| Dieci anni di Scuole Aperte e Orizzonte 2030Al termine della Conferenza Nazionale del MoVI, le realtà italiane che hanno preso parte al progetto firmano il manifesto che guiderà la trasformazione delle scuole in spazi di bene comune. Cantisani, presidente MoVI: «Entro il 2030 trasformare almeno 1000 scuole italiane in spazi di bene comune, aperti alla partecipazione dei cittadini» |
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| Si è conclusa ieri a Roma la Conferenza Nazionale organizzata dal MoVI – Movimento di Volontariato Italiano per celebrare e discutere i dieci anni del progetto “Scuole aperte e Partecipate”. Un appuntamento che ha riunito le diverse realtà nazionali che nel corso degli anni hanno dato vita, in oltre quindici città italiane, a una rete di scuole che si aprono al territorio, restituendo alla comunità spazi vivi di cittadinanza, partecipazione e inclusione. Nato nel 2015 dall’esperienza dell’Associazione Genitori Scuola Di Donato di Roma, il progetto ha via via trasformato gli edifici scolastici in luoghi di socialità, educazione e cura condivisa. Le Scuole aperte e partecipate sono sorte per rispondere a un bisogno semplice e profondo: fare della scuola un bene comune. In un tempo segnato da disuguaglianze educative e solitudini sociali, l’apertura oltre l’orario scolastico ha restituito alle scuole il loro ruolo originario di presidi civici e culturali, capaci di costruire legami, prevenire marginalità e generare comunità. Il progetto ha messo in rete scuole, famiglie, enti locali e associazioni, dando vita a una comunità educante nazionale. Attraverso patti educativi, co-progettazioni e reti territoriali, le Scuole aperte e partecipate hanno dimostrato che l’educazione non è un servizio da erogare, ma un processo da vivere insieme. Dopo dieci anni di sperimentazione e di pratiche condivise, il MoVI rilancia la sfida per l’Orizzonte 2030, spiega Gianluca Cantisani, presidente del MoVI: «Ora serve trasformare almeno 1000 scuole italiane in spazi di bene comune, aperti alla partecipazione dei cittadini, dove educazione, inclusione e democrazia si intrecciano».All’interno della Conferenza Nazionale, le realtà che animano la rete hanno lavorato in modo condiviso alla definizione del Decalogo delle Scuole Aperte e Partecipate, un manifesto di valori e impegni ispirato al Vademecum nazionale delle buone pratiche e pensato per orientare le politiche educative e sociali dei prossimi anni. Il Decalogo si articola in dieci principi che guidano la trasformazione delle scuole in motori di comunità, innovazione e giustizia sociale Orizzonte 2030: Il Decalogo delle Scuole aperte e PartecipateAprire gli spazi, liberare le energieLe scuole devono essere luoghi vissuti da tutta la comunità anche oltre l’orario scolastico: aule, cortili, palestre e teatri diventano spazi civici, di incontro e di crescita collettiva. Coltivare la cura come bene comunePrendersi cura della scuola significa prendersi cura del territorio. Ogni gesto di manutenzione, bellezza e accoglienza diventa atto educativo e civico. Tessere reti di fiduciaLe Scuole aperte e partecipate e partecipate e partecipate e partecipate nascono dal dialogo tra genitori, studenti, docenti, associazioni, enti locali e cittadini. La rete è la trama che tiene insieme le energie e garantisce continuità e sostenibilità. Promuovere la corresponsabilitàTutti sono protagonisti: studenti, genitori, educatori, volontari, amministratori. La corresponsabilità genera appartenenza e costruisce comunità educanti. Valorizzare la partecipazioneLa partecipazione è il motore della scuola aperta: si costruisce nei processi decisionali, nella co-progettazione e nella condivisione delle scelte. Sperimentare nuove alleanze istituzionaliI patti di collaborazione e i patti educativi di comunità sono strumenti concreti per rendere le scuole laboratori di democrazia e di amministrazione condivisa. Apprendere nella pratica e nella relazioneL’apprendimento avviene anche fuori dall’aula, nei contesti di vita e di comunità. Ogni esperienza di collaborazione è occasione di crescita reciproca e di educazione alla cittadinanza attiva. Sostenere la rete nazionale delle Scuole aperte e partecipate e partecipate e partecipate e partecipateCondividere saperi, esperienze e risorse tra territori per far crescere un movimento diffuso di Scuole aperte e partecipate e partecipate e partecipate e partecipate e partecipate come infrastruttura educativa del Paese. Rendere visibile il valore sociale della scuolaLa scuola aperta non è solo un luogo di istruzione, ma un presidio civico, culturale e democratico capace di contrastare la povertà educativa e generare coesione. Pensare al futuro come bene comuneL’orizzonte 2030 è una scuola che educa alla cittadinanza solidale, alla sostenibilità e alla responsabilità condivisa: una scuola che forma cittadini generativi, capaci di “abitare” il mondo insieme. Silvia BellucciUfficio Stampa MoVI – Movimento di Volontariato Italiano+39 3461561637 |
