e Rosina ne Il Barbiere di Siviglia di Rossini.

Ritorna per il Festival areniano 2019 ancora nei panni di Micaela e per i Carmina Burana di Orff.

Debutta al Teatro Filarmonico nel 2019 come Norina in Don Pasquale.

Torna per interpretare il ruolo del titolo in Lucia di Lammermoor, opera che inaugura la Stagione Lirica 2020.

PIETRO ADAÍNI
Tenore

Giovane tenore siciliano, Pietro Adaini intraprende gli studi musicali con il baritono Salvo Todaro; nel 2011 partecipa ad una Masterclass con il tenore Marcello Giordani mentre attualmente si sta perfezionando con Salvatore Fisichella.
Particolarmente apprezzato per le sue doti vocali, negli anni 2011 e 2012 è finalista al Concorso Lirico Internazionale “Voci dal Mediterraneo – Premio Archimede” di Siracusa e si aggiudica la Menzione speciale come “giovane promessa”. Nel 2014 vince la borsa di studio EOS presso il Teatro Carlo Felice di Genova dove debutta il ruolo di Rodolfo ne La Bohème di Puccini e quello di Nemorino ne L’Elisir d’amore di Donizetti. Nel 2015 riscuote successo a Treviso e Ferrara col suo Albazar nel rossiniano Il Turco in Italia.
Partecipa al Grand Prix dell’Opera a Parma, a Cagliari si esibisce nella Messa di gloria di Puccini, allo Sferisterio di Macerata è Beppe e Arlecchino nei Pagliacci di Leoncavallo, Ernesto in Don Pasquale di Donizetti a Como, Cremona, Pavia e Jesi.
Recentemente canta La Fille du regiment di Donizetti a Palermo, in Oman e a Pechino, Olivo e Pasquale di Donizetti a Bergamo, Falstaff di Verdi a Genova, La Cenerentola di Rossini a Lucca, Ravenna e Piacenza, Il Turco in Italia di Rossini a Bergen, Il Barbiere di Siviglia di Rossini a Firenze e Salerno, L’Italiana in Algeri di Rossini al Massimo di Palermo, Il Cappello di paglia di Firenze di Rota al San Carlo di Napoli, Rigoletto di Verdi a Salerno, La Scala di seta di Rossini in tournee in Oman, La Sonnambula di Bellini a Torino.

Al Teatro Filarmonico di Verona debutta ne La Cenerentola nel 2016 e torna nel 2017 per il rossiniano Il Viaggio a Reims.
Nel 2020 interpreta Sir Edgardo di Ravenswood in Lucia di Lammermoor di Donizetti, opera inaugurale della Stagione Lirica.

