Il 2 giugno di quest’anno si celebrerà un anniversario particolare, i 70 anni della Repubblica Italiana. Infatti nel 2 giugno 1946 il popolo italiano scelse, attraverso un referendum, di costituire la propria base politica sotto forma di repubblica e non più di monarchia.
Di dott. Silvio Majorino Collaboratore di ricerca R.U.O. Research Unit One
Gli elettori italiani il 2 giugno 1946 scelsero di essere governati non più da un re ma da un gruppo di persone direttamente votate da loro, una scelta storica che cambiò drasticamente il volto del paese.
Il 2 giugno infatti la storia dell’Italia si trovò ad un punto di svolta sotto vari punti di vista. Per la prima volta gli aventi diritto al voto furono 28 milioni, perché per la prima volta il voto fu a suffragio universale maschile e femminile. Questo aspetto è da considerare fondamentale perché il 2 giugno ha significato anche un riconoscimento concreto del valore di tutte le donne italiane, che avevano sofferto e in alcuni casi si erano esposte in prima persona per combattere il fascismo durante la seconda guerra mondiale.
Il voto del referendum fu poi lo specchio della profonda spaccatura tra Nord e Sud, che ancora dopo settant’anni rimane molto visibile. I risultati elettorali furono infatti molto contrastati: 54,3% a favore della repubblica e 45,7 % a favore della monarchia. Ed è noto che i repubblicani avessero votato quasi tutti a Nord mentre i monarchici quasi tutti al Sud. Diverse visioni, diversi modi di concepire lo Stato che sono però tutte confluite verso la forma repubblicana e verso una forma più solida e significativa di democrazia.
La definitiva scomparsa della monarchia fu confermata da un altro avvenimento significativo: il 9 maggio del 1946 re Vittorio Emanuele III abdicò in favore del figlio Umberto II di Savoia, che rimase regnante solo per un mese lasciando il paese il 13 giugno per andare a vivere in esilio in Portogallo. Il Consiglio dei Ministri lo aveva appena dichiarato decaduto.
Inoltre il 2 giugno non dovrebbe venire ricordato esclusivamente per questo referendum, di certo l’avvenimento più importante, ma anche per la contemporanea elezione dell’Assemblea Costituente. Quest’ultima è stata la prima vera istituzione repubblicana della storia italiana: sono i membri di questa assemblea che hanno eletto il primo presidente della Repubblica Italiana (Enrico De Nicola), ed è da questa Istituzione che è nata la base legislativa, morale, sociale e politica della nostra nazione: la Costituzione appunto, entrata in vigore due anni più tardi.
Questi settant’anni quindi devono essere i festeggiamenti di tante vittorie e di tante conquiste del nostro paese, che da quel giorno si ritrovò più unito e più forte, pronto a riprendersi dalle condizioni disastrose in cui si trovava alla fine della guerra.
Da quel momento le donne ebbero riconosciuto il loro diritto al voto, venne cancellata la monarchia e si cominciò quel processo politico e democratico che porterà di lì a poco alla nascita della Costituzione.
Se ben si riflette e’ stata la base di partenza per l’assetto attuale dell’Italia quale paese europeo.
Dopo tutti questi anni spesso ci si dimentica cos’è stato per tutti noi il 2 giugno 1946, perché alcuni valori ci sembrano scontati o perché dimentichiamo da dove eravamo partiti.
Questa importante ricorrenza deve servire per far capire a tutti che se l’Italia è rimasta unita e democratica fino ad oggi, nonostante i periodi bui e i continui attacchi alla democrazia, lo dobbiamo a quel 2 giugno 1946 nascita della Repubblica Italiana.
dott. Silvio Majorino