Serena conduce Opera & Classica puntata dedicata Gioachino Rossini, compositore

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Gioacchino Rossini nasce a Pesaro, nello Stato Pontificio, il 29 Febbraio del 1792 da padre (Giuseppe Antonio Rossini) musicista e madre (Anna Guidarini) modista ma con buone doti canore.
Il Giovane Rossini iniziò sin da bambino a dedicarsi alla musica ricevendo lezioni di canto, spinetta e corno (dal padre), prediligendo le composizioni di Mozart e Haydin tanto da essere soprannominato «Tedeschino». Iniziò anche a comporre alcune musiche sacre e già a 13 anni ottenne il primo premio al liceo con la cantata «Pianto d’Armonia per la morte di Orfeo».
Nel 1806 la compagnia di Bologna Mombelli commissionò al quattordicenne Rossini l’opera «
Demetrio e Polibio» che non venne però mai rappresentata fino al 1812.
Il suo esordio lo ebbe a Venezia, a soli 18 anni, quando venne rappresentata al Teatro S. Moisè «
La cambiale di Matrimonio» con un discreto successo.
Nei due anni successivi l’attività compositiva di Rossini fu intensissima e scrisse ben sette opere con risultati alterni sino a debuttare il 26 Settembre del 1812 alla Scala di Milano con «
La Pietra del Paragone» che meritò ben 53 repliche.

La consacrazione definitiva l’ebbe però con le opere «Tancredi» e «L’Italiana in Algeri» rappresentate a Venezia nel 1813 rispettivamente al Teatro La fenice e al Teatro S. Benedetto.
Nel maggio del 1815 Rossini parte da Bologna per Napoli sotto consiglio dell’impresario Barbaja e qui scrive «
Elisabetta Regina d’Inghilterra» rappresentata con grande successo al teatro S. Carlo nello stesso anno con Isabella Colbran nel ruolo di Elisabetta. Presenta a Roma «Torvaldo e Dorliska» che viene accolta senza entusiasmo, quindi il 20 Febbraio 1816 al Teatro Argentina di Napoli «Il Barbiere di Siviglia» che risulta inizialmente un totale fiasco (forse anche per la devozione dei Napoletani a Paisiello che aveva già composto un «Barbiere») ma riscontrando poi nel resto d’Italia e poi all’estero un buon successo.
Per un paio d’anni Rossini fa la spola tra Roma e Napoli presentando «
La Gazzetta«, «Otello» con notevole successo, «Cenerentola» (accolta freddamente all’inizio), «Armida» e «Adelaide di Borgogna» che non incontrano i favori del pubblico. Nel mentre si afferma nuovamente alla Scala di Milano con «La Gazza Ladra» dove ottiene un grandissimo successo.

La fama di Rossini è alle stelle e a Napoli viene rappresentato «Mosè in Egitto» con un buon successo, mentre la sua città natale gli chiede, per l’apertura del nuovo teatro, di rappresentare la «Gazza» che viene accolta trionfalmente. A Pesaro però Rossini si ammala gravemente e guarisce solo dopo un lungo periodo di crisi raggiungendo i genitori a Bologna dove compone «Adina» che verrà rappresentata solo nel 1826 a Lisbona.
Napoli però lo reclama e lui vi ritorna componendo tra il 1818 e il 1819 «
Ricciardo e Zoraide» che spopola ed «Ermione» che invece ottiene un fiasco clamoroso.
Viene invece accolta con grandissimo entusiasmo l’opera successiva «
Edoardo e Cristina» (pasticcio di musiche precedenti) al Teatro S. Benedetto di Venezia.


Tornato pieno di allori a Napoli rappresenta «
La Donna del Lago» che rinnova totalmente l’Opera Drammatica, senza ottenere però un grande successo.
Dopo il mezzo fiasco di «
Bianca e Faliero» alla Scala la sua produzione musicale si riduce ed esegue la «Messa di Gloria» nella Chiesa di S. Ferdinando ed il «Maometto II» al Teatro S. Carlo con grande successo.
Nel 1821 viene rappresentata a Roma, nel Teatro Argentina, «
Matilde di Shabran» con la direzione di Paganini.
Nel 1822 accetta le proposte di Parigi e Londra e scrive l’ultima opera napoletana «
Zelmira» che viene accolta da un buon successo, quindi viene celebrato a Bologna il matrimonio con la Colbran e il giorno dopo Rossini parte per Vienna.Qui ottiene grandi consensi rappresentando alcune sue vecchie Opere e coglie l’occasione per incontrare l’ormai vecchio e sordo Beethoven che non mancherà però di fargli i suoi complimenti («Non cercate di far altro che opere buffe: voler riuscire in un altro genere sarebbe far forza alla vostra natura»).
Sciogliendo l’impegno preso con Londra torna in Italia dove a Venezia otterrà dapprima un fiasco con la rappresentazione del «Maometto II», poi un grandissimo successo con la «
Semiramide» che verrà replicata per ben 28 volte.
Alla fine del 1823 il Maestro chiude la sua carriera Italiana e si reca a Londra dove riceverà lauti compensi e doni senza però presentare nessuna  nuova opera.