ALFREDO TROISI
Scenografo e projection designer

Scenografo, costumista, video designer, Alfredo Troisi nasce a Napoli, dove effettua gli studi all’Accademia di Belle Arti.
Dal 1991 firma numerosi allestimenti per prestigiosi teatri nazionali ed internazionali: Monte-Carlo (Macbeth di Verdi); Marsiglia (Faust di Gounoud); Tokyo (Macbeth e Lucia di Lammermoor di Donizetti); Brasilia (Un Ballo in maschera di Verdi); Rio de Janeiro (Turandot di Puccini e Rigoletto di Verdi); Manaus (Manon Lescaut di Puccini); Seoul (Turandot); Daegu (La Traviata di Verdi e Tosca di Puccini); Tel Aviv (Nabucco di Verdi); Baal Beeck (Tosca); Festival di Avenches (Nabucco, Il Trovatore di Verdi, Lucia di Lammermoor); Siviglia (Hänsel und Gretel di Humperdinck); Bilbao (I Pescatori di perle di Bizet); La Coruña (La Sonnambula e Norma di Bellini); Kiel e Lubecca (Il Viaggio a Reims di Rossini, Un Ballo in maschera).
In Italia collabora con numerosi enti lirici quali: il Teatro dell’Opera di Roma (La Sonnambula), il Massimo di Palermo (Hänsel und Gretel di Humperdinck); San Carlo di Napoli (La Bohème di Puccini e Zenobia in Palmira di Paisiello).
Collabora da anni per numerosi teatri di tradizione come il Politeama di Lecce sotto la direzione artistica di Katia Ricciarelli  (Macbeth, Nabucco, Il Trovatore, Rigoletto, Attila di Verdi; Il Trittico, Tosca; Carmen di Bizet; Il Flauto Magico, Don Giovanni di Mozart) e il Bellini di Catania per il quale disegna le scene e per I Puritani di Bellini con la regia di Francesco Esposito e Fedora di Giordano con la regia di Salvo Disca, ma principalmente con il Teatro Verdi di Salerno per il quale firma da molti anni scene e costumi per la maggior parte delle opere in cartellone come Nabucco, Il Barbiere di Siviglia di Rossini con la regia di Lorenzo Amato, Cavalleria Rusticana di Mascagni, La Sonnambula (spettacolo ripreso al teatro Perez Galdos di Las Palmas), Rigoletto con la regia di Riccardo Canessa, Roméo et Juliette di Gounod, Tosca, Turandot, La Forza del destino di Verdi e tante altre.
Recentemente inizia a collaborare con il regista Renzo Giacchieri per il quale disegna le scene di Manon Lescaut, Lucia di Lammermoor, Il Trovatore.
Al Regio di Parma firma le scene e i costumi di Amelia al ballo di Menotti e de La Sonnambula; in occasione del Festival Verdi crea le videoproiezioni per Attila con la regia di Pier Francesco Maestrini; a Piacenza disegna scene e costumi per Macbeth e Simon Boccanegra di Verdi con la regia di Riccardo Canessa; per i teatri di Lucca, Pisa e Livorno disegna scene e costumi di Turandot; collabora con la Toscanini di Parma (Il Barbiere di Siviglia) e con il teatro Rovigo disegnando scene e costumi di Un Ballo in maschera e de La Forza del destino. Nel 2016 Inizia la collaborazione con Gustav Kuhn al Tiroler Festspiele di Erl per il quale disegna le scene di Guglielmo Tell e Semiramide di Rossini e de La Sonnambula.

È video-assist per il Barbiere di Siviglia in scena al Teatro Filarmonico di Verona nel 2015.
Nel 2017 realizza scene e costumi de Il Viaggio a Reims.
Torna per curare le scene e il projection design di Lucia di Lammermoor, opera inaugurale della Stagione Lirica 2020.

BARBARA PESSINA
Movimenti mimici

Barbara Pessina si forma come danzatrice classica e contemporanea studiando a Milano, Parigi e Londra.
Dal 1990 ad oggi partecipa a numerose produzioni e tournée come danzatrice e mima in teatri come il Teatro La Scala di Milano, La Fenice di Venezia, Rossini Opera Festival, Macerata Opera, Opera de Lille, NHK Tokyo, Teatro de la Maestranza di Siviglia, Opera di Roma e altri.
Collabora come assistente alla regia e crea i movimenti coreografici con registi quali: Ermanno Olmi per Sarka di Janáček e Cavalleria Rusticana di Mascagni alla Fenice e al Teatro de la Maestranza, dove è anche responsabile della messa in scena; Bepi Morassi per L’Elisir d’amore di Donizetti, alla Fenice e alla Royal Opera House di Muscat; Gianmaria Aliverta per Un Ballo in maschera di Verdi per l’inaugurazione del Teatro La Fenice; Damiano Michieletto per La Scala di seta di Rossini alla Royal Opera House di Muscat.
Dal 2016 è assistente di palcoscenico nelle stagioni liriche della Fondazione Arena di Verona.

Cura i movimenti mimici di Lucia di Lammermoor, opera inaugurale della Stagione Lirica 2020.

ALBERTO GAZALE

Baritono

Considerato uno dei maggiori artisti della sua generazione, Alberto Gazale è un baritono eclettico, dalla voce morbida e potente, che, nel corso della sua folgorante carriera, interpreta oltre settanta ruoli da protagonista nei maggiori teatri del mondo. Il suo vastissimo repertorio che spazia da Monteverdi sino a Dallapiccola, pone particolare attenzione al periodo tardo ottocentesco.

Oltre agli studi universitari letterari, consegue il diploma, col massimo dei voti, al Conservatorio di Musica di Verona. In seguito perfeziona lo stile e la tecnica verdiana con uno dei suoi massimi esponenti: Carlo Bergonzi. Il suo debutto internazionale coincide con l’interpretazione di Renato in Un ballo in maschera di Verdi che inaugura la Stagione 1998 dell’Arena di Verona.

Calca molteplici volte il palcoscenico del Teatro alla Scala e, sotto la direzione di Riccardo Muti interpreta diversi ruoli, fra i quali: Macbeth, Rigoletto, Conte di Luna, Otello. Sempre sul palco scaligero interpreta tre edizioni di Rigoletto di Verdi, Madama Butterfly di Puccini, Ulisse di Dallapiccola, Andrea Chénier di Giordano, Otello di Verdi, ed in tournée a Tokyo le produzioni scaligere di Rigoletto, Macbeth, Otello. Ospite regolare della Staatsoper di Vienna prende parte a numerose produzioni, fra le quali: La Traviata (due edizioni), Nabucco (tre edizioni), La Forza del destino (due edizioni) di Verdi, Tosca di Puccini.

Al Bolshoi di Mosca interpreta Manon Lescaut di Puccini, al Teatro delle Muse di Ancona Un ballo in maschera, al Petruzzelli di Bari e a Tokyo Il Trovatore di Verdi, all’Opera di Las Palmas è Gianni Schicchi , Jago a Plovdiv, Scarpia al Savonlinna Opera Festival e Germont allo Sferisterio di Macerata.

Canta nei maggiori teatri italiani ed internazionali fra i quali: Carnegie Hall di New York (Otello a fianco di Carlo Bergonzi), Opernhaus di Zurigo, Deutsche Oper di Berlino, Real di Madrid, Liceu di Barcelona, New Israeli Opera di Tel Aviv, Maggio Musicale Fiorentino, Arena di Verona, Opéra de Montecarlo, Opera di Roma, Regio di Parma. Collabora con importanti direttori d’orchestra, fra i quali: Gary Bertini, Roberto Rizzi Brignoli, Riccardo Chailly, James Conlon, Zubin Mehta, Riccardo Muti, Daniel Oren, Carlo Rizzi.

All’Arena di Verona debutta nel 1998, interprete di Un Ballo in maschera. È Amonasro in sette edizioni di Aida dal 1999 al 2011, Nabucco in cinque, Il Conte di Luna ne Il Trovatore in quattro edizioni dal 2001 al 2010. Canta inoltre La Forza del destino nel 2000, Rigoletto nel 2001, La Gioconda di Ponchielli nel 2005. Nel 2017 è Sharpless in Madama Butterfly, nel 2018 Escamillo nella nuova edizione di Carmen di Bizet.

Ritorna per il 97° Opera Festival 2019 con Il Trovatore come Il Conte di Luna e con Carmen come Escamillo.

Con Fondazione Arena debutta nel 1992 con Pollicino di Henze al Teatro Nuovo.

Al Teatro Filarmonico canta nel 1999 ne La Traviata e torna nel 2011 con Rigoletto.

Per la Stagione Lirica 2020 al Filarmonico interpreta Lord Enrico Ashton in Lucia di Lammermoor di Donizetti.

ANDRIY YURKEVYCH

Direttore d’orchestra

Direttore musicale del Teatro Nazionale di Chisinau, Andriy Yurkevych è direttore musicale del Teatro Nazionale di Odessa dal 2007 al 2009 e direttore musicale del Teatro Nazionale di Varsavia dal 2014 al 2017.