Rossini accetta di diventare direttore del Théâtre Italien a Parigi dove esegue nel giugno del 1825 «Il Viaggio a Reims» scritta per l’incoronazione di Carlo X..
Ormai la vena prolifica creativa di Rossini stava scemando e iniziò a ripresentare all’Opéra lavori datati (Maometto II che divenne «
Le Siège de Corinthe» e «Moïse et Pharaon» tratto dal Mosè in Egitto) e pasticci creati dall’incastro di parti di opere precedenti («Ivanhoe») ottenendo però, soprattutto con le prime due, successi entusiastici per la confluenza della tragédie francese con il melodramma italiano.
Nel 1828, utilizzando parte del «Viaggio» e di «Edoardo e Cristina», compone «
Le Comte Ory«, opera comica nuovissima, che otterrà l’ennesimo trionfo all’Opéra di Parigi.
Rifiuta alcune lusinghiere proposte dall’estero e dall’Italia decidendo di restare a Parigi dove firma’ un contratto in cui si impegna a realizzare 5 opere in dieci anni. Il risultato è il «
Guillaume Tell» che non viene però accolta inizialmente con il solito entusiasmo dal pubblico per le novità presenti. Presto però raccoglierà grandi consensi ed arriverà in Italia (tradotta) come «Guglielmo Tell».
Nel 1831 inizia a comporre lo «
Stabat Mater» per l’Arcidiacono di Siviglia, però si ammala ed attraversa un grosso periodo di crisi. Conosce Olympe Pélissier, che si prende cura del maestro, e se ne innamora. Arriva quindi la separazione legale dalla Colbran e la rappresentazione dello «Stabat» (concluso da Tadolini) diretto da Donizetti.

La salute di Rossini va progressivamente peggiorando riuscendo oramai a scrivere solo puri divertissement musicali («Soirées musicales«) in una continua ricerca di tranquillità.
Nel 1846 sposa la Pélissier e passa alcuni anni in Italia tra Bologna (
dove è direttore del Liceo Musicale e vittima di alcuni spiacevoli episodi di contestazione) e Firenze attraversando uno dei periodi più tristi e penosi della sua vita (come dimostra la lettera scritta all’amico Filippo Santocanale nel Febbraio del ’55), fino a decidere di lasciare definitivamente l’Italia per tornare a Parigi nell’aprile del 1855.
La salute di Rossini parve migliorare e compose alcuni pezzi per pianoforte e canto definiti «
Péchés de vieillesse» (tra cui la «Musique Anodine» scritta per la moglie). Nel 1860 riceve la visita di Richard Wagner ottenendo grandi lodi per il «Guillaume».
Nel 1864 compone la «
Petite Messe Solennelle» che raccoglie consensi strepitosi e grandissimi entusiasmi.
Nel 1868 però la sua salute torna a peggiorare drasticamente, venendo operato due volte.
Il 13 Novembre del 1868, alle ore 23, Rossini muore.
Con un funerale solenne il suo corpo viene tumulato al cimitero di Père Lachaise accanto a Chopin e Bellini. Alla morte della Pélissier diviene esecutivo il testamento di Rossini che dichiarava erede la città di Pesaro dove viene fondata una Scuola di Musica.
Nel Maggio del 1887 la salma viene trasportata in S. Croce a Firenze vicino a quelle di grandi artisti italiani come Michelangelo, Machiavelli, Foscolo, Alfieri, Galileo e Cherubini.

 

 

 

 

 

Link per ascoltare: http://it.ivoox.com/en/opera-classica-puntata-dedicata-al-compositore-gioachino-audios-mp3_rf_11731757_1.html

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Serena Amato

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