Debutta all’Opera di Roma e grazie al successo ottenuto viene presto invitato in importanti teatri quali: Opera di Monte Carlo, Théâtre Royal de la Monnaie a Bruxelles, Bayerische Staatsoper di Monaco, Liceu di Barcellona, Municipal di Santiago (Cile), Greek National Opera, San Francisco Opera, Maggio Musicale Fiorentino, Salle Pleyel a Parigi, New National Theatre di Tokio, Staatsoper di Vienna, Deutsche Oper di Berlino, Welsh National Opera di Cardiff, San Carlo di Napoli, Carlo Felice di Genova, Vlaamse Opera.

Particolarmente interessante la collaborazione con Edita Gruberova che Andriy Yurkevych dirige in diverse occasioni: Norma di Bellini con l’orchestra della Deutsche Oper alla Berliner Philharmonie, Lucrezia Borgia di Donizetti alla Konzerthaus di Dortmund, a Colonia e Dresda, oltre a diversi concerti a Monaco (Herkulessaal), Vienna e Francoforte e al Gala per i suoi 50 anni di carriera all’Opernhaus di Zurigo.

Tra gli ultimi impegni a Varsavia ricordiamo: Evgenij Onegin di Čajkovskij, Guillaume Tell e Il Turco in Italia di Rossini, Nabucco e La Traviata di Verdi, Roméo et Juliette di GounodMaria Stuarda e Anna Bolena di DonizettiMadama Butterfly di Puccini, la nuova produzione di The Haunted Manor di Moniuszko. Attivo in ambito sinfonico, vanta un repertorio che spazia da Mozart ai maggiori compositori russi come Čajkovskij, Rimsky-Korsakov, Glinka, Mussorgsky, Shostakovich, e dirige concerti sinfonici con I Pomeriggi Musicali, i Münchner Symphoniker, l’Orchestra Toscanini, l’Orchestra Sinfonica di Madrid.

Debutta al Teatro Filarmonico di Verona nel 2010 dirigendo il sesto appuntamento della Stagione Sinfonica.

Torna per dirigere Lucia di Lammermoor di Donizetti nell’ambito della Stagione Lirica 2020 e per il tredicesimo appuntamento della Stagione Sinfonica 2020.

LORRIE GARCIA

Mezzosoprano

Nata a Marsiglia nel 1993, il mezzosoprano Lorrie Garcia inizia gli studi di pianoforte e canto lirico presso il Conservatorio di Marsiglia dove si diploma a pieni voti nel 2018, specializzandosi in seguito all’Accademia dell’Opera di Monte-Carlo.

Partecipa in diverse occasioni alle masterclass di Désirée Rancatore in Italia e studia tecnica vocale con Cassandre Berthon e Ludovic Tézier.

Ancora studente al conservatorio, inizia a cantare i suoi primi ruoli da solista al Teatro dell’Odéon di Marsiglia, in particolare La Belle-Hélène e La Vie Parisienne di Offenbach; inoltre si esibisce in concerto in diversi teatri francesi nel repertorio lirico e cameristico.

Dal 2017 inizia il suo debutto sulle scene dei teatri lirici; in particolare ad Avignone nel ruolo di Mercedes in Carmen di Bizet e come solista nella MisaTango di Martin Palmeri all’Opera di Marsiglia.

In seguito moltiplica i concerti come solista a Parigi, ma si esibisce anche con un recital nel primo Festival di Musica Classica a La Cadière d’Azur ed è Alto solo nella Petite messe solennelle di Rossini a Carpentras.

Si esibisce per la prima volta in Arena nel Festival 2019 nel Gala Domingo come dama di Lady Macbeth. Debutta al Teatro Filarmonico di Verona nel 2019 interpretando Mad.lla Dangeville in Adriana Lecouvreur di Cilea e, in occasione della rassegna autunnale Viaggio in Italia, canta nella Missa pro defunctis di Cimarosa e interpreta Kate Pinkerton in Madama Butterfly di Puccini.

Torna al Filarmonico nel ruolo di Alisa in Lucia di Lammermoor di Donizetti, opera inaugurale della Stagione Lirica 2020.

Deja una respuesta

Tu dirección de correo electrónico no será publicada. Los campos obligatorios están marcados con